“Nessun italiano ha mai votato la legge Fornero. E’ stato un esproprio di diritti e democrazia che viene rimborsato. Giustizia è fatta”. Così ha sentenziato lo statista di Pomigliano e a nulla vale che Claudio Petruccioli gli ricordi che quella legge è stata votata da parlamentari che tedeschi non erano. Per Luigi Di Maio, sempre più simile nei modi al guappo Gennarino Parsifàl degli sketch indimenticabili della Smorfia, il voto del Parlamento non conta. Le leggi le vota il popolo, e basta. Soprattutto le manovre economiche. Anche qui, a nulla vale fare presente che l’ultima volta che il popolo ha votato ignorava che Lega e M5s avrebbero governato insieme ma al popolo hanno fatto una sorpresa e poi gli hanno intestato la manovra, un gesto carino per il quale però ora, poco elegantemente, sono già a battere cassa. Per l’intanto il popolo è chiamato a comprare i Btp, nessuno ancora prospetta donazioni di fedi nuziali e altri monili e questo almeno in parte rassicura. Sta di fatto che se continua così, Paolo Savona finirà per essere considerato, rispetto al Truce e al Guappo, la componente moderata del governo.
Il Foglio Massimo Bordin