Val
Torniamo alla LIRA
Magari, forse, non si sa, può darsi, ....si potrebbe aggiungere anche qualcosina per la grecia. Poerina, sulle isole pagano l'iva al 6,5% .....ne va del turismo........
ROMA – Pensioni, tasse, stipendi pubblici: sono queste le parole chiave e le linee guida lungo le quali il governo costruirà la prossima legge di Stabilità. E sono questi i settori dove cercherà di reperire un tesoretto da almeno 20-25 miliardi.
I tecnici del ministero dell’Economia e di Palazzo Chigi, scrive Silvia Gasparetto sul’Ansa, già sono al lavoro sulle indicazioni messe a punto a primavera con il Def (Documento di Economia e Finanza), per un cantiere che prenderà forma già da agosto, come ha assicurato Pier Carlo Padoan, con un menù già molto ricco, che vale almeno 20-25 miliardi.
La maggior parte di queste risorse, più della metà, sarà impegnata per fermare gli aumenti di tasse pronti a scattare da gennaio come clausole di salvaguardia (circa 16 miliardi di clausole di salvaguardia sull’Iva più i 728 milioni di rincari delle accise per lo stop Ue al reverse charge).
I fondi arriveranno in larga parte dalla spending review (almeno 10 miliardi, come indicato nel Def), su cui c’è un confronto continuo tra la sede del governo e quella del ministero. Il resto (circa 6 miliardi) dovrebbe arrivare dai margini sul deficit invocati dall’Italia in virtù delle riforme in atto, come prevedono le nuove regole sulla flessibilità Ue.
ROMA – Pensioni, tasse, stipendi pubblici: sono queste le parole chiave e le linee guida lungo le quali il governo costruirà la prossima legge di Stabilità. E sono questi i settori dove cercherà di reperire un tesoretto da almeno 20-25 miliardi.
I tecnici del ministero dell’Economia e di Palazzo Chigi, scrive Silvia Gasparetto sul’Ansa, già sono al lavoro sulle indicazioni messe a punto a primavera con il Def (Documento di Economia e Finanza), per un cantiere che prenderà forma già da agosto, come ha assicurato Pier Carlo Padoan, con un menù già molto ricco, che vale almeno 20-25 miliardi.
La maggior parte di queste risorse, più della metà, sarà impegnata per fermare gli aumenti di tasse pronti a scattare da gennaio come clausole di salvaguardia (circa 16 miliardi di clausole di salvaguardia sull’Iva più i 728 milioni di rincari delle accise per lo stop Ue al reverse charge).
I fondi arriveranno in larga parte dalla spending review (almeno 10 miliardi, come indicato nel Def), su cui c’è un confronto continuo tra la sede del governo e quella del ministero. Il resto (circa 6 miliardi) dovrebbe arrivare dai margini sul deficit invocati dall’Italia in virtù delle riforme in atto, come prevedono le nuove regole sulla flessibilità Ue.