Paul Jenkins

:cin:
bene allora adesso sono perfetto :king:
e però devi dirlo (con convinzione) a mia moglie :moglie:
:rotfl:
Chi, questa?
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:eek:
Mi pare sia un po' fuori di testa :rotfl:
 
Al fine di chiarire, spero definitivamente, un concetto errato nella sostanza anche se non nella forma, mi preme scrivere due righe sul fatto che Paul Jenkins non apparteneva al movimento dell'espressionismo astratto americano e tanto meno alla scuola di NY, per quanto provenisse da li ed erano tutti suoi amici.

Jenkins è invece nel pieno della corrente "lyrical abstraction", termine che fu coniato a Parigi come indiretta emanazione della scuola dell'espressionismo astratto americano con importanti contaminazioni dell'informale europeo e del gutai giapponese.

Il termine corretto dal 1954 diviene "tachisme", che trova le sue basi sulla pittura europea di Poliakoff prima e di Georges Mathieu dopo ed in quella di Gorky negli USA.

È molto facile farsi trarre in inganno dalle varie biografie di Jenkins in quanto per molti vale il connubio artista americano=espressionismo astratto. In fondo è vero ma non è la realtà dei fatti se gli stessi vengono contestualizzati nei periodi artistici del dopoguerra e in particolare in quegli anni.

Non ne farei quindi una colpa a nessuno se persiste questa situazione in molte biografie, ma in realtà Jenkins come altri seguirono una strada diversa e nuova, semplicemente perché rispetto ai loro connazionali erano mediamente in ritardo di almeno 10 anni per semplici motivi anagrafici. A titolo d'esempio lui nasce nel '23 mentre Pollock nel '12 e Rothko ancora 10 anni prima nel 1904.

La ricerca di Jenkins e di altri come lui, pone quindi le basi sull'espressionismo americano e/o sull'informale europeo ma non accetta l'astrattismo "viscerale" di entrambi, cercando invece un equilibrio della composizione con pennellate, gesti e macchie di colore dosate ed armoniose.
Jenkins per la sua ispirazione nel guidare la sua natura espressionista negando il principio della ragione, aveva un suo metodo, ma questa è un'altra storia e Baleng dall'alto della sua enorme competenza in maniera di pittura ci è arrivato.

Dimenticavo che quanto sopra è il vero motivo per il quale Jenkins economicamente non vale quanto i suoi amici americani. Purtroppo la ricerca non ha mai pagato ma il tempo è sempre signore. Ma è lo stesso motivo che lo ha portato in tutti i musei del mondo.

Baleng come vedi il mio Jenkins e molto vicino al tuo Cobra ma qui lascio il passo a te che sei maestro di quel movimento che nel nord Europa se non erro nacque con le stesse basi teoriche.
 
Al fine di chiarire, spero definitivamente, un concetto errato nella sostanza anche se non nella forma, mi preme scrivere due righe sul fatto che Paul Jenkins non apparteneva al movimento dell'espressionismo astratto americano e tanto meno alla scuola di NY, per quanto provenisse da li ed erano tutti suoi amici.

Jenkins è invece nel pieno della corrente "lyrical abstraction", termine che fu coniato a Parigi come indiretta emanazione della scuola dell'espressionismo astratto americano con importanti contaminazioni dell'informale europeo e del gutai giapponese.

Il termine corretto dal 1954 diviene "tachisme", che trova le sue basi sulla pittura europea di Poliakoff prima e di Georges Mathieu dopo ed in quella di Gorky negli USA.

È molto facile farsi trarre in inganno dalle varie biografie di Jenkins in quanto per molti vale il connubio artista americano=espressionismo astratto. In fondo è vero ma non è la realtà dei fatti se gli stessi vengono contestualizzati nei periodi artistici del dopoguerra e in particolare in quegli anni.

Non ne farei quindi una colpa a nessuno se persiste questa situazione in molte biografie, ma in realtà Jenkins come altri seguirono una strada diversa e nuova, semplicemente perché rispetto ai loro connazionali erano mediamente in ritardo di almeno 10 anni per semplici motivi anagrafici. A titolo d'esempio lui nasce nel '23 mentre Pollock nel '12 e Rothko ancora 10 anni prima nel 1904.

La ricerca di Jenkins e di altri come lui, pone quindi le basi sull'espressionismo americano e/o sull'informale europeo ma non accetta l'astrattismo "viscerale" di entrambi, cercando invece un equilibrio della composizione con pennellate, gesti e macchie di colore dosate ed armoniose.
Jenkins per la sua ispirazione nel guidare la sua natura espressionista negando il principio della ragione, aveva un suo metodo, ma questa è un'altra storia e Baleng dall'alto della sua enorme competenza in maniera di pittura ci è arrivato.

Dimenticavo che quanto sopra è il vero motivo per il quale Jenkins economicamente non vale quanto i suoi amici americani. Purtroppo la ricerca non ha mai pagato ma il tempo è sempre signore. Ma è lo stesso motivo che lo ha portato in tutti i musei del mondo.

Baleng come vedi il mio Jenkins e molto vicino al tuo Cobra ma qui lascio il passo a te che sei maestro di quel movimento che nel nord Europa se non erro nacque con le stesse basi teoriche.
Vicino al Cobra? Forse,ma io lo vedevo più accostabile a Morris Louis e alla Color field painting ("pittura a campi di colore", mentre Tachisme deriva da Tache, macchia: guarda un po' c'erano già arrivati i macchiaioli :ciapet:). In pratica Louis e Jenkins hanno un atteggiamento poco interventista sulla superficie (campi) mentre il Cobra tormenta attivamente la tela con strati di materia. E' comunque interessante che Jorn procedesse senza partire da un soggetto, ma ricreandolo in continua metamorfosi del quadro: tu potrai forse spiegare quanto l'atteggiamento di Jenkins (pittore che ho conosciuto solo trovandolo nei forum) trovi analogie (e naturalmente differenze) con quello di Jorn.

Diciamo anche che negli americani troviamo maggiori casi di "misticismo" (Jenkins, Tobey, Rothko, lo stesso Gorky, e magari Sam Francis, non so) che si può contrapporre all'aggressività spesso ricca di materia degli europei. E' possibile che negli USA, che erano più avanti nelle modifiche epocali, gli artisti potessero percepire maggiormente il vuoto che si stava spalancando, mentre gli europei, sentendosi sostenuti dalla lunga tradizione, ritenessero ancora possibile per l'artista "modificare il mondo".
Un pittore che partì da una posizione "piena di materia" e che la "diluì" poco per volta fu peraltro Nicolas De Staël, ma la sua evoluzione fu soprattutto un fatto personale, non mi risulta ispirata a correnti mistiche varie.
 
L'accostamento con Morris Louis e alla Color field painting ("pittura a campi di colore") è la prima strada che ho indagato e studiato in quanto fu il primo termine di paragone quando esclusi definitivamente l'action painting (Action painting - Wikipedia).

A quel punto i luoghi, le frequentazioni e le dimore portavano inevitabilmente in Francia e gran parte dei suoi dipinti, se non quasi la totalità furono prodotti li. Aggiungici la frequentazione assidua con il Gutai e la sintesi in termini di corrente artistica può che essere quello che ho scritto.

Qui si innesta un paragone interessante con un altro artista guarda caso suo coetaneo ma certamente più "scaltro" e secondo me anche molto meno dotato: Sam Francis.
Stesso percorso, ma due scelte diverse che hanno determinato anche diverse fortune.

Ma adesso è tardi e domani giornata pesante. Sempre stimolante scrivere con te.
Notte
 
Preferirei questa, stessa mostra (dove si vede anche la netta superiorità di Villeglé su Rotella)

1961_PHENOMENA_NEARING_TUNDRA,_ACRILICO_SU_TELA,_CM._129x195.jpg
 

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