OT
Ma và .....
Quando è per il partito la solfa del "garantire la terzietà richiesta dal ruolo di garanzia" va bene, quando invece si chiede di applicare questa "terzietà" a qualcun altro che ha un "ruolo di garante", allora .....
Che le dimissioni di Cuperlo sia prodromiche a una vera e propria frattura è ancora presto per dirlo.
Resta il fatto che lo strappo dell'ormai ex presidente del
Pd all'indomani della direzione nazionale innesca una profonda ferita all'interno del Partito democratico.
Se da una parte la proposta di Matteo Renzi sulla legge elettorale sancisce l'atto di nascita dell'Italicum, dall'altra segna infatti l'acuirsi della faida delle diverse anime che convivono (forzatamente) al Nazareno.
Sebbene la minoranza avesse deciso di astenersi dando così vita all'Italicum senza alcun voto contrario, il botta e risposta non è passato senza conseguenze inosservato.
D'altra parte, subito dopo aver incassato il via libera alla riforma della
legge elettorale. i renziani sono stati i primi a chiedere la testa di Cuperlo. "Il livore e l'astio che hanno caratterizzato il suo intervento contro il segretario - aveva tuonato ieri sera la senatrice Rosa Maria Di Giogi - rendono evidente che non è in grado di garantire la terzietà richiesta da un ruolo di garanzia, come quello che ricopre".