News, Dati, Eventi finanziari Offerta Argentina: risposta ai quesiti di interesse generale (3 lettori)

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Stiamo ricevendo numerose domande sull'offerta di scambio della Repubblica Argentina, sulla convenienza ad aderire, sulle cause legali e sulle varie opportunità a disposizione degli obbligazionisti. Con questo articolo intendiamo offrire risposta ai principali quesiti di interesse generale che ci vengono rivolti.

Con quale percentuale di adesioni l'offerta si ritiene chiusa con successo?
Il governo argentino accetterà qualsiasi quantitativo di obbligazioni apportato all'offerta, ed afferma che tutte le altre obbligazioni non avranno più valore. Si tratta della solita linea dura. E' fin troppo ovvio, però, che in caso di adesioni non elevate il governo argentino non potrà far finta di nulla nei confronti della comunità finanziaria. Quale soglia è quella giusta? Non esistono leggi precise a riguardo, ma dobbiamo rilevare come tutti i casi analoghi si siano risolti con adesioni sempre superiori al 90%. Pertanto, adesioni al di sotto di quella soglia rappresenterebbero un serio problema per l'Argentina, e quindi un'ottima notizia per gli obbligazionisti. E' molto difficile prevedere le adesioni all'offerta, ma in questo momento le stime sono molto ben lontane dal 90% (le stesse banche consulenti dell'offerta non si spingono oltre il 70%). Si stima che gli istituzionali abbiano in portafoglio il 50% del totale delle emissioni e che aderiranno, ma tra il pubblico degli investitori c'è molto malcontento. Anche in caso di adesioni alte, comunque, i titoli vecchi potrebbero essere oggetto di una nuova offerta, con cui l'Argentina chiuderebbe la partita definitivamente.


Cosa succederà ai titoli non apportati all'offerta?
L'Argentina ha scritto nel prospetto che chi non accetta la proposta si trova in mano titoli che non valgono più niente. Discorso puramente teorico perché:
1) Se l'opa otterrà un notevole successo i titoli residui saranno facilmente convertiti nei nuovi con una successiva offerta (a quel punto tutti aderiscono).
2) Se l'opa non otterrà successo, come facilmente accadrà, l'Argentina non potrà far finta di nulla e quindi si aprirà un nuovo fronte che dovrebbe condurre ad una proposta migliore di quella attuale.


Quale prezzo potranno avere sul mercato, dopo la sua conclusione, i vecchi titoli non apportati all’offerta?
a) Se l'opa avrà successo il prezzo potrà scendere per scontare l'attesa della nuova offerta alle stesse condizioni attuali.
b) Se l'opa non avrà successo il prezzo potrà facilmente salire in attesa di una proposta migliore.


Se si intende aderire, quale scelta è la migliore?
Sostanzialmente non vi è una grande differenza. Il valore di mercato di questi bond, ad oggi, è circa 30. Quindi la scelta risulta quasi irrilevante.

Come si può fare causa al governo argentino?
- Titoli con giurisdizione USA: se si aderisce all’offerta non si può portare avanti la class, quindi la strada per gli interessati è obbligata: non devono aderire all’offerta argentina.

Le istruzioni sulla class action sono alla pagina http://www.investireoggi.it/io/canali/Notizie/index.php?pag_id=38&p_id=293416

L'istituto della class action è consolidato negli USA e spesso ha costituito un mezzo per vincere cause contro grossi potentati. L'Argentina potrebbe rifiutarsi di pagare ma, oltre alla possibilità di effettuare transazioni esposta anche nel prospetto di offerta, a quel punto potrebbero arrivare forti pressioni politiche, in quanto gli USA gradirebbero molto poco che una sentenza di un loro tribunale sia disattesa. Inoltre, gli obbligazionisti potrebbero avviare, forti della sentenza, delle azioni di recupero sui beni disponibili. Il discorso non e' agevole, ma il vantaggio della class action èche senza un concreto risarcimento non si devono sostenere spese.

- Titoli senza giurisdizione USA: Intentare una causa internazionale è molto complesso. Diverso sarebbe il caso in cui l’offerta non avesse successo. A quel punto le pressioni politiche e della comunità finanziaria sarebbero molto forti e potrebbero costringere l’Argentina a presentare una nuova proposta. Se in futuro l'Argentina dovesse proporre condizioni migliori sul debito residuo, chi aderisce alla proposta attuale avrà diritto ad ottenere le migliori condizioni future.

Come rivalersi sull’intermediario che ha venduto le obbligazioni?
Fermo restando le cause nei confronti del governo argentino, gli obbligazionisti possono rivalersi (se ci sono i presupposti) nei confronti dell’intermediario che ha venduto o negoziato i titoli.

Aderendo all'offerta si rinuncia ad azioni nei confronti dello Stato argentino, ma si mantiene il diritto a rivalersi nei confronti dell'intermediario. Ribadiamo che chi ha intenzione di aderire alla class action USA non deve aderire all’offerta di scambio in corso.

Aduc-Investire Informati ha istituito un servizio gratuito per un parere legale, i cui dettagli sono alla pagina: http://www.investireoggi.it/io/canali/Notizie/index.php?pag_id=38&p_id=293424
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
La class action USA: una via percorribile

La scelta se aderire all'offerta è complessa. La convenienza dipende da molti fattori personali (ad esempio, la percentuale del patrimonio investita in queste obbligazioni). Sul piano generale, questa scelta, per come è stata proposta dal Governo argentino, è una sorta di “dilemma del prigioniero” (da Merrill Flood e Melvin Dresher): la convenienza della propria scelta dipende infatti anche dalle scelte di tutti gli altri.

Attualmente i titoli argentini hanno un valore sul mercato di circa il 30% del valore nominale, in linea quindi, con la proposta dell’OPSV. Nel caso in cui la maggioranza degli obbligazionisti aderisse all’offerta è altamente probabile che il valore di questi titoli scenda drasticamente. L’eventuale minoranza non aderente, quindi, subirebbe una notevole perdita che potrà essere recuperata solo attraverso le vie legali (con i tempi ed i rischi connessi). Nel caso in cui la maggioranza degli obbligazionisti non aderisse, è evidente che l’Argentina sarà costretta a proporre a questa maggioranza diverse soluzioni, più favorevoli. Il valore di mercato dei vecchi titoli, quindi, rifletterà queste aspettative e l’eventuale maggioranza non aderente non avrà subito danni dalla scelta di non aderire. Collettivamente, quindi, è conveniente non aderire. Ma se la maggioranza agisse contro l’interesse collettivo, la minoranza potrebbe perdere anche quel 30% che valgono i titoli attualmente. Ribadito che la scelta su questa adesione è un fatto personale, l’Aduc, per tutti coloro che non intendono accettare la proposta dell’Argentina, ha deciso di supportare e promuovere il maggior numero di Class Action negli USA.

Questo al fine di convincere l’Argentina ad una transazione con i possessori di bond che parta da basi più solide di quelle attuali.
La battaglia legale contro il Governo argentino che abbiamo avviato, utilizza esclusivamente gli strumenti del sistema giudiziario degli Usa, e si concentra, quindi, solo sui 28 titoli che hanno giurisdizione americana (l’elenco completo e’ disponibile a questo indirizzo: http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=82699). Il sistema giudiziario americano, oltre ad essere più efficiente di quello italiano, consente il cosiddetto patto di quota lite (che in Italia e’ tanto osteggiato dagli avvocati): il rischio dell’azione legale ricade sui legali stessi.
Il primo titolo per il quale siamo già attivati con la presentazione della class action (attraverso risparmiatori che si sono a noi rivolti) e l’obbligazione con codice ISIN XS0086333472 (Argentina 98/08 8.125% denomina in EURO e scadente il 21/04/2008). La domanda è già stata presentata al Tribunale di New York con l’assistenza dello Studio Legale Murray, Frank & Sailer LLP ( 275 Madison Avenue New York, New York 10016 - www.murrayfrank.com). Il legale che segue l’azione è l’Avv. Eric j. Belfi e può essere contattato alla seguente e-mail: [email protected].
Attualmente esistono altre class action presentate, ma non ancora certificate, per i titoli con i seguenti codici ISIN: US040114FB19, US040114GA27, US040114GD65, US040114GF14, US040114GG96, US040114AN02, US040114AV28, US040114AZ32. Come sempre, informeremo sugli esiti di queste class action attraverso il sito Aduc-Investire Informati (http://investire.aduc.it).

Gli unici due titoli per i quali esiste una class action già certificata sono: US040114AR16 e US040114BE93 (denominate in dollari e scadenti nel 2009 e 2017). La definizione di classe comprende tutti coloro che abbiano acquistato prima del 22/07/2002 e detengano ininterrottamente i titoli sino alla futura sentenza. La domanda tuttavia non riguarda il pagamento del capitale ma solo degli interessi maturati e maturandi; per tale motivo ADUC sta valutando la possibilità di attivare una nuova e separata vertenza (class action) anche su questi titoli.
Il lead plaintiff (rappresentante di classe) è una società tedesca (URBAN GMBH).
Per tutti gli altri titoli (US040114AH34, XS0043118172, XS0043119147, XS0043120236, XS0043120582, XS0015229908, XS0130278467, US040114FC91, US040114BL37, US040114GB00, US040114GH79, US040114AW01, US040114AX83, US040114BD11, US040114BC38, US040114BK53, USP8055KGV19) promuoveremo specifiche class action come già fatto con il titolo XS0086333472.
Chi volesse manifestare la propria disponibilità ad agire come rappresentante della class per i bonds per i quali ancora non è stata promossa l'azione, può contattarci compilando il modulo al seguente link: http://investire.aduc.it/php/formargentina.php

Ricordiamo, infine, che è pendente domanda di class action avviata dallo studio americano Hagens-Berman (http://www.hagens-berman.com) anche per i bond che hanno giurisdizione diversa da quella americana. Non sappiamo né possiamo prevedere se avrà successo (vi sono parecchi dubbi, legati sia alla possibile carenza di giurisdizione che al fatto che presumibilmente il candidato lead flaintiff non detiene tutti i titoli che chiede di rappresentare), ma chi fosse in possesso di titoli non compresi nelle liste di cui sopra e volesse notizie più approfondite sull’azione, può contattare lo studio che segue l’azione all’email: [email protected].
Chi intendesse aderire ad una class action già avviata, oggi non deve fare nulla a parte attendere e non aderire all’offerta di scambio. Chi aderisce all’OPSV si esclude automaticamente dalla possibilità di aderire/proporre qualunque azione giudiziale, sia essa individuale o attraverso una class action, verso la Repubblica Argentina.

Sempre per i titoli "americani" ADUC si era resa promotrice di azioni individuali presso il tribunale di New York (si veda: Recupero dei soldi investiti in Argentina: la "via americana" e' percorribile - http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=82699).
Tali cause stanno tutt'ora procedendo, e la sentenza dovrebbe essere emessa nei tempi da noi originariamente previsti (12/18 mesi dal deposito della domanda); altre ne verranno certamente avviate nei prossimi mesi.
La scelta se optare per un'azione individuale o per la class action si basa sostanzialmente su una valutazione costi / benefici. Nel caso dell'azione individuale, l'investitore deve sostenere una parte delle spese iniziali della causa (circa il 4% del valore nominale dei titoli, mentre non vi è alcun costo per avviare una class action) ma alla fine ed in ipotesi di recupero effettivo, dovrà sostenere una minore parcella per i legali (circa il 15% del recuperato, a fronte di un 25/30% che normalmente viene invece riconosciuto in caso di class actions).
Non vi è una scelta sicuramente migliore, lasciamo quindi a ciascun investitore la decisione, ribadendo comunque la nostra disponibilità a fornire tutta l'assistenza necessaria, nell'uno e nell'altro caso.
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Un parere legale gratuito per le vie legali contro la banca

Aduc-Investire Informati fornisce un parere legale personalizzato sulla possibilità di adire le vie legali contro la banca collocatrice dei titoli argentini.
A questo riguardo, è molto utile leggere la risposta alla domanda frequente "Quando posso denunciare la mia banca per avermi fatto fare un investimento disastroso?" che si trova all'indirizzo: http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=65866/#d19

Per usufruire di questo servizio è necessario avere a disposizione alcuni documenti:
- copia dell'ordine di acquisto e/o della conferma di acquisto del titolo
- copia (se presente) del documento generale sui rischi debitamente firmato per ricevuta
- copia (se presente) della scheda attestante il proprio profilo di investitore.

Se, come spesso accade, tale documentazione non è disponibile, è necessario richiederne copia alla banca. A questo scopo abbiamo predisposto uno schema di lettera tipo da stampare, compilare e firmare in duplice copia (il file si trova in fondo alla pagina). Una copia va consegnata in banca ed un'altra va fatta firmare per ricevuta e conservata.

Una volta acquisita questa documentazione è necessario scrivere un promemoria con i seguenti dati:
1. Generalità, numeri telefonici, indirizzo e-mail, età, professione e titolo di studio del sottoscrittore.
2. Natura dei titoli e codice ISIN (da richiedere in banca). Importo. Data dell’investimento. Banca presso la quale è stato effettuato l’investimento.
3. Da quanto tempo si e' clienti della banca presso la quale è stato effettuato l’investimento.
4. Che tipologie di investimento sono state effettuate in passato ed in che percentuale rispetto al patrimonio finanziario detenuto presso la banca (ad esempio: frequente compravendita di azioni e/o obbligazioni rischiose per percentuali superiori al 50% del proprio patrimonio).
5. Come è stato deciso l’investimento. Di propria iniziativa, senza richiedere preventivi consigli oppure sono stati chiesti consigli ad un impiegato della banca (indicare se possibile nome e cognome e data anche approssimata del colloquio).
6. Che cosa è stato proposto dalla banca. Sono stati proposti altri investimenti in alternativa.
7. E' stato chiesto se l’investimento proposto fosse senza rischi. Che cosa è stato risposto.
8. C’erano altri testimoni al momento del colloquio con l’impiegato della Banca
9. Se gli ordini di acquisto sono stati impartiti per iscritto. Se sono stati impartiti telefonicamente, risulta che la telefonata sia stata registrata (in questo caso il cliente doveva essere informato al telefono che la telefonata sarebbe stata registrata).
10. Nel caso di ordine impartito per iscritto, la Banca ha rilasciato copie degli ordini sottoscritti.
11. Rispetto al patrimonio finanziario complessivo depositato presso la banca al momento dell'investimento, che percentuale è stata investita in bond argentini.
12. Altri particolari e osservazioni che si ritengono importanti.

Una volta compilato il promemoria con queste indicazioni, e raccolta la documentazione, è necessario spedire il tutto in busta chiusa alla sede Aduc-Investire Informati di competenza in base alla residenza dell'investitore.

- Valle D'Aosta-Piemonte-Liguria-Lombardia-Veneto-Trentino Alto Adige- Friuli Venezia Giulia-Emilia Romagna-Toscana-Marche. Responsabile: Alessandro Pedone.

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Via Cavour, 68
50129 Firenze

o anche all'indirizzo [email protected] se la documentazione è su supporto informatico.

- Lazio-Umbria-Abruzzo-Molise-Campania-Puglia-Basilicata-Calabria-Sardegna-Sicilia. Responsabile: Giuseppe D'Orta.

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Via Belvedere, 98
80127 Napoli

o anche all'indirizzo [email protected] se la documentazione è su supporto informatico
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Prima settimana di offerta: adesioni al 24%

La prima settimana (14-21 gennaio) dell'offerta pubblica di scambio argentina sulle proprie obbligazioni si è conclusa con adesioni pari al 24% circa del valore nominale oggetto di offerta. Il dato non deve sorprendere, poiché ad aderire sono stati investitori istituzionali, che quindi posseggono elevati quantitativi di titoli. Il risultato finale, che dipenderà dalle decisioni degli investitori "al dettaglio", è ancora tutto da verificare. Il prossimo dato diffuso sarà relativo al 28 gennaio. L'Argentina, infatti, ha scelto di avvalersi della facoltà, stabilita dai regolamenti, di comunicare le adesioni con cadenza settimanale.
 

fo64

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Bond Argentina: solo 1,4% creditori italiani accetta offerta

Bond Argentina: solo 1,4% creditori italiani accetta offerta

Radiocor - Milano, 27 gen - Solo l'1,4% dei 400 mila risparmiatori italiani che avevano investito in Bond Argentina ha aderito, fino ad ora, secondo fonti bancarie, all'offerta del governo di Buenos Aires sulla ristrutturazione del debito.
Lo si apprende stamani a margine dell'incontro che si tiene a Milano tra i Global committee of Argentina Bond holders e la comunita' finanziaria dell'associazione dei consumatori.
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Argentina: trattamento fiscale dell'offerta di scambio

L'adesione all'offerta è una cessione a titolo oneroso (si consegnano le obbligazioni e si ottengono in cambio altri titoli) e quindi il fisco la considera esattamente come una vendita.

Le obbligazioni, però, non genereranno tutte delle minusvalenze immediate: le nuove obbligazioni "par" saranno concambiate 100 contro 100 di nominale delle vecchie, e quindi la minusvalenza emergerà solo nel momento in cui si dovessero vendere sul mercato (perche' il loro vero valore attuale è circa 30). In caso di prezzo di acquisto originario sopra 100 emergerà immediatamente solo la minusvalenza pari alla differenza tra prezzo di acquisto e 100.

Le obbligazioni "discount", invece, generanno immediatamente una minusvalenza perché concambiate solo per 33.7 contro 100 del nominale delle vecchie obbligazioni. Ricordo anche che le obbligazioni "par" a disposizione sono poche, quindi il grosso del nominale farà emergere la minusvalenza perché concambiato con le nuove obbligazioni "discount".

Quando si contabilizzerà la minusvalenza fiscale, emergerà il relativo credito di imposta da smaltire entro la fine del quarto anno successivo con successive plusvalenze. Possono essere fatti calcoli di convenienza sull'aderire o meno anche sotto l'aspetto fiscale, quindi.

Da notare come gli importi riconosciuti a titolo di cedole pregresse non pagate saranno tassati con la ritenuta del 12.5% perché le cedole scadute e non riscosse non sono state, per ovvi motivi, tassate. L'imposta sulle cedole è considerata dal fisco "reddito di capitale" e non "reddito diverso" come le minusvalenze da capital gain, e quindi viene applicata sempre e comunque, per via del divieto di compensare tra di loro le due tipologie di redditi.
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Argentina, adesioni swap su debito a 26,66% dopo 2 settimane

Argentina, adesioni swap su debito a 26,66% dopo due settimane

Le adesioni all'offerta globale per la ristrutturazione del debito argentino in default per 81,8 miliardi di dollari più gli interessi sono pari al 26,66% del capitale dopo due settimane di offerta.

Lo dice il ministero dell'Economia e della produzione della Repubblica argentina in una nota diffusa stanotte.

"Si comunica che, secondo i dati preliminari raccolti da Bank of New York ... sono state portate in adesione all'invito globale obbligazioni esistenti per un ammontare in linea capitale complessivo pari a 21.806.263.255,18 dollari statunitensi".

Dopo la prima settimana di offerta le adesioni avevano già raggiunto il 24% circa.
 

fo64

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Bond Argentina: a sorpresa Buenos Aires blinda l'Ops (Mf)

Si tratta di una mossa per spaventare i possessori di bonds. Una legge del genere, sempre se approvata, potrebbe anche essere abrogata in futuro: lo sa il governo argentino, lo sanno gli addetti ai lavori ma i piccoli investitori possono essere spaventati e indotti a consegnare i titoli.

Terrorismo finanziario, quindi, in linea con l'atteggiamento tenuto sin dall'inizio dal governo argentino.


ROMA (MF-DJ)--Il Governo argentino sta preparando un "doppio ricatto" per i sottoscrittori dei tango bond andati in default.
A sorpresa, secondo quanto riporta Mf, Buenos Aires ha predisposto un ddl per "impedire qualsiasi futura negoziazione per la ristrutturazione del debito con i creditori che non aderiranno all'offerta di concambio entro il termine del prossimo 25 febbraio".
Se il parlamento adotterà il testo, il Governo non potrà più riaprire i termini dell'offerta di sottoscrizione dei bond argentini, nè negoziare transazioni giudiziali, extragiudiziali o private con chi non vi avrà aderito. Rimane comunque da valutare come i tribunali stranieri giudicheranno la proibizione espressa dalla legge argentina.
 

fo64

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Bond Argentina: dichiarazioni alla stampa di Nicola Stock

Argentina: Bond; Stock, Proroga Offerta Non E' Da Escludere

(ANSA) - ROMA, 8 feb - Un'eventuale proroga dell'offerta argentina di ristrutturazione del debito non è da escludere visto che le adesioni sono, "a tre settimane dall'avvio, basse". Lo ha detto il presidente della Task Force Argentina, Nicola Stock, precisando che ad oggi le adesioni all'offerta di scambio argentina si aggirano fra il "29 ed il 32%, di cui però circa il 78% è stato sottoscritto da fondi pensione e banche argentine, su cui il Governo può esercitare il proprio potere coercitivo". Le adesioni estere si aggirano a circa 6 miliardi di dollari, mentre in Italia la quota è inferiore - sottolinea Stock - al 2% del totale, anche perché "molti investitori italiani hanno preferito vendere e prendere la strada dei pochi, maledetti e subito".
"In altre recenti ristrutturazioni le adesioni si sono aggirate fra il 92 ed il 99%, mentre nel caso dell'Argentina sembra che ci si accontenti di un 80%, cifra che lascia fuori un 20% di bondholders per un totale di 16-17 miliardi di dollari", ha aggiunto Stock, mettendo in evidenza come l'Argentina ritiene soddisfacente raccogliere adesioni per il 66% del totale, cioé i due terzi, e questo fa del paese sud americano un caso atipico".
"Lo scarso successo delle adesioni, che sono state tipo un flop, fa prevedere una proroga dell'offerta e il via libera da parte del Parlamento della legge che vieta qualsiasi modifica all'offerta (la nuova norma per ora è stata approvata dal senato e solo domani andrà alla camera). Si tratta in ogni caso - ha precisato Stock - di una legge interna dell'Argentina e quindi non ha nulla a che vedere sui bond emessi con diritto lussemburghese, americano e tedesco. La legge è un segno di grossa debolezza di Buenos Aires". Il numero uno della Tfa ha poi ribadito nuovamente che "l'Argentina potrebbe migliorare la propria offerta, ma non vuole farlo. Una possibilità accettabile per i risparmiatori sarebbe un par bond che vada al massimo a 15 anni, con cinque anni di ammortamento del capitale ed un interesse minimo del 2% - ha spiegato - Si tratterebbe in ogni caso di una proposta da negoziare , anche se così verrebbe ripagato tutto il capitale". Quindi per la Tfa sarebbe accettabile un'offerta che "raddoppi quella attuale: noi vorremmo un 55% - ha concluso Stock - a fronte dell'attuale 26-27%". (ANSA).
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Argentina: Bond; Stock, In Caso Di Causa Fondi Da Banche

(ANSA) - ROMA, 8 feb - "Se persiste da parte dell'Argentina un atteggiamento provocatorio, la Tfa metterà in atto azioni di disturbo. Se poi si dovesse andare in giudizio contro l'Argentina, il sistema bancario italiano darà assistenza finanziaria alla Tfa". Lo ha detto il presidente della Task Force Argentina, Nicola Stock, sottolineando che il Global Committee of Argentina Bondholders (Gcab), di cui Stock è co-presidente assieme all'americano Hans Humes, attualmente rappresenta il 50% o poco più del totale debito argentino, pari a 81 miliardi di dollari, esclusi gli interessi maturati ma non pagati che ammontano a 26 miliardi di dollari. Hanno infatti recentemente aderito al Gcab la Schroeders di Londra e la Pictet di Ginevra, portando da 39 a 41 miliardi di dollari i bondholders rappresentati. "L'Italia è il Paese più esposto nel default argentino, con 450.000 risparmiatori coinvolti per 14,5 miliardi di dollari", ha aggiunto Stock, sottolineando che al momento della sottoscrizione dei titoli "in Italia non si aveva la conoscenza finanziaria: i risparmiatori erano abituati ai Cct e ai Bot. Con l'ingresso nell'euro, gli interessi sui titoli di Stato sono crollati ed è scattata la corsa allo sportello a chiedere dove investire. In alcuni casi era la banca a consigliare i titoli argentini, anche perché nel prospetto si leggeva che l'Argentina non era mai andata in default con gli obbligazionisti privati. Altre volte, invece, erano gli stessi risparmiatori a chiedere allo sportello i titoli argentini". Inoltre, gli italiani hanno sempre nutrito una "familiarità con l'Argentina", grazie anche ai forti flussi migratori nel Paese. Stock ha quindi sottolineato, respingendo eventuali polemiche sulle responsabilità delle banche, che le il sistema bancario italiano "ha avuto nel proprio portafoglio titoli argentini per 6-7 giorni, il tempo di comprarli su richiesta e poi rivenderli".
(ANSA).
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Argentina: Bond; Stock,Vorremmo Il Doppio Di Offerta Attuale

(ANSA) - ROMA, 8 feb - "Noi vorremmo un pò più del doppio" dell'attuale offerta argentina, che prevede il rimborso del 26-27%. E poi vogliamo che l'Argentina paghi gli interessi, che attualmente ammontano a 26 miliardi di dollari". Lo ha detto il presidente della Task Force Argentina ed il co-presidente del Global Committee of Argentina Bondholders (Gcab), Nicola Stock, ribadendo che l'attuale proposta di ristrutturazione del debito avanzata da Buenos Aires "é l'imbroglio più trasparente della storia finanziaria, una stangata epica".
L'attuale offerta argentina riprende le linee guida avanzate da Buenos Aires a Dubai nel 2003 e prevede - ricorda Stock - di ripagare il debito con tre tipi di obbligazioni: i par bond (con pagamento a 35 anni), i discount bond (che si basano su un abbattimento immediato del capitale del 67% ed un pagamento in 25 anni) ed i quasi par bond (in pesos, destinati soprattutto al mercato argentino). "E' una proposta unilaterale, mai concordata con i creditori", aggiunge il numero uno della Tfa ricordando che "l'Argentina dovrà riaffrontare la rivisitazione del programma con il Fondo monetario internazionale, che per ora non si esprime sulla ristrutturazione ma rimane alla finestra. E senza un accordo con i creditori ed il Fondo, che non ha ancora benedetto l'offerta, l'Argentina è fuori dai mercati internazionali".
Secondo Stock "una possibilità accettabile è un rimborso in 15 anni al massimo, con cinque anni di ammortamento del capitale ed interessi minimi al 2%", anche se si tratterebbe di un'eventualità tutta da negoziare. Ma le negoziazioni con Buenos Aires non sono semplici visto che - ricorda Stock - "da maggio scorso non ho più sentito né Lavagna né Nielsen, non ho più avuto contatti diretti con il Governo".(ANSA).
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Argentina: adesioni all'offerta al 42,36%

Al termine della terza settimana di offerta (4 febbraio), le adesioni raccolte dal Governo argentino sono pari al 42,36% del totale dei titoli in circolazione. Le adesioni sono molto cresciute perché entro venerdì scorso era possibile aderire ottenendo un privilegio nell'assegnazione delle obbligazioni "par". Pesano, inoltre, gli investitori al dettaglio che cedono sul mercato i bond per incamerare la somma liquida, per poi spesso fare causa all'intermediario che li ha venduti/negoziati. In questo modo, i titoli finiscono ad investitori istituzionali e ad hedge funds arbitraggisti, che poi aderiscono all'offerta.
 

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