Banca Fideuram (BFI) OPA Banca Fideuram (1 Viewer)

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intanto ridi e scherza ogni giorno ne spazzolano un po' e salicchiamo
oggi siamo a 5,02 - spazzolate 500mila a 5,015 :up:
 

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Giovedì 21 Settembre 2006, 21:08

Intesa-Sanpaolo: Stretta Con Agricole, Migliaia Esuberi/Ansa

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In giornata, poi, si è tenuto a Milano un incontro delle fondazioni azioniste del SanPaolo: la Compagnia di SanPaolo, Cariparo e Carisbo. Le indiscrezioni filtrate nei giorni scorsi davano in movimento i tre enti soprattutto sulla quotazione di Eurizon, la holding nella quale il SanPaolo ha fatto confluire Banca Fideuram e le attività nella bancassicurazione e nell'asset management. Dopo lo slittamento al 25 ottobre dei termini dell'opa su Fideuram, secondo quelle ricostruzioni, il timore delle tre fondazioni sarebbe quello che il SanPaolo finisca per sacrificare parte degli asset di Eurizon sull'altare del via libera di Agricole a Intesa, a tutto vantaggio dell'ex Nextra, oggi Caam (Agricole ha il 60% di Caam Italia, per il 40% restante di Intesa). (ANSA).
 

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Giovedì 21 Settembre 2006, 8:03
Intesa e Agricole verso l'accordo



Da La Repubblica: Il summit tra i vertici di Banca Intesa (Milano: BIN.MI - notizie) e Crèdit Agricole c'è stato, ed è stato fruttuoso. Atmosfera cordiale, improntata ad un pragmatismo che indica la voglia comune di sciogliere i nodi prodotti dalla fusione dell'istituto milanese con il Sanpaolo. La fiducia di fondo pare dovuta a quanto succede a Parma, dove sarebbe venuto meno il "veto" della Fondazione Cariparma (che in passato ha girato la Cariparma a Intesa divenendone socia al 4,4%). Subito dopo l'annuncio dela fusione i francesi avevano espresso il desiderio di ottenere dall'istituto milanese guidato da Corrado Passera uno dei suoi marchi italiani, partendo da Cariparma e aggregando parte degli sportelli eccedenti dopo la fusione. A Parma erano contrari, nel timore che un passaggio allo straniero non garantisse lo sviluppo sul territorio. Ma a più attente riflessioni la Fondazione sarebbe tentata dal futuro "francese" a patto che ciò permetta alla banca di crescere e all'ente una buona remunerazione. L'altra questine calda riguarda Nextra dove i francesi lo scorso anno hanno investito un miliardo, per salire al 65% aggiudicandosi la distribuzione per 12 anni nelle aganzie Intesa. Ma le nozze con Sanpaolo introducono un dopione: Eurizon. Dettagli a parte gli attori confidano che tutto si chiarirà entro il 12 ottobre.
Per ulteriori informazioni visita il sito di Finanza.com
 

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Giovedì 21 Settembre 2006, 15:51

Intesa-San Paolo: Agricole, Accordo Entro 10 Giorni





(ANSA) - PARIGI, 21 SET - Il calendario "é molto serrato" perché "tutte le decisioni dovranno essere prese nei prossimi 10-12 giorni, al massimo entro i primi di ottobre" in modo che il dossier sia pronto per la finalizzazione a metà mese dell'accordo di fusione di Intesa con il San Paolo Imi. Lo hanno riferito oggi a Parigi fonti vicine al Credit Agricole presso cui non ha trovato alcun riscontro l'incontro tra Passera e il direttore generale della banca francese Georges Pauget di cui si é fatta eco la stampa italiana.
"I contatti tra le due banche sono evidentemente continui" hanno sottolineato le fonti aggiungendo che le intenzioni del Credit Agricole sono sempre quelle di conservare la sua presenza in Italia e anche nel capitale di Intesa e questo a garanzia dei suoi attuali partenariati, a cominciare da Nextra.
Per quanto riguarda l'asset management, le opzioni 'teoriche', hanno ricordato le fonti sono tre: o il Credit Agricole compra tutto, cioé anche le attività di Asset Management di Eurizon, o vende tutto o trova un accordo che prevede "un'architettura aperta" per l'AM tramite Nextra.
Le fonti giudicano "un segnale interessante e importante" l'apertura nei confronti dei francesi espressa oggi Carlo Gabbi, il presidente della fondazione Cariparma, una delle banche che, stando a indiscrezioni, potrebbe far parte delle contropartite offerte alla banca francese.
Il retail , hanno aggiunto, "é uno degli aspetti del negoziato ma non il solo". Secondo le stesse fonti, "considerato il peso storico dell'Agricole in Intesa e il suo diritto di veto che perderà con la fusione, è logico che vi siano della contropartite. Il retail non è che uno degli aspetti". La banca francese riterrebbe comunque inaccettabile un'eventuale offerta che non preveda, nel retail, una rete strutturata ma solo sportelli sparsi.(ANSA).
 

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Venerdì 22 Settembre 2006, 10:14

Intesa-Sanpaolo: Wsj, Agricole Non Alzi Troppo Richieste





(ANSA) - ROMA, 22 set - Se Credit Agricole dovesse alzare troppo le richieste per dare il via libera alla fusione fra Banca Intesa e Sanpaolo Imi, "potrebbe indurre in tentazione Intesa a chiamare il bluff" e farle scoprire le carte.
E' quanto si legge sulla rubrica Breakingviews del Wall Street Journal, secondo la quale "i manager di Credit Agricole sono riconosciuti come scaltri negoziatori. Tocca a Intesa vedere se i francesi non chiedono troppo per il loro ok. D'altro canto, un veto e tutto il tumulto che ne seguirebbe potrebbe porre la parola fine alle ambizioni di Agricole in Italia". Il quotidiano finanziario ricorda che la banca francese ha precisato che potrebbe teoricamente porre il veto alla fusione fra le due banche italiane, ma sottolinea che "le armi nucleari dovrebbero essere usate solo come deterrente".
Agricole ha infatti più volte spiegato di volere "salvaguardare e migliorare" la propria presenza in Italia e mettersi di traverso all'operazione Sanpaolo-Intesa potrebbe rappresentare un serio ostacolo a tale volontà. I francesi, secondo il Wsj, vogliono scambiare la quota da 6 miliardi di euro che detengono in Intesa con alcuni degli asset che verrebbero venduti dalla nuova società, fra cui 300 sportelli di Cariparma. Allo stesso tempo, Agricole punta ad un'intesa di distribuzione fra il nuovo gruppo bancario e la sua Nextra, in cui Intesa ora ha il 35%. Ma aprire questo tavolo di trattative, "significherebbe ammettere di aver già approvato l'operazione", sottolinea il Wsj.(ANSA).
 

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SANPAOLO - Sempre più favorevole il concambio

Websim - 22/09/2006 16:04:48



FATTO
E' sempre più favorevole a Sanpaolo (SPI.MI) il concambio con le azioni B. Intesa (BIN.MI). Dal rapporto di 3,115 azioni B. Intesa in cambio di 1 azione SanPaolo proposto per la fusione, siamo arrivati oggi a 3,28 azioni B. Intesa in cambio di 1 azione SanPaolo. Ciò significa un premio del 5% su quanto inizialmente previsto a vantaggio degli azionisti torinesi.

A questo punto se si dovesse procedere nella fusione, gli azionisti torinesi non avrebbero alcun interesse ad accettare il concambio proposto. Cosa sta scommettendo chi compra azioni SanPaolo?

EFFETTO
Un premio così ampio, e che tra l'altro tende ad allargarsi giorno dopo giorno, ci fa elencare alcune ipotesi:

il rischio che a questo punto l'operazione salti perchè una revisione del concambio diventerebbe troppo penalizzante per gli azionisti di B. Intesa (poco probabile);che qualche socio importante di SanPaolo, scontento del concambio proposto, sia passato alle vie di fatto accumulando un pacchetto importante di azioni SanPaolo per costringere Intesa a una revisione (probabile); semplicemente una scommessa che il mercato sta facendo su una revisione del rapporto di concambio più favorevole a SanPaolo (molto rischioso, ma probabile);l'ipotesi, estrema, che qualche banca, per esempio Santander, stia per lanciare un'offerta su SanPaolo a condizioni più vantaggiose di quelle indicate nel piano di fusione (molto rischioso, poco probabile); Intanto, il tutto gioca a favore della nostra attuale raccomandazione Interessante, il target è a 17,50 eu.

www.websim.it
 

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Sabato 23 Settembre 2006, 14:48

Intesa-Sanpaolo:Guzzetti,Soci Esteri Non Saranno Mortificati





(ANSA) - MILANO, 23 SET - "Credo che possa esserci soddisfazione per tutti, anche per gli azionisti stranieri di Banca Intesa e San Paolo. Bisogna evitare che qualcuno si senta umiliato o mortificato, questo non è nelle nostre intenzioni e come azionisti quello che possiamo fare perché si trovino risposte positive alle loro esigenze lo faremo, nel rispetto ovviamente degli interessi del nuovo gruppo". Lo ha detto Giuseppe Guzzetti, rispondendo a una domanda dell'ANSA sulla possibilità di offrire delle contropartite al Credit Agricole e a Santander, soci stranieri di Intesa e San Paolo, per addolcirne i malumori seguiti all'annuncio della fusione tra i due istituti.
Guzzetti, pur senza entrare nel dettaglio delle contropartite e precisando che come azionista esula dalla sua competenza individuare 'compensazioni', ha però detto che "occorre rispettare gli interessi di tutti gli azionisti e, ove possibile, trovare delle soluzioni che diano soddisfazione a tutti" anche perché è "chiaro che sono azionisti che hanno investito molto".
Il presidente della fondazione Cariplo ha infine espresso l'auspicio di "trovare soluzioni concordate, senza scontri e polemiche perché non ce n'é ragione".(ANSA).
 

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Sabato 23 Settembre 2006, 20:04

Intesa-Sanpaolo: Guzzetti; Concambio Equo, Non Si Tocca/Ansa





(ANSA) - MILANO, 23 SET - Sul rapporto di concambio tra i titoli di Banca Intesa e San Paolo Imi non ci sono margini di trattativa. Ma dalle nozze tra i due istituti nessuno dei soci uscirà "umiliato o mortificato". Il messaggio, ben scandito, arriva dal presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, prima dell'apertura di una settimana che si preannuncia densa di appuntamenti in vista del doppio Cda di metà ottobre chiamato ad approvare il progetto di fusione tra Intesa e San Paolo da sottoporre poi alle rispettive assemblee.
"Il concambio ci sembra determinato su elementi oggettivi e noi riteniamo che vada tenuto fermo nonostante qualcuno la pensi diversamente" ha chiarito infatti il numero uno della fondazione Cariplo, azionista con il 9,2% di Intesa, intervenuto a Monza in occasione di un incontro su 'La globalizzazione in oncologia pediatrica'. E anche se in questo momento la Borsa sembra premiare di più Torino (ai prezzi di riferimento di venerdì ogni azione di San Paolo 'valeva' 3,298 titoli Intesa, contro un concambio fissato in 3,115) il rapporto, ha spiegato il presidente della fondazione Cariplo, è "equo, forse leggermente favorevole agli azionisti di Torino" e comunque "va determinato al momento in cui si fa l'operazione mentre quello che avviene dopo deve essere a nostro avviso escluso" per una sua revisione. Un messaggio diretto agli azionisti torinesi e in modo particolare al Santander, il più recalcitrante verso un'operazione che ha ridimensionato le sue aspirazioni in Italia.
Ma, chiusa la porta sul concambio, Guzzetti si mostra invece disponibile a trovare "soluzioni concordate" per 'ripagare' i soci esteri di Intesa e San Paolo dei sacrifici richiesti: "Credo che possa esserci soddisfazione per tutti, anche per gli azionisti stranieri di Banca Intesa e San Paolo" ha detto Guzzetti. In particolare "bisogna evitare che qualcuno si senta umiliato o mortificato" e ha promesso, come azionista, di impegnarsi per fornire "risposte positive alle loro esigenze" purché "nel rispetto degli interessi del nuovo gruppo".
Per quanto riguarda l'Agricole, primo socio di Intesa, una delle soluzioni a cui si lavora è quella di staccare Cariparma e i suoi 500 sportelli dall'orbita di Intesa per ricondurla in quella dei francesi, passando magari attraverso una quotazione in Borsa. Una ipotesi che, secondo quanto emerso nei giorni scorsi, non trova pregiudizialmente contraria la Fondazione Cariparma (prossima alla nomina di un advisor) e rispetto alla quale Guzzetti ha detto che ci sono "contatti in corso a livello operativo" e che "tutto sta procedendo in modo positivo e si stanno trovando le soluzioni" anche se a decidere, ha puntualizzato, dovrà essere Parma. Qualcosa di più potrebbe uscire dall'incontro che, secondo indiscrezioni di stampa, dovrebbe tenersi la settimana prossima tra l'amministratore delegato di Intesa, Corrado Passera, e i vertici di Cariparma.
Più aperta, invece, resta la partita sul fronte torinese.
Per il Santander la revisione del concambio, ritenuto insufficiente, resta una strada sempre aperta. Ma la richiesta potrebbe essere usata come un'arma per ottenere anche in questo caso una dote di sportelli in cambio della quota del 4,2% che gli spagnoli verranno a detenere nel nuovo gruppo.
La prossima settimana intanto si annuncia fitta di incontri per l'ad di Intesa: oltre ai vertici di Cariparma, Passera vedrà lunedì la commissione centrale di beneficenza della fondazione Cariplo per illustrare la fusione i cui tempi, ha assicurato Guzzetti, "saranno assolutamente rispettati".
"Abbiamo avuto conferma questa settimana - ha infatti precisato - che i consigli saranno convocati entro il 14-15 ottobre e a seguire le assemblee". Certo che, azionisti stranieri a parte, restano ancora alcuni nodi da sciogliere, a partire dalla quotazione di Eurizon, polo assicurativo e dell'asset management torinese, e del rapporto con le Generali, azionista di peso di Intesa, con ambizioni di fornitore con i suoi prodotti del nuovo gruppo.(ANSA).
 

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un segnale che potrebbe valere anche per l'affaire eurizon

Lunedì 25 Settembre 2006, 8:54
Generali-Toro, stop dell'Antitrust


L'Isvap ha dato l'assenso alla fusione tra Assicurazioni Generali (Milano: G.MI - notizie) e Toro (NYSE: TTC - notizie) . Di diverso avviso l'Antitrust che ha comunicato l'apertura di un'istruttoria sull'operazione d'acquisto. La notizia ha destato un certo stupore nel gruppo triestino, convino di poter passare indenne anche l'esame dell'autorità guidata da Antonio Catricalà. I dubbi manifestati dall'Antitrust, che avrà ora 45 giorni per portare a termine la sua indagine, riguardano non solo i profili di mercato ma anche i rapporti azionari (e personali) che legano il Leone alla controllante Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) e al principale concorrente: la FonSai del gruppo Ligresti. Secondo l'Autorità, la concentrazione Generali-Toro (grazie alla quale Trieste scavalcherà nuovamente FonSai riprendendosi il primato nei danni con il 22%) potrebbe condurre ad un sensibile calo della concorrenza in diversi settori del ramo danni "vista la significativa sovrapposizione delle quote di mercato delle imprese partecipanti".
Per ulteriori informazioni visita il sito di Finanza.com
 

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