Parliamo di libri (8 lettori)

Claire

ἰοίην
S. Tamaro: "La Tigre e l'acrobata" - La nave di Teseo

Una storia molto poetica, ben narrata e di atmosfera sul senso della vita, le scelte, il destino.
Mi è piaciuto molto ma il finale è pessimista, toglie speranza.
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Claire

ἰοίην
"Il vecchio che leggeva romanzi d'amore" (L. Sepulveda - Guanda)

Una (ri)lettura di un breve romanzo ricco di saggezza, maestria, descrizioni ben fatte e atmosfere.
Un gringo nella foresta Amazzonica ammazza, per divertimento e denaro, i cuccioli di una femmina di tigrillo, felino selvatico e feroce della foresta.
Da quel momento, l'animale diventa pericoloso per gli abitanti del villaggio di El Idilio, in cui risiede anche il vecchio protagonista del romanzo: Antonio José Bolivar.
La trama principale è ricca di excursus che raccontano di Antonio, del suo passato, del suo profondo rispetto e della sua reale conoscenza della foresta e di come la lettura sia entrata e diventata importante nella sua vita.
Il libro insegna che solo il rispetto che l'uomo DEVE a tutti gli esseri viventi garantisce un equilibrio fruttuoso tra uomo e natura.

Magico.
 

marknik

Nuovo forumer
"chicken coop" grows. And then the readers, saved and moved by the resistant lives of all the guests of the chicken coop who, in their simple existence, summarize beauty





 
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Claire

ἰοίην
"La stanza di Jacob"
(V. Woolf - Oscar Mondadori)

È molto difficile parlare di questo romanzo che, di fatto, non ha una vera e propria trama.
Il protagonista non viene praticamente mai presentato attraverso l'azione, ma solo con "brandelli" di pensieri, sensazioni, ricordi, riflessioni di altri personaggi - quasi tutte donne - che hanno avuto a che fare con lui.
Una sperimentazione di un nuovo tipo di linguaggio, la ricerca di una propria voce dell'autrice, una sorta di "flusso di pensieri" che riesce anche ad essere estremamente concreto, nel senso che si riescono a visualizzare perfettamente dettagli, oggetti e luoghi.
Secondo me va affrontato con un minimo di base culturale adeguata o, per lo meno, con una predisposizione a voler conoscere l'autrice, il periodo, i movimenti letterari del tempo.
Il primo lavoro dell'autrice in cui Virginia Woolf "diventa" Virginia Woolf.
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Claire

ἰοίην
"I sentieri dei nidi di ragno"
(I. Calvino - Mondadori)

Il primo romanzo di Calvino (1947), schietto, semplice, coinvolgente l'ho trovato di una triste bellezza struggente, con un tocco sorprendente di poesia, nonostante il tema (la guerra), la crudeltà delle situazioni, l'asprezza e l'imbruttimento umano dovuti ai tempi.
Un bambino di 10 anni, Pin, si trova coinvolto, dopo l'8 settembre 1943 in vicende belliche che mai dovrebbero toccare i bambini. Solo e in situazione di abbandono morale e materiale, egli desidera ardentemente amici veri, l'appartenenza ad un gruppo. Si unisce ad uno scalcagnato gruppo di partigiani poco consapevoli, partigiani più per caso che per scelta e ne condivide le giornate, anche se sempre sentendosi ai margini.
Il finale apre alla speranza, in una dimensione quasi di sogno.
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Claire

ἰοίην
"I coraggiosi saranno perdonati"
(C. Cleave - Neri Pozza editore)

La seconda guerra mondiale è la protagonista assoluta del romanzo. Essa si insinua nei sentimenti, nelle relazioni. Essa disegna i luoghi e li mostra a chi legge.
Muta le storie, i destini, si inserisce nelle amicizie, crea legami, distrugge vite.
Mary, giovanissima donna di buona famiglia, allo scoppiare del conflitto, si presenta al war office per "fare la sua parte". Insegnerà a bambini destinati ad essere sfollati da Londra. Diverse vicende le faranno conoscere Tom, capo del distretto scolastico col quale intreccia una relazione d'amore. Altri protagonisti sono Hilda, amica storica di Mary e Alistear il coinquilino di Tom, che si arruolato volontario.
Mentre le bombe distruggono Londra, riducendone strade e palazzi a buche e rovine anche la vita dei protagonisti viene devastata dagli eventi che la guerra porta con sé.
Bellissima l'amicizia femminile tra Hilda e Mary, poetica quella maschile tra commilitoni.
Molti perdono la vita, molti vengono feriti nel corpo e nello spirito. Le macerie coprono tutto. Londra non sarà più la stessa, così come i protagonisti.
Resta la speranza, con la quale si chiude il libro.
Buona penna quella di Cleave, a tratti tinta di humor delicato, capace di creare bene il clima bellico con le sue angosce, la solitudine, la società con le sue ipocrisie e razzismi, i caratteri di tutti coloro che compaiono nel romanzo e la loro evoluzione.
Consigliato.
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Claire

ἰοίην
"I mangiafemmine"
(G. Cavalli - Fandango)

L'autore, alla recente presentazione del libro a Brescia, lo ha definito un "romanzo distopico", ma credo di non essere d'accordo.
È certamente distopico il decreto che viene discusso ed emanato per rispondere alla domanda dei cittadini e delle cittadine di DF che chiedono misure a contrasto dei femminicidi che si verificano in città. Ma - purtroppo - la politica (la vera protagonista del libro), i feroci uomini ordinari, i gruppi maschilisti lagnosi che frignano che "anche le donne possono agire violenza Gne Gne Gne", gli uomini che incarnano il potere con il loro sguardo pornificato e pornificante sulle donne, gli odiatori delle femministe e delle donne che prendono parola, il carosello di candidati politici, esponenti di maggioranza e minoranza, la loro ridicola e tragica sete di potere immediato, la ricerca spasmodica di un facile consenso di pancia, i media asserviti, gli esperti di immagine e comunicazione, la prima donna a capo del Governo, messa lì perché incarna benissimo il potere maschile con le sue dinamiche, senza intaccarlo, purtroppo, dicevo, tutto questo è drammaticamente reale.
Con un lessico ricco, una capacità di far salire angoscia e tensione in un climax al quale non si sfugge, Giulio Cavalli scrive il migliore (per me) dei suoi libri. Costruisce trama e personaggi in modo tale che quel decreto che verrà emesso non può non sembrare la logica e corretta conclusione: la mattanza di donne non interessa davvero nessuno. Tutti ne parlano, le donne che muoiono, in fondo, qualche pecca ce l'avevano, le femministe hanno rovinato le donne che sono fuggite dalla loro natura, lo dice anche la Chiesa, gli assassini erano solo esasperati, o matti.
Assolutamente da leggere.
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