1. Comincerei, come base di riferimento visivo, da questa immagine (tratta dal
post che riguardava la "giapponificazione" Ue in dati).
Fonte: FMI WEO ottobre 2018 e AMECO.
La dimensione delle sfere rappresenta la consistenza della popolazione nel 2017. Per l’UE28 media annua del tasso di crescita del PIL: 1995-2017.
2. Accade ora che, come abbiamo visto parlando di salvataggio pubblico dell'ex Ilva di Taranto
(
in realtà in partenariato "sistemico" con gli operatori nazionali privati), che dobbiamo fare i conti con il regime del divieto di aiuti di Stato europeo.
Il problemino, è che la compatibilità, al di là delle clausole (che vedremo) delle norme del trattato, è esaminata dalla Commissione con una certa imprevedibile discrezionalità.
Ne abbiamo un esempio, non casuale ma estremamente significativo, nelle vicende bancarie:
ciò che all'Italia è precluso, come nel
caso Tercas e che avrebbe risparmiato a piccoli azionisti, a obbligazionisti e correntisti italiani,
uno shock terribile,
è invece ora consentito, a unione bancaria ampiamente consolidata nella sua duratura applicazione,
allo Stato/Lander tedesco.
La notizia è "efficacemente"
riassunta così dal Sole24 ore:
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 13 nov -
Disco verde della Commissione europea al salvataggio, con fondi pubblici,
della banca tedesca di Hannover Norddeutsche Landesbank (NordLB).
Lo scrive il Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz). La Commissione e' giunta quindi alla conclusione che il sostegno alla banca, sull'orlo del dissesto,
da parte della Bassa Sassonia e della Sassonia-Anhalt assieme alle Casse di risparmio per un totale di 3,6 miliardi di euro
non viola il diritto della concorrenza.
Oltre
al piano dei due Lander, azionisti con il 65% di Nord Lb, c'era per la banca anche un'offerta privata da parte di Cerberus e Centerbridge.
Secondo Faz, in particolare,
il gruppo di lavoro della Commissione per la concorrenza ora raccomanda alla Commissione europea
di non considerare il salvataggio di NordLB come un aiuto di Stato.
3. Sempre tenendo presente i livelli di crescita garantiti dal "libero" mercato unico, e i non scindibili livelli di crescita demografica che esso ha determinato,
va sottolineato che
di tutto il discorso sul "futuro dell'europa" (con tanto di "libro Bianco")
e delle "regole da ripensare"
(con tanto di nuove inaspettate difficoltà all'operatività della nuova Commissione "Ursula"), che agita la stampa
mainstream e le "cancellerie" dell'eurozona,
rimangono sul campo, con una certa forza vitale, e pure troppo, soltanto:
a)
la proposta di ESM in dirittura d'arrivo;
b) la sempre più
emergente proposta, altrettanto a matrice tedesca, di porre dei
"paletti"
(tetti di detenzione e risk weigthing dei titoli del debito pubblico nazionale presenti negli attivi delle banche),
essenzialmente all'Italia, nel caso, un giorno, quando farà comodo (alla Germania), si istituisse un fondo europeo comune di garanzia dei depositi (fino a 100.000 euro).
Intanto, di ciò,
Centeno, rendicontando l'ultimo Eurogruppo di novembre, ci dice che è "
welcome" (e non risulta alcuna opposizione preliminare del governo italiano)...lo schiacciassassi è partito.
4.
Tutto lo sforzo per perpetuare un luminoso percorso di pace & di prosperità, etcetera etcetera, su cui, pure si è tanto speso
Stiglitz, si può ridurre a questo.
Il resto è...
discrezionalità discriminatoria, per paese, e per
timing, in modo da salvare i belli e affossare i brutti.
Sicché sempre a questo si riduce, a quanto pare, ogni possibile preoccupazione per il futuro dell'€uropa, incurante dei livelli di crescita,
di occupazione e della sopravvivenza di una realtà manifatturiera quasi obbligata, come strumento di creazione di valore,
ma affossata nel fanatico perseguimento dell'economia aperta, della religione della competitività "di prezzo",
da osservare in libera concorrenza globalizzata con aree del mondo dedite sistematicamente al
dumping fiscale, sulla tutela del lavoro e, non secondariamente, ambientale.
5.
Riproduciamo perciò l'art. 107 del TFUE e vi aggiungiamo una "piccola" aggiunta (evidenziata in giallo)
che potrebbe risolvere molti problemi di crescita e di "guida e regolazione" del mercato, per privilegiare, (un pochino),
il
well-being dei cittadini, invocato da Stiglitz e dal suo libro, sopra linkato:
Art. 107 TFUE (ex Article 87 TCE) - Nozione di aiuto di Stato e deroghe
L'
articolo 107 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea è composto di tre commi.
Il 1° contiene la nozione di aiuto di Stato "incompatibile".
Il 2° prevede delle deroghe de iure alla incompatibilità.
Il 3° prevede delle ipotesi in cui la Commissione Europea può discrezionalmente dichiarare compatibile l'aiuto.
1. Salvo deroghe contemplate dai
trattati, sono incompatibili con il mercato
interno , nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri,
gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza.
2. Sono compatibili con il mercato interno:
a) gli aiuti a carattere sociale concessi ai singoli consumatori, a condizione che siano accordati senza discriminazioni determinate dall'origine dei prodotti;
b) gli aiuti destinati a ovviare ai danni arrecati dalle calamità naturali oppure da altri eventi eccezionali;
c) gli aiuti concessi all'economia di determinate regioni della Repubblica federale di Germania che risentono della divisione della Germania,
nella misura in cui sono necessari a compensare gli svantaggi economici provocati da tale divisione.
Cinque anni dopo l'entrata in vigore del trattato di Lisbona, il Consiglio, su proposta della Commissione, può adottare una decisione che abroga la presente lettera.
d)
gli aiuti concessi a settori ritenuti strategici e fondamentali da ciascuno Stato in base ad un'agenda quinquennale,
comunicata alla Commissione, e giustificati dall'interesse a impedire l'aggravarsi di una rilevante alterazione strutturale peggiorativa della produzione e dell'occupazione,
in modo da prevenire un grave turbamento dell'economia dello Stato membro e armonizzare i livelli di crescita sostenibile e inclusiva all'interno dell'Unione.
3. Possono considerarsi compatibili con il mercato interno:
a) gli aiuti destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni ove il tenore di vita sia anormalmente basso,
oppure si abbia una grave forma di sottoccupazione,
nonché quello delle regioni di cui all'articolo 349, tenuto conto della loro situazione strutturale, economica e sociale;
b) gli aiuti destinati a promuovere la realizzazione di un importante progetto di comune interesse europeo oppure a porre rimedio a un grave turbamento dell'economia di uno Stato membro;
c) gli aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attività o di talune regioni economiche, sempre che non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse;
d) gli aiuti destinati a promuovere la cultura e la conservazione del patrimonio, quando non alterino le condizioni degli scambi e della concorrenza
nell'Unione in misura contraria all'interesse comune;
e)
le altre categorie di aiuti, determinate con decisione del Consiglio, su proposta della Commissione.
Notare che:
- siamo entro l'ambito delle
deroghe "de iure", che evitano l'incombere della discrezionalità tecnica un po' (troppo) misteriosa della Commissione;
e anche della discrezionalità politica del Consiglio e della Commissione nel prendere la
mai concordata "decisione" di cui alla lettera e) del paragrafo 3 (che comunque è un caso discrezionale);
- scaduti i 5 anni previsti dalla lettera c) del primo paragrafo,
la Commissione NON ha proposto e il Consiglio NON ha deliberato,
alcuna decisione abrogativa del non indifferente "privilegio" concesso alla sola Germania.
La quale, d'altra parte, con la regola aggiuntiva qui proposta potrebbe e dovrebbe anch'essa indicare la propria agenda,
in assenza della quale non potrebbe fruire dell'esenzione "di salvaguardia" qui proposta.
E saremmo anzi molto curiosi di vedere cosa ci scriverebbe...;
- l'approvazione di una tale modifica attesterebbe,
per la prima volta nella storia dei trattati, l'introduzione di un effettivo spirito cooperativo,
rispettoso della "
identità nazionale, degli Stati membri,
insita nella loro struttura fondamentale, politica e costituzionale",
come recita l'art.4, paragrafo 2, del trattato sull'Unione, da ritenere norma fondamentale che dovrebbe informare l'applicazione dell'intero impianto dei trattati stessi;
e ciò riaffermando, in oggettivo spirito cooperativo, quella gerarchia implicita che afferma, in altri casi, la stessa Corte di giustizia europea;
qui, p.3.
Qualcuno crede che lo farebbero?
Eppure su questa "semplice" modifica si giocherebbe, molto più che su ESM e Unione bancaria condizionale, il futuro sostenibile dell'€uropa.