Onorato Armatori 7,75% 2016-23 (XS1361301457) (2 lettori)

Alfonso300

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Tirrenia la salvano.. , altrimenti perchè fare un decreto con assegnazione e accordarsi anche con gli acerrimi nemici , la situazione è disperata altrimenti onorato non si sarebbe mai accordato :accordo: con Grimaldi (Ma a noi cosa danno..?)
 

salice02

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Il Tribunale di Milano ha concesso un rinvio fino al 24 maggio dell'udienza per decidere sull'istanza avanzata dal pm Roberto Fontana di dichiarare il fallimento di Tirrenia-CIN, la Compagnia italiana di navigazione del gruppo Onorato, per lasciare il tempo alla società di trovare un accordo di ristrutturazione del debito con i commissari di Tirrenia in Amministrazione Straordinaria, la ‘bad company’ rimasta nelle mani dello Stato e creditrice di 180 milioni di euro. I legali della compagnia in aula hanno fatto presente che se non si raggiungerà l'accordo, la stessa società dichiarerà lo stato di insolvenza per l'apertura della procedura di amministrazione straordinaria. Va detto che il piano originario era stato considerato insoddisfacente non solo dai commissari dell’amministrazione straordinaria, ma anche da quelli del Tribunale e dai bondholders.

La giornata non era iniziata nel modo migliore per Tirrenia-CIN, che nelle prime ore della mattinata aveva lanciato un disperato appello in extremis al ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, dato che il MiSE è il dicastero controllante Tirrenia in AS.

“Senza l’accordo di ristrutturazione di CIN – si leggeva in una nota - Tirrenia in A.S., come sancito dall’Attestatore, primario professionista terzo ed indipendente, recupererebbe forse fra il 10% ed il 19% del proprio credito di 180 milioni di euro, quindi una cifra fra 18 e 34 milioni di euro, ma non subito fra diversi anni e senza alcuna garanzia. La nostra offerta, accettata dai Commissari di Tirrenia in A.S. e supportata dall’intervento del Gruppo Europa Investimenti, primario investitore italiano, con un investimento di 63 milioni di euro, prevede il pagamento di 23 milioni di euro subito, di 20 milioni di euro nel corso del piano e di altri 101 milioni di euro entro il 2025, garantiti da ipoteche sulle navi, per un totale pari all’80% del credito ovvero 144 milioni di euro”.

“A quanto ci scrivono i Commissari il Ministro del MiSE, Giancarlo Giorgetti, avrebbe autorizzato l’accordo subordinatamente al rispetto di talune condizioni, alcune delle quali risultano ostative al rilascio dell’attestazione oltre che alla firma finale dell’accordo stesso perché evidenziano profili di palese illegalità esponendo Tirrenia in AS, CIN e l’investitore a rischio di commettere reati di bancarotta. Non possiamo credere che, dopo aver raggiunto un accordo su un rimborso pari all’80% del credito con garanzie reali sulle navi, ampiamente capienti, il MISE abbia posto condizioni di questa gravità che non renderebbero possibile l’omologa del piano di risanamento da parte del Tribunale di Milano. Siamo certi della buona fede del MISE e confidiamo in un suo immediato intervento risolutore considerato che in gioco c’è il futuro di 6.000 famiglie ed anche il credito di Tirrenia in AS. L’accordo è pronto per la firma”, concludeva la compagnia.

La vicenda, tuttavia, sarebbe andata diversamente secondo i commissari della ‘bad company’, che riferiscono di integrazioni “unilaterali da parte di CIN nel tardo pomeriggio di ieri”, che porterebbero a “clausole inaccettabili” per l’amministrazione straordinaria: “Il MiSE ha autorizzato la stipulazione dell’accordo di ristrutturazione ex art. 182-bis l.f. con C.I.N. S.p.a., nella versione sottoposta dagli stessi Commissari al Comitato di Sorveglianza, subordinatamente all’ integrazione dell’accordo con le condizioni espressamente evidenziate nel provvedimento autorizzatorio al fine di ulteriormente tutelare gli interessi del ceto creditorio di Tirrenia in A.S – fanno sapere - I Commissari hanno conseguentemente confermato la disponibilità a sottoscrivere l’accordo a queste condizioni. Ciò nonostante C.I.N. S.p.a. ha respinto la proposta rivoltale conformemente alle prescrizioni ministeriali, diffidando i Commissari Straordinari alla sottoscrizione entro le 10 di stamattina dell’atto unilateralmente integrato dalla stessa C.I.N. S.p.a, nel tardo pomeriggio di ieri, con clausole inaccettabili per l’Amministrazione Straordinaria. I Commissari si riservano ogni azione avverso dichiarazioni o comportamenti diffamatori o comunque non rispettosi della correttezza del proprio operato”.

Una comunicazione a sua volta subito rintuzzata dalla stessa CIN, che “contesta fermamente il contenuto della nota affidata agli organi di stampa dai Commissari di Tirrenia in A.S., in quanto contrario alla realtà dei fatti e clamorosamente smentito da evidenze documentali già in possesso della magistratura e degli organi ministeriali”

“CIN inoltre – fa sapere la compagnia - informa di aver richiesto al presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, al ministro delle Infrastutture e delle Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, al ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando ed al ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, che venga costituito ad horas un tavolo interministeriale (qui il testo completo) che possa mediare ed accompagnare la definizione dell’accordo con Tirrenia S.p.A. in A.S. fattibile giuridicamente ed economicamente e dunque attestabile, con il metodo dell’ascolto attivo, del confronto democratico tra tutte le parti interessate e della leale collaborazione”.
 

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