Salve a tutti. Il mio primo post. Se sbaglio sezione o modalità me ne scuso con tutti.
In questi giorni i miei vecchi genitori, allarmati dalle notizie su default, etc. mi hanno chiesto di dare una occhiata ai loro investimenti e questa è la situazione che ho trovato (ho messo la percentuale del capitale investito sul totale):
CARIGE 1,75 3/5/12 4,59%
CARIGE TM 10/8/13 15,31%
CARIGE TM 22/11/13 4,59%
INTESA FORZA 5 31/5/14 3,06%
INTESA FORZA 5 31/11/2014 3,06%
CARIGE INDEX 31/10/14 1,53%
INTESA TOP 30 31/5/2015 1,53%
ENEL 3,5% 26/2/16 0,61%
ENEL TV 26/2/16 0,61%
CARIGE TV 10/8/17 3,06%
BOT 5/12 9,18%
CCT 1/3/14 6,12%
CCT EU 15/12/15 6,12%
BTP 1/2/19 18,37%
Azioni Generali 312 1,22%
Azioni Unicredit 2718 0,73%
Azioni Enel ord 4000 4,12%
Azioni Eni 500 2,46%
LIQUIDITA' (EURO CC) 13,72%
Da non tecnico, mi sembra evidente che le banche (Intesa prima, Carige poi) li hanno gonfiati di prodotti della banca.
Sempre da non tecnico, mi sembra evidente una eccessiva esposizione su obbligazioni bancarie e titoli debito ita (circa il 90% di quando investito). Se va a picco uno, va a picco l'altro imho...
Consigli su come alleggerire la situazione? Pesao di vendere alcune obbligazioni Carige (verificato il prezzo di vendita, non è un bagno)...
Anche per diversificare il "rischio paese" girerei questi soldi in obbligazioni di paesi non Euro (loro hanno troppa paura delle azioni).
Ogni suggerimento è molto gradito; vorrei che i miei vecchietti riprendessero a dormire la notte
Grazie
Alex
Caro Alex, i tuoi sono un caso tipico - di questi tempi - di persone che avevano un portafoglio titoli impostato secondo criteri tutto sommato prudenziali.
Servirebbero i codici ISIN per una valutazione specifica delle obbligazioni bancarie: il "nome" di alcuni titoli suggerisce che siano obbligazioni strutturate (il che vuol dire, molte volte, rendimenti incerti, spesso modesti ed inferiori a quelli di un BTP pari scadenza).
E tuttavia, se si tratta di obbligazioni che, per quanto strutturate, sono senior unsecured - come la gran parte delle strutturate, ma comunque fai la verifica, anche facendoti aiutare qui da noi se ti serve - e non di obbligazioni cd. "subordinate", fino a primavera 2011 questi titoli erano considerati comunque molto sicuri.
Poi è arrivata la crisi anche del nostro debito sovrano, che ha portato i nostri titoli di stato al di fuori dell'area cd. "risk free", ossia a rischio molto modesto, e poiché le nostre banche hanno in portafoglio quasi tutte quantitativi significativi di titoli di stato, oltre ad avere altri problemi di loro (scarsa capitalizzazione, esposizione a perdite potenziali sui loro portafogli crediti in crescita ecc.), ecco che alla fine chi era partito dall'idea di avere poco rendimento ma anche poco rischio si ritrova a non dormire sonni tranquilli.
Oltre ai bond bancari ci sono poi, in questo portafoglio, titoli di stato, per i quali valgono i problemi di cui si è detto sopra, e un modesto quantitativo di azioni di primarie società quotate, quelle delle quali si diceva, fino a qualche tempo addietro, che "crescono poco ogni anno, ma non ti danno troppi pensieri se le cose in Borsa vanno male".
Purtroppo anche queste, quando un intero paese va in crisi e non si sa se sarà in grado di uscirne senza dover ristrutturare il proprio debito, non possono che essere severamente colpite nel valore.
Per completare la diagnosi, tu stesso individui indirettamente uno dei punti deboli del portafoglio: l'eccessiva esposizione al comparto bancario italiano (36% del portafoglio su due emittenti banche nazionali) e in particolare a Carige (27% del totale) ed inoltre l'esposizione al rischio paese (nel tuo portafoglio, come noti, c'è solo Italia).
Passando alla prognosi, ti chiedi che fare.
Secondo me, la tua idea di ridurre Carige è corretta. Sostituirei con titoli di altri comparti corporate (quindi non bancario), possibilmente di paesi cd. "core" di Eurolandia (Germania, Olanda, Francia, Austria questi ultimi due con giusto un pizzico di rischio in più, specie l'ultimo) oppure in titoli denominati in euro di emittenti di paesi come la Svizzera, la Svezia, la Norvegia, gli USA ecc (sempre emittenti molto solidi, sempre comparti difensivi).
Comparti difensivi: telefonia (i primi che mi vengono in mente: Deutsche Telekom, France Telecom, TeliaSonera), alcune utilities (sempre paesi core o molto solidi, possibilmente con poco debito), petroliferi (idem come sopra). Se fai ricerca sul forum, trovi dei vecchi 3D, non più aggiornati di recenti, dedicati a queste categorie di titoli, con molte emissioni fra le quali poter scegliere.
Tieni conto che la crisi attuale nasce come crisi dei debiti sovrani e del debito bancario, ma si accinge a diventare anche crisi economica tout court, e globale, non solo europea, per cui anche i titoli societari, che ad oggi hanno retto meglio dei bancari, un domani potrebbero un po' soffrire.
Però, rispetto a banche ed assicurazioni, gli emittenti corporate solidi sono attrezzati decisamente meglio per reggere l'urto.
In alternativa, se i tuoi non volessero obbligazioni societarie, si può pensare a titoli di stato di quei paesi indicati sopra.
Analogamente, assumendo che quanto in scadenza nel 2012 possa scampare ad un disastro (il default greco potrebbe essere dietro l'angolo, ma in quel caso l'Italia ritengo sarebbe sostenuta affinché non cada con la Grecia), occorrerebbe reinvestire quanto in scadenza nell'ottica di continuare a riequilibrare il portafoglio secondo i criteri già indicati. Idem per cedole/dividendi riscossi man mano.