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Forumer storico
polizza vita
Sono lieto di aver contribuito ad aprire una discussione-chiarimento sulle polizze vita. Poiche' ho una vasta conoscenza tecnica di simili prodotti voglio aggiugere altri elementi che possano fare ulteriore chiarezza a tutti. A grandi linee attualmente esistono 2 categorie di polizze. Quelle dette " A Versamenti ricorrenti " e quelle a " Premio Unico ". Le prime prevedono, come dice il nome stesso, il versamento periodico, solitamente annuale, di una somma per un numero di anni che varia da un minimo di 5 e puo' arrivare anche a 35. La percentuale di retrocessione di quanto annualmente versato era fino al 2000 dell' 80%, il che significa che per ogni 1000 euro solo 800 andavano ad aggiungersi a quanto gia' versato. Effettivamente tali polizze, finche' c' era la possibilita' di detrarre il 19% , avevano un rendimento annuo minimo di circa il 4% ( che era anche obbligatorio per legge ) ma che nei tempi d' oro dei bot al 20% ( anni 80 ) arrivava anche al 10 - 12% annuo. Considerato che in quegli anni ( 80 ) l' inflazione era del 12-18% annui alla fine il rendimento netto reale era negativo o nullo. Dal 2000 in poi sono diventate di gran moda le polizze dette " United Linkek " che altro non sono che delle polizze a " Premio Unico " con rendimenti bassissimi certi non superiori al 2% e garanzia ( Teorica visto quello che e' successo con le obbligazioni Parmalat per esempio ) del rimborso di tutto quanto versato alla scadenza.
Rendimenti che poi possono aumentare teoricamente molto poiche' in parte legati all' andamento di un paniere di Indici di Borse mondiali o di Azioni di Diversi settori o Mercati secondo un meccanismo molto complesso e quindi assolutamente non prevedibile a priori. Il vantaggio di questi " premi Unici " risiede nel fatto che di solito i caricamenti iniziali non superano il 5% e che ovviamente non si deve l' anno successivo continuare ad effettuare versamenti o rate. In sostanza si fa un versamento unico, secco, e non ci si pensa piu' fino alla scadenza. QUELLO CHE MI PREMEVA DIRE E' CHE, MENTRE IN INGHILTERRA E IN GENERALE NEI PAESI ANGLOSASSONI, VI E' UNA ANTICHISSIMA E VASTA TRADIZIONE VERSO QUESTI PRODOTTI POICHE' LO STATO LI INCENTIVA FISCALMENTE IN ITALIA VI E' STATA UNA PROGRESSIVA E COSTANTE RIDUZIONE IN TAL SENSO FINO AL PUNTO DI RENDERLI POCO VANTAGGIOSI. E' triste aggiugerlo, ma molte vedove inconsolabili, avrebbero avuto un capitale in caso di premorienza del sottoscrittore ( marito o terzo ) con cui poter far studiare e crescere dignitosamente i propri figli. Purtroppo il mercato finanziario italiano, a mio personale giudizio, e' e sara' sempre uguale. ( Nelle mani di pochissimi ).
giuseppe.d'orta ha scritto:La discussione è andata avanti seguendo un filone preciso: ai benefici si contrappongono dei lati negativi che mangiano tutto o quasi dei benefici.
- Rendimento minimo delle vecchie polizze: di questi tempi è certamente valido spuntare un 3% o 4% (tassi lordi, ricordiamo).
- Sconto fiscale (per le polizze ante-2001, ricordiamo): punto enormemente sopravvalutato, e comunque aleatorio. Una volta si detraeva il pemio (fino a 2.5 milioni) senza limiti, poi arrivò il tetto del 27%, poi diventato 22%, adesso 19%. Nulla impedisce al fisco di modificare ancora, o anche annullare, i benefici. Anzi, non mi stupirei avvenisse, dato che dal prossimo primo gennaio i benefici ai prodotti pensionistici veri e propri saranno aumentati.
- I costi: qui è un vero massacro. Tra caricamenti della polizza e rendimento della gestione che quasi sempre viene riconosciuto ("retrocesso") non al 100% ma all'80%-90% si finisce per perdere tutti i benefici. Altrimenti non si spiega come mai, dopo 10-15-20 anni, si ottenga il capitale versato e poco più.

Rendimenti che poi possono aumentare teoricamente molto poiche' in parte legati all' andamento di un paniere di Indici di Borse mondiali o di Azioni di Diversi settori o Mercati secondo un meccanismo molto complesso e quindi assolutamente non prevedibile a priori. Il vantaggio di questi " premi Unici " risiede nel fatto che di solito i caricamenti iniziali non superano il 5% e che ovviamente non si deve l' anno successivo continuare ad effettuare versamenti o rate. In sostanza si fa un versamento unico, secco, e non ci si pensa piu' fino alla scadenza. QUELLO CHE MI PREMEVA DIRE E' CHE, MENTRE IN INGHILTERRA E IN GENERALE NEI PAESI ANGLOSASSONI, VI E' UNA ANTICHISSIMA E VASTA TRADIZIONE VERSO QUESTI PRODOTTI POICHE' LO STATO LI INCENTIVA FISCALMENTE IN ITALIA VI E' STATA UNA PROGRESSIVA E COSTANTE RIDUZIONE IN TAL SENSO FINO AL PUNTO DI RENDERLI POCO VANTAGGIOSI. E' triste aggiugerlo, ma molte vedove inconsolabili, avrebbero avuto un capitale in caso di premorienza del sottoscrittore ( marito o terzo ) con cui poter far studiare e crescere dignitosamente i propri figli. Purtroppo il mercato finanziario italiano, a mio personale giudizio, e' e sara' sempre uguale. ( Nelle mani di pochissimi ).
