PARMACRACK e.......TANZI !!!!!!!!!!!!!!!!!!

SINIBALDO

Forumer attivo
In omaggio a........ "SAN CALISTO" da Collecchio,
imprenditore.........generoso ed altruista !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Chi ha assassinato la Parmalat ?

Inizia in questo modo il nuovo avvincente libro del controeconomista Domenico De Simone.

La semplicità con la quale ci viene illustrata la logica dei perversi meccanismi del sistema massonico-capitalista, non trova a nostro avviso eguali nella stampa controeconomica italiana.

Un libro, oltre che esplicativo sui fatti accaduti, anche profetico se vogliamo sul futuro di tante altre società quotate in Borsa, che stanno per essere schiacciate dal peso crescente che ha suoi loro conti l’economia del debito.

Dalla Fiat a Benetton da Alitalia a Telecom fino all’ultima arrivata (in ordine di tempo) nel lotto delle aziende in crisi e cioè Poste italiane.

Come e perché si è arrivati a questa situazione? Come è stato possibile accumulare un debito di 50 mila miliardi delle vecchie lire, senza che gli ‘sbadati’ della Consob battessero ciglio?

Il caso analizzato in questo libro rivela chiaramente che si tratta della punta dell’iceberg di un sistema che nella vicenda Parmalat vede la regola e non l’eccezione.

“E cosi tutti a dire che il caso Parmalat è un caso (relativamente) isolato e che con gli opportuni controlli e con qualche leggina ad hoc esso non si ripeterà più.

Tutti a promettere improbabili risarcimenti ad azionisti ed obbligazionisti e ad assicurare che il sistema è sano ed è pronto a garantire decenni di prosperità solo che si riesca a individuare per tempo le mele marce ed isolarle dal contesto economico e finanziario.

Sono cento anni che in Italia ci raccontano questa "balla", dai tempi del crack della Banca Romana, ed è ora di smetterla.

La verità è un’altra.

E’ il sistema di creazione di denaro sul debito che è marcio e che sta causando crisi a ripetizione e crack finanziari ed economici.

E’ il sistema di potere retto dalle Banche e avvallato da questa politica marcia e servile che è alla base del disastro del nostro paese e di tutto il mondo occidentale.

Con la voragine di debiti della Parmalat si è ulteriormente aperto il sipario sul reale stato fallimentare dell’intera economia finanziaria.

Risulterebbe quantomeno furbesco infatti, qualificare il crack della Parmalat come fenomeno criminoso isolato, come qualcuno vuol farci credere, per cercare di soffocare ancora una volta, il puzzo emanato dal sistema, carogna putrida del sistema di credito e di creazione di denaro.

E’ invece corretto qualificare il crack criminoso se inteso come fenomeno sistemico.

Esso marchia l’economia finanziaria in tutti i suoi meccanismi, rotelle e organi di controllo.

Come nel crack Enron, Worldcom, Cirio, in quello Parmalat è coinvolto l’intero sistema:

banche, manager, collegi dei sindaci, revisori dei conti, certificatori di bilanci, consulenti commerciali e finanziari, agenzie di rating e di informazione, Banca d’Italia, Consob, studi legali.

E’ l’economia finanziaria che gira e si riproduce come sistema di truffa, su scala mondiale.

Se è vero come è vero che il capitalismo è il corpo in decomposizione di un sistema oramai in putrefazione, l’anima della truffa della finanza speculativa risiede nei........... forzieri delle banche!!!!!!!!!!!!

Sono infatti le banche la fucina della razzia e della truffa del piccolo risparmio.

Ogni nuovo soggetto che si indebita, sia esso impresa, Stato o privato cittadino, porta nuova linfa al potere delle Banche e delle istituzioni finanziarie, poiché ogni nuovo debito comporta che una porzione maggiore di ricchezza finisce nelle Banche attraverso gli interessi e aumenta l’impoverimento del paese.

In realtà è il capitalismo come sistema (italiano e mondiale) a risucchiare a vantaggio di una ristretta classe di parassiti l’intera ricchezza sociale, quella prodotta dai lavoratori occidentali e quella saccheggiata a danno dei popoli oppressi del Sud del mondo contro i quali la rapina è dieci volte più rapace e sanguinaria.

Non dice niente che i crac Cirio e Parmalat sono stati anticipati da quelle delle americane Enron e Worldcom, dalla francese Vivendi e della tedesca Mobilcom?

E ancora dallo scandalo del sistema piramidale delle finanze albanesi e dalla bancarotta del sistema argentino pilotata dai centri della finanza mondiale?

Non dice niente che il governo Berlusconi ha depenalizzato il falso in bilancio che non è più reato, mentre la riforma del diritto societario (già elaborata dai precedenti governi) è tutta all’insegna della maggiore libertà delle società e della riduzione dei controlli ?

Ora, fin tanto che, il giro d’affari va a gonfie vele e i titoli azionari dell’impresa salgono tutto scorre liscio; in quanto i riflussi di liquidità vanno a sorreggere la fragile e pericolante impalcatura della contabilità di bilancio.

Ma quando le cose si mettono male, tutto precipita.

I titoli crollano sui risparmiatori schiacciandoli.

Leggendo le pagine del libro in questione l‘oscuro’ meccanismo banditesco con il quale i gruppi bancari succhiano il sangue alla gente, viene reso di una chiarezza e semplicità stupefacente:

“"""""Le Banche riempiono di debiti le imprese e poi li scaricano sui risparmiatori vendendogli i bond che esse stesse collocano sul mercato.

Poi le sostengono creando altri debiti e con essi altro denaro che prima o poi ritornerà in Banca attraverso il reddito che tutti noi facciamo con il nostro lavoro.

Insomma le Banche guadagnano quando le cose vanno bene e guadagnano lo stesso anche quando le cose vanno male, visto che le perdite le scaricano sui risparmiatori.............!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

E’ andata così con i bond argentini, con la Cirio, con la Parmalat, con la Banca 121."""""""

La cosa stupefacente che traspare dal libro è semplice quanto agghiacciante, ossia non sapendo come fare a coprire le perdite inevitabili in una gestione finanziaria convulsa alla Parmalat si sono messi a creare moneta nè più né meno che se fossero una Banca.

“Il conto fasullo e plurimiliardario della Bonlat con la Bank of America era denaro inventato come quello che fanno le Banche ordinarie quando fanno un prestito a qualcuno” .

E si le Banche, ancora loro, sono "benedetti" covi di creazione di denaro.

Benedetti dalle alte sfere del clero emanazione del potente Stato del Vaticano!!!!!!!!

Come non ricordare infatti altre analoghe vicende di "clamorosi crack finanziari" e rapine portate a termine con successo dall’Alta Finanza ebraico-massonica?

Chi non ricorda il devotissimo Calvi presidente del Banco Ambrosiano?

E lo stesso Callisto Tanzi patron della Parmalat, anche lui fervente cattolico.

E il dottor Fazio?

Un altro buon cattolico fedele devoto alla Chiesa apostolica e romana.

“Il potente Stato del Vaticano ha da sempre esercitato una forte influenza sul sistema bancario e finanziario italiano, al di là del suo proprio Istituto per le Opere Religiose, lo Ior del famigerato cardinale Marcinkus (ora felicemente in pensione negli Stati Uniti).

I nomi delle banche lo ricordavano: Banca Cattolica del Veneto (poi Ambrosiano ora Banca Intesa), Banco di Santo Spirito (ora Capitalia), Istituto San Paolo…”.

Insomma nel libro c’è ne per tutti, non ci resta quindi che consigliarvene la lettura tutta d’un fiato, ricordandovi, se ce ne fosse ancora bisogno che il crack Parmalat altro non è se non il mostro riflesso allo specchio dal sistema , per liberarsi dal quale bisogna liberarsi una volta e per sempre dalla grande usura delle Banche........ Sbanca la banca!!!!!!!!
(da avanguardia)

SINIBALDO
 

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