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Il bollettino di gennaio
La Bce ammonisce l’Italia su debito e inflazione
A rischio anche Spagna e Belgio
Milano – La Banca Centrale Europea torna ad ammonire l’Italia nel bollettino mensile di gennaio, sottolineando “le tensioni nei mercati del
debito sovrano” e il rischio di “ulteriori ma temporanei aumenti” relativi all’inflazione. Tutta l’Eurozona potrebbe registrare nuove difficoltà ma il quadro sembra leggermente più ottimista: “la domanda interna del settore privato dovrebbe fornire un contributo sempre più consistente alla crescita”, così come nelle esportazioni che “dovrebbero beneficiare del perdurante recupero dell’economia mondiale”.
Il problema del
debito coinvolge ovviamente Grecia,
Irlanda e Portogallo, a cui però si aggiungono
oltre all’Italia anche Spagna e Belgio: “I differenziali di rendimento dei titoli di Stato a 10 anni, rispetto ai titoli tedeschi, si sono lievemente ristretti”. Una situazione che non può essere ancora definita come critica ma che necessita dell’attuazione tempestiva di “
riforme strutturali consistenti e di ampia portata, a integrazione del risanamento dei
conti pubblici”.
I dati più recenti mostrano finalmente dei segnali positivi di stabilizzazione, anche se legati alle continue oscillazioni dei mercati. La
crescita dell’inflazione, anche se solo momentanea, potrebbe raggiungere e superare la quota del 2%, “soprattutto a causa degli andamenti delle quotazioni delle materie prime, per poi tornare a moderarsi sul finire dell’anno”.
Sarà un 2011 a singhiozzo in cui si dovrà “seguire l’andamento dei prezzi con molta attenzione” perché
gli incrementi delle imposte indirette e dei prezzi amministrati “potrebbero superare le attese
correnti, data l’esigenza di risanare i conti pubblici nei prossimi anni”.