Parliamo di libri

S. Tamaro: "La Tigre e l'acrobata" - La nave di Teseo

Una storia molto poetica, ben narrata e di atmosfera sul senso della vita, le scelte, il destino.
Mi è piaciuto molto ma il finale è pessimista, toglie speranza.
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"Il vecchio che leggeva romanzi d'amore" (L. Sepulveda - Guanda)

Una (ri)lettura di un breve romanzo ricco di saggezza, maestria, descrizioni ben fatte e atmosfere.
Un gringo nella foresta Amazzonica ammazza, per divertimento e denaro, i cuccioli di una femmina di tigrillo, felino selvatico e feroce della foresta.
Da quel momento, l'animale diventa pericoloso per gli abitanti del villaggio di El Idilio, in cui risiede anche il vecchio protagonista del romanzo: Antonio José Bolivar.
La trama principale è ricca di excursus che raccontano di Antonio, del suo passato, del suo profondo rispetto e della sua reale conoscenza della foresta e di come la lettura sia entrata e diventata importante nella sua vita.
Il libro insegna che solo il rispetto che l'uomo DEVE a tutti gli esseri viventi garantisce un equilibrio fruttuoso tra uomo e natura.

Magico.
 
"chicken coop" grows. And then the readers, saved and moved by the resistant lives of all the guests of the chicken coop who, in their simple existence, summarize beauty





 
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"La stanza di Jacob"
(V. Woolf - Oscar Mondadori)

È molto difficile parlare di questo romanzo che, di fatto, non ha una vera e propria trama.
Il protagonista non viene praticamente mai presentato attraverso l'azione, ma solo con "brandelli" di pensieri, sensazioni, ricordi, riflessioni di altri personaggi - quasi tutte donne - che hanno avuto a che fare con lui.
Una sperimentazione di un nuovo tipo di linguaggio, la ricerca di una propria voce dell'autrice, una sorta di "flusso di pensieri" che riesce anche ad essere estremamente concreto, nel senso che si riescono a visualizzare perfettamente dettagli, oggetti e luoghi.
Secondo me va affrontato con un minimo di base culturale adeguata o, per lo meno, con una predisposizione a voler conoscere l'autrice, il periodo, i movimenti letterari del tempo.
Il primo lavoro dell'autrice in cui Virginia Woolf "diventa" Virginia Woolf.
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"I sentieri dei nidi di ragno"
(I. Calvino - Mondadori)

Il primo romanzo di Calvino (1947), schietto, semplice, coinvolgente l'ho trovato di una triste bellezza struggente, con un tocco sorprendente di poesia, nonostante il tema (la guerra), la crudeltà delle situazioni, l'asprezza e l'imbruttimento umano dovuti ai tempi.
Un bambino di 10 anni, Pin, si trova coinvolto, dopo l'8 settembre 1943 in vicende belliche che mai dovrebbero toccare i bambini. Solo e in situazione di abbandono morale e materiale, egli desidera ardentemente amici veri, l'appartenenza ad un gruppo. Si unisce ad uno scalcagnato gruppo di partigiani poco consapevoli, partigiani più per caso che per scelta e ne condivide le giornate, anche se sempre sentendosi ai margini.
Il finale apre alla speranza, in una dimensione quasi di sogno.
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"I coraggiosi saranno perdonati"
(C. Cleave - Neri Pozza editore)

La seconda guerra mondiale è la protagonista assoluta del romanzo. Essa si insinua nei sentimenti, nelle relazioni. Essa disegna i luoghi e li mostra a chi legge.
Muta le storie, i destini, si inserisce nelle amicizie, crea legami, distrugge vite.
Mary, giovanissima donna di buona famiglia, allo scoppiare del conflitto, si presenta al war office per "fare la sua parte". Insegnerà a bambini destinati ad essere sfollati da Londra. Diverse vicende le faranno conoscere Tom, capo del distretto scolastico col quale intreccia una relazione d'amore. Altri protagonisti sono Hilda, amica storica di Mary e Alistear il coinquilino di Tom, che si arruolato volontario.
Mentre le bombe distruggono Londra, riducendone strade e palazzi a buche e rovine anche la vita dei protagonisti viene devastata dagli eventi che la guerra porta con sé.
Bellissima l'amicizia femminile tra Hilda e Mary, poetica quella maschile tra commilitoni.
Molti perdono la vita, molti vengono feriti nel corpo e nello spirito. Le macerie coprono tutto. Londra non sarà più la stessa, così come i protagonisti.
Resta la speranza, con la quale si chiude il libro.
Buona penna quella di Cleave, a tratti tinta di humor delicato, capace di creare bene il clima bellico con le sue angosce, la solitudine, la società con le sue ipocrisie e razzismi, i caratteri di tutti coloro che compaiono nel romanzo e la loro evoluzione.
Consigliato.
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"I mangiafemmine"
(G. Cavalli - Fandango)

L'autore, alla recente presentazione del libro a Brescia, lo ha definito un "romanzo distopico", ma credo di non essere d'accordo.
È certamente distopico il decreto che viene discusso ed emanato per rispondere alla domanda dei cittadini e delle cittadine di DF che chiedono misure a contrasto dei femminicidi che si verificano in città. Ma - purtroppo - la politica (la vera protagonista del libro), i feroci uomini ordinari, i gruppi maschilisti lagnosi che frignano che "anche le donne possono agire violenza Gne Gne Gne", gli uomini che incarnano il potere con il loro sguardo pornificato e pornificante sulle donne, gli odiatori delle femministe e delle donne che prendono parola, il carosello di candidati politici, esponenti di maggioranza e minoranza, la loro ridicola e tragica sete di potere immediato, la ricerca spasmodica di un facile consenso di pancia, i media asserviti, gli esperti di immagine e comunicazione, la prima donna a capo del Governo, messa lì perché incarna benissimo il potere maschile con le sue dinamiche, senza intaccarlo, purtroppo, dicevo, tutto questo è drammaticamente reale.
Con un lessico ricco, una capacità di far salire angoscia e tensione in un climax al quale non si sfugge, Giulio Cavalli scrive il migliore (per me) dei suoi libri. Costruisce trama e personaggi in modo tale che quel decreto che verrà emesso non può non sembrare la logica e corretta conclusione: la mattanza di donne non interessa davvero nessuno. Tutti ne parlano, le donne che muoiono, in fondo, qualche pecca ce l'avevano, le femministe hanno rovinato le donne che sono fuggite dalla loro natura, lo dice anche la Chiesa, gli assassini erano solo esasperati, o matti.
Assolutamente da leggere.
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"I rondoni"
(F. Aramburu - Guanda)

Fernando Aramburu si conferma uno degli autori che ho scoperto da poco e che mi piacciono moltissimo.
Dopo "Patria", capolavoro assoluto, anche questo corposo romanzo merita un giudizio positivo.
Toni, insegnante di Filosofia in un liceo di Madrid, decide che la sua vita possa avere termine da lì ad un anno: fallito come marito, visto il divorzio alle spalle, con un figlio deludente per molti versi, persa la passione per il lavoro, perché mai continuare a vivere?
Con serenità e metodo, confidandosi col suo solo amico "Bellagamba", Toni si prepara al suo addio e scrive giorno dopo giorno l'ultimo anno della sua vita.
Il presente, la politica, il passato, l'amore, la famiglia... Tutto viene annotato in una sorta di memoir del protagonista.
Nonostante il proposito portato avanti da Toni, il romanzo risulta un magnifico inno alla vita, a tratti cinico, a tratti ironico. Personaggi tratteggiati perfettamente a cui l'autore non fa sconto alcuno, con tutte le loro ombre e le loro mediocrità, ambienti ben resi e, delizioso, sopra a tutto, l'amore del protagonista per la sua cagnolina: Pepa.

Molto bello, nonostante la lunghezza.
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Quest'anno ho letto meno dello scorso: 28 libri.
Di questi 1 è una raccolta di poesie, 1 una raccolta di brevi biografie, 1 un libro di racconti, 1 una sorta di epistolario/memoir, 1 una raccolta di pezzi pubblicati negli anni dall'autrice su diversi quotidiani.

Molti romanzi: 18, di cui 6 autobiografici.

5 saggi, di cui 4 scritti da donne e 1 da un uomo.

Per quanto riguarda autori e autrici, 17 sono stranieri/e, 11 italiani/e.

I libri di racconti e dì poesia raccolgono autori e autrici. I 26 libri rimanenti sono così divisi, in base al genere di chi li ha scritti: 14 donne, 12 uomini.

2 libri francesi li ho letti in lingua originale.

Tra i saggi, i più interessanti sono: "Malacarne" (sui manicomi, perché è una materia di cui sapevo pochissimo) e "Invisibili" per il poderoso numero di fonti, di statistiche e di ricerca eseguito dall'autrice.

I romanzi più belli:
"I rondoni" di Fernando Aramburu
"Son odeur après la pluie" di Cédric Sapin-Defour
"La donna gelata" di Annie Ernaux
"Metà di un sole giallo" di Chimamanda Ngozi Adichie.

Il più brutto in assoluto: "Se ami qualcuno dillo" che proprio mi ha delusa.

Buon 2025 di lettura tutti e tutte.
 
Senza offesa, ma come fai a leggere questi libri?

Qualche titolo inventato di libri che non legge nessuno, solo leggendo il titolo.

La tigre che mangiava lamponi
Viaggio nel pianeta donna
La triste realtà del giardino segreto
Una mosca a Mosca
L'Orient Express
Sogno di un giorno di mezza estate
L'estetica del brutto
Il giardino dei finti contadini
L'umanità perduta
Le lacrime dello zio malato
Su May Ling stava meglio quando stava peggio
Non ci sono piu' le mezze stagioni
La malattia
La morte del pragmatismo
Il serpente e la bambina nella giara
Il domani sara tremendo
Il ragno d'oro
Prospettiva della retrospettiva nella realta' dell'Ungheria ai tempi di Stalin

Vita da gatto, con prefazione di Frenky (questo è l'unico che leggerei volentieri)
 
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