Le
martedì 7 novembre 2017
LE NONNE CATALANE DI ZEROHEDGE E I CALCOLI SUGLI USE CHE NON TORNANO (MAI). [/paste:font]
Pregasi notare le 4 "attualissime" tematiche evidenziate nel 2001.
1. Forse qualcuno si è entusiasmato (in senso "strumentale", perché la prospettiva della dissoluzione UE pare comunque un risultato positivo) per
questo articolo di Zerohedge tradotto da Vocidall'estero.
La visione che ne traspare è un tantinello "eccentrica": parrebbe che
il problema dell'UE consista solo in una certa disaffezione per la tutela dei "diritti civili", che sarebbero violati (addirittura alla "Erdogan"!..con "
le nonne catalane massacrate dalle truppe franchiste"!), di per sé,
dall'esercizio dei poteri legalmente previsti, secondo la
Rule of Law (
non quella neo-€uropeista),
da parte dello Stato spagnolo, verso coloro che ne vogliono sovvertire le istituzioni costituzionali.
L'invocazione implicita, per chi sa scorgere la sostanza logica del discorso, è che
per "salvare" l'UE, occorrerebbe una unificazione dei sistemi giuridico-costituzionali: in pratica il ritorno alla formula della "Costituzione €uropea" - rigettata dai popoli europei con democratici referendum,
poi aggirati dal "trattato illeggibile", come ci dice Amato nella mitica intervista, ma permanendo, comunque, la paralisi dell
'idea a origine americana degli USE.
E questa
unificazione, secondo Zerohedge, dovrebbe agire in modo da avere
un potere giudiziario sostanzialmente omologato in ogni (ex)Stato UE, che applichi tale fonte superiore e che, perciò, - finalmente ipostatizzando l'
acquis comunitario (che
ad oggi RIMANE un tantinello debole sul piano della Rule of Law, qui, p.6.2.)-,
disapplichi tutte le norme nazionali sgradite, anche e specialmente costituzionali.
Anzi,
Zerohedge, successivamente, incurante di ogni principio giuridico e di funzionamento degli istituti emittenti, che regola i rapporti entro l'organo UE "SEBC", che governa
manu militari la moneta unica (come ben sanno greci e ciprioti), insiste poi nel considerare come
"debito reale" la passività target2 imputata all'Italia!
2.
Non una parola, nemmeno per sbaglio, è dedicata alla crisi occupazionale e sociale che l'€uropa ha innescato, in un'area un tempo prospera e che oggi si ritrova a livelli di crescita ottocenteschi, mentre è in atto la redistribuzione del reddito e della ricchezza verso l'alto in tutto il continente tramite il
mercato del lavoro precarizzato dei nuovi working poors (che gonfiano le statistiche farlocche della disoccupazione).
3. Anzi: sempre per Zerohedge,
l'altro male dell'€uropa (oltre al franchismo che coinciderebbe con la sovranità costituzionale democratica),
sarebbe l'insufficiente disponibilità nell'accoglienza dei rifugiati: dunque, non ci sono immigrati economici e non c'è una catena di montaggio, gestita dalla
ben collegata criminalità organizzata internazionale (
qui, p.6), del trasporto dall'Africa di giovanottoni alla ricerca della vita facile che viene promessa, come testimoniano i vescovi africani
(p.7), a chi vuole arruolarsi nell'esercito de-industrializzante di riserva che serve a
piegare gli europei eterni scioperanti e esosi salariati, secondo gli USA, e a fiaccarne le astoriche aspettative di welfare che tanto male fa ai "buoni mercati".
3.1. E quindi,
gli "egoismi" nazionalistici avversi alla destabilizzazione sociale e all'impoverimento, invocati per necessità implicita da Zerohedge,
andrebbero superati a colpi di sentenze €uropee enforced da una qualche psico-polizia €uropea, capace di imporsi al di là di ogni obsoleto confine nazionale (posto a tutela del lavoro e del benessere minimo dei relativi "cittadini" da mandare al macero in nome degli Stati Uniti d'€uropa).
4.
Non una parola è dedicata all'euro, cioè al ripristino, in forma rigida, del gold standard vaticinato dalle Conferenze di Bruxelles e di Genova negli anni '20 del secolo scorso, promosse dall'
allora Fed (pp. 7-8, laudatrice delle politiche deflazioniste autoritarie di Mussolini-De Stefani); magari, se Zerohedge si sforzasse un pochino di esaminare i dati delle bilance commerciali e della produzione industriale nei vari paesi dell'eurozona, nonché di investimenti e consumi, potrebbe persino arrivare a capire le vere ragioni del
secessionismo, "diversivo" dall'€austerità, della Catalogna (qui, p.3).
E del frantumarsi di un'area valutaria e fiscale che
ha sempre e solo accentuato la competizione tra gli Stati aderenti.
5. E ciò rende perfettamente spiegabile perché
la Germania, la vincitrice in conto USA, della grande gara dell'ordine €uropeo dei mercati, si tenga ben a distanza da crisi, prima di tutto sociali, che sa bene di aver causato,
con la pressione mercantilista su tassi di cambio reale e sul rientro "no matter what" del lucroso credito erogato dal suo sistema bancario-speculativo.
E, proprio per tale motivo, si guarda bene dall'
ingerirsi in "mediazioni" su crisi interne altrui che attualizzerebbero, inevitabilmente, dei suoi obblighi di solidarietà fiscale (sol che si andasse, in soldoni, a verificare perché il malcontento sull'austerità debba convertirsi in rivendicazioni di piccole patrie, sempre teorizzate a trazione USA).
Obblighi che si è premurata da sempre di escludere a livello negoziale e istituzionale, sia ottenendo di congegnare i trattati UE sul
divieto di solidarietà e di
bail-out per gli Stati aderenti (p.5), sia avvalendosi di una (illegittima) clausola di riserva generale sugli obblighi anche "eventuali" derivanti dai trattati
(qui, p.1-1.1), autoaffermata
ex post contro ogni regola del diritto dei trattati, ben recepita dalle istituzioni UE (pp.3-3.1.), che si attengono esplicitamente ai diktat della corte costituzionale tedesca che escludono in partenza ogni evoluzione solidaristica verso gli Stati Uniti d'€uropa.
6.
Ma Zerohedge, nel riproporre le logore parole d'ordine della "pressure" americana verso gli USE,
muove un rimprovero, completamente antistorico e antigiuridico (con ostentata ignoranza (?) di contenuto e fini dei trattati),
alla Germania, che sarebbe, in definitiva, "irriconoscente" nel non utilizzare la leadership che le è stata
storicamente affidata, come evidenziò Basso da "subito", nel 1949.
7. E' pur vero che
gli USA hanno puntato sulla Germania per ridisciplinare ordoliberisticamente il vecchio continente, ma hanno, finora,
sbagliato i loro calcoli: certamente quanto alla "
stabilità" politica ed economico-finanziaria della soluzione prescelta. Eppure
continuano, a quanto pare,
a puntarci. E mal gliene incoglierebbe perché pure
la Germania sta, a sua volta, sbagliando i suoi, di calcoli, come evidenzia Luca Cellai:
"Alla polarizzazione della ricchezza tra classi, si affiancherà la polarizzazione di potere politico, economico e militare, tra centro e periferia; la tecnologia fornisce un alto valore aggiunto alla produzione e un vantaggio militare".
Guardiamo però anche il bicchiere mezzo pieno.
Individuata correttamente la dinamica storica della porzione di mondo in cui ci succede di nascere e (si spera) dove si tenterà di vivere la propria vita al meglio, non sempre gli esiti sono scontati.
E' vero che la Germania è diventata il centro d'Europa, non solo geograficamente ed economicamente, ma ancora
le manca un elemento (che credo non riuscirà ad ottenere in tempo):
la forza militare.
Dico che
non riuscirà ad ottenere in tempo perchè durante la sua ascesa a 'centro d'Europa' il mondo è lentamente mutato da quasi unipolare a multipolare (ed i 'fognatori' non si sono ancora accorti che ora di piramidi come quella della figura ce ne sono almeno due, se non tre o quattro).
Il mondo ha cessato di avere un solo centro egemone (mondo quasi unipolare) una decina di anni fa.
La parentesi del mondo quasi unipolare è durata solo un ventennio (e sarà ricordata dagli storici del futuro con lo stesso 'affetto' del nostro ventennio), grosso modo dalla riunificazione dello stato successore terzo reich fino alla guerra del Libano del 2006 (
essendosi la Germania Ovest dichiarata stato successore della Germania del 1939 alla sua costituzione, ed essendo stata la fu Germania Est annessa, si devono dire le cose come stanno)...(NdQ: il commento segue e vale la pena di leggerlo tutto)"
...
Se riusciremo presto ad invertire la deriva e rimettere la prua verso Orizzonte 48 (banca dipendente, partecipazioni statali, scala mobile) occorrerà anche rimettere le FF. AA. italiane in linea con le vere esigenze di difesa della Repubblica (altro che interventi 'fuori area')."
8. Naturalmente molte altre considerazioni possono essere svolte, tenendo conto dei successivi sviluppi cui rinvia il commento di Luca.
Per adesso preferiamo evidenziare che
negli USA non sono tutti come...Zerohedge e che, con ben pià ampia capacità di visione, storica e geo-politica, si hanno analisi come
questa di Craig Roberts, (il cui titolo è "The Myth of European Democracy: A Shocking Revelation"),
di cui vi traduco i passaggi fondamentali:
"E' un segreto rivelato che il “Soros network” abbia un'estesa sfera di influenza sul Parlamento Europeo e su altre istituzioni europee. La list of Soros è stata di recente resa pubblica. Il documento elenca 226 membri del parlamento europeo di tutte le appartenenze partitiche, incluso il precedente presidente del PE Martin Schulz, l'ex primo ministro belga Guy Verhofstadt, sette vice-presidenti, e un contingente di capi-comitato, coordinatori e questori. Queste persone promuovono le idee di Soros, quali l'introdurre nell'UE sempre più immigrati, i matrimoni tra persone dello stesso sesso, l'integrazione dell'Ukraina nell'EU, e la conflittualità con la Russia. Ci sono, nella lista, 751 membri del Parlamento Europeo. Significa che gli amici di Soros hanno più di un terzo dei seggi.
...
La Soros list getta luce sull'interrogativo relativo a cosa spinga la leadership UE ad applicare policies che vanno contro gli interessi degli Europei.
La risposta è la corruzione. I politici bribed by Soros ballano la sua musica.
Essi combattono i tentativi dei leaders nazionali di proteggere gli interessi dei rispettivi popoli.
Piuttosto spesso chi si oppone a queste stesse politiche devono fronteggiare la resistenza delle elites politiche dei propri stessi paesi.
Lo scontro tra il primo ministro ungherese e il Soros network è un buon esempio che illustra questo meccanismo.
Il Parlamento Europeo sotto l'influenza degli amici di Soros sta spingendo l'Europa al suicidio, permettendo l'entrata di milioni di immigrati.
Ciò mostra come la tanto vantata democrazia europea non sia altro che una facciata per nascondere le attitività di strutture di potere vicine ad un sistema feudale, con lords locali che gestiscono il regno. E questo non può essere definito "potere del popolo". La pubblicazione della Soros list fornisce un indizio per comprendere chi governi effettivamente in Europa e istighi i sentimenti anti-Russia in Europa.
In effetti, questo è il caso che si verifica quando un paese-membro dell'UE come l'Ungheria si trovi nella stessa barca con la Russia nell'opporsi alle stesse forze US-based, mentre cerca di proteggere la propria sovranità e indipendenza.
Questo è ormai il tempo per gli europei di pensare a come trasformare il sistema per liberarsi dalla pressione esterna".
PS: a Lucasant. Questo
è il commento di Francesco sulla nostalgia di Amato per il medioevo:
"Dimenticavo, è lo stesso Medioevo che piace tanto ad Amato
"
...perché non tornare all'epoca precedente Hobbes? Il Medioevo aveva un'umanità ben più ricca e una pluri-identità che oggi può servire da modello.
Il Medioevo è bellissimo: sa avere suoi centri decisionali senza affidarsi interamente a nessuno. E' al di là della parentesi dello Stato nazione..." [G. AMATO, intervista a Barbara Spinelli su La Stampa, 13 luglio 2000, pag.3].
Pubblicato da
Quarantotto a
14:05 1 commento: