Sabato 23 Settembre 2006, 20:04
Intesa-Sanpaolo: Guzzetti; Concambio Equo, Non Si Tocca/Ansa
(ANSA) - MILANO, 23 SET - Sul rapporto di concambio tra i titoli di Banca Intesa e San Paolo Imi non ci sono margini di trattativa. Ma dalle nozze tra i due istituti nessuno dei soci uscirà "umiliato o mortificato". Il messaggio, ben scandito, arriva dal presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, prima dell'apertura di una settimana che si preannuncia densa di appuntamenti in vista del doppio Cda di metà ottobre chiamato ad approvare il progetto di fusione tra Intesa e San Paolo da sottoporre poi alle rispettive assemblee.
"Il concambio ci sembra determinato su elementi oggettivi e noi riteniamo che vada tenuto fermo nonostante qualcuno la pensi diversamente" ha chiarito infatti il numero uno della fondazione Cariplo, azionista con il 9,2% di Intesa, intervenuto a Monza in occasione di un incontro su 'La globalizzazione in oncologia pediatrica'. E anche se in questo momento la Borsa sembra premiare di più Torino (ai prezzi di riferimento di venerdì ogni azione di San Paolo 'valeva' 3,298 titoli Intesa, contro un concambio fissato in 3,115) il rapporto, ha spiegato il presidente della fondazione Cariplo, è "equo, forse leggermente favorevole agli azionisti di Torino" e comunque "va determinato al momento in cui si fa l'operazione mentre quello che avviene dopo deve essere a nostro avviso escluso" per una sua revisione. Un messaggio diretto agli azionisti torinesi e in modo particolare al Santander, il più recalcitrante verso un'operazione che ha ridimensionato le sue aspirazioni in Italia.
Ma, chiusa la porta sul concambio, Guzzetti si mostra invece disponibile a trovare "soluzioni concordate" per 'ripagare' i soci esteri di Intesa e San Paolo dei sacrifici richiesti: "Credo che possa esserci soddisfazione per tutti, anche per gli azionisti stranieri di Banca Intesa e San Paolo" ha detto Guzzetti. In particolare "bisogna evitare che qualcuno si senta umiliato o mortificato" e ha promesso, come azionista, di impegnarsi per fornire "risposte positive alle loro esigenze" purché "nel rispetto degli interessi del nuovo gruppo".
Per quanto riguarda l'Agricole, primo socio di Intesa, una delle soluzioni a cui si lavora è quella di staccare Cariparma e i suoi 500 sportelli dall'orbita di Intesa per ricondurla in quella dei francesi, passando magari attraverso una quotazione in Borsa. Una ipotesi che, secondo quanto emerso nei giorni scorsi, non trova pregiudizialmente contraria la Fondazione Cariparma (prossima alla nomina di un advisor) e rispetto alla quale Guzzetti ha detto che ci sono "contatti in corso a livello operativo" e che "tutto sta procedendo in modo positivo e si stanno trovando le soluzioni" anche se a decidere, ha puntualizzato, dovrà essere Parma. Qualcosa di più potrebbe uscire dall'incontro che, secondo indiscrezioni di stampa, dovrebbe tenersi la settimana prossima tra l'amministratore delegato di Intesa, Corrado Passera, e i vertici di Cariparma.
Più aperta, invece, resta la partita sul fronte torinese.
Per il Santander la revisione del concambio, ritenuto insufficiente, resta una strada sempre aperta. Ma la richiesta potrebbe essere usata come un'arma per ottenere anche in questo caso una dote di sportelli in cambio della quota del 4,2% che gli spagnoli verranno a detenere nel nuovo gruppo.
La prossima settimana intanto si annuncia fitta di incontri per l'ad di Intesa: oltre ai vertici di Cariparma, Passera vedrà lunedì la commissione centrale di beneficenza della fondazione Cariplo per illustrare la fusione i cui tempi, ha assicurato Guzzetti, "saranno assolutamente rispettati".
"Abbiamo avuto conferma questa settimana - ha infatti precisato - che i consigli saranno convocati entro il 14-15 ottobre e a seguire le assemblee". Certo che, azionisti stranieri a parte, restano ancora alcuni nodi da sciogliere, a partire dalla quotazione di Eurizon, polo assicurativo e dell'asset management torinese, e del rapporto con le Generali, azionista di peso di Intesa, con ambizioni di fornitore con i suoi prodotti del nuovo gruppo.(ANSA).