Claire
ἰοίην
Ho fatto una breve ricerca e ci sono solo vecchissimi thread che parlano di libri.
Nessuno di essi, mi pare, può essere definito come un Thread che possa essere utile per commentare, recensire, consigliare letture.
Così ho aperto questo thread e lo inauguro con:
"CARNAIO"
(Giulio Cavalli, ed. Fandango)
A DF, annoiata cittadina sulle coste italiane, iniziano ad arrivare, dal mare, cadaveri strani: uomini dalla pelle scura morti chissà dove e chissà come. Prima uno, poi due, poi decine, poi intere ondate di decine di migliaia di morti che ricoprono la città. Potrebbe sembrare una storia centrata sulle tragiche morti in mare di migranti, o un racconto buonista sulle migrazioni e le politiche incapaci di affrontarle. E invece la risposta della città di DF all' "invasione" dei corpi ci parla di altro: chiusura, sovranismo, senso del limite, capitalismo, tutto spinto, in una realtà sempre più distopica in cui l'etica e la morale scompaiono, fino al limite. Diviso in tre parti, di cui la seconda si distingue per l'io narrante di diversi cittadini che, di capitolo in capitolo, tracciano gli scenari sempre più agghiaccianti di DF, scritte, la prima e la terza parte con un linguaggio ricco e potente e con un sontuoso, diffuso "erlebte Rede", "Carnaio" non ha un protagonista ma è un romanzo corale. Bravo Giulio Cavalli che ricorda Saramago e che trasporta chi legge a DF e che ci fa conoscere i diversi cittadini, quasi potessimo vederli, pur senza descriverli fisicamente, con l'uso magistrale della tecnica del discorso indiretto libero (erlebte Rede) e con la sua capacità di scrittura.
Nessuno di essi, mi pare, può essere definito come un Thread che possa essere utile per commentare, recensire, consigliare letture.
Così ho aperto questo thread e lo inauguro con:
"CARNAIO"
(Giulio Cavalli, ed. Fandango)
A DF, annoiata cittadina sulle coste italiane, iniziano ad arrivare, dal mare, cadaveri strani: uomini dalla pelle scura morti chissà dove e chissà come. Prima uno, poi due, poi decine, poi intere ondate di decine di migliaia di morti che ricoprono la città. Potrebbe sembrare una storia centrata sulle tragiche morti in mare di migranti, o un racconto buonista sulle migrazioni e le politiche incapaci di affrontarle. E invece la risposta della città di DF all' "invasione" dei corpi ci parla di altro: chiusura, sovranismo, senso del limite, capitalismo, tutto spinto, in una realtà sempre più distopica in cui l'etica e la morale scompaiono, fino al limite. Diviso in tre parti, di cui la seconda si distingue per l'io narrante di diversi cittadini che, di capitolo in capitolo, tracciano gli scenari sempre più agghiaccianti di DF, scritte, la prima e la terza parte con un linguaggio ricco e potente e con un sontuoso, diffuso "erlebte Rede", "Carnaio" non ha un protagonista ma è un romanzo corale. Bravo Giulio Cavalli che ricorda Saramago e che trasporta chi legge a DF e che ci fa conoscere i diversi cittadini, quasi potessimo vederli, pur senza descriverli fisicamente, con l'uso magistrale della tecnica del discorso indiretto libero (erlebte Rede) e con la sua capacità di scrittura.