Operatività Indici & Futures - Open - Cap. 1 (3 lettori)

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dark tranquillity

Torino è granata.
Buondì a tutti :ciao:

Perdonate il fuori tema, ma provo a porvi una questione che mi arrovella non poco. :help:

Come fanno le mani forti a scambiare volumi mastodontici in frazioni di tempo minime senza intaccare o quasi i prezzi di un qualunque prodotto finanziario, sia questo un future sia un'azione.


Ecco gli esempi, fib di stamane:

1268910661za.gif




e stock (diasorin):

1268910696diasorin1.jpg
 

gilato

Forumer attivo
Buondì a tutti :ciao:

Come fanno le mani forti a scambiare volumi mastodontici in frazioni di tempo minime senza intaccare o quasi i prezzi di un qualunque prodotto finanziario, sia questo un future sia un'azione.

Ciao......è Semplice si scambiano lotti molto grandi mentre si telefonano...."allora sei pronto vendo 200 a 22175"
e l'altro
"ok sono pronto acquisto 200 ...22175.....al mio 3....uno....due ...e tre"......INVIO
 

dark tranquillity

Torino è granata.
Buondì a tutti :ciao:

Come fanno le mani forti a scambiare volumi mastodontici in frazioni di tempo minime senza intaccare o quasi i prezzi di un qualunque prodotto finanziario, sia questo un future sia un'azione.

Ciao......è Semplice si scambiano lotti molto grandi mentre si telefonano...."allora sei pronto vendo 200 a 22175"
e l'altro
"ok sono pronto acquisto 200 ...22175.....al mio 3....uno....due ...e tre"......INVIO

mi stai prendendo in giro? La domanda non è così stupida, no?! :rolleyes:
 

gilato

Forumer attivo

magnolia651

Vediamo come butta oggi
a parte che per le azioni possono passare anche pacchetti fuori mercato e quindi esiste ex ante già il compratore ed il vendotore a prezzo concordato.

va nello scambiato della giornata ma non influenza necessariamente la quotazione perchè non va nel book..
 

Mila

Mila
Post lungo per chi ha voglia di approfondire. Meglio leggere a mercati chiusui

Buondì a tutti :ciao:

Come fanno le mani forti a scambiare volumi mastodontici in frazioni di tempo minime senza intaccare o quasi i prezzi di un qualunque prodotto finanziario, sia questo un future sia un'azione.

Ciao......è Semplice si scambiano lotti molto grandi mentre si telefonano...."allora sei pronto vendo 200 a 22175"
e l'altro
"ok sono pronto acquisto 200 ...22175.....al mio 3....uno....due ...e tre"......INVIO

Più o meno

"
Con i titoli mediamente liquidi, è possibile accorgersi di manovre messe in atto dalle mani forti? Se i titoli sono abbastanza liquidi, si deve tener presente che i grossi ordini possono essere immessi spezzettati in modo da dare l' impressione di molte persone nel book.
Tanti ordini spezzettati possono formare lo stesso un muro che blocca le quotazioni su certi livelli in quanto le quantità sono complessivamente molto elevate.

Per esempio possono comparire centinaia di ordini di 100 o 1000 azioni in vendita a circa 10 euro: in tal modo si forma un muro che impedisce di superare quota 10.

All' improvviso le mani forti ritirano gli ordini di vendita ed incominciano ad acquistare tutto quanto viene offerto naturalmente al di sotto del muro di 10. Ed il gioco è fatto."


Questo è un segnale di acquisto che qualcuno riesce a sfruttare, accodandosi.

"
Book di Negoziazione. Iceberg Order: gli ordini Iceberg conosciuti come Ordini ''Asteriscati'' (Nascosti)
Ogni tanto si nota nel book una cosa strana: aumentano improvvisamente i volumi ma il book non si muove, cioè le quantità in danaro e lettera rimangono immutate. Ed ecco la spiegazione:
alcuni clienti che operano con piattaforme adatte possono inserire gli Iceberg order, ordini "mascherati" (conosciuti come ordini asteriscati), fuori book che non si vedono, anche se sono regolarmente immessi.

Esiste in effetti una funzione di immissione ordine che si chiama "esponi quantita'" che dà la possibilità di immettere un ordine grosso e far vedere solo un piccolo quantitativo (per esempio: un ordine di 100.000 che non si vede piu' uno da 1000 che si vede).

Si tratta in effetti di una funzione inserita sin dalla nascita del telematico, solo che all' inizio l'ordine che nascondeva una quantita' maggiore era evidenziato con un asterisco, adesso non piu'. Lo scopo di questa funzione è quello di tutela verso gli ordini limitati: se un fondo dovesse vendere dieci milioni di azioni ed esponesse il quantitativo totale, scatenerebbe il panico e non sarebbe nemmeno pratico costringere un operatore ad immettere tanti ordini piccoli in continuazione.
Si e' trovata per questo la soluzione della quantita' nascosta, anche se ad ogni esecuzione dei quantitativi parziali si perde la priorita' sul book, andando a finire in coda" nello stesso livello di prezzo.

E' indubbio che qualche motivazione "pratica" per l'inserimento di questo parametro c'era ma si tratta, comunque, di una ''manipolazioni'' del book ; un ordine immesso (cioè entrato nel circuito di borsa ) puo' essere ''esposto'' (cioè puo' entrare a far parte del book secondo la priorità di prezzo e poi di tempo) ma con ''limitata visualizzazione'' nel senso che nel book se ne vede solo una piccola parte mentre la parte rimanente rimane nascosta.
Effettivamente questa possibilità puo' riguardare gli ordini limitati e sul book non compare piu' l' asterisco che avvertiiva di queste ''quantità nascoste''. In altre parole, quando si invia un ordine in borsa, l’ ordine ci appare come ‘’immesso’’ e lo vediamo, condizioni permettendo, sul book; se il prezzo da noi indicato corrisponde ad una delle proposte del book, allora la quantità relativa alla nostra offerta si somma a quella già presente nel book. Lo stesso vale per le offerte degli altri. Nel caso preso in esame, invece, su 1000 pacchetti offerti, noi ne possiamo vedere 1 (esposto e visualizzato) mentre gli altri 999 sono esposti ma non visualizzati: essi possono influire sui volumi senza che cambi il book. "

Questo si commenta da solo

Il book è utile o no? Con esso si guadagna di piu'? I pareri sono contrastanti e, secondo alcuni, il book serve poco o niente sui titoli a più alta capitalizzazione per i quali serve a confermare, pero', la regola dei numeri tondi. Su quelli a bassa capitalizzazione puo' servire a valutare la liquidità del titolo

Il book puo’ essere manipolato? Certamente è possibile ma per i titoli a maggiore flottante ci vogliono in genere capitali ingenti; ed è per questo che i privati si limitano spesso a qualche manipolazione sui warrant ma anche qui spesso vi è un ostacolo insormontabile rappresentato dagli spread del 5-10%. Si puo’ allora operare inserendo piu’ ordini di acquisto ad un prezzo vicino a quello del MM ed un ordine di scarsa entità ad un prezzo decisamente piu’ alto: questo, se eseguito, farebbe lievitare il prezzo.

"Sono molto frequenti i tentativi di confondere le idee da parte degli istituzionali ed è necessario conoscere bene il proprio nemico.. Nei loro book, in aggiunta a quanto vediamo noi, comparivano anche gli intermediari, e questo gia' permette di conoscere meta' delle carte in mano agli altri. Quindi oltre a sapere quanto c'e' in vendita, i MM conoscono pure i dettagli di ogni singolo trade (’ l’ acquirente non piu’)"


E ancora

"
I "sistemi di trading automatico ad alta frequenza" (high-frequency trading) consentono l'esecuzione, automatizzata ed in microsecondi, di milioni di ordini di compravendita (mediante algoritmi matematici) in contemporanea sui diversi mercati finanziari (azioni, obbligazioni, derivati, materie prime).
Le società che operano "scambi in alta frequenza" possono raccogliere informazioni "privilegiate" sulle strategie degli investitori, causare aumenti ingiustificati dei prezzi dei titoli scambiati, influenzare la volatilità dei mercati, inviare segnali alterati all'economia. Lo strumento apre ad un'era di "insider trading automatico" con ordini di acquisto generati automaticamente dal software di high-frequency trading e cancellati simultaneamente (c.d. "ordini flash"), utili a confondere gli investitori istituzionali, nonché qualsiasi programma che osservi i movimenti dei principali attori del mercato (tipo quelli delle Autorità di vigilanza).
Oltre agli aspetti di incremento della volatilità e di potenziale manipolazione dei mercati borsistici, l'effetto pro-ciclico dell'high-frequency trading tende ad amplificare ogni eccesso (di domanda o di offerta) del ciclo economico.
In particolare, in una logica ribassista delle Borse, una caduta causata da oscillazioni prodotte dal trading automatico potrebbe suscitare conseguenze avverse sul ciclo economico-finanziario sia del Paese la cui Borsa è stata colpita dai ribassi (amplificati dall'high-frequency trading), sia di tutti i Paesi stranieri dove risiedono le società quotate nella Borsa colpita, le cui capitalizzazioni sono state deteriorate."


Un esempio di questo? Qualcuno ricorderà la notizia apparsa a luglio 2009 sul software usato dalla Goldman Sachs

"Il 3 luglio scorso le principali agenzie di stampa internazionale hanno diffuso la notizia dell’arresto di un immigrato di origini russe, Sergey Aleynikov, di ritorno da Chicago, da parte dell’FBI statunitense all’aereoporto di Newark (New Jersey), con l’accusa di aver rubato 32MegaByte di codici sorgenti del sistema di trading automatico della banca d’affari statunitense Goldman Sachs.
L’anomalia della vicenda ha causato un aumento considerevole del livello di attenzione delle Autorità di controllo delle Borse dei principali Paesi (Stati Uniti, in particolare), nonché dell’opinione pubblica internazionale, specializzata e non.
Aleynikov, 39 anni, doppia nazionalità russa e statunitense, infatti, è un ex programmatore di Goldman Sachs, dimessosi dalla quale era stato assunto dalla Teza Technologies LLC, con sede a Springfield (Illinois). I codici segreti, trovati in suo possesso, consentivano l’accesso alla piattaforma utilizzata da Goldman Sachs per operazioni di negoziazione (trading) su mercati azionari e delle materie prime. Aleynikov, peraltro, prima di essere arrestato, era riuscito a caricarli su un server tedesco.
[...]
In Goldman Sachs, infatti, Sergey (o Serge) Aleynikov ricopriva l’incarico di Vice Presidente per il settore equity strategy con responsabilità in termini di sviluppo di:
- piattaforme di scambi ad alta frequenza (high frequency trading, ossia scambi in microsecondi) effettuati su mercati telematici statunitensi (quali il NASDAQ (il NYSE e il CME -Chicago Mercantile Exchange-);
- soluzioni informatiche per il monitoraggio in tempo reale di decisioni di trading mediante combinazioni di tecnologie (SNMP, Erlang/OTP, Boost, ACE, TibcoRV, RDRD -Real-time Distributed Replicated Database-).
Competenze non facilmente comprensibili, ma estremamente sofisticate e di grande rilievo nel mercato mondiale delle negoziazioni borsistiche.
[...]
un’inchiesta di Bloomberg ha riportato le dichiarazioni del Procuratore Generale Joseph Facciponti (“…la banca ha avanzato la possibilità che ci sia il pericolo che qualcuno che conosceva questo programma abbia potuto usarlo per manipolare i mercati…”). In sostanza, Goldman Sachs ha considerato pubblicamente il codice per operazioni di high frequency trading, una pericolosa arma “se usata dalle mani sbagliate”.
Ma chi dice che le “mani” dei trader della banca d’affari in questione (o, comunque, dell’intera comunità dei trader finanziari) siano le “mani” giuste per il bene della trasparenza e del libero e regolare mercato?
Goldman Sachs (così come le principali società operanti nel trading elettronico, quali Renaissance Technolo-gies, Citadel Investment Group, Jane Street Capital, Hudson River Trading, Wolverine Trading, Jump Trading e Getco) ha sempre rifiutato l’interpretazione che l’utilizzo di questi software si possa tradurre in un comportamento sleale nei confronti del mercato. La stessa banca statunitense non ha potuto, però, rinnegare l’impatto significativo delle operazioni di high frequency trading sui propri conti.
I dati, infatti, sono inequivocabili.
A fine luglio scorso, uno dei maggiori indici azionari statunitensi, lo S&P500, ha registrato una crescita del 44% rispetto ai minimi toccati nel marzo precedente. L’incremento, estremamente rilevante, ha beneficiato di utili record (rispetto a quelli annunciati per il secondo trimestre 2009) di Goldman Sachs e JP Morgan, due fra le più importanti istituzioni finanziarie statunitensi. I risultati operativi, che hanno ampiamente battuto le attese degli analisti, sono stati determinati da un aumento dei ricavi, rispettivamente, del 65% e del 39%, rispetto allo stesso trimestre del 2008, generati per la maggior parte dall’attività di investment banking, piuttosto che dall’aumento degli impieghi (prestiti alle imprese, mutui al settore familiare).
La singolarità del volume di crescita dei conti economici delle due banche statunitensi, generata perlopiù dal comparto relativo alla compravendita di strumenti finanziari, ha sollevato interrogativi circa la matrice di tali guadagni, ottenuti nel momento immediatamente successivo al punto più basso della crisi finanziaria mondiale che ha investito proprio il settore dell’investment banking. In tal senso, ha preso corpo l’ipotesi che l’espansione dei ricavi delle banche potesse essere dovuta più a sistemi di tecnologia informatica applicata alla finanza, che ad un reale stato di salute determinato da solidi fondamentali di bilancio delle stesse banche.
[...]
La finanza in “alta frequenza”, dunque, sfrutta le “zone grigie” delle regole, realizzando comportamenti intenzionalmente fasulli e impossibili da rintracciare e determinando le condizioni per alterare le condizioni “normali” di mercato.
Il numero degli scambi generati in automatico da questi programmi è elevatissimo. La loro espansione è la conseguenza di tre tendenze nel trading borsistico:
1) l’introduzione di piattaforme di scambio completamente elettroniche (come NASDAQ-OMX e NYSE-Euronext);
2) la crescita delle reti telematiche di negoziazione, gestite da fornitori di accesso (provider) come Direct Edge e BATS;
3) l’incremento di piazze “anonime” di negoziazione (dark pool) (9) , contraddistinte da scambi al di fuori del mercato regolamentato.
Gli scambi elettronici hanno, da un lato, ridotto i costi di transazione per le operazioni in titoli, ma, dall’altro, hanno consentito ai trading desk delle principali banche di investimento, proprietari di tecnologie di scambio evolute, di diventare market maker, ossia principali fornitori di liquidità per l’intero mercato dei capitali statunitense, sostituendo soggetti tradizionali (in gran parte le banche).
[...]
Secondo i dati forniti dalla Borsa di New York, la New York Stock Exchange (NYSE), il volume medio giornaliero dell’high-frequency trading è cresciuto dal 2005 del 164%.
Degli ordini eseguiti al NYSE, solo il 25% vengono gestiti dalla società che regola tale mercato. Una società di consulenza in materia, il Tabb Group, ha recentemente stimato, infatti, che i trader ad alta frequenza negoziano attualmente circa il 75% del volume di scambi azionari quotidiani negli Stati Uniti (rispetto al 30% del 2005 (16) ), pur rappresentando solo il 2% delle circa 20mila società di trading operative nei mercati statunitensi."

Come funziona?

"un esempio pratico di come opera il c.d. “vantaggio di 30 millisecondi”.
mill.jpg


Supponiamo che alle 9:31 di una mattina un fondo comune di investimento (definito trader umano A) abbia sottoposto un ordine di acquisto “al meglio” (18) di 10.000 azioni della società X (titoli X). Sul mercato, in quel momento, il prezzo del titolo X sia pari a 21 dollari (19) .
Il software di trading in alta frequenza, nello spazio di 30 millisecondi, intercetta l’ordine di A e lo analizza prima che sia reso pubblico. Acquisita l’informazione:
1. compra tutti i lotti disponibili sul mercato di titoli X al prezzo di 21 dollari. In tal modo, rimuove la possibilità per l’investitore di trovare titoli al prezzo che aveva precedentemente osservato come quotato;
2. ricerca un venditore B che abbia emesso un ordine di acquisto per gli stessi titoli X ma ad un prezzo superiore a 21 dollari;
3. vende i titoli X a 21,01, realizzando un profitto dell’1%.
Intanto, l’inondazione di ordini automatici iniziale ha influenzato il meccanismo di formazione del prezzo di X facendolo salire a 21,02. Ciò obbliga l’investitore A a pagare le azioni X a 21,02 con un sovrapprezzo di 0,02 (2%).
Dunque, a fronte dell’ordine di compravendita emesso dal trader “umano” A, il software-trader si inserisce subito dopo che l’ordine è partito, piazza una propria “autonoma” transazione, completandola prima che all’umano giunga la risposta, ottenendo un guadagno. Il profitto sopraindicato moltiplicato per milioni di dollari, equivale a miliardi di utili ottenuti da centinaia di miliardi di operazioni basate sul millesimo di secondo."



 

Mila

Mila
E' solo un estratto e l'argomento è molto più vasto. Ma la sostanza è sempre la stessa: la borsa è a somma zero e le tecnologie informatiche hanno solo reso più veloce il tutto. Non cambia niente rispetto a cento anni fa. Il gioco è sempre lo stesso.
Per cui forse possiamo noi avere qualche strumento in più per capire, difenderci e guadagnare qualcosa in più
Un pò come è successo con i cd e i dvd che inizialmente hanno comportato un costo\beneficio altissimo per i produttori e le major ma che poi la stessa teconologia (digitale) gli si è rivolta contro (masterizzazioni e peer to peer).
Questa considerazione fa dire ad alcuni che parlare di mercato manipolato è inutile e fuorviante arrivando a sostenere che, essendo queste le regole, non si può affatto parlare di manipolazione.
Ergo imparare a difendersi e a reagire in tempo.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

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