OGNI VOLTA CHE DECIDI, PERDi QUALCOSA, QUALUNQUE COSA TU DECIDA. E' SEMPRE QUESTIONE (2 lettori)

Platano

Büs del Gnao trader
Contributi in liberta' ad uso dei leccac.....eehhmm.....dei supporters dei nostri (vostri...:D) grandi statisti.......:up:

Voci dall'estero: Intervista a Sapir: "Bisogna unire le forze che hanno capito il pericolo Euro, a destra e a sinistra"


- Per concludere, come giudica le vicende della politica italiana dal novembre 2011, quando Mario Monti ha iniziato ad imporre le misure d'austerità dell'Europa?



La politica di Mario Monti consisteva nel cercare di ottenere dei risultati a breve senza preoccuparsi del dopo. Ha bloccato i pagamenti che lo Stato doveva alle imprese, ha lasciato che il credito crollasse e che gli investimenti si contraessero. Il tutto condanna nel medio periodo l'economia italiana ed è il contrario di una politica da «esperto». La fama da «tecnico» che si costruito è del tutto usurpata. Si è comportato come uno di quei politicanti di basso livello il cui nome è scomparso nelle pattumiere della storia.



e un bel estikatzi di contorno non ce lo mettiamo????:D:D:D
 

Val

Torniamo alla LIRA
Buongiorno ragazzi,
oggi la borsa è chiusa, pertanto si può andare a ruota libera ?

Pla, ce n'è solo uno che non ha ancora capito chi è Monti.

Il problema è che ne abbiamo un altro che - in maniera più soft - segue la sua strada ed abbiamo un Saccomanni diretta emanazione di quel distorto potere europeo

Sono mesi che mi chiedo.
Possibile che non ce ne sia uno in giro che abbia le palle di dire chiaramente che la politica Europea è fatta solo ed esclusivamente a favore dei Paesi Nordici, Germania in testa ?

Possibile che non ce ne sia uno che vada a pestare i piedi e che vada a dire che abbiamo versato dai 45 ai 50 miliardi (le cifre ballano a seconda dei siti) per salvare non degli Stati ma le banche tedesche (maggiormenete esposte) che avevano loro concesso dei finanziamenti ?

Vorrei ricordare che l’ESM avrà capacità di intervento superiori e maggiore disponibilità economica rispetto all’EFSF, circa 700 miliardi di euro contro 440, di cui 292 già impegnati a favore di Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna (in questo caso solo a favore del settore bancario).
Secondo quanto riportato nei documenti ufficiali del Consiglio Europeo, il Fondo Salva Stati avrà lo scopo di «mobilizzare risorse finanziarie e fornire un sostegno alla stabilità, [...] a beneficio dei membri del ESM che già si trovino o rischino di trovarsi in gravi problemi finanziari, se indispensabile per salvaguardare la stabilità finanziaria della zona euro nel suo complesso e quella dei suoi Stati membri».

Se uno Stato non ha soldi per pagare la partecipazione, sarà colpito da una sanzione finanziaria e perderà il diritto di voto.
Per l'Italia la quota sottoscritta è di 125,39 miliardi
 

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olly®

DIO E'DONNA!!!
Contributi in liberta' ad uso dei leccac.....eehhmm.....dei supporters dei nostri (vostri...:D) grandi statisti.......:up:

Voci dall'estero: Intervista a Sapir: "Bisogna unire le forze che hanno capito il pericolo Euro, a destra e a sinistra"


- Per concludere, come giudica le vicende della politica italiana dal novembre 2011, quando Mario Monti ha iniziato ad imporre le misure d'austerità dell'Europa?



La politica di Mario Monti consisteva nel cercare di ottenere dei risultati a breve senza preoccuparsi del dopo. Ha bloccato i pagamenti che lo Stato doveva alle imprese, ha lasciato che il credito crollasse e che gli investimenti si contraessero. Il tutto condanna nel medio periodo l'economia italiana ed è il contrario di una politica da «esperto». La fama da «tecnico» che si costruito è del tutto usurpata. Si è comportato come uno di quei politicanti di basso livello il cui nome è scomparso nelle pattumiere della storia.



e un bel estikatzi di contorno non ce lo mettiamo????:D:D:D





E'da fine 2011 che lo diciamo noi......:wall:
 

Val

Torniamo alla LIRA
Adesso un articolino per i seguaci del giullare.
Cosa fate ? Seguite gli onorevoli o seguite il comando dei padroni ?

"C'è un Movimento Cinque Stelle che si commuove agli sbarchi dei clandestini.
E c'è un M5S che vorrebbe regole più ferree per regolamentare gli sbarchi.
E che rampogna i cittadini senatori.

«Parlamentari del movimento vergognatevi. Domani arriveranno il doppio di profughi con il risultato di duplicare la possibilità che tragedie come quella già avvenuta si possano verificare ancora», scrive Gionata M.

«Vorrei vedere uno di questi clandestini che entra dalla finestra in casa vostra, cari coccola-invasori... Poi che fate, chiamate la polizia, o lo ospitate a tempo indeterminato... Ipocriti, decerebrati fatti con lo stampo a falce e martello», si scatena Roberto.

«Grillo ha perfettamente ragione, molti italiani sono alla fame e l'emendamento non era previsto, chi vuole fare qualcosa di buono accolga in casa propria le persone che vuole, offrendogli personalmente vitto e alloggio», suggerisce Daniele M. da Pontoglio.

«Pd e Pdl hanno votato il vostro emendamento, bravi, avete vinto? Non ve ne siete accorti che vi stanno prendendo per il culo? Probabilmente siamo stati folli noi ad armare la mano di squilibrati minorenni», si lagna Xmen.

«Sono contro l'abolizione del reato di clandestinità, esiste in tutti gli altri Paesi. Aprirebbe il via libera a tutti, i delinquenti e non. Il vero perseguitato politico è il popolo italiano», il monito di Luc Nava.

E Francesca Vidali: «Se veramente passa la linea dell'abolizione del reato di clandestinità perderete non solo il mio voto ma credo anche quello della maggioranza dei vostri votanti».

«Milioni di italiani sono alla fame. Si pensi a loro in primo luogo!!! Poi, solo poi, al resto del mondo», il grido di angoscia di Gianfranco D. "
 

Val

Torniamo alla LIRA
In nome dell’italianità la nostra compagnia di bandiera è stata lentamente affossata. L’ultimo della lunga catena di errori porta il nome di Poste Italiane.
Una soluzione assurda perché priva di ogni logica industriale e che rischia di compromettere la situazione dell’acquirente.

CAPITANI CORAGGIOSI O INTERESSATI?
Le compagnie aeree, si sa, sono un business fragile e nel mondo nomi famosi hanno conosciuto l’onta del fallimento: da Panam a Swissair.
Alitalia è in crisi cronica da decenni, progressivamente affossata da un accanimento terapeutico condotto nel nome dell’italianità che ha salvato la forma della proprietà nazionale, a prezzo di soluzioni sempre più pasticciate per non dire vergognose.

Era chiarissimo che i “capitani coraggiosi” del 2008erano mossi o da interessi immediati (i crediti di Banca Intesa ad Alitalia e soprattutto Air One) o che intendevano acquisire crediti politici (Riva e Ligresti, tanto per capire qual era il clima).
Così come era chiaro che le ipotesi di profitti elevati e monopolistici sulla rotta Milano-Roma erano assolutamente irrealistiche, nonostante fossero la chiave di volta dell’intero piano industriale, prontamente benedetto da consulenti “indipendenti”.

Ma poiché non c’è limite al peggio, l’idea che una società che rischia di dover lasciare gli aerei a terra perché non ha più i soldi per pagare il carburante possa essere salvata dall’intervento di Poste Italiane appare come una trovata degna del miglior teatro dell’assurdo.
Al di là dell’iniezione di capitale immediato che ne può derivare, quali altri benefici può portare una simile soluzione?
Poste Italiane in realtà è un conglomerato finanziario, perché ormai lettere, pacchi e cartoline rappresentano meno di un quinto dei ricavi totali. Il grosso viene dai servizi assicurativi (57,5 per cento) e finanziari (22 per cento).

POSTE ITALIANE: UN’OPERAZIONE INSENSATA
 

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olly®

DIO E'DONNA!!!
In nome dell’italianità la nostra compagnia di bandiera è stata lentamente affossata. L’ultimo della lunga catena di errori porta il nome di Poste Italiane.
Una soluzione assurda perché priva di ogni logica industriale e che rischia di compromettere la situazione dell’acquirente.

CAPITANI CORAGGIOSI O INTERESSATI?
Le compagnie aeree, si sa, sono un business fragile e nel mondo nomi famosi hanno conosciuto l’onta del fallimento: da Panam a Swissair.
Alitalia è in crisi cronica da decenni, progressivamente affossata da un accanimento terapeutico condotto nel nome dell’italianità che ha salvato la forma della proprietà nazionale, a prezzo di soluzioni sempre più pasticciate per non dire vergognose.

Era chiarissimo che i “capitani coraggiosi” del 2008erano mossi o da interessi immediati (i crediti di Banca Intesa ad Alitalia e soprattutto Air One) o che intendevano acquisire crediti politici (Riva e Ligresti, tanto per capire qual era il clima).
Così come era chiaro che le ipotesi di profitti elevati e monopolistici sulla rotta Milano-Roma erano assolutamente irrealistiche, nonostante fossero la chiave di volta dell’intero piano industriale, prontamente benedetto da consulenti “indipendenti”.

Ma poiché non c’è limite al peggio, l’idea che una società che rischia di dover lasciare gli aerei a terra perché non ha più i soldi per pagare il carburante possa essere salvata dall’intervento di Poste Italiane appare come una trovata degna del miglior teatro dell’assurdo.
Al di là dell’iniezione di capitale immediato che ne può derivare, quali altri benefici può portare una simile soluzione?
Poste Italiane in realtà è un conglomerato finanziario, perché ormai lettere, pacchi e cartoline rappresentano meno di un quinto dei ricavi totali. Il grosso viene dai servizi assicurativi (57,5 per cento) e finanziari (22 per cento).

POSTE ITALIANE: UN’OPERAZIONE INSENSATA





Comincio a rileggerti con attenzione e soddisfazione Val.....:D
 

Val

Torniamo alla LIRA
Vecchi articolo,ma sempre di attualità. E' bene che una volta alla settimana ci si ricordi di cosa abbiamo sulla testa.


Ecco cosa prevede in "Fiscal compact" all'atto pratico:
Il governo italiano, ratificando il fiscal compact dovrà nei prossimi 20 anni, portare il debito pubblico al 60% del PIL mediante una maxi manovra finanziaria all'anno. Stando ai numeri attuali (in via di peggioramento) che vedono il debito pubblico ammontare a 1966 miliardi di euro, con un rapporto tra debito pubblico e PIL del 126%, i governi che si susseguiranno per rientrare nei parametri richiesti dovranno impegnarsi a recuperare 900 miliardi di euro, che dilazionati nei 20 anni fa 45 miliardi all'anno: praticamente per un ventennio gli italiani dovranno sostenere tutti gli anni una stangata come l'ultima montiana manovra. Mario Monti sostiene che "se il PIL italiano crescesse più del debito pubblico la somma di 45 miliardi all'anno si ridurrebbe" ma se consideriamo che lo scenario attuale è quello inverso, ovvero l'ammontare del debito pubblico è in via di peggioramento,mentre il PIL è in contrazione,nei prossimi anni gli attuali 45 miliardi all'anno (necessari per pagare 900 miliardi in 20 anni) lieviteranno, di pari passo con l'ammontare del debito pubblico e la riduzione del PIL: 46, 47, poi 48... 50 miliardi all'anno, e così via, in quanto la somma da corrispondere annualmente è calcolata in base alla cifra necessaria per rientrare nella soglia del 60% debito pubblico - PIL negli anni (del ventennio) residui.
 

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Val

Torniamo alla LIRA
Tre buoni motivi per ricordarci che - in una maniera o in quell'altra - lo abbiamo in k.
e allora....ragazzi miei - DATECI DENTRO :lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol:
 

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