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«Contro la stupidità lottano invano perfino gli dei». Schiller, ne La pulzella d’Orléans, non offre speranze. La stupidità è un male inguaribile perché gli stupidi sono tra noi, anzi siamo noi. Chi più, chi meno. Certo, uno stupido doc non avrà mai il coraggio di confessare la propria essenza davanti agli altri, né dinanzi a se stesso. Attenzione: è proprio questa - «stupidometro» alla mano - la categoria più pericolosa. Secondo Gianfranco Livraghi, ricercatore e autore de Il potere della stupidità, pensare che solo gli altri siano stupidi è un circolo vizioso; in ognuno di noi c’è un fattore di stupidità che è sempre maggiore di quello che pensiamo, il problema è che difficilmente ci si rende conto di esserlo». Un capitolo a parte sarebbe da dedicare allo stupido che si sente un genio: una mina vagante destinata a esplodere improvvisamente: in ambito familiare, sul luogo di lavoro, tra amici o semplici conoscenti. Riconoscerli (o riconoscerci) sarebbe il massimo.
Dunque, chi è stupido non lo sa ed è quindi più pericoloso». La seconda: «La stupidità è contagiosa. Le folle sono più stupide delle singole persone che la compongono. Il contagio emotivo diminuisce le capacità critiche». La terza: «Il potere rende più stupidi».