OT: I bolli al secondo giro di aumenti del 2005...

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copio dal sito del Sole 24 Ore:

I bolli al secondo giro di aumenti
Fissate con un decreto pubblicato ieri in «Gazzetta Ufficiale» le misure in vigore dal 1° giugno. Rincari intorno al 33%. La marca più comune sale a 14,62 euro, le concessioni per il passaporto vanno a 40,29.

di Angelo Busani


Scatta la seconda fase degli aumenti dei bolli, stabilita nell'ambito della manovra finanziaria per il 2005: con il decreto 24 maggio 2005 del ministro dell'Economia - che riportiamo qui accanto - viene infatti completata la scansione degli aumenti per gli importi:
- delle imposte di registro, ipotecaria, catastale;
- dell'imposta di bollo;
- delle tasse di concessione governativa;
- delle tasse ipotecarie.
Con gli incrementi che vengono riportati nel decreto e che sono esemplificati nel grafico per una serie di atti e pratiche, i bolli e le concessioni subiscono un innalzamento di circa il 33 per cento.
Una prima tranche di questi aumenti ha avuto il via nello scorso febbraio (si veda, per il dettaglio degli importi, quanto è stato riportato sul Sole-24 Ore dal 29 gennaio al 5 febbraio 2005); mentre una seconda tranche, riguardante alcuni importi fissi dell'imposta di bollo e delle tasse di concessione governativa, era stata appunto preannunciata per il mese di giugno 2005. Questo intervento è stato disposto con un procedimento normativo articolato, che è utile ricostruire.

La manovra finanziaria per il 2005.
Il comma 300 dell'unico articolo della Finanziaria 2005 (la legge 311 del 30 dicembre 2004) aveva dato mandato al ministro dell'Economia di approvare, entro il 31 gennaio 2005, con proprio decreto, un aumento di una lunga serie di imposte fisse.
Si trattava, in realtà, di una strana delegificazione «a termine», in quanto, scaduto il periodo che veniva fissato dalla Finanziaria per l'emanazione del decreto ministeriale, la materia sarebbe di nuovo tornata (trattandosi di normativa contenuta nella legge ordinaria) nella disponibilità esclusiva del Parlamento. Era stato quindi ipotizzato un avvicendamento di competenze poco comprensibile (e abbastanza discutibile).

Il decreto legge 7/05.
Su questa prima determinazione contenuta nella legge finanziaria è però intervenuto un successivo decreto legge: con l'articolo 7, comma 1, lettera a), numero 3), il decreto legge 31 gennaio 2005, n. 7 (convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2005, n. 43) ha corretto la legge 311/04 sotto vari aspetti:
è stata abolita la preannunciata e generalizzata delegificazione «a termine»;
una prima serie di aumenti è stata direttamente disposta dallo stesso decreto legge 7/05;
è stato infine previsto (anche in questo caso, con un altro esempio di insolita delegificazione «a termine») che gli importi fissi delle tasse di concessione governativa e dell'imposta di bollo che non venivano aumentati in febbraio (tra cui la comune marca da bollo da 11 euro) sarebbero stati aggiornati da un decreto del ministro dell'Economia, con effetto dal 1° giugno 2005. Ed è questo il decreto apparso sulla «Gazzetta Ufficiale» di ieri, 28 maggio.

Gli aumenti di giugno 2005.
Dal 1° giugno aumenteranno dunque, per quanto riguarda gli atti e le pratiche più diffuse:
- le marche da bollo «ordinarie» (da 11 a 14,62 euro) che vanno applicate ad atti pubblici, scritture private autenticate (e loro copie, estratti e certificati), scritture private non autenticate, istanze alla pubblica amministrazione, atti e provvedimenti amministrativi e giurisdizionali eccetera;
- le marche da bollo per le ricevute di importi ai quali non si applica l'Iva, che vengono aggiornate - e aumentate - dall'importo a 2.500 lire a quello di 1,81 euro;
- le marche da bollo per disegni, calcoli e modelli di geometri, architetti, ingegneri e contabili, che aggiornano e aumentano l'indicazione di 600 lire a 0,52 centesimi di euro;
- le tasse per il rilascio del passaporto, che abbandonano il riferimento a 60.000 lire (pari a 30,99 euro) per passare al valore di 40,29 euro, anche in questo caso con un incremento del 30 per cento.
Va infine segnalato che l'importo dell'ordinaria marca da bollo era stato di recente arrotondato in aumento, con un intervento disposto l'estate scorsa: il decreto legge del 12 luglio 2004, n. 168 (con l'articolo 1-bis, comma 10, lettera d, n. 1) aveva infatti innalzato il valore dalle 20.000 lire agli 11 euro. Il decreto legge è stato convertito dalla legge 30 luglio 2004, n. 191.

29 maggio 2005
 

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