il bimbo , specie se in tenera età, associa il cibo (la sua dipendenza o sopravvivenza fisica) al genitore, un rapporto pressorio del genitore sull'alimentazione del proprio figlio, porta prima o poi a conflitti od almeno a disturbi alimentari..ovvio parliamo di genitori che impongono non di un genitore che semplicemente vigila su ciò che il proprio figlio ingerisce
L'anoressia non é malattia che si possa semplificare in un caso unico ed esemplare, l'anoressia é una moltitudine di casi e non esiste unica cura psichiatrica che vada bene per tutti. C'é chi rifiuta il cibo (e fino alla morte) dopo aver iniziato magari una dieta prendendo a modello per l'appunto le modelle e poi entrata in un vortice incontrollabile, c'é chi entra nell'anoressia per estremo narcisismo e rivalsa sociale ("guardate come sono brava, posso anche smettere di nutrirmi") e c'é pure chi entra nel'anoressia per rapporti conflittuali con i propri genitori. Almeno il terzo caso si può cercare di prevenire non stressando troppo i figli nel loro rapporto col cibo
L'unico contatto con un'anoressica vera l'ho avuto una ventina di anni fa (precorreva i tempi, allora erano poche). Era un'amica di un'amica, e ricordo solo che l'analista disse che l'anoressia era una risposta in codice: il messaggio era il rifiuto verso la madre.
certamente che ai nostri tempi, io sono nata nel 59, le nostre mamme non ci chiedevano .."cosa vuoi mangiare stasera", si mangiava quello che veniva portato a tavola ed amen...... mio nonno, contadino delle valli bergamasche, ha tirato su 8 figli a polenta e castagne e maiale quando c'era...ed era una gran festa..sono ancora tutti in vita... il bambino si autoregola anche ai tempi moderni.. anche io da bambina ero magrissima ma ciò non vulol dire patissi la fame, era la mia costituzione...
Il bambino si autoregola
va. Nel senso che una volta (ai tempi dei nonni, e un po' anche quarant'anni fa) c'era poco da mangiare, ed era difficile farsi dei danni permanenti.
Una volta, un bambino (nostro nonno) goloso al più faceva un'indigestione di fichi secchi.
Oggi c'è la coca cola, gli snack, merendine, patatine fritte, grassi idrogenati a sproposito... alimenti conditi con l'immobilità della playstation...
L'ignoranza alimentare rischia di essere, pardon è, mortale, in queste condizioni ambientali e alimentari.
no a me ignatius sta sulle balle
Te l'appoggio, zio!
m'è venuto un dubbio. Non è che alle 16.45 smetti di scrivere?
No, secondo la mia autorevole interpretazione (non smentita né confermata) nmarchig è la reincarnazione di Squitsquit, non di quell'altro nickname "sospetto".
E comunque, va bene evitare imposizioni talebane (ma tutti noi abbiamo una terzogenita che rifiuta anche di assaggiare le cose, no? tutti noi ci inquazziamo e talvolta le riproponiamo la cena, saltata, il giorno dopo a pranzo, no? o solo noi Ignatius'?
), come principio.
Però mi puzza un po'.
Mi sembra che, in certi casi, possa diventare un altro sintomo dell'abbagasciamento culturale dilagante, di quel fenomeno per cui i genitori fanno gli amici anziché i genitori, e concedono tutto ai figli per non aver discussioni (anziché i vestiti griffati, l'iPhone e la Mini a 18 anni, IQT si parla di patatine fritte).
Inzomma, ci vuole un po' di equilibrio. Seguire le inclinazioni filiali se sane, e correggerle se malsane. O quantomeno rompere un po' le balle: è il mestiere genitoriale, per quanto ne sappia.
P.S. Wiwa Berrino
, che ho visto live on stage ben due volte, e una volta in un supermercato biologico.
