per giuseppe.d'orta un aiuto su polizza assicurativa vita

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polizza vita

giuseppe.d'orta ha scritto:
La discussione è andata avanti seguendo un filone preciso: ai benefici si contrappongono dei lati negativi che mangiano tutto o quasi dei benefici.

- Rendimento minimo delle vecchie polizze: di questi tempi è certamente valido spuntare un 3% o 4% (tassi lordi, ricordiamo).

- Sconto fiscale (per le polizze ante-2001, ricordiamo): punto enormemente sopravvalutato, e comunque aleatorio. Una volta si detraeva il pemio (fino a 2.5 milioni) senza limiti, poi arrivò il tetto del 27%, poi diventato 22%, adesso 19%. Nulla impedisce al fisco di modificare ancora, o anche annullare, i benefici. Anzi, non mi stupirei avvenisse, dato che dal prossimo primo gennaio i benefici ai prodotti pensionistici veri e propri saranno aumentati.

- I costi: qui è un vero massacro. Tra caricamenti della polizza e rendimento della gestione che quasi sempre viene riconosciuto ("retrocesso") non al 100% ma all'80%-90% si finisce per perdere tutti i benefici. Altrimenti non si spiega come mai, dopo 10-15-20 anni, si ottenga il capitale versato e poco più.

:ops: Sono lieto di aver contribuito ad aprire una discussione-chiarimento sulle polizze vita. Poiche' ho una vasta conoscenza tecnica di simili prodotti voglio aggiugere altri elementi che possano fare ulteriore chiarezza a tutti. A grandi linee attualmente esistono 2 categorie di polizze. Quelle dette " A Versamenti ricorrenti " e quelle a " Premio Unico ". Le prime prevedono, come dice il nome stesso, il versamento periodico, solitamente annuale, di una somma per un numero di anni che varia da un minimo di 5 e puo' arrivare anche a 35. La percentuale di retrocessione di quanto annualmente versato era fino al 2000 dell' 80%, il che significa che per ogni 1000 euro solo 800 andavano ad aggiungersi a quanto gia' versato. Effettivamente tali polizze, finche' c' era la possibilita' di detrarre il 19% , avevano un rendimento annuo minimo di circa il 4% ( che era anche obbligatorio per legge ) ma che nei tempi d' oro dei bot al 20% ( anni 80 ) arrivava anche al 10 - 12% annuo. Considerato che in quegli anni ( 80 ) l' inflazione era del 12-18% annui alla fine il rendimento netto reale era negativo o nullo. Dal 2000 in poi sono diventate di gran moda le polizze dette " United Linkek " che altro non sono che delle polizze a " Premio Unico " con rendimenti bassissimi certi non superiori al 2% e garanzia ( Teorica visto quello che e' successo con le obbligazioni Parmalat per esempio ) del rimborso di tutto quanto versato alla scadenza.
Rendimenti che poi possono aumentare teoricamente molto poiche' in parte legati all' andamento di un paniere di Indici di Borse mondiali o di Azioni di Diversi settori o Mercati secondo un meccanismo molto complesso e quindi assolutamente non prevedibile a priori. Il vantaggio di questi " premi Unici " risiede nel fatto che di solito i caricamenti iniziali non superano il 5% e che ovviamente non si deve l' anno successivo continuare ad effettuare versamenti o rate. In sostanza si fa un versamento unico, secco, e non ci si pensa piu' fino alla scadenza. QUELLO CHE MI PREMEVA DIRE E' CHE, MENTRE IN INGHILTERRA E IN GENERALE NEI PAESI ANGLOSASSONI, VI E' UNA ANTICHISSIMA E VASTA TRADIZIONE VERSO QUESTI PRODOTTI POICHE' LO STATO LI INCENTIVA FISCALMENTE IN ITALIA VI E' STATA UNA PROGRESSIVA E COSTANTE RIDUZIONE IN TAL SENSO FINO AL PUNTO DI RENDERLI POCO VANTAGGIOSI. E' triste aggiugerlo, ma molte vedove inconsolabili, avrebbero avuto un capitale in caso di premorienza del sottoscrittore ( marito o terzo ) con cui poter far studiare e crescere dignitosamente i propri figli. Purtroppo il mercato finanziario italiano, a mio personale giudizio, e' e sara' sempre uguale. ( Nelle mani di pochissimi ). :ops:
 
Non mi piace inserire lo sconto fiscale nel rendimento delle polizze perché non è sicuro in partenza (ed infatti è stato ripetutamente abbattuto nel tempo). Ed anche considerandolo non è che le cose cambino: i guadagni sono risibili.

Queste polizze, comprese (anzi, soprattutto) le unit ed index servono per partecipare al magna-magna del risparmio gestito, incassare un sacco di commissioni (molte più di un qualsiasi fondo comune) senza che nemmeno i clienti se ne accorgano. Sono, infatti, quasi tutti costi impliciti (vale a dire interni al prodotto). Non a caso si vendono con l'assurda storiella del "a scadenza si ottiene il capitale e quindi portando a scadenza i costi si recuperano"...come se avessero lavorato tutti gratis per il cliente.
Ancora, servono per vendere prodotti finanziari senza dover rispettare le regole, più incisive, sulla vendita degli altri prodotti.

La parte assicurativa (morte, malattia, ecc.) è bassissima o anche, nelle index e unit, praticamente di facciata.
Le vere coperture si ottengono con polizze apposite.
Se le compagnie hanno ottenuto sconti fiscali per certi prodotti e non per altri è appunto perché vogliono vendere quelli dove ci guadagnano molto di più.
 
Re: Perfetto

feliceanima ha scritto:
OK come immaginavo era per rispondere ad alias333 che aveva proposto una eventuale situazione del genere come lui aveva detto sarebbe il top riprrendere gli ultimi 2 o 3 anni ma secondo me non conosce bene le modalita' in generale delle vecchie polizze grazie Catullo delle certezze che mi hai confermato a presto
Son d'accordo che IN GENERALE, hai ragione tu, però se uno ha scelto con un minimo di oculatezza, ha potuto scegliere, per esempio, una polizza "vita intera" riscattabile anche parzialmente dopo i primi 5 anni, con la possibilità di effettuare versamenti periodici a sua discrezione, e magari passando senza o con modeste spese, da azionario ad obbligazionario e viceversa. Magari queste forme assicurative essendo tra le ultime nate non avranno nessun tasso tecnico, ma se il gestore (e qui ci metto anch'io tutti i punti di domanda di Giuseppe) fosse perlomeno un po' accorto e si accontentasse di "spartirsi" tramite non stratosferici ed immotivati caricamenti, i vantaggi fiscali col cliente, potrebbero essere contenti tutti e due.
In ogni caso, e se qualcuno vuol sapere quale, in privato glielo dico, esistono anche polizze detraibili al 19%, 4% di tasso tecnico, versi quando e quanto vuoi col limite minimo di 200.000 vecchie lire.
 
Infatti Alias,
sono le polizze alle quali accennavo che però sono poco diffuse perchè poco remunerative per il venditore.

Non esistono più, però, polizze vita di nuova sottoscrizione che permettano la detraibilità fiscale del 19 % .
A cosa ti riferisci?
 
Re: Perfetto

alias333 ha scritto:
se il gestore (e qui ci metto anch'io tutti i punti di domanda di Giuseppe) fosse perlomeno un po' accorto e si accontentasse di "spartirsi" tramite non stratosferici ed immotivati caricamenti, i vantaggi fiscali col cliente, potrebbero essere contenti tutti e due.

Ipotesi puramente teorica. Le compagnie hanno un solo credo: succhiare il più possibile commissioni ai clienti.
 
Re: Perfetto

giuseppe.d'orta ha scritto:
alias333 ha scritto:
se il gestore (e qui ci metto anch'io tutti i punti di domanda di Giuseppe) fosse perlomeno un po' accorto e si accontentasse di "spartirsi" tramite non stratosferici ed immotivati caricamenti, i vantaggi fiscali col cliente, potrebbero essere contenti tutti e due.

Ipotesi puramente teorica. Le compagnie hanno un solo credo: succhiare il più possibile commissioni ai clienti.
In generala hai ragione, però io ho una polizza Unipol: "UNICOBLU", FATTA PRIMA DEL 2001, QUINDI DETRAIBILE AL 19% -speriamo legga pure Catullo- riservata ai soci di una cooperativa, al tasso tecnico del 4%, caricamenti del 4%, aliquota di retrocessione variabile dal 90 al 95% a seconda che il premio complessivamente versato dai soci, sia superiore ad una certa cifra!

Se poi uno va a fare la polizza dall'amico perchè ha già la macchina assicurata da lui e questo gli mostra i rendimenti degli ultimi anni che fatalmente sono tutti e sempre superiori a tutte le altre compagnie, (mal che vada sono risultati secondi o terzi per un grande numero di annualità) allora è molto facile che porti a casa il pacco.
 
Re: Perfetto

alias333 ha scritto:
giuseppe.d'orta ha scritto:
alias333 ha scritto:
se il gestore (e qui ci metto anch'io tutti i punti di domanda di Giuseppe) fosse perlomeno un po' accorto e si accontentasse di "spartirsi" tramite non stratosferici ed immotivati caricamenti, i vantaggi fiscali col cliente, potrebbero essere contenti tutti e due.

Ipotesi puramente teorica. Le compagnie hanno un solo credo: succhiare il più possibile commissioni ai clienti.
In generala hai ragione, però io ho una polizza Unipol: "UNICOBLU", FATTA PRIMA DEL 2001, QUINDI DETRAIBILE AL 19% -speriamo legga pure Catullo- riservata ai soci di una cooperativa, al tasso tecnico del 4%, caricamenti del 4%, aliquota di retrocessione variabile dal 90 al 95% a seconda che il premio complessivamente versato dai soci, sia superiore ad una certa cifra!

Se poi uno va a fare la polizza dall'amico perchè ha già la macchina assicurata da lui e questo gli mostra i rendimenti degli ultimi anni che fatalmente sono tutti e sempre superiori a tutte le altre compagnie, (mal che vada sono risultati secondi o terzi per un grande numero di annualità) allora è molto facile che porti a casa il pacco.

Se le polizze fossero tutte come le tue......
le Compagnie avrebbero già fallito :-D

In assoluto bisogna riconoscere che Unipol ha prodotto vita "meno peggio" degli altri sia come caricamenti che a livello di gestione delle unit.

Diciamo che un venditore può collocarli senza rimetterci la faccia....
 
Ciao a tutti, vi vedo molto ferrati nella materia, pertanto mi permetto di approfittare della vostra “magna scientia” per chiarire una questione che non mi convince molto…

Dunque la questione è la seguente : polizza assicurativa vita, durata 12 anni.
Nel corso del rapporto il titolare si fa liquidare delle somme sul capitale accumulato (3,000 euro di liquidazioni , rispetto ai 4,000 euro circa di premi nel frattempo pagati).
Paga i premi per la durata di 7 anni, dopodiché il titolare interrompe i pagamenti.
Nel 2005 chiede quale sia il valore di riscatto della polizza e (solo dopo reiterate insistenze) gli viene formalmente comunicato dalla Compagnia che il valore di riscatto è di poche decine di euro.

In pratica i 1,000 euro che sarebbero il residuo dei premi pagati (4,000 euro di premi pagati – 3,000 somme liquidate= 1, 000 euro circa) si sarebbero volatilizzati…

Anche immaginando che in parte siano stati assorbiti da tassi, commissioni, etc.etc. è ragionevole
un’ipotesi del genere e per quali motivi tecnici ???
Considerando pure che i premi versati avrebbero dovuto produrre nel frattempo degli interessi???


Grazie a chi mi fornirà una risposta convincente e perdonate la mia crassa ignoranza.


ps. preferite che vi pago la consulenza o vi offro una birra quando passate dalle mie parti ? :)
 
Benvenuto.

La risposta è semplicissima, e sta nelle commissioni.

- Appena firmi il contratto e versi la prima somma nella polizza, la quasi totalità della stessa serve a pagare i costi (soprattutto la struttura commerciale: è per questo che i venditori ammollano polizze appena possibile).

- La (molto esigua) somma netta che residua dalla batosta iniziale finisce in un fondo interno alla polizza che a seconda del prodotto, a volte investe direttamente in titoli, ovviamente prelevando la propria commissione annua di gestione: in questo caso spesso il rendimento viene girato solo all'80%-90% ed il resto lo incamera la compagnia. Altre polizze vedono il fondo interno investire in altri fondi, ed ecco che paghi due strati di provvigioni: quelle del fondo interno e quelle dei fondi comprati dal fondo.

- Il riscatto parziale che hai effettuato è stato gravato da ulteriori commissioni apposite.

Ecco perché oggi hai un netto di poche decine di euro. I tuoi soldi hanno lavorato per l'assicurazione e per la rete che ti ha ammollato la polizza. Loro sì che otterranno una grande pensione...grazie ai clienti.
 
Azz…risposta in tempo reale! Penso che mi affezionerò a questo forum.
Grazie mille Giuseppe !

La tua risposta condensa perfettamente quello che temevo…a questo punto mi domando se al titolare della polizza in questione possa risultare conveniente o meno rifondere tutti i premi che non ha pagato e “riattivare” così la polizza…

Ciao e ancora grazie!!

p.s. è possibile trovare su internet i contratti tipo delle Compagnie Assicurative più diffuse (tipo “Generali”…) ??
 

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