TEL AVIV - E' finito in un bagno di sangue, con almeno 19 morti, l'assalto condotto stanotte dalle forze israeliane contro la flottiglia multinazionale di attivisti filo-palestinesi in navigazione verso la Striscia di Gaza con un carico di aiuti umanitari. Dura e immediata la protesta del governo turco che ha richiamato il proprio ambasciatore in Israele, mentre dalle capitali europee e' stato espresso lo shock dei governi per la strage. Gli attivisti, guidati dalla ong Free Gaza, volevano forzare il blocco imposto attorno alla Striscia dall'avvento al potere degli islamici di Hamas, nel 2007. Lo scontro e' avvenuto sulla nave di una ong turca che guidava la spedizione di sei imbarcazioni, in acque internazionali, a qualche decina di miglia dalla costa. I commando israeliani, saliti a bordo da imbarcazioni ed elicotteri, hanno aperto a un certo punto il fuoco, uccidendo 19 persone. Per un portavoce militare dello Stato ebraico, a innescare il caos sarebbe stato il tentativo di alcuni attivisti di resistere all'abbordaggio con bastoni, coltelli e almeno un'arma da fuoco, sottratta - pare - a un soldato. Ventisei attivisti sono rimasti feriti (uno e' in fin di vita). Fra questi, anche un leader radicale degli arabi di Israele, lo sceicco Raed Sallah. Feriti anche dieci soldati israeliani, due in modo grave. Il portavoce militare israeliano ha accusato i promotori della flottiglia di aver organizzato una ''provocazione violenta''. La prima delle navi e' gia' giunta al porto di Ashdod (sud di Israele), chiuso ai media. Nessun ferito tra gli italiani che facevano parte del convoglio, fra i quali la giornalista torinese Angela Lano, 47 anni, direttrice dell'agenzia di stampa Infopal, che si occupa di Palestina. Israele ha elevato il livello di allerta sul fronte nord (con il Libano) e su quello sud (con la Striscia di Gaza). Il presidente palestinese, Abu Mazen (Mahmud Abbas), ha denunciato l'accaduto come ''un massacro'', dichiarando tre giorni di lutto nazionale. Da Gaza i dirigenti di Hamas hanno parlato di ''crimine'' commesso da Israele. Un esponente islamico, Ahmed Yusef, ha invocato ''un'intifada'' di popolo dinanzi alle ambasciate d'Israele nel mondo. Gli arabi israeliani hanno indetto per domani uno sciopero generale. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, si è detto "scioccato" per l'attacco di Israele alla flotta degli attivisti pro-palestinesi e cosi' anche l'alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani, Navi Pillay. Grande preoccupazione e dolore sono stati espressi anche dal Vaticano. La Lega araba ha convocato per domani al Cairo una riunione urgente dei suoi ministri degli Esteri. Turchia, Grecia, Spagna, Svezia, Danimarca e Irlanda hanno convocato i rispettivi ambasciatori di Israele, l'Unione europea ha chiesto allo stato ebraico di aprire un'inchiesta. La continua politica di chiusura dei varchi verso Gaza e' inaccettabile e la Ue chiede l'immediata riapertura dei passaggi per far entrare gli aiuti, ha detto un portavoce della commissione europea per conto dell'Alto rappresentante della politica estera Ue, Catherine Ashton. Pesanti critiche sono venute dai governi di Francia e Germania e il ministro degli esteri italiano Franco Frattini parlando di un ''fatto assolutamente grave'', ha ''deplorato'' l'uccisione di civili. Il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, in visita in Canada, e' stato sollecitato a rientrare in patria. La tensione e' salita alle stelle con la Turchia, gia' alleato strategico di Gerusalemme ma ultimamente molto critico con lo stato ebraico. Ankara ha richiamato l'ambasciatore a Gerusalemme, ha parlato di un rischio di ''conseguenze irreparabili'' nelle relazioni bilaterali e ha chiesto la convocazione del consiglio di sicurezza dell'Onu. Centinaia di persone hanno manifestato a Istanbul e nella capitale. Israele ha invitato i suoi cittadini a non andare in Turchia.