FM oggi
«Vogliamo sfondare
in Italia». Dexia mette
nel mirino Fideuram
Sanpaolo smentisce l’ipotesi di cessione
di Eurizon. Ma ipretendenti per la società
salgono. Si candida anche la banca belga
FIORINA CAPOZZI
Mentre Sanpaolo smentisce la
volontà dicedere Eurizon («il pro-
getto èstrategico», recita una no-
ta diffusa ieri), i pretendenti per
il polo assicurativo e del rispar-
mio gestito torinese aumentano.
Ieri Dexia ha rotto gli indugi e
non ha nascosto l’interesse per
una fetta di Eurizon. In particola-
re il gruppo, che un paio di anni
fa aveva avviato trattative con il
Sanpaolo per un’unione trasna-
zionale, avrebbe messo gli occhi
sulle attività di Fideuram. «Sia-
mo interessati a crescere sul
mercato italiano come in quello
spagnolo e tedesco -ha dichiara-
to aParigi l’amministratore dele-
gato del gruppo belga, Axel Mil-
ler, che ha preferito non sbilan-
ciarsi su singoli dossier -Per que-
sto se cisaranno opportunità in-
teressanti, saremo pronti a co-
glierle. Siamo molto curiosi, ma
di una curiosità intellettuale ein-
dustriale capace di generare va-
lore per gli azionisti». Sul tipo di
acquisizioni che potrebbero inte-
ressare il gruppo belga, Miller si
è detto aperto a un ventaglio di
possibilità. «Pensiamo a take
over delle dimensioni di Deniz-
Bank in Turchia (circa 2miliardi
e mezzo, ndr) -ha proseguito -
ma non escludo anche operazio-
ni di taglia maggiore o di struttu-
ra completamente diversa». Ma
a quanto ammonta la disponibili-
tà di Dexia per crescere? «Non
abbiamo stabilito una somma da
destinare allo sviluppo per linee
esterne nel piano 2006-2009. Se
ne avremo bisogno ricorreremo
al mercato», ha aggiunto il top
manager dell’azienda che ha ap-
pena finito diraccogliere sul mer-
cato 1,2 miliardi con l’emissione
di nuove azioni per finanziare
parte dell’acquisizione di Deniz-
Bank. Tornando alle vicende ita-
liane, Miller ha poi sottolineato
di vedere «molto bene» l’integra-
zione della banca torinese con In-
tesa. «Tuttavia si tratta di
un’unione troppo italiana. Viene
da chiedersi quale sarà poi il pas-
so successivo», ha commentato
il manager che per il suo gruppo
immagina una strategia dicresci-
ta basata sui due pilastri del fi-
nanziamento al settore pubblico
e della banca universale in cui
convergano retail, private
banking, servizi assicurativi e fi-
nanziamento alle piccole e me-
die imprese. «Su questi due seg-
menti costruiremo il futuro di
questa banca che ha ormai con-
quistato un ruolo diprimo piano
nel panorama europeo con quasi
23 miliardi di capitalizzazione»,
ha assicurato Miller, che si atten-
de nei prossimi tre esercizi una
crescita annuale media del 10
per cento. «Un risultato di cui be-
neficeranno anche inostri azioni-
sti con un aumento del 10% an-
nuo del dividendo», ha sottolinea-
to esprimendo l’intenzione direa-
lizzare un roe superiore al 16 per
cento. «Sembrano obiettivi ambi-
ziosi -ha spiegato Miller -ma in
realtà sono chiaramente alla por-
tata del gruppo. Anzi direi che so-
no l’espressione di stime conser-
vative». Dexia, che lo scorso an-
no ha anche rifiutato le avance di
Fortis, punta molto sullo svilup-
po delle attività di finanza pubbli-
ca. Un segmento in cui in Italia è
decisamente ben piazzata con la
controllata Crediop.
