Parlamentari DIVERSAMENTE onesti (3 lettori)

tontolina

Forumer storico
con dei politicanti così diversamente bastardi come può l'italia "vivere"
http://www.beppegrillo.it/

17 Luglio 2006
I Magnifici Ottantadue
Marco Travaglio mi ha inviato una lettera di aggiornamento sulla contabilità dei condannati in Parlamento.

" Caro Beppe,
sei rimasto indietro. Nella campagna “Parlamento pulito”, intendo. Dopo tre mesi passati insieme a Peter Gomez ad analizzare i precedenti penali dei 900 e passa dipendenti appena eletti nel nuovo Parlamento per il nostro nuovo libro appena pubblicato da Editori Riuniti, “Onorevoli Wanted”, sono lieto di comunicarti che i pregiudicati hanno di nuovo raggiunto quota 25, eguagliando il record della passata legislatura. Considerando poi le altre categorie dei “diversamente onesti”, e cioè quelle degli indagati, degli imputati, dei condannati in primo o secondo grado, dei miracolati dalla prescrizione o dalle varie leggi-canaglia, siamo arrivati a 82: quasi il 10 per cento dell’intero Parlamento, una percentuale che nemmeno nei quartieri dello Zen di Palermo o di Scampia e Secondigliano a Napoli. Per l’esattezza: 25 condannati definitivi (compresi quelli che hanno patteggiato la pena), 10 prescritti, 8 condannati in primo grado, 17 imputati in primo grado, 19 indagati, 1 imputato in udienza preliminare, 1 prosciolto per immunità parlamentare, 1 colpevole assolto per legge.
L’hit parade dei partiti vede al primo posto Forza Italia (con 29 diversamente onesti), seguita da Alleanza nazionale (14), Udc (10), Lega Nord (8), Movimento per l’autonomia (1), Dc (1), Psi (1), Gruppo Misto (1: Andreotti). In tutto, il centrodestra è a quota 65. Il centrosinistra insegue a quota 17, ma ce la sta mettendo tutta:
Margherita (6), Ds (6), Udeur (2), Rifondazione comunista (2), Rosa nel pugno (1).

Interessante anche la classifica dei reati preferiti dai nostri dipendenti in Parlamento: 18 casi di corruzione; 16 di finanziamento illecito; 10 di truffa; 9 di abuso d’ufficio e di falso; 8 di associazione mafiosa; 7 di bancarotta fraudolenta e turbativa d’asta; 6 di associazione per delinquere, resistenza a pubblico ufficiale e falso in bilancio; 5 di attentato alla Costituzione, attentato all’unità dello Stato e formazione di struttura paramilitare fuorilegge; 4 di favoreggiamento, concussione e frode fiscale; 3 di diffamazione, abuso edilizio e lesioni personali; 2 di banda armata, corruzione giudiziaria, peculato, estorsione, rivelazione di segreti; 1 di omicidio, associazione sovversiva, istigazione a delinquere, favoreggiamento mafioso, aggiotaggio, percosse, violenza a corpo politico, incendio aggravato, calunnia, falsa testimonianza, voto di scambio, appropriazione indebita, violazione della privacy, oltraggio, fabbricazione di esplosivi, violazione diritti d’autore, frode in pubblico concorso e adulterazione di vini.
Le storie e le sentenze dei nostri Magnifici Ottantadue (più i miracolati dal caso Parmalat: vedrai quante sorprese, di destra ma soprattutto di sinistra!) le trovi nel libro. Concludo con l’elenco dei 25 condannati definitivi, perché tu possa aggiornare la contabilità:
1. Berruti Massimo Maria (FI): favoreggiamento.
2. Biondi Alfredo (FI): evasione fiscale (reato poi depenalizzato).
3. Bonsignore Vito (Udc): corruzione.
4. Borghezio Mario (Lega Nord): incendio aggravato.
5. Bossi Umberto (Lega Nord): finanziamento illecito e istigazione a delinquere.
6. Cantoni Giampiero (FI): corruzione e bancarotta.
7. Carra Enzo (Margherita): falsa testimonianza.
8. Cirino Pomicino Paolo (Dc): corruzione e finanziamento illecito.
9. De Angelis Marcello (An): banda armata e associazione sovversiva.
10. D’Elia Sergio (Rosa nel pugno): banda armata e concorso in omicidio.
11. Dell’Utri Marcello (FI): false fatture, falso in bilancio e frode fiscale.
12. Del Pennino Antonio (FI): finanziamento illecito.
13. De Michelis Gianni (Psi): corruzione e finanziamento illecito.
14. Farina Daniele (Prc): fabbricazione, detenzione e porto abusivo di ordigni esplosivi, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali gravi e inosservanza degli ordini dell’autorità.
15. Jannuzzi Lino (FI): diffamazione aggravata.
16. La Malfa Giorgio (FI): finanziamento illecito.
17. Maroni Roberto (Lega Nord): resistenza a pubblico ufficiale.
18. Mauro Giovanni (FI): diffamazione aggravata.
19. Nania Domenico (An): lesioni volontarie personali.
20. Patriciello Aldo (Udc): finanziamento illecito.
21. Previti Cesare (FI): corruzione giudiziaria.
22. Sterpa Egidio (FI): finanziamento illecito.
23. Tomassini Antonio (FI): falso in atto pubblico.
24. Visco Vincenzo (Ds): abuso edilizio.
25. Vito Alfredo (FI): corruzione”.
Marco Travaglio

e tutti questi mafiosi costano agli italiani come tanti vittorio emanuele trobatore d'italia
 

tontolina

Forumer storico
INDULTO, INSULTO: LO SQUADRISTA MARCO TRAVAGLIO (BY SOFRI) - CONTA LA QUANTITA’ O LA QUALITA’ DEI FACCIA A FACCIA TRA PETRU E CONFA? - SGARBI: “TEMPI NON BUONI PER IL CORRIERE, SE ALLA VERIFICA DEI FATTI, SI SOSTITUISCE LA MALIZIA DI DAGOSPIA”…


http://213.215.144.81/public_html/articolo_index_25710.html


1 – INDULTO, INSULTO: LO SQUADRISTA MARCO TRAVAGLIO
Adriano Sofri per Il Foglio
Lo squadrista Marco Travaglio scrive su Repubblica di ieri una sequela di falsità indegne, allo scopo di galvanizzare l’indignazione pubblica contro
l’indulto. Il quale, improvvisamente, diventa anche responsabile del mancato risarcimento ai “caduti sul lavoro. Le malattie professionali. E i morti di amianto”. Di “mandare in fumo il maxiprocesso” contro i boss svizzeri e italiani dell’Eternit. Ma l’indulto non può mandare in fumo alcun processo. Ancora: “Grazie all’amnistia di 5 anni, annunciata per la ripresa autunnale, non verserebbero nemmeno un euro alle vittime e ai loro familiari”.


(Adriano Sofri)


L’amnistia autunnale è sulle ginocchia di un Giove molto lontano. Quale siano per esserne la portata e le misure connesse è del tutto ignoto. E l’indulto non c’entra niente, né può toccare i risarcimenti. (Il malaugurato occhiello dell’articolo dice: “Con l’indulto i parenti non vedranno un soldo”). L’articolo – che fa dire agli avvocati di parte civile, i quali avranno le migliori intenzioni, le cose più spericolate, come che “i proprietari hanno avuto la garanzia che entro l’anno arriverà anche l’amnistia”, beati loro: dopo sedici anni che i detenuti aspettano invano e i papi anche – è una bassezza, maggiore perché prende a pretesto le attese dei familiari di “caduti sul lavoro e morti di amianto”.

2 – CONTA LA QUANTITA’ O LA QUALITA’ DEI FACCIA A FACCIA TRA PETRU E CONFA?
Lettera di Claudio Petruccioli, presidente della Rai, a Repubblica
Signor Direttore, sono grato a Dipollina che con la replica alla mia lettera pubblicata sul suo giornale il 23 luglio mi consente di denunciare una clamorosa falsità. Dipollina dice e ripete che, dall'inizio dell'anno si sono svolti almeno dieci «confronti a due» tra me e Confalonieri. Da una verifica attenta della mia segreteria, controllata anche con la segreteria del Dott. Confalonieri, nell'anno in corso, prima del 20 luglio a Sarzana, non c'è stato alcun «confronto a due» fra me e lui. Da quando sono presidente della Rai (agosto 2005) di questi confronti ce n'è stato uno solo, a Matrix il 24 ottobre 2005.


(Claudio Petruccioli - U.Pizzi)


Risposta di Antonio Dipollina
Prendiamo atto della precisazione di Petruccioli: peccato che si limiti a parlare della quantità dei suoi confronti con Confalonieri, quando, soprattutto, noi parlavamo della qualità.

3 – SGARBI: “TEMPI NON BUONI PER IL CORRIERE, SE ALLA VERIFICA DEI FATTI, SI SOSTITUISCE LA MALIZIA DI DAGOSPIA”
Lettera di Vittorio Sgarbi al Corriere della Sera
Tra le difficoltà alle quali va incontro il Corriere di questi tempi c’è anche quella derivata, evidentemente, dalla preferenza del pettegolezzo, con il gusto acre della malignità, rispetto al fatto. Io non ho chiesto né cercato nuovi uffici. Nella rubrica (CorrierEconomia , 17 luglio) «La Stanza dei bottoni» a cura di Federico De Rosa e Raffaella Polato (che quella stanza non devono frequentare molto) mi si attribuisce un’ambizione napoleonica: «Per Sgarbi ufficio e scrivania imperiali».


(Vittorio Sgarbi con amica rumena - U.Pizzi)


Il sindaco, Letizia Moratti, ha stabilito e incaricato il segretario generale di individuare uffici e ambienti di rappresentanza per l’assessorato alla Cultura. Per sua determinazione, non per mia richiesta. Senza ricerche e senza fare alcun «giro delle sette chiese», ma poco più di 50 metri, il segretario generale dottor Bonetti mi ha indicato e proposto l’ufficio da sempre occupato dall’assessore al Bilancio, nel Palazzo della Ragioneria centrale. L’ufficio era libero e vuoto per il semplice fatto che la delega al Bilancio il sindaco l’ha tenuta per sé. La Ragioneria centrale ha altri spazi e altri uffici e quello dell’assessore Talamona era semplicemente senza titolare. Che poi fosse anche bello, o il più bello, non è colpa mia.

Mi chiedo perché il CorrierEconomia , più vicino al bilancio che alla cultura, non abbia fatto la stessa questione quando l’ufficio era occupato dal precedente assessore, professor Mario Talamona, di cui, per continuità e senza nulla pretendere, ho conservato anche la segretaria. Tempi non buoni per l’economia, se alla verifica dei fatti, si sostituisce la malizia di Dagospia.


Dagospia 26 Luglio 2006
http://213.215.144.81/public_html/articolo_index_25710.html
 

tontolina

Forumer storico
insomma
stanno facendo la solita figura di m.erda

questo è davvero un insulto


quando si ripristinerà la legalità?


con questi governi corrotti e pirati .... è un'ipotesi remota
 

tontolina

Forumer storico
MA FANNO DAVVERO SCHIFOOOOOOOOOOOOOOOo

SIT-IN DI PARLAMENTARI DAVANTI AL CARCERE CHE OSPITA FRANCO PACENZA, CAPOGRUPPO DS IN QUELLA REGIONE, ARRESTATO PER CONCUSSIONE - TRAVAGLIO: «SINDROME DI ORWELL A SINISTRA: I POLITICI E I LORO AMICI SONO "PIÙ UGUALI DEGLI ALTRI"»…





Paolo Conti per il “Corriere della Sera”


Se continua così, ironizza Marco Travaglio su l'Unità, bisognerà organizzare bus-navetta «con carovane bicamerali da Montecitorio e palazzo Madama verso i penitenziari della Penisola».

Oggetto del sarcasmo la visita nel carcere di Cosenza (con sit-in) dei nove parlamentari dell'Unione eletti in Calabria a Franco Pacenza, capogruppo ds in quella regione, arrestato per concussione «per una presunta truffa di 8,2 milioni all'Unione Europea» (ricorda Travaglio) e ora agli arresti domiciliari. Sotto tiro anche il sottosegretario Marco Minniti, Ds, per il suo giudizio («È stato un errore giudiziario»). Travaglio accusa: qui c'è la sindrome di Orwell e della sua «Fattoria degli animali», ovvero «i politici e i loro amici sono "più uguali degli altri"». Il senso di appartenenza alla casta dei politici, conclude il giornalista, riguarda tanto il centrosinistra quanto il centrodestra.


(Franco Pacenza)


Poi, a voce, Travaglio aggiunge: «Il centrosinistra spesso si muove come il centrodestra però si sente davvero "più uguale" degli avversari. Prendiamo la legge sulle intercettazioni: non è quella che Berlusconi voleva un anno fa? E che dire dell'intervista di Fassino a il Foglio in cui candidava D'Alema al Quirinale lanciando una visione superpresidenzialista con tanto di programma politico-istituzionale-giudiziario, quasi un commissariamento anticipato di Prodi?».

Concorda con Travaglio Luca Ricolfi, docente di Metodologia della ricerca psicosociale e autore del saggio Longanesi «Perché siamo antipatici? La sinistra e il complesso dei migliori»: «Berlusconi non avrebbe mai varato un indulto come quello del centrosinistra ma l'Unione è soddisfattissima. L'ho scritto, c'è un primato della cornice rispetto al quadro. Si cominciò a sinistra dicendo che l'intervento in Iraq era un errore ma se Kerry avesse vinto le presidenziali sarebbe "stato diverso". Pensiamo ora al Dpef: si annunciano pesantissimi tagli alla spesa sociale che il centrodestra non si sarebbe mai sognato di proporre, invece tutto viene nascosto, edulcurato.


(Marco Travaglio con Sabina Guzzanti - U.Pizzi)


Ha ragione Giampaolo Pansa: occorre ritrovare il senso civile di analizzare dati e provvedimenti per quel che sono, indipendentemente dal governo che li vara. Invece ora la confezione prevale sul prodotto...» Il filosofo Biagio de Giovanni (lunga militanza nel Pci alle spalle, ora esponente della Rosa nel Pugno) si dichiara ridendo «molto stupito di trovarsi d'accordo con Travaglio per la prima volta nella vita». La citazione di Orwell lo convince: «L'osservazione è fondata. C'è una sorta di immagine buoni-cattivi che il centrosinistra ha avvalorato. Il comune "senso di sé" dell'Unione intende offrire una specie garanzia: ovvero che è bene trovarsi nel centrosinistra perché lì c'è l'Italia migliore. E quindi ciò che fa questa parte va comunque bene, visto che sul centrodestra aleggia un alone di illegalità e illegittimità». Questione, ammette de Giovanni, «che magari può avere un suo fondamento, se vogliamo» ma non può essere «sempre un assunto che obbligatoriamente conduce a un giudizio di illegalità». Fatto sta, conclude il filosofo, che di fronte al caso Pacenza «l'atteggiamento del centrosinistra è semplice. Non è possibile che tutto ciò sia vero, occorre subito scovare una ragione per provare che davvero non lo è».


(Giampaolo Pansa - U.Pizzi)


Elio Veltri (dipietrista, già girotondino, autore con Travaglio de «L'odore dei soldi» dedicato nel 2001 a Berlusconi) ha letto di mattina presto l'intervento di Travaglio: «Sono d'accordissimo. Nemmeno Berlusconi ha organizzato sit-in contro gli arresti. Una novità grave, da parte del centrosinistra, una specie di morbo calabrese che spero non dilaghi nel resto del Paese...». Ultima osservazione: «Sui giornali calabresi locali decine di esponenti dell'Unione hanno attaccato i magistrati premettendo il rito della "massima fiducia nell'opera dei giudici", e poi giù, botte da orbi. Ma che modo di comportarsi è?».


Dagospia 24 Agosto 2006
http://213.215.144.81/public_html/articolo_index_26142.html
 

tontolina

Forumer storico
accertare chi, nel duo Guzzanti-Scaramella, fosse il capocom

Run the Park ha scritto:
Travaglio è un mito ;) :up:
Scaramelle da uno sconosciuto

http://www.canisciolti.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=1085
accertare chi, nel duo Guzzanti-Scaramella, fosse il capocomico e chi la spalla


L’arresto di Mario Scaramella lascia un vuoto incolmabile nel mondo dell'avanspettacolo, almeno quanto la scomparsa di James Brown in quello della musica. Naturalmente i giudici di Roma avranno avuto i loro buoni motivi, se sono ricorsi alle manette nei confronti del pirotecnico superconsulente della commissione Mitrokhin. Ma ciò non basta a lenire il dolore e la tristezza provocati dalla notizia. L'uomo che per 5 anni ha girato il mondo a spese nostre per aiutare Paolo Guzzanti a dimostrare che Prodi era, fin dalla più tenera età, la quinta colonna del Kgb in Italia e che forse anche Pecoraro Scanio era un agente sovietico sotto copertura (Mario lo chiamava, in codice, «Culattoski»), senza contare il coinvolgimento del mefistofelico professore bolognese nel sequestro e nell'assassinio di Aldo Moro, era la prova vivente che l'Italia ha sostituito gli Stati Uniti come il paese delle opportunità.

Se questo intraprendente peracottaro napoletano, per un'intera legislatura, ha tenuto in scacco una commissione parlamentare formata da decine di esponenti del centrodestra e del centrosinistra più 42 consulenti, senza farsi scoprire, vuol dire che c'è speranza per tutti. E, se non si fosse trovato nel celebre sushibar di Piccadilly Circus mentre il povero Litvinenko diventava fosforescente per il polonio 210, saremmo ancora qui a discutere dei legami del presidente del Consiglio con i servizi dell'Urss e le Br.

Invece quella tragica fatalità ha indotto le polizie di mezza Europa a fargli le pulci, esattamente come avvenne nel 2003, quando un altro supertestimone parlamentare, l'autorevole Igor Marini, sedicente conte polacco, guardiano del Santo Sepolcro, vicepresidente dello Ior e mediatore dell'affare Telekom Serbia, partì in missione segreta per Lugano con gran codazzo di Trantino, Calderoli e Taormina alla ricerca delle prove dei conti cifrati Mortadella, Cicogna e Ranocchio con dentro le tangenti di Prodi, Fassino e Dini. Intervennero la gendarmeria svizzera, arrestando in blocco l'allegra brigata, e la Procura di Torino, incarcerando il conte Aigor, a smascherare la megatruffa. Appena varcano la frontiera di Chiasso, i nostri «supertestimoni» fanno una brutta fine. In Italia, invece, vengono presi terribilmente sul serio.

Da 12 anni, per dire, diamo credito a un ometto che mente su tutto, persino sulle sue condizioni di salute, un giorno sta benone, l'indomani ha un calo di pressione, poi lo ricoverano per tre giorni, poi è sano come un pesce, poi lo ricoverano a Cleveland per una visitina, poi si scopre che gli han messo un pacemaker e chissà cos'altro. Scaramella, che un giorno è moribondo perché ha ingerito «una dose di polonio 5 volte superiore a quella mortale» e l'indomani esce d'ospedale perché sta benissimo, ha provato a imitarlo. Ma gli è andata male.

Ora che l'hanno arrestato per calunnia aggravata, rivelazione di segreti e traffico internazionale di armi, si spera che i giudici riescano a accertare come sia possibile che nessun commissario della Mitrokhin, per 5 anni, abbia obiettato sul sontuoso curriculum che questo millantatore vantava a suon di lauree, master e consulenze in tutto l'orbe terracqueo. E soprattutto ad accertare chi, nel duo Guzzanti-Scaramella, fosse il capocomico e chi la spalla.

In attesa, chi volesse farsi quattro risate può consultare il blog del senatore Guzzanti che, alla vigilia dell'arresto del suo spirito guida, scriveva: «Siamo 1000 da pochi minuti. L'afflusso degli iscritti continua incessantemente e di questo passo 'Rivoluzione Italiana' sarà presto il primo blog italiano, e uno dei primi d'Europa e del mondo, grazie a voi» (a riprova del fatto che, come insegna il caso di Beppe Grillo, in Italia sono i comici a occuparsi di cose serie).

E ancora: «La questione Mitrokhin sarà il centro della Rivoluzione Italiana, perché - detta così, brutalmente - lo scandalo Mitrokhin -(quello vero e non quello fabbricato) è la più grande merda della storia repubblicana… Dalla verità sulla più grande merda della storia d'Italia nascerà la guerra di liberazione della verità e dunque della libertà... Viva la verità, viva la libertà, viva il diritto del popolo a sapere e a scegliere, cioè a disporre della verità per esercitare la libertà. Buona Rivoluzione. Paolo Guzzanti». In questo caso, più che di un giudice, urge l'intervento di uno specialista.

Marco Travaglio

da l'Unità del 27 dicembre 2006
Ripreso da onemoreblog.it
 

tontolina

Forumer storico
tontolina ha scritto:
insomma
stanno facendo la solita figura di m.erda

questo è davvero un insulto


quando si ripristinerà la legalità?


con questi governi corrotti e pirati .... è un'ipotesi remota
Il crimine psicologico per nascondere la storia
L'approvazione di un disegno di legge, come quello presentato dal Ministro Mastella, che prevede la reclusione per chiunque diffonda idee sulla superiorità razziale o commetta atti discriminatori è un chiaro esempio della degenerazione del diritto penale che porterà alla criminalizzazione del cittadino comune.



Nel tentativo di reprimere ogni forma di razzismo con il carcere si va a sottoporre le persone ad un controllo incessante e ad una repressione sproporzionata agli atti commessi, e invece di prevenire episodi di violenza e di intolleranza si esaspera invece la vivibilità nella società. Questo decreto, come quello dell'indulto, agisce sulla psicologia delle persone, che sentendosi costantemente sottoaccusa e delegittimate all'interno del proprio Stato, vivranno nella paura di essere condannati, o peggio, fomenteranno ancora di più l'odio razziale. L'indulto ha avuto come effetto quello di causare diffidenza e panico tra le persone, anche a causa dell'esasperazione dei media che trasmettono incessantemente e in maniera ripetitiva notizie di cronaca, di crimine e violenze domestiche, perché ciò che sconvolge di più sono gli episodi che contaminano la vita normale: contengono infatti il messaggio subliminale che ognuno di noi può essere colpito da dei crimini violenti e inaspettati.
Per molto tempo i media hanno fomentato il terrore degli extracomunitari per giustificare le politiche del terrorismo, e servire le grandi potenze, ora invece si condanna con l'arresto o pesanti multe la reazione del cittadino a questo sentimento. Dopo la campagna diffamatoria contro i crimini degli extracomunitari, arriva un decreto che condanna ogni cittadino che esprime questo senso di rancore, che è stato fomentato e gonfiato proprio per essere utilizzato. Il pensiero di non poter reagire, la sensazione di impotenza, il silenzio imposto per non essere arrestati, crea una frustrazione molto più pericolosa del sentimento razzista in sé.
Il cittadino ordinario sarà così sottomesso ad un'oppressione permanente ed una paura onnipresente, perché le leggi che lo colpiranno sono basate su delle nozioni giuridiche sfumate e ambigue. Questa degenerazione del diritto porta alla penalizzazione delle intenzioni e non degli atti, cosa che è assolutamente contraria allo stato di diritto, e assomiglia di più ad una dittatura. Viene punito con questa legge il cittadino semplice per un "crimine psicologico. Ci chiediamo dunque, ma cosa dovrebbe invece colpire le istituzioni, i media, i governi, che da anni fomentano guerre con i reati psicologici, manipolando il pensiero o diffondendo messaggi subliminali?

Da sempre esiste l'impunità per coloro che si sono macchiati di gravissimi crimini contro l'umanità e hanno poi nel tempo manipolato la storia, i messaggi, hanno distrutto le civiltà e poi trasformato i carnefici in eroi nazionali. Il fatto che Mastella abbia deciso, nel suo progetto di legge di affiancare il problema del razzismo con il revisionismo storico ha un grande significato, che non è solo quello di prevenire ancora il razzismo. Si è cercato infatti di condannare da una parte il cittadino, e dall'altro di mettere silenzio sulla storia, sulla possibilità di ripagare a quei crimini psicologici commessi nel tempo che hanno portato a qualcosa di più terribile dello sterminio dei nazisti. Dire che non si deve più indagare sulla seconda guerra mondiale getta un'ombra su quanto è accaduto in quegli anni, perché forse si vuole nascondere la verità, l'atroce verità, che è assai più difficile da concepire rispetto ai crimini che ci hanno raccontato.

La memoria è oggi segnata dallo sterminio degli ebrei, ma nessuno osa ricordare il terribile sterminio di Jasenovac, perpetuato nella seconda guerra mondiale in Yugoslavia uccidendo 750000 serbi, e lasciando i suoi carnefici al potere, protetti dalle altre potenze e dal Vaticano. La mano del Vaticano nei genocidi dei balcani, le responsabilità della Chiesa dei crimini degli ustache croati sul popolo serbo è un segreto che è stato coperto dalla santificazione di Wojtila. È stato imposto il silenzio sugli ustashe cattolici che benedivano le armate che sterminavano mezzo milione di serbi, obbligandoli prima a convertirsi per veder salva la loro vita e trucidandoli dopo.
I capi spirituali cattolici rimasero al fianco dei generali nazisti croati e parteciparono ad ogni grande evento del regime, come rappresentanti della religione di Stato, e così condivisero quegli scellerati crimini e il furto che venne fatto dei villaggi e delle città serbe. Migliaia di persone furono derubate di ogni avere, dell'oro e delle terre, trovando poi una morte atroce nei campi degli Ustashe, torturati nel corpo e nello spirito, che a confronto lo sterminio nazista potrebbe sembrare rispettoso dell'umanità delle vittime.
Gran parte dell'oro derubato finì nel palazzo di Arcivescovo Stepinac, ritrovato dopo la ritirata degli Ustashe, ma poi perso nelle Banche Svizzere e nei forzieri del Vaticano. Molti serbi tuttavia riuscirono a sfuggire allo sterminio, e furono costretti a rifugiarsi in una zona che chiamavano Bosnia. I serbi che vivono oggi in Bosnia sono i figli dei reduci e dei rifugiati, che Il generale Mladic, Karadzic e Milosevic hanno cercato di difendere dall'ennesimo sterminio che li avrebbe condannati per sempre a essere dei macellai e dei rifugiati nelle proprie terre.







Arcivescovo Stepinac saluta Pavelic in occasione dell'anniversario dello Stato Indipendente della Croazia
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Monache che marciano al seguito di legionari Nazisti croati
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Ricevimento dell'Unità speciale della Polizia Ustashe presso il Vaticano nel settembre del 1943.
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Parlare di Jasenovac significa parlare del più grande crimine compiuto dai media, dai nostri governi che hanno occultato la storia, amplificando sino all'esasperazione la questione di Srebrenica proprio per nascondere un altro crimine. Parlare di Jasenovac significa anche parlare del genocidio italiano che è stata nascosta,e tenuta in stretto riserbo proprio per via dell'esistenza di forti intimidazioni. Una piccola ong balcanica vuole far esplodere la questione di Jasenovac, proprio perché 200 storici italiani si sono riuniti per dire no ad una legge concepita per fare il silenzio sulla seconda guerra mondiale. Bisogna avere il coraggio di parlare.
 

tontolina

Forumer storico
Noi siamo serbi, non servi


Il parlamento bosniaco ha approvato ieri un decreto senza che venisse promulgata una vera legge, cancellando così in grande stile il simbolo dei serbi di Bosnia, a quelle persone che nessun tribunale al mondo ha dato giustizia.

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Più di 750 mila serbi sono stati trucidati, insieme a 50 mila italiani, a Jasenovac, uno sterminio che è rimasto nel silenzio sino ad oggi perché nessuno ha mai voluto parlarne, e di questo è mia premura dimostrare quanto è avvenuto.
Oggi invece la storia si ripete volendo cancellare l'identità serba di Bosnia, l'identità culturale e nazionale.
Contrariamente alla carta dei diritti umani, dove si afferma che un popolo ha diritto all'esistenza, ai mezzi di sussistenza e a difendere la propria identità nazionale, vengono approvate leggi e leggine, trucchi burocratici e finzioni giuridiche che alla fine violano ogni accordo o trattato.

Gli accordi di Dayton, infatti, prevedono il rispetto dei simboli delle popolazioni della Federazione Bosniaca, come prevedono il diritto per i Serbi di chiedere l'indipendenza dopo i dieci anni, ma vengono continuamente intimiditi in maniera sottile da minacce di isolamento.

È bene che si sappia che non esistono musulmani nella Jugoslavia, esistono serbi travestiti da musulmani, è questa la grande realtà, è questa la triste testimonianza di come i diplomatici e gli osservatori pagati dalle lobbies sono diventati dei portaborse, degli agenti di commercio per le multinazionali.

All'International Business Forum Perspektive, del Marzo scorso, si sono riuniti banchieri ed economisti per discutere sulle "Misure dello sviluppo economico nel 2006", e poco prima del mio intervento il Governatore della Banca Centrale Bosniaca ha lasciato la sala. Nessuno ha saputo rispondere alle domande di una piccola Ong. che chiedeva che cos'era la moneta, chi usurava sul sistema monetario della Bosnia, chi alla fine prendeva il signoraggio della moneta del popolo.
Forse non ci sono parole per spiegare queste cose senza inganni e senza trucchi, e quando la verità è così evidente scappano, hanno paura e usano altri mezzi per mettere il silenzio, le minacce e le intimidazioni, perché il popolo non si può difendere da queste cose.

Oggi si discute di cambiare l'inno serbo, perchè contiene la frase "dio protegga i Serbi", e questo viene definito nazionalismo.
Per combattere quello che loro chiamano "nazionalismo" sono stati espulsi 250 mila serbi dalla Croazia, popolazioni inermi sono state bombardate con missili all'uranio impoverito.
Hanno inviato eserciti a massacrare le persone, centinaia di soldati che credevano di morire per la patria, ma invece sono morti per le banche.

Questo atto è l'etnocidio perpetrato dalla Comunità Europea, calpestando e bruciando la carta dei diritti dell'uomo.
Esistono dei trattati e degli accordi sui diritti inviolabili dell'uomo e delle nazioni, esiste un trattato dell'Unione Europea che riprende gli stessi principi, ma i rappresentati della Comunità Europea e dell'Onu hanno dimenticato quei documenti, e adesso si sottomettono agli ordini degli americani, invece di far valere all'interno del parlamento europeo la legge dell'uomo e dei popoli.
Sappiamo tutti che l'Unione Europea dei Banchieri, che la Costituzione Europea è stata bocciata dal popolo francese e olandese, perché si sono resi conto che è un progetto di totalitarismo per sottomettere tutti i popoli alla volontà delle entità sovranazionali.
Sono degli illegittimi, non sono stati eletti da nessun popolo o da nessun rappresentante dei governi, e continuano ad andare negli altri Stati a dettare legge, a fomentare le guerre e a dirigere conferenze di pace.
 

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