OGNI VOLTA CHE DECIDI, PERDi QUALCOSA, QUALUNQUE COSA TU DECIDA. E' SEMPRE QUESTIONE

Quello sì è un pirla :D

L'ho scritto solo perchè se vale la prova tivù per uno, deve valere anche per l'altro.
 
E comunque sul primo goal.......Abbiati che papera !






A me ha fatto più impressione il diverso approccio alla partita,alla fame di vittoria,esagerata da una parte,inesistente dall'altra e la normalità di una squadra che gioca in Champions pensando di competere con le altre presentando Matri,Robinho,Montolivo e Nocerino....:wall::wall::wall:Mala tempora currunt!!
 
ci sta dato che non ha superato il massimo di fine maggio che riscenda verso 0,5... bah vedremo. Intanto per accelerare il processo ho comprato un 10k azioni a 0,62. se qualcosa può andar male, di sicuro lo farà :D
 
BEFERA: "GUADAGNO 304MILA EURO L'ANNO, NON MI SENTO RICCO" «Ci sono stati dei momenti che ci siamo sentiti poco sostenuti, in questo momento va un pò meglio». Lo ha detto il direttore dell'Agenzia delle Entrate Attilio Befera a Radio 24 parlando della lotta all'evasione portata avanti dall'amministrazione fiscale.Nell'intervista a Radio 24, Befera non si sottrae alle domande più personali. Dice di guadagnare quanto il primo presidente della Corte di Cassazione e quindi 304.000 euro l'anno. A Minoli che gli fa notare che Obama guadagna meno, Befera risponde: «Non so quanto guadagna Obama». E alla domanda se si senta ricco, risponde «No». Befera, che oltre ad essere direttore dell'Agenzia delle Entrate è anche il presidente di Equitalia, ammette di camminare «scortato» ma le eventuali paure «devono essere gestite». Il giornalista gli chiede anche delle case: sono due, una a Roma e una in Abruzzo; la prima comprata con il 17% di sconto come tutti gli inquilini del palazzo. Parla dell'Abruzzo, della musica ma anche di Cavour: «Sono ammiratore di Cavour, aveva un grande senso dello Stato ed era capace di avere una strategia e seguirla anche nei momenti di difficoltà». Infine, in vista della scadenza del suo mandato, a giugno 2014, dice di voler raggiungere «un obiettivo, non tanto di gettito ma avere inserito nella mente degli italiani che le imposte vanno pagate, per due ragioni, per pagare beni e servizi e soprattutto per ridistribuire il reddito».









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