Operatività Indici & Futures - Open - Cap. 1 (6 lettori)

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massive

Forumer storico
Goerge Douglass Taylor.
Ha scritto un solo libro, mai tradotto (che io sappia in italiano).
Se lo vuoi lo puoi scaricare qui:

George Douglass Taylor - The Taylor Trading Technique.pdf - 4shared.com - Condivisione documenti - download

In alternativa esiste un libro di Migliorino.


Ciao

Grazie MIla!


A bolla! mi ero un po' perso nei ragionamenti francamente... :D
 

Mila

Mila
Grazie MIla!



A bolla! mi ero un po' perso nei ragionamenti francamente... :D

Quella dei volumi rimane comunque un argomento di difficile applicazione. Perché?
Perché è sotto gli occhi di tutti.
Per papà miglio in ogni caso senza non si fa trading. Ad esempio servono per capire le aree di distribuzione\accomulazione.
Oggi va molto di moda un altro parametro, questo implicito che devi calcolartelo: la "volatilità".
Per volatilità intendiamo comunemente la "fluttuazione di un titolo intorno al suo valore medio". Dove a titolo possiamo sostituire "indice".
Dunque essa è la variabilità dei prezzi.
Se parliamo di variabilità allora stiamo affermando che la volatilità è una rilevazione dei prezzi in determinati momenti del mercato a parità di strumento (titolo o indice che sia).
Se parliamo di statistica allora ci agganciamo alla nozione di tempo: la volatilità è la rilevazione degli scostamenti dei prezzi dalla loro media in determinato arco di tempo.
Dal tempo non si scappa.
Dalla volatilità traiamo una concezione di "rischio": vola alte = rischio alto; e viceversa.
Sulle piatte troviamo la volatilità espressa tramite uno strumento grafico molto noto: le Bande di Bollinger. La volatilità la si vede dall'ampiezza delle bande. Aumento dell'ampiezza corrisponde ad un aumento della volatilità. Dunque l'aumento della volatilità è un indice che il mercato sta è direzionale. Ovvero che i prezzi si stanno scostando dalla loro media di riferimento.
E veniamo al dunque (per le BB ormai sapete già tutto): media di riferimento. Tutto si gioca su questo punto. Qual è? Con che parametri la calcoliamo? Etc..
Un suggerimento è di agganciare le BB alla ciclica. E dunque fare le rilevazioni all'interno di un frame di tempo riconducibile entro una teoria che tiene conto dello svolgere del tempo. Potremo così avere una chiave di riferimento, ad esempio, a parità di ciclo. Qual'è la volatilità di 16gg. O di un 2gg.
Poiché la rottura delle bande, ad esempio superiore, è indicazione di forte trend in atto, allora già dal confronto medio con la vola dei precedenti pari ciclo è un segnale di probabile futura direzionalità.
Perché non si fa?
Perché richiede molto tempo e lavoro che un singolo difficilmente è in grado di svolgere. Da solo appunto.
Cosa invece possibile per organizzazioni economiche.
Ecco xè a noi è possibile agire in un singolo comparto analitico, quale l'apprendimento di qualche nozione di at o di ac.
Diversamente dovremo unirci in gruppo.
Ma torniamo alla volatilità. Essa la possiamo xò utilizzare anche noi in modo semplice: con la deviazione standard.
Essa la calcoliamo sulla varianza (Var = Valute at risk). E' la differenza quadratica media tra il rendimento e la sua media.
A cosa ci serve? A ricavare un parametro di riferimento. Che comunemente si chiama "coefficiente beta". E che presuppone di conosciere la coovarianza e i rendimenti di mercato. E' un confronto del titolo rispetto al mercato di riferimento con un campione di più titoli rispetto al loro mercato di riferimento.
Così due titoli a parità di valore nello stesso arco di tempo hanno volatilità diversa se il beta è diversa. Se il titolo A ha beta = 1,5 e il titolo B beta = 0.5 a parità di valore (ex 3 euro\titolo) il primo ha una volatilità maggiore.
A cosa ci serve?
Se l'indice fa un +2% il titolo A avrà un movimento superiore pari al 3%; mentre il titolo B avrà un movimento inferiore pari all'1%.
E' un coefficiente importantissimo poiché ci porta a poter determinare il fair value di un titolo o di un qualsiasi strumento finanziario quale il ftse mib piuttosto che il dax etc..
Ovvero, se il fair value di un indice è attualmente inferiore, mettiamo del 3%, allora sappiamo che nel prossimo recente futuro (ricordiamoci appunto che tutto avviene sempre nel tempo e che dunque ogni rilevazione deve essere fatta da un tempo T conosciuto ad un tempo T1 conosciuto), quello strumento potrebbe subire una flessione del 3% per riportarsi al suo corretto fair value. Ovvero gli mm hanno sempre bene presente questo valore.
Per ogni range di tempo preso in considerazione.
In questo modo, tramite la varianza la covarianza e dunque la deviazione standard (ovvero tramite la volatilità) si possono predeterminare dei valori.
Ovvero quelle percentuali individuano dei prezzi. Quei prezzi diventano target\supporto\resistenza.
Le cose si complicano quando l'analisi non la si fa su un titolo, il quale diventa facilmente calcolabile nella sua ds (il confronto tra esso e il mercato e il successivo confronto tra la risultante di più titoli - paniere - e il mercato di riferimento proprio), ma su un indice.
Una proposta di semplificazione sono appunto i canali. La deviazione standard (o anche dvs che sia) viene qui usata per individuare i livelli entro cui si possono muovere i prezzi. Se l'indice aumenta di volatilità a parità di direzione possiamo presupporre che si muoveranno entro determinate ds fino al raggiungimento del target. Dove poi ricomincia il gioco poiché la volatilità sarà sempre diversa.
Perché diversa?
Perché ad ogni target corrisponde un frame temporale. Lo capiamo immediatamente se pensiamo ai min\max di un ciclo annuale. Perché proprio 20.215 e non 21.000 o 19.500?
Abbiamo due spiegazioni:
- caso
- calcolo
se propendiamo per la prima allora in questo ambito non abbiamo nessuna possibilità di guadagnare;
se propendiamo per la seconda allora sotto al movimento vi dovrà essere una calcolo che noi ora non conosciamo ma che qualcuno (mm) sa. E sulla sua base fa i movimenti: le puntate.
Ovviamente la determinazione precisa del tempo\prezzo non è dato saperla a nessuno. Sarà un calcolo di "tendenza". Che, sviluppandosi nel tempo, dovrà essere sempre verificato. Ad ogni scostamento temporale ci sarà un aggiustamento di prezzo dato sempre dalla applicazione della medesima formula. Così ad esempio potremo dire che il target era 21.000 ma si è concretizzato in 20.215 xè nel frattempo sono successe "delle variazioni".
Noi nel nostro essere naif facciamo la stessa cosa: ci diamo una direzionalità, un possibile target e poi giorno dopo giorno cerchiamo di verificare se i primi due parametri sono esatti, modificandone i coeficcienti li ove il mercato lo richieda. Lo facciamo con l'ac (tempo) e con i canali (prezzo).
Altro metodo è quello di az13 che si focalizza sulla volatilità implicita delle opzioni daily per prevedere l'andamento del giorno dopo tramite un metodo da lui sviluppato (credo da lui) e gentilmente fatto conosciere in questo 3d (potenzialità di internet nella circolarità delle informazioni!).
I volumi saranno poi cartina di tornasole della direzionalità, e quindi dei possibili target raggiungibili.
Avrete notato che con la volatilità individuiamo dei livelli (i bordi del canale e le ds), ma non la direzionalità. Abbiamo supposto che ad un aumento di della vola in un direzione essa viene mantenuta circa per 3\4 ds prima di esaurirsi. Così se rompiamo un bordo superiore a ribasso possiamo ipotizzare che quello sia un aumento di volatilità la quale si può esaurire sulla mediana del canale o sulla ds immediatamente successiva (1^ ds-) con tendenza ad arrivare al bordo inferiore.
Ci arriverà? Se i volumi lo indicano, allora probabilmente si. (dopo posto il grafico)
Dunque volumi e volatilità daranno assieme una indicazione di possibile direzionalità dei prezzi con "pre-determinazione" dei livelli in un arco di tempo considerato. L'Ac appunto.
 

Mila

Mila
Questa parpardella è un pò ostica. Ma se facciamo una breve ricerca in internet ne troviamo le basi. Lasciando perdere le formnule che sono per una mente matematica.
Per inciso: le cose arrivano sempre. Adatte alla mentalità di ciascuno di noi. Per poter vivere su questo pianeta non dobbiamo essere tutti matematici. Altrimenti per chi non lo è non sarebbe possibile viver-ci (vivere qui, vivere dentro, vivere con etc.).
Così anche nella borsa.
Una mente matematica "pensa" la borsa. "Pensa" i meccanismi. "Pensa" appunto le formule. Le formule danno sostanza. Ovvero tramutano il pensioro in forma.
Quando è forma, allora anche tutte le altri menti le percepiscono. E portano il loro contributo che sarà altro dalla formula matematica.
Vuol dire che il matematico (statistico economista fisico etc..) ha un vantaggio?
No!
Tra la mente matematica e, diciamo per capirci, la mente filosofica, non vi è "nessuna" fondamentale differenza.
E' la stessa mente che da orgine allo stesso "pensiero" ma in forme diverse.
La storia della scienza come quella delle idee (del pensiero) come quella della religione etcc.. è un continuo scambio e coopresenza degli stessi elementi.
E sempre sarà così.
Prova?
Se fossimo a compartimenti stagni, allora nessuno di coloro che non è matematico potrebbe mai "vedere" il prodotto del matematico medesimo: se io non avessi in "potenza" le "stesse" capacità del matematico, io non potremi mai "vedere" il suo prodotto. Mettiamo appunto la borsa.
Se così fosse, tutte le idee rimarrebbero a livello di idee. Di pensioro appunto.
E non sarebbero diventate mai materia. Forma appunto.
Dal momento che il matematico pensa e traduce in forma, vuol dire che la velocità del pensiero (enorme credetemi) rallenta fino a diventare forma.
Da quel momento in poi è accessibile a me. Ma vuol dire che il mio pensiero allo stesso modo rallenta per poter vedere la medesima forma: la borsa appunto.
Solo che io sono solo in "potenza" un matematico. Dunque il mio pensiero nel rallentare sullo stesso oggetto produrrà una "forma" di borsa leggermente diversa ma non per questo non valida.
Perché?
Perché le cose del mondo sono in continuo movimento. Si può rallentare, ma non fermarsi. Dunque nel momento in cui io rallento a livello della mente del matematico con quelle che sono le mie peculiarità, quella forma che io percepisco si è già modificata: è avanzata nel tempo.
Questa è la difficoltà a cui sia io che il matematico andiamo incontro. E' la stessa.
E anche in questo non siamo diversi.
Un altra prova?
Gli studi neuro fisiiologici applicati al cervello: le lobotomizzazioni come la tac o la tomografia. Tutti gli studi sulle diverse aree del cervello. Soggetti lobotomizzati hanno una mente "di fondo diversa". Nel senso che non sono più in grado di "viaggiare" sulla stessa frequenza delle altre menti. Vanno fuori contesto. Si astraggono. E fondano una "realtà" diversa tutta propria. Non sono più in grado di perceperire il reale cos' come comunemente noi lo intendiamo.
Lo stesso dicasi per tutte quelle patologioe neuro-degenerative quali l'Alzaimer.
Dunque indirettamente abbiamo una dimostrazione della similarità della mente tra noi e quella del matematico.
E dunque la possibilità di arrivare alle stesse regole del meccanismo, ancorché partendo da strade diverse con conoscenze diverse.
 

Mila

Mila
Madre Teresa ha fulminato tutti un giorno riassumendo tutto questo con tali parole: "la Santità è un dovere di tutti!".
 

Mila

Mila
Quello che nella spritualità è il sommo benne, la summa teologica, il punto di arrivo, è a disposizione di tutti. Nessuno escluso. Ed è inutile nascondersi dietro a paraventi di facciata (io non sono così, non sono in Grazia di, sono sfortunato, non posso farcela etc..): tutti siamo in "potenza" Santi.
E quindi è un nostro "Dovere" diventarlo.
E dietro a questo c'è tutta l'autenticità della vita.
La libertà della scelta.
Il bene\male dell'Essere (Umano).
E dunque, xè no, la Borsa
 

Mila

Mila
Proviamo ad applicare quanto detto prima ai nostri strumenti in un viaggio di scoperta.
Siamo degli esploratori che navighiamo tutti assieme dentro una sgangerata caravella alla ricerca del nuovo mondo, della felicità.
Un inciso: chiadiamoci cosa è la felicità. In sé, per gli altri, per noi?
Chiediamoci se all'inizio o alla fine di un percorso? E' un meta? O i punto di partenza? O qualcosa altro.
Comunque siamo tutti cibernetici!
 
Stato
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