Lo schema paleolitico seguito per aiutare i paesi africani è basato sull’ingaggio di giovani cooperanti col cuore in mano (forse) ma senz’arte né parte (Silvia Romano non era nemmeno infermiera e non conosceva neanche una parola della lingua locale). Tale approccio obbedisce a idee superate perché sono sostanzialmente o vetero-missionarie (fi no al Concilio Vaticano II, i cattolici andavano ad aiutare gli africani per aumentare il numero dei convertiti) o vetero-colonialistiche (non essendo, gli africani, capaci di far nulla, bisogna sostituirsi a loro). I cooperanti occidentali, in un modo o nell’altro, costano un sacco di soldi. Questi ultimi sarebbero molto meglio investiti a beneficio di medici, infermieri o educatori africani, assunti con contratti stabili e gratificanti. Così infatti si stimolerebbe la crescita della classe dirigente africana alla quale, già ora, le varie Silvie Romano non hanno assolutamente nulla da insegnare.
Italia Oggi/Diritto & rovescio