Sono anche parole condivisibili. Se non ché siamo nel 2014 e i nostri bambini di oggi sono bambini del nostro tempo e non del 1936 e che, per quanto uno si sforzi, in famiglia, di allattarli a latte, valori e quant'altro, oggigiorno, la loro "educazione" in senso amplissimo, passa anche attraverso ambiti sociali diversi e variegatissimi e attraverso la TV.
E poi parlare di pranzo portato da casa, oggi, è anche quella una cosa irrealizzabile: la società, le famiglie, le persone, sono tutte diverse da 50 anni fa (e, oserei dire, per alcuni versi, per fortuna).
E, credimi, anche se si potesse fare, sorgerebbero confronti, differenze ecc ecc anche con il pranzo portato da casa.
Sul futuro dei bambini di oggi, qui, in questo paese, sono pessimista peggio di te.
La scuola pubblica per me è sacrosanta e deve essere inclusiva, mai e poi mai esclusiva. Si sopravvive senza dolce a tavola? Concordo! Allora leviamolo da tutti i menu. Evidenziare le differenze sociali, perché? Perché fare preferenze?
Nell'altra IV della scuola di mia figlia, c'è un bambino straniero (tra i tanti) All'inizio dell'anno si è formato, in tutto l'IC un coro comprensivo di ragazzi dei tre anni delle medie del Comprensorio e delle IV e V elementari sempre del Comprensorio.
Inizialmente era a pagamento: 60 euro il primo mese, 45 i successivi.
Questo bambino non si è iscritto.
Dopo 3 mesi, si è trovato uno "sponsor" e il tutto è diventato gratis.
E lui è arrivato.
E in men che non si dica, si è fatto notare per un talento straordinario. Han cantato nel teatro più grande di BS, a Milano, han vinto una competizione provinciale e lui sempre con le parti da solista, in IV. Uno dei più piccoli.
Il padre non parla la nostra lingua, non ha l'auto. Non ha niente.
La scuola ha fatto il suo dovere e ha dato anche al bambino in questione la possibilità di accedere a qualcosa nella quale non solo è bravissimo, ma è il più bravo. Sta valorizzando un talento, sta dicendo a questo bambino: "Tu puoi, come gli altri". Io lo so che poi il futuro suo (e di quasi tutti gli altri) sarà grigissimo, ma occorre togliergli il sogno di poter avere accesso a tutto il mondo che ha davanti fin da piccolo solo perché ha meno denaro di altri?
Non conta il dolce a mensa, o il coro a pagamento. Conta l'idea di scuola pubblica che vogliamo avere.
La mia, l'ho detto, è di INCLUSIONE.