PARLARE CON UNA DONNA E' COME PARLARE iN UN TRIBUNALE; TUTTO CIO' CHE DIRAI POTRA'

Consiglierei ai Comuni, ma purtroppo se ne fregano, che esiste un'altra legge che permette di utilizzare gli extra-comunitari per lavori socialmente utili.
 
Due cittadini si sono già messi in fila.
Una richiesta è al vaglio, per l’altra c’è già un progetto ad hoc: un’ora di lavoro equivarrà a 7,5 euro.

Il primo volontario comincerà lunedì a pulire le strade: lavorerà 4 ore al giorno per circa due mesi. Sommerà circa 1200 euro di lavoro «figurativo».

Il primo caso è quello di un moroso incolpevole delle case popolari che il Comune ha aiutato nelle spese. C.M., sessantenne, da quattro anni ha perso il lavoro: «Anche mia moglie – racconta – è disoccupata e non vogliamo pesare sui nostri figli che hanno già famiglia. Vogliamo sentirci a casa nostra e compensare gli affitti che non riusciamo a pagare».
 
Impiegare gli extracomunitari, che sono accolti e assistiti da oltre sei mesi nel Comune di Ferrara, per lavori socialmente utili quali lo sfalcio dell’erba. È questa la nuova idea del consigliere comunale di Fratelli d’Italia Mauro Malaguti proposta attraverso un’interpellanza rivolta al sindaco Tiziano Tagliani sul problema del mancato sfalcio dell’erba nelle frazioni. “Nelle frazioni lo sfalcio dell’erba viene oramai effettuato puntualmente solo nei parchi attrezzati – denuncia Malaguti – mentre in molte altre zone, pur limitrofe alle abitazioni, solo sporadicamente”.

Questa situazione, a detta del consigliere, comporta “un evidente degrado con il proliferare di animali – bisce e ratti – anche in zone adiacenti ai quartieri residenziali e ai parchi giochi per bambini”.

Alla richiesta di spiegazioni da parte dei cittadini, “le motivazioni normalmente addotte sono sempre la carenza di risorse pubbliche in termini economici e di lavoratori”. E così a Malaguti è venuto in mente che “ negli altri paesi dell’Unione europea i sussidi di disoccupazione sono affiancati da continui tentativi di reinserimento nel mondo lavorativo, affinché la situazione di assistenza pubblica non diventi cronica e definitiva”.
 
Dalla fine di agosto di quest’anno dieci giovani, di età compresa tra i 18 ai 23 anni, provenienti dal Mali, Nigeria, Tunisia e Libia, si sono dichiarati “rifugiati politici” e stanno usufruendo di due alloggi arredati, con tanto di elettrodomestici.
Bene! a seguito della mozione presentata dai Consiglieri Pietro Rambuschi e Alessandro Florean e con la collaborazione del Sindaco Antonio Bertoncello, che si è prontamente attivato presso la Prefettura di Venezia, stiamo cercando di ottenere dal Prefetto di Venezia la possibilità di poter utilizzare questi dieci extracomunitari per lavori socialmente utili, considerato che essi hanno un costo individuale per il loro sostentamento pari a € 46 al giorno.
 
ROMA – Gli spermatozoi più antichi del mondo hanno 50 milioni di anni e appartengono ad un verme sconosciuto. I ricercatori del museo di Storia naturale in Svezia hanno notato delle piccole “sfere”, dei bozzoli in cui erano contenuti gli spermatozoi ormai privi di Dna. La scoperta si deve al team coordinato da Benjamin Bomfleur ed è stata pubblicata su Nature http://www.nature.com/news/oldest-animal-sperm-found-inside-fossilized-worm-cocoon-1.17976come la più antica traccia di sperma animale mai trovata.

Io ho un paio di amici che secondo me hanno spermatozoi che arrivano a 100 milioni di anni :lol::lol: uno è Caronte :lol:
 
Perdonatemi il refuso. Non è una legge.

:rolleyes::rolleyes: E' una circolare di Alfano :lol::lol::lol: ...forse è per questo che nessuno la caga.

I flussi migratori verso l'Italia si sono intensificati molto dalla fine del 2013, con la conseguenza che oggi ogni provincia italiana ospita un numero importante di cittadini extracomunitari, molti dei quali richiedenti asilo o in attesa delle definizione del ricorso contro il diniego dello status di rifugiato da parte della commissione territoriale competente. Per loro, una delle criticità segnalate, che si rilfette negativamente sull'esperienza dell'accoglienza, è l'inattività durante il periodo di permanenza legato alla conclusione dei procedimenti.
Su queste basi il capo del dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione Mario Morcone invita con una circolare le prefetture italiane a stringere accordi con gli enti locali per favorire lo svolgimento volontario, da parte degli immigrati ospitati, di attività socialmente utili, che avrebbero il doppio vantaggio di creare un terreno fertile per una più efficace integrazione nel tessuto sociale e di prevenire eventuali tensioni.
L'attività di volontariato deve essere, appunto, volontaria, gratuita e di utilità sociale, quindi senza 'scopi di lucro', e preceduta da un'adeguata formazione.
Il cittadino immigrato interessato deve aderire a un'associazione/organizzazione e avere copertura assicurativa, non a carico dell'amministrazione dell'Interno.
La possibilità di aderire a questi percorsi di volontariato è limitata ai richiedenti asilo e a coloro in attesa di definizione del ricorso, spiega il dipartimento, perché chi è titolare di protezione internazionale viene coinvolto in altri percorsi di inserimento, finalizzati al lavoro.
 
Azz...Rotolo.....occhio

La spacciano addirittura per una produzione ecologica. Invece. Attenti a quel famoso vino prodotto in Veneto e Friuli Venezia Giulia. Perché? E’ imbottito sempre più di veleni chimici, in particolare il glifosato irrorato in loco perfino dagli elicotteri, meglio noto con il nome di battaglia Roundup della Monsanto. Le analisi dell’Arpav parlano chiaro anche se i risultati sono celati alla popolazione e la magistratura locale archivia senza indagare le numerose denunce di associazioni e cittadini.

E come se non bastasse, basta leggere il protocollo di produzione di queste spumeggianti bollicine, per constatare la quantità di pesticidi sparsa periodicamente sui vigneti, addirittura nei centri abitati. Pur di far soldi in tutta fretta, certi prenditori del nord-est non hanno scrupoli ad intossicare persone e contaminare impunemente interi territori.

Il glifosato, principio attivo di uno degli erbicidi più diffusi al mondo, è stato classificato come “probabile cancerogeno per gli esseri umani” in un report stilato dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro.
 
Ma le autorità italiane (comunali, regionali e nazionali) che fanno per garantire la salute e proteggere la vita? Come sempre finta di niente. Il governicchio di Matteo Renzi, infatti, eterodiretto dall'estero, non risponde neppure alle otto interrogazioni parlamentari depositate da tempo (4/08579, 5/05427, 4/09408, 4/03722, 5/05361, 3/01811, 4/08272, 4/04362), tantomeno agli onorevoli del suo stesso partito telecomandato da Washington.

«Per noi le valutazioni dello Iarc sono valide perché elaborate con metodo rigoroso e perché valutano studi indipendenti e pubblicati nella letteratura scientifica: quindi vanno tenute nella massima considerazione dalle autorità regolatorie», spiega Roberto Bertollini, direttore di ricerca dell'ufficio europeo dell'Oms. Ma le associazioni dei consumatori e degli agricoltori sono già passate all'offensiva. In Francia Générations futures ha espresso soddisfazione per il giudizio dello Iarc. E il presidente di Aiab Vincenzo Vizioli ha chiesto che "l'Italia e l'Unione Europea considerino immediatamente le misure necessarie per proteggere agricoltori e consumatori dal glifosato. Che faccia male alla salute dell'uomo e dell'ambiente, che si accumuli nei cibi e nell'acqua, lo sappiamo da anni e da anni combattiamo contro questo e gli altri pesticidi, spacciati per innocui".
 

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