PARLARE CON UNA DONNA E' COME PARLARE iN UN TRIBUNALE; TUTTO CIO' CHE DIRAI POTRA'

Riprendo parte dell'articolo :

Mauro l’uomo ridicolo, che corre appresso alla ragazzina, Peter Pan per i più teneri, coglionazzo brizzolato per i più moralisti. Mauro, il subdotato, che si fa intortare dalla ragazzina........

.....E si invaghisce, lui brizzolato che si porta maluccio gli anni ma si tiene in forma il giusto, di una molto più giovane. Un vero pazzo. Molto più bella. Molto più allegra. E, incredibile, lui ci sta. Pazzesco, i soliti uomini. Pazzesco, vuole essere felice con una persona che non pretende prove d’amore (o giuridiche o video) ma si dà senza pensarci troppo. Pazzesco, a lei interessa ascoltarlo. Eccola, la solita crisi di mezza età.........

.....La crisi di mezza età: l’uomo si compra la moto, torna in palestra (anzi, spesso ci va per la prima volta) e comincia a frequentare di nuovo l’università. Pardon, le universitarie. Seguitemi bene, la solita crisi di mezza età. Cioè, succede sempre, secondo le donne. Ed è colpa degli uomini. Una sorta di eugenetica primordiale ha dato tutto agli esseri umani di genere femminile, superpoteri compresi – infallibilità, sensibilità, intelligenza, delicatezza, profondità – regalando gli scarti a noi Adamo, immaturi, senza scrupoli, stupidi, manipolabili, incapaci di resistere alle richieste del nostro corpo........

.......Insomma dicono la solita e non si rendono conto che se tanti uomini, diversi per estrazione culturale, sociale, etnica, si comportano alla stessa maniera, forse è perché il problema non è (solo?) nel cromosoma Y. E invece, attenzione, uomini e donne sono uguali.......

.....Mauro è la dimostrazione che a identico comportamento, la coscienza sociale e morale moderna collettiva risponde diversamente. L’uomo va con la ragazzina: immaturo, pedofilo. La donna va con il ragazzino: moderna, cougar, milf. Un tempo la risposta era figo e prostituta, quindi è meglio oggi....

.......
L’uomo tradisce: bastardo. La donna tradisce: si è innamorata. Anche qui in altre epoche la risposta era figo e prostituta, quindi dovremmo accontentarci.
Ma il problema è che siamo passati da un maschilismo grottesco, retrivo, violento, a un femminismo infantile che si può tradurre così: lui è cattivo, lei è buona. Lui gorilla, lei gazzella.......

.......Noi, secondo le nostre soavi compagne, siamo abitudinari e noiosi. Non le stupiamo più. Già, ci hanno plasmato a loro immagine e somiglianza, e si chiedono perché non le sorprendiamo? E’ a quel punto che ti dicono “non sei più quello di una volta, un tempo eri diverso”. Grazie, amore, lo sapevo anche io......

......Ma loro si accorgono che tutto diventa più importante di te? Che loro sono alla costante ricerca di certezze (casa, cane, figli, nomi, cose, città, lettera, testamento, soprattutto testamento), che sono così abitudinarie che in un attimo tu ti senti sensuale come un soprammobile, utile come un soprammobile, brutto come un soprammobile, superfluo come un soprammobile. Ah già, sei un soprammobile, illuso.....
 
La sindrome di Mauro Donà colpisce una sostanziale fetta della popolazione maschile, ma è stata ultimamente osservata dagli scienziati anche in alcuni esemplari di sesso femminile (dette Milf).

Alcuni sintomi delle manifestazioni più violente della Sindrome di Donà sono: repentina e inspiegabile tendenza del soggetto a esprimersi in romagnolo, bizzarre domande sulla propria prestanza fisica, tendenza a iscriversi a corsi di tennis-nuoto-calcio.

A meno che non stiate con Giovanni il re della riviera romagnola il vostro lui non si accorgerà nemmeno di essersi beccato la sindrome di Mauro. All’improvviso, per caso, spunterà una ragazza più giovane che mostrerà interesse per l’ego del vostro compagno, o per i suoi soldi, dipende dalla panza del soggetto. Lui inizialmente si sentirà come illuminato dal proverbiale fascio di luce celeste che filtra dalle nuvole. La vacuità della sua trista esistenza senza senso verrà dipanata dal vento fresco della gioventù, egli si sentirà financo più giovane dei 18 anni che crede già di avere. Lei, che sa come ottenere un tiffany nella vita, gli chiederà che fa nella vita, cosa gli piace, gli chiederà di lui. E tu, presa da tutte le tue cose non più da diciannovenne, questa cosa di interessarti a lui come se fosse uno perfetto sconosciuto non la fai più, dato che purtroppo lo conosci bene. Sei sempre la sua compagna. L’amore della sua vita. Solo che sei VECCHIA.
 
IL VERO MOTIVO DELLA MAURITE? LA SCIENZA NON HA ANCORA TROVATO UNA CAUSA

La causa non è la taglia 40 dell’altra, né i tuoi completini intimi finiti nella lista di “Chi l’ha visto”. Sono solo cose da contorno. L’uomo diventa Mauro Donà perché è destinato ad esserlo. Si tratta di un problema suo, del suo Dna. Si tratta di lui, della sua vita, di quello che gli va stretto, del dramma che vive da 20 anni, quando ha smesso di essere 18 enne senza farsene una ragione. Solo lui può risolvere il dramma. Se lo vuole.
Quindi ogni speranza è perduta.
Corollario:
E’ quindi inutile che segui i consigli del “io me lo riprendo”, “ritroviamo la nostra giovinezza”. No. Non funziona. Anche se la sindrome ti sembrerà debellata lui ci ricascherà sempre perché non ha rimesso il suo cervello a posto. E’ infatti scientificamente impossibile che ciò accada. Hai per caso mai visto un pinguino che erutta fuoco dalle fauci? Ecco.


Chiunque vive la sua personale sindrome da Peter Pan. Donne, uomini, unicorni, l’importante non è che “Mauro” sei ma saper tornare dall’Isola che non c’è. E non tutti ce la fanno. C’è chi ci rimane bloccato a vita. È questa la condanna più dura.
Il tempo pone rimedio diceva la nonna. In un certo senso è così. Col tempo non puoi vincere. Così , un domani, per quel Mauro l’altra, la Marta, prima o poi crescerà. O Marta resterà sempre più “piccola” per il vostro ex compagno, troppo. O magari deciderà che ha avuto abbastanza Tiffany.
 
Ma ricordatevi questo :

La fiaba si conclude in modo sfasato. Wendy incontrerà il giovane Peter dopo esser diventata mamma. Peter si porterà nell’isola sua figlia Jane. Sì. Nel romanzo reale lui si spupazza un’altra più giovane.
 
Dall'altra parte c'è questa .......

Aurora Betti: Manuale per lasciare il fidanzato dopo averlo tradito e avere comunque ragione

Tu lo hai tradito? Lui chiede un chiarimento e giustamente tremi perché sai che sta dalla parte della ragione? Non temere! Ieri su Canale 5 è andato in onda il manuale perfetto su come salvarsi in modo più o meno decoroso dopo aver tradito il tuo bravissimo ragazzo riuscendo pure a farlo piangere.

REGOLA N°1 «IO TI CREDEVO LA MIA RAGAZZA». «E QUINDI?» Dopo la scoperta delle corna, arriva il momento del confronto. Lui comincia con un lungo discorso sul rispetto, su quello che eravate come coppia, su quello che si progettava. Ma a voi non importa: l’importante è che lui è ferito. E’ vulnerabile. E’ il momento di colpire: fate capire che lo sognava solo lui questo progetto, che viveva in una bolla di cuoricini e case Ikea. E che oltretutto è anche scemo, perché cioé, dai, anche se convivevate e tutta quella roba là era chiaro. Possibile che non se ne sia accorto? Gli dobbiamo spiegare tutto noi? E non si vergogna? Pavido.
Lui: Ti vedevo come la donna della mia vita. Con me

Lei: Sei sicuro di questa cosa?



REGOLA N°2 «CI SONO STATE DELLE MANCANZE» Avete disorientato l’avversario, ora è il momento dell’affondo, il tipico stile “rigirare le colpe” riadattato all’era moderna. Un’ottima frase per esordire nel rivoltare la frittata é: «Se questo tradimento è successo è perché ci sono state delle mancanze. Non ti dico solo tue o solo mie, di entrambi. Principalmente le tue». Da notare il crescendo quasi poetico, l’accettare la colpa per poi accoglierla, manipolarla e rilanciarla in dietro, con grazia. Nel metodo Aurora Betti bisogna dirlo così, in faccia, senza dare tregua all’avversario, come in un immaginario incontro di boxe, dove però l’avversario è sbilanciato dal peso delle proprie corna. La corretta applicazione della regola numero 2 è alla base della riuscita del metodo, quindi state attente: la colpa fondamentalmente bisogna darla a lui. Se poi il tuo ragazzo chiede una precisazione su quelle mancanze tu ripeti come un mantra (puoi prendere esempio da un politico a caso su questo punto)
Mancanze. C’è bisogno che te le spieghi? Ma dove sei stato tutto questo tempo?





 
Per sviare il discorso potete inoltre dire
- Mi chiedi delle mancanze? E le rientranze? E le sottostanze? E le circostanze? Lo vedi? Non sei preciso!
- Ti ho già parlato decine di volte delle tue mancanze, e il fatto che non te lo ricordi è la mancanza peggiore
e via dicendo
REGOLA N°3 L’ALTRO UOMO NON «È UNO QUALSIASI»
Regola numero tre della bibbia. Stai già demolendo il tuo ragazzo come Saw l’Enigmista, brandisci il palo di frassino da piantargli nel cuore, bisogna solo colpire. E qui, il tocco d’artista: fingere di dargli soddisfazione ma in realtà ferirlo a morte. Dire che l’altro ti ha proprio colpita, colpa di Cupido, l’altro è una persona diversa, che ci potevi fare? Che non importa averlo conosciuto davanti la tv, limonandolo senza nemmeno avergli dato il tempo di dire il cognome. E poi, dulcis in fundo, ditegli che questa cosa del tradimento sarebbe potuta accedere. Prima o poi. Quindi meglio prima che poi, no? Matematico. L’altro, non è uno comparso a caso. Semplicemente lo ha superato nella classifica dell’uomo ideale. Game, set, match.


REGOLA N° 4: «QUANDO L’HO BACIATO CON TE ERA FINITA»
Bene, ora che l’avete distrutto, bisognerà occuparsi dei dettagli. Grande dilemma delle relazioni chiuse per corna è la questione tempistica. Una delle grandi accuse che generalmente si rivolgono alla traditrice è «Potevi dirmelo prima?». Ecco, una delle poche risposte che si possono dare in questi casi è che proprio questa: l’atto del tradimento ti ha aiutato a capire tutto. Perché prima avevi dubbi. Condividere i dubbi con il tuo ragazzo però non ti avrebbe aiutato a chiarire il tuo rapporto con lui. 1) Perché il problema «era solo tuo». Ovvero: «Io ero l’insicura. Io ero messa davanti ad una prova. Quindi io ho capito tutto tradendoti». 2) perché non è che potevamo andargli a dire: “Caro, ho dei dubbi sulla nostra relazione, potrei chiarirli limonando duro con un paio di persone?”. Cioé, nemmeno da dirlo no?


A questo punto se lui è proprio in stato confusionale si può azzardare anche questa frase senza essere prese a calci nel sedere: «Quindi se era finita io manco ti ho tradito». Lapalissiano.
 
REGOLA N°5 «IO NON TI HO MANCATO DI RISPETTO. C’È STATO SOLO UN BACIO» Chiusa la questione relazione, bisognerà minimizzare Il Fatto. Una supercazzola in questi casi ci sta sempre bene. «Tu sai perfettamente cosa significa per me un bacio», ha spiegato Aurora davanti ad un sempre più spaesato Gianmarco. Un bacio per Aurora «non è niente». Gianmarco semmai si doveva preoccupare «dei gesti, di quanto era presente» l’altro. Quindi care traditrici minimizzate il gesto, esaltate il superfluo, quello che vi ha condotto a tradire. Dovete sostenere questa tesi fino alla fine. «Io non credo di averti mancato di rispetto con quel bacio». Punto.
Lui: Però dall’altra parte ci stavo io, che piangevo…



Lei: A me spiace che hai pianto. Ma le persone stanno insieme perché l’altra piange?





 
REGOLA N°6 «PERCHÉ NON SEI INTERVENUTO PRIMA?» Attenzione: questa fase può sembrarvi quasi ininfluente, ma è la vera chiave di volta del processo. E’ qui infatti che l’avvoltoio della colpa si alza in volo dalle vostre spalle per posarsi su quelle del povero disgraziato che ha avuto la sfortuna di essere il vostro compagno. Se lui vi dice (con l’ultimo strascico di dignità rimastagli) «Tu mi stavi già tradendo prima, col pensiero» è il momento giusto per accusarlo di…. mancanza di azione! Si, avete capito bene. Con tanto di chicca finale.
«Sei incoerente pure quando dormi»
Aurora ha accusato così il suo fidanzato Gianmarco, senza farsi troppi problemi.


Care traditrici noi dovevamo ancora capire cosa l’altro significasse per noi. Mentre lui invece si era già accorto che la situazione stava precipitando. E non è intervenuto. Gravissimo.

GRAN FINALE: «CREDEVO FOSSE AMORE E INVECE ERA UN CALESSE»
Durante la discussione lui vi rinfaccia tutti i gesti da fidanzata modello che hai fatto per lui? Ti eri sbagliata. Succede. Pensavi che la vostra relazione «era vero amore». Era. Vi siete sbagliate. E insistete: «Tu pensavi il contrario? Ma ne sei sicuro?». Fine dei giochi.
Complimenti! Ora siete delle ambasciatrici del metodo Aurora Betti per lasciare – in modo davvero tremendo – il proprio lui pur avendo torto sotto tutti gli aspetti.
Corollario:
Il manuale di Aurora Betti è stato testato su ragazzi “moderati” come Gianmarco. In tutti gli altri casi, utilizzate la tecnica del «colpa tutta mia». Basta una sola frase. Utilizzata nella maggior parte dei casi.
Il problema non sei tu sono io
L’avete già sentita, no?
 
piccola divergenza sul 15 minuti del dax
se volete provarci fatevi avanti... :D:D:D
 

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