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La nostra ignoranza è la LORO forza.
· [URL='https://it-it.facebook.com/LaNostraIgnoranzaELaLoroForza/posts/1669042316452627']1 novembre alle ore 7:23 ·
L’imminente apparizione del “petroyuan” è un passo molto audace da parte della Cina, visto che gli USA non abbandoneranno la base della loro egemonia -il dollaro come moneta di riserva mondiale- senza lottare per contrastare questo passaggio.

Il piano cinese di lanciare i contratti petroliferi denominati in yuan, prima della fine dell’anno, viene accompagnato da voci relative al fatto che il gigante asiatico sarà un grande acquirente delle azioni della petroliera statale saudita Aramco.
Tutto questo inizia ad avere significato da un punto di vista geopolitico, nel senso che la Cina, la Russia e perfino i sauditi stanno cercando si sottrarsi al vincolo del dollaro statunitense , dalla sua egemonia, ha dichiarato l’analista finanziario Max Keiser nel corso di una intervista concessa alla redazione della RT Inglese.

Nonostante questo, Keiser ricorda che i paesi “che hanno cercato di uscire dalla matrice del petroldollaro sono finiti terribilmente male”. “Saddam Hussein voleva cercare di intercambiare il petrolio con gli euro e lo hanno ucciso, Muammar Gaddafi voleva intercambiare la sua energia per qualche cosa di diverso dal dollaro statunitense (il dinaro doro) : lo hanno assassinato”, aggiunge l’analista.

Nello stesso tempo la Cina ha la determinazione e le risorse per realizzare la “dedollarizzazione” e inoltre conta con l’appoggio di vari paesi importanti che sono ” resistenti rispetto al cartello finanziario dominato dagli USA”, concretamente la Russia e l’Iran, ha sottolineato l’anfitrione del programma finanziario della RT ‘Keiser Report’.

C’è di più, paesi di tutto il mondo sono stanchi di finanziare “l’avventurismno militare” degli USA nell’essere parte “dell’Impero del debito” e pertanto è probabile che si uniscano al movimento di dedollarizzazione, ritiene l’analista.

La guerra come mezzo per mantenere l’egemonia del dollaro.

Risulta poco probabile che il settore finanziario statunitense ed il suo complesso industriale/militare abbandoni l’egemonia del dollaro senza combattere, visto che il dollaro è nello stesso tempo la base ed il prodotto principale degli USA e Washington, stima Keiser, utiizzerà l’altro suo strumento favorito per ottenerlo: la guerra.

“Forse faranno iniziare una guerra tra il Giappone e la Cina, e forse inizieranno una guerra contro la Corea del Nord”. Gli USA faranno qualsiasi cosa per mantenere il dollaro statunitense come moneta di riserva mondiale”, ritiene l’analista.

Gli USA potranno invadere paesi come l’Afghanistan, fare la guerra all’Iran, al Venezuela e non si fermeranno di fronte a nulla. Perchè questa è la caratteristica dell’Impero USA che non si basa sulla terra, non si basa sui beni materiali, si basa sulla ricerca costante di rendite finanziarie.

L’Impero USA, nella sua dominazione geofinanziaria, si è costituito sul rimborso dei dollari, sull’ottenere entrate e, quando i paesi non possono pagare, nello smantellare il patrimonio e le risorse del paese debitore e impadronirsi di queste. Lo abbiamo visto in America Latina, nell’America del Sud, nelle Filippine ed in altri paesi, il sistema con cui gli USA hanno potuto costituire il loro impero”, conclude Keiser.

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" h!!p://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca//salerno-sbarca-una-nave-con-400-migranti-a-bordo-i-cadaveri-di-26-donne_3104751-201702a.shtml ""

le hanno stuprate quelle 26 donne morte , e poi le hanno terminate per paura di denunce .. si salvano 21 bambini e 26 ragazzi oltre i 15 anni .. e muoiono le donne ?!
Chi vogliono prendere in giro ?
Perchè non fate una analisi approfondita per vedere se sono state stuprate e maltrattate ? Che razza di bestie animali state facendo entrare nel nostro paese , voi del governo ?
Pensate non hanno minacciato i piccoli e i figli di ritorsioni e o morte se parlassero ? Con un insegnamento così come pensate cresceranno quelli che oggi sono solo bambini e ragazzi ?
Come si potranno unire al popolo e alle donne italiane coloro colpevoli di ciò e soprattutto coloro che hanno subito ciò ? siete venduti voi del governo .. e riceverete come avete dato ! altro che la falsa faccia dell'ospitalità !
 
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martedì 7 novembre 2017
LE NONNE CATALANE DI ZEROHEDGE E I CALCOLI SUGLI USE CHE NON TORNANO (MAI). [/paste:font]

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Pregasi notare le 4 "attualissime" tematiche evidenziate nel 2001.

1. Forse qualcuno si è entusiasmato (in senso "strumentale", perché la prospettiva della dissoluzione UE pare comunque un risultato positivo) per questo articolo di Zerohedge tradotto da Vocidall'estero.
La visione che ne traspare è un tantinello "eccentrica": parrebbe che il problema dell'UE consista solo in una certa disaffezione per la tutela dei "diritti civili", che sarebbero violati (addirittura alla "Erdogan"!..con "le nonne catalane massacrate dalle truppe franchiste"!), di per sé, dall'esercizio dei poteri legalmente previsti, secondo la Rule of Law (non quella neo-€uropeista), da parte dello Stato spagnolo, verso coloro che ne vogliono sovvertire le istituzioni costituzionali.
L'invocazione implicita, per chi sa scorgere la sostanza logica del discorso, è che per "salvare" l'UE, occorrerebbe una unificazione dei sistemi giuridico-costituzionali: in pratica il ritorno alla formula della "Costituzione €uropea" - rigettata dai popoli europei con democratici referendum, poi aggirati dal "trattato illeggibile", come ci dice Amato nella mitica intervista, ma permanendo, comunque, la paralisi dell'idea a origine americana degli USE.
E questa unificazione, secondo Zerohedge, dovrebbe agire in modo da avere un potere giudiziario sostanzialmente omologato in ogni (ex)Stato UE, che applichi tale fonte superiore e che, perciò, - finalmente ipostatizzando l'acquis comunitario (che ad oggi RIMANE un tantinello debole sul piano della Rule of Law, qui, p.6.2.)-, disapplichi tutte le norme nazionali sgradite, anche e specialmente costituzionali.
Anzi, Zerohedge, successivamente, incurante di ogni principio giuridico e di funzionamento degli istituti emittenti, che regola i rapporti entro l'organo UE "SEBC", che governa manu militari la moneta unica (come ben sanno greci e ciprioti), insiste poi nel considerare come "debito reale" la passività target2 imputata all'Italia!

2. Non una parola, nemmeno per sbaglio, è dedicata alla crisi occupazionale e sociale che l'€uropa ha innescato, in un'area un tempo prospera e che oggi si ritrova a livelli di crescita ottocenteschi, mentre è in atto la redistribuzione del reddito e della ricchezza verso l'alto in tutto il continente tramite il mercato del lavoro precarizzato dei nuovi working poors (che gonfiano le statistiche farlocche della disoccupazione).

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3. Anzi: sempre per Zerohedge, l'altro male dell'€uropa (oltre al franchismo che coinciderebbe con la sovranità costituzionale democratica), sarebbe l'insufficiente disponibilità nell'accoglienza dei rifugiati: dunque, non ci sono immigrati economici e non c'è una catena di montaggio, gestita dalla ben collegata criminalità organizzata internazionale (qui, p.6), del trasporto dall'Africa di giovanottoni alla ricerca della vita facile che viene promessa, come testimoniano i vescovi africani (p.7), a chi vuole arruolarsi nell'esercito de-industrializzante di riserva che serve a piegare gli europei eterni scioperanti e esosi salariati, secondo gli USA, e a fiaccarne le astoriche aspettative di welfare che tanto male fa ai "buoni mercati".

3.1. E quindi, gli "egoismi" nazionalistici avversi alla destabilizzazione sociale e all'impoverimento, invocati per necessità implicita da Zerohedge, andrebbero superati a colpi di sentenze €uropee enforced da una qualche psico-polizia €uropea, capace di imporsi al di là di ogni obsoleto confine nazionale (posto a tutela del lavoro e del benessere minimo dei relativi "cittadini" da mandare al macero in nome degli Stati Uniti d'€uropa).

4. Non una parola è dedicata all'euro, cioè al ripristino, in forma rigida, del gold standard vaticinato dalle Conferenze di Bruxelles e di Genova negli anni '20 del secolo scorso, promosse dall'allora Fed (pp. 7-8, laudatrice delle politiche deflazioniste autoritarie di Mussolini-De Stefani); magari, se Zerohedge si sforzasse un pochino di esaminare i dati delle bilance commerciali e della produzione industriale nei vari paesi dell'eurozona, nonché di investimenti e consumi, potrebbe persino arrivare a capire le vere ragioni del secessionismo, "diversivo" dall'€austerità, della Catalogna (qui, p.3).
E del frantumarsi di un'area valutaria e fiscale che ha sempre e solo accentuato la competizione tra gli Stati aderenti.

5. E ciò rende perfettamente spiegabile perché la Germania, la vincitrice in conto USA, della grande gara dell'ordine €uropeo dei mercati, si tenga ben a distanza da crisi, prima di tutto sociali, che sa bene di aver causato, con la pressione mercantilista su tassi di cambio reale e sul rientro "no matter what" del lucroso credito erogato dal suo sistema bancario-speculativo.
E, proprio per tale motivo, si guarda bene dall'ingerirsi in "mediazioni" su crisi interne altrui che attualizzerebbero, inevitabilmente, dei suoi obblighi di solidarietà fiscale (sol che si andasse, in soldoni, a verificare perché il malcontento sull'austerità debba convertirsi in rivendicazioni di piccole patrie, sempre teorizzate a trazione USA).
Obblighi che si è premurata da sempre di escludere a livello negoziale e istituzionale, sia ottenendo di congegnare i trattati UE sul divieto di solidarietà e di bail-out per gli Stati aderenti (p.5), sia avvalendosi di una (illegittima) clausola di riserva generale sugli obblighi anche "eventuali" derivanti dai trattati (qui, p.1-1.1), autoaffermata ex post contro ogni regola del diritto dei trattati, ben recepita dalle istituzioni UE (pp.3-3.1.), che si attengono esplicitamente ai diktat della corte costituzionale tedesca che escludono in partenza ogni evoluzione solidaristica verso gli Stati Uniti d'€uropa.

6. Ma Zerohedge, nel riproporre le logore parole d'ordine della "pressure" americana verso gli USE, muove un rimprovero, completamente antistorico e antigiuridico (con ostentata ignoranza (?) di contenuto e fini dei trattati), alla Germania, che sarebbe, in definitiva, "irriconoscente" nel non utilizzare la leadership che le è stata storicamente affidata, come evidenziò Basso da "subito", nel 1949.

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7. E' pur vero che gli USA hanno puntato sulla Germania per ridisciplinare ordoliberisticamente il vecchio continente, ma hanno, finora, sbagliato i loro calcoli: certamente quanto alla "stabilità" politica ed economico-finanziaria della soluzione prescelta. Eppure continuano, a quanto pare, a puntarci. E mal gliene incoglierebbe perché pure la Germania sta, a sua volta, sbagliando i suoi, di calcoli, come evidenzia Luca Cellai:

"Alla polarizzazione della ricchezza tra classi, si affiancherà la polarizzazione di potere politico, economico e militare, tra centro e periferia; la tecnologia fornisce un alto valore aggiunto alla produzione e un vantaggio militare".
Guardiamo però anche il bicchiere mezzo pieno.
Individuata correttamente la dinamica storica della porzione di mondo in cui ci succede di nascere e (si spera) dove si tenterà di vivere la propria vita al meglio, non sempre gli esiti sono scontati.

E' vero che la Germania è diventata il centro d'Europa, non solo geograficamente ed economicamente, ma ancora le manca un elemento (che credo non riuscirà ad ottenere in tempo): la forza militare.

Dico che non riuscirà ad ottenere in tempo perchè durante la sua ascesa a 'centro d'Europa' il mondo è lentamente mutato da quasi unipolare a multipolare (ed i 'fognatori' non si sono ancora accorti che ora di piramidi come quella della figura ce ne sono almeno due, se non tre o quattro).
Il mondo ha cessato di avere un solo centro egemone (mondo quasi unipolare) una decina di anni fa.

La parentesi del mondo quasi unipolare è durata solo un ventennio (e sarà ricordata dagli storici del futuro con lo stesso 'affetto' del nostro ventennio), grosso modo dalla riunificazione dello stato successore terzo reich fino alla guerra del Libano del 2006 (essendosi la Germania Ovest dichiarata stato successore della Germania del 1939 alla sua costituzione, ed essendo stata la fu Germania Est annessa, si devono dire le cose come stanno)...(NdQ: il commento segue e vale la pena di leggerlo tutto)"
...
Se riusciremo presto ad invertire la deriva e rimettere la prua verso Orizzonte 48 (banca dipendente, partecipazioni statali, scala mobile) occorrerà anche rimettere le FF. AA. italiane in linea con le vere esigenze di difesa della Repubblica (altro che interventi 'fuori area')."

8. Naturalmente molte altre considerazioni possono essere svolte, tenendo conto dei successivi sviluppi cui rinvia il commento di Luca.
Per adesso preferiamo evidenziare che negli USA non sono tutti come...Zerohedge e che, con ben pià ampia capacità di visione, storica e geo-politica, si hanno analisi come questa di Craig Roberts, (il cui titolo è "The Myth of European Democracy: A Shocking Revelation"), di cui vi traduco i passaggi fondamentali:

"E' un segreto rivelato che il “Soros network” abbia un'estesa sfera di influenza sul Parlamento Europeo e su altre istituzioni europee. La list of Soros è stata di recente resa pubblica. Il documento elenca 226 membri del parlamento europeo di tutte le appartenenze partitiche, incluso il precedente presidente del PE Martin Schulz, l'ex primo ministro belga Guy Verhofstadt, sette vice-presidenti, e un contingente di capi-comitato, coordinatori e questori. Queste persone promuovono le idee di Soros, quali l'introdurre nell'UE sempre più immigrati, i matrimoni tra persone dello stesso sesso, l'integrazione dell'Ukraina nell'EU, e la conflittualità con la Russia. Ci sono, nella lista, 751 membri del Parlamento Europeo. Significa che gli amici di Soros hanno più di un terzo dei seggi.
...
La Soros list getta luce sull'interrogativo relativo a cosa spinga la leadership UE ad applicare policies che vanno contro gli interessi degli Europei.
La risposta è la corruzione. I politici bribed by Soros ballano la sua musica.
Essi combattono i tentativi dei leaders nazionali di proteggere gli interessi dei rispettivi popoli.
Piuttosto spesso chi si oppone a queste stesse politiche devono fronteggiare la resistenza delle elites politiche dei propri stessi paesi.
Lo scontro tra il primo ministro ungherese e il Soros network è un buon esempio che illustra questo meccanismo.
Il Parlamento Europeo sotto l'influenza degli amici di Soros sta spingendo l'Europa al suicidio, permettendo l'entrata di milioni di immigrati.
Ciò mostra come la tanto vantata democrazia europea non sia altro che una facciata per nascondere le attitività di strutture di potere vicine ad un sistema feudale, con lords locali che gestiscono il regno. E questo non può essere definito "potere del popolo". La pubblicazione della Soros list fornisce un indizio per comprendere chi governi effettivamente in Europa e istighi i sentimenti anti-Russia in Europa.
In effetti, questo è il caso che si verifica quando un paese-membro dell'UE come l'Ungheria si trovi nella stessa barca con la Russia nell'opporsi alle stesse forze US-based, mentre cerca di proteggere la propria sovranità e indipendenza.
Questo è ormai il tempo per gli europei di pensare a come trasformare il sistema per liberarsi dalla pressione esterna"
.

PS: a Lucasant. Questo è il commento di Francesco sulla nostalgia di Amato per il medioevo:
"Dimenticavo, è lo stesso Medioevo che piace tanto ad Amato
"...perché non tornare all'epoca precedente Hobbes? Il Medioevo aveva un'umanità ben più ricca e una pluri-identità che oggi può servire da modello.
Il Medioevo è bellissimo: sa avere suoi centri decisionali senza affidarsi interamente a nessuno. E' al di là della parentesi dello Stato nazione..."
[G. AMATO, intervista a Barbara Spinelli su La Stampa, 13 luglio 2000, pag.3].

Pubblicato da Quarantotto a 14:05 1 commento:
 
Il mito della democrazia europea: una rivelazione sconvolgente
novembre 6, 2017 1 commento

Alex Gorka, SCF 05.11.2017

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È un segreto noto che la rete di “Soros” abbia ampia influenza sul Parlamento europeo e altre istituzioni dell’Unione europea. L’elenco di Soros è stato reso pubblico recentemente. Il documento elenca 226 parlamentari europei di tutto lo spettro politico, tra cui l’ex-presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, l’ex-presidente belga Guy Verhofstadt, sette vicepresidenti e numerosi commissari, coordinatori e questori. Costoro promuovono le idee di Soros, come ad esempio far entrare più migranti, matrimoni omosessuali, integrazione dell’Ucraina nell’UE e contrastare la Russia. Vi sono 751 membri nel Parlamento europeo. Significa che gli amici di Soros hanno più di un terzo dei seggi. George Soros, investitore ungaro-statunitense fondatore e proprietario dell’ONG Open Sociaty Foundation, incontrava il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker “senza alcuna agenda trasparente in una riunione a porte chiuse” e sottolineava come le proposte dell’UE per ridistribuire quote di migranti nell’UE siano simili ai programmi autoprodotti da Soros per affrontare la crisi. Il finanziere miliardario ritiene che l’Unione europea debba ricevere milioni di immigrati da Medio Oriente ed Africa settentrionale, fornire a ciascuno di essi 15000 euro di aiuti all’anno e posizionarli negli Stati membri dove non vogliono andare e non sono benvenuti. Il Primo ministro ungherese Viktor Orbán accusava l’UE di “prendere ordini” da Soros, ritenendo che il miliardario dai confini aperti sia dietro gli attacchi all’Ungheria. Il motivo è il tentativo del governo d’intraprendere un’azione legale con una nuova legge che richiede che le organizzazioni della società civile sostenute da stranieri, molte finanziate da Soros, elenchino i grandi donatori esteri su un registro pubblico e siano trasparenti sulle fonti di finanziamento nelle loro pubblicazioni. Il governo ungherese tenta di chiudere l’Università dell’Europa Centrale di Budapest, fondata da Soros. “L’Unione europea è in difficoltà perché i suoi capi e burocrati adottano decisioni come queste“, dichiarava Orbán. “La gente appoggia l’ideale dell’Unione Europea. Allo stesso tempo, non ne sopporta la leadership, perché insulta gli Stati membri con cose del genere e abusa del proprio potere. Tutti in Europa lo vedono, ecco perché la leadership europea non è rispettata”.
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Il gruppo di Visegrad cerca di opporsi alla pressione dell’UE sulla politica degli immigrati. La Commissione europea per la migrazione e gli affari interni propone un nuovo disegno di legge per rendere obbligatori i contingenti di migranti. Almeno 30 supporter di Soros lavorano nella commissione. Molti elencati nel documento sono noti per gli attacchi alla Russia. Per esempio, Rebecca Harms, deputata del Partito verde tedesco, chiede regolarmente al Parlamento europeo di rafforzare le sanzioni contro Mosca. Guy Verhofstadt accusa la Russia di ogni cosa che va male in Europa. Il suo articolo Mettere Putin a suo posto ha fatto casino l’anno scorso. Nel 2012, l’ex-premier croato Tonino Picula, a capo di una missione di osservatori dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), denigrava le elezioni presidenziali russe del 2012 come ingiuste, dicendo che erano “sprofondate” a favore di Vladimir Putin. L’elenco di Soros pone la domanda di come le politiche dell’UE contrastino cogli interessi degli europei. La risposta è la corruzione. I politici corrotti da Soros ballano sulle sue note. Lottano contro i tentativi dei leader nazionali di proteggere gli interessi dei propri popoli. Spesso chi si oppone a tale politica deve affrontare la resistenza delle élite politiche dei propri Paesi. Lo scontro tra Orbán e la rete Soros è un buon esempio che ne illustra il funzionamento. Il Parlamento europeo influenzato dagli amici di Soros spinge l’Europa a suicidarsi lasciando entrare milioni di migranti. Ciò dimostra che la democrazia europea europea è una facciata che nasconde le attività di un potere feudale col signorotto locale che detiene le redini. Difficilmente si può chiamare potere del popolo. La pubblicazione dell’elenco di Soros fornisce un indizio per capire chi governa l’UE e chi istiga sentimenti russofobi in Europa. In realtà, accade quando Paesi membri dell’UE come l’Ungheria sono assieme alla Russia quando si oppongono alle stesse forze statunitensi, pur proteggendo sovranità ed indipendenza. È il momento per gli europei di pensare a mutare sistema eliminando la pressione esterna.
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Traduzione di Alessandro Lattanzio

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Abbattiamo la Frode Bancaria e il Signoraggio
· Ieri alle 0:32 ·
NON SEI VACCINATO? NIENTE RINNOVO DELLA PATENTE!

Si tratterebbe dei 10 vaccini previsti per i bambini con rispettivi richiami, più quello per l’herpes zoster e l’influenza per chi ha più di 50 anni. Le meningiti verranno aggiunte seguire.

Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019 consultabile liberamente online sul sito del Ministero della Salute.

...Continua a leggere

NON SEI VACCINATO ? NIENTE RINNOVO DELLA PATENTE !! | Rassegna stampa 2.0
NON SEI VACCINATO ? NIENTE RINNOVO DELLA PATENTE !! 3 novembre 2017 Rs POLITICA E SOCIALE 0 Il prossimo passo sarà l’obbligo vaccinale per gli…
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