La Procura di Roma accusa l'Ad di Enel Conti di corruzione per la vendita di Wind, il Cda lo sostiene
Il primo lancio delle agenzie è arrivato a pochi minuti dalla fine delle contrattazioni di Borsa quando probabilmente gli investitori erano maggiormente concentrati sulle parole di Bernanke. Sono state, come spesso accade in queste circostanze, telegrafiche ma molto forti con il loro Naguib Sawiris e Fulvio Conti indagati per corruzione a Roma.
La notizia sarà probabilmente sfuggita ai più ma sarà interessante vedere come reagirà domani il mercato, quando nel frattempo le informazioni raccolte saranno più chiare e meglio si potranno spiegare i coinvolgimenti delle persone inquisite.
Quel che si sa per certo al momento è che la Procura della Repubblica di Roma sta indagando l'amministratore delegato di Enel, il magnate di Orascom, il mediatore Alessandro Benedetti e altre 8 persone, in maggioranza commercialisti e avvocati, per corruzione per le vicende risalenti alla vendita dell'operatore telefonico Wind da parte dell'ex monopolista elettrico alla compagnia di telecomunicazioni di Naguib Sawiris.
L'inizio delle indagini, che oggi coinvolgono anche il top manager del gruppo elettrico che all'epoca dei fatti ricopriva il ruolo di chief financial officer di Enel guidata dall'allora
Ad Scaroni, in realtà risale allo scorso ottobre quando la Procura, dopo la messa in onda della trasmissione Report condotta da Milena Gabanelli, aveva aperto un fascicolo senza ipotesi di reato.
Le stesse fonti giudiziarie che oggi hanno rilevato il coinvolgimento nella vicenda di Conti, Sawiris e Benedetti nelle indagini con l'accusa di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio hanno anche fatto sapere che la Guardia di Finanza ha fatto questa mattina alcune perquisizioni a Roma, Milano e Londra.
Se il Cda di Enel, che dà piena disponiblità alla collaborazione agli inquirenti, al momento esprime totale solidarietà, fiducia e pieno supporto al loro top manager, Conti stesso ha voluto precisare di "non aver nulla da nascondere". Il dirigente romano, che si è detto determinato a fare chiarezza sull'estraneità dell'azienda che guida e sulle sue personali, ha ribadito che "l'operazione di vendita di Wind è avvenuta alla luce del sole ed è stata sottoposta a tutti i
controlli interni ed esterni".
La vicenda partì da quanto emerse da una fonte durante la puntata del programma televisivo secondo cui qualcuno informò i vertici della cordata facente capo a Sawiris che l'altra concorrente interessata all'acquisto dell'azienda di telecomunicazioni italiana,
la statunitense Blackstone, aveva presentato un'offerta più allettante.
Nella fattispecie la fonte anonima ha ricordato come Blackstone offrì 12,80 miliardi contro gli 11,7 garantiti da Weather Investment, la holding lussemburghese a cui adesso fa capo il 100% del capitale dell'azienda fondata nel 1997 oltre che da Enel anche da Deutsche Telecom e da France Telecom.
Avrebbe quindi dovuto vincere Blackstone ma le cose, come ben sappiamo, andarono diversamente. Grazie all'avvertimento che arrivò a Sawiris e all'intermediario Alessandro Benedetti, che condusse la trattativa per l'imprenditore egiziano, l'offerta di Weather venne aumentata a 12,132 miliardi e risultò la vincente.
A creare dei dubbi furono però i costi della transazione che ammontarono a 414 milioni di cui circa 317 milioni, secondo quanto dichiarato pubblicamente dallo stesso Benedetti, sarebbero andati alle banche che finanziarono Sawiris, mentre
circa 97 milioni sarebbero stati spesi tra costi e consulenze.
E il lato oscuro della vicenda è rappresentato da questa somma che secondo la fonte avrebbe avuto come beneficiario del secondo importo Benedetti. Anche le proporzioni lasciano qualche perplessità con costi che sarebbero stati doppi rispetto a una normale transazione.
Il titolo Enel al momento sembra resistere abbastanza bene alla notizia, con le azioni che nel mercato serale passano di mano a quota 7,225 euro in calo dello 0,41% dopo che nella seduta ordinaria hanno lasciato sul terreno l'1,1% a 7,255 euro. Il vero test sarà rappresentato dalla riapertura di domani di piazza Affari. E a quel punto si vedrà da che parte il Wind tirerà.
Riccardo Designori
http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?chkAgenzie=TMFI&id=200802281855591761