Pierrel (PRL) Pierrel Pharma: vendite Orabloc +85% in Nord America nel I semestre (25 lettori)

LAMBORGAIN

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Io a volte sono andato sul fol di titoli che nn avevo. Ma era x capire un po ed informarmi se entrare o meno. Ma facevo solo domande... Nn davo giudizi... Oppure leggevo senza postare

Amche pierrel prima ho letto per un mese senza nemmeno scrivere nulla.


E' giusto che sia così,altrimenti dovrei intervenire sui 79 titoli che non mi piacciono. Se un titolo non ti piace,per un motivo o per un altro, non lo segui. Punto.


devoto di S.Petrone,devotodi S. Petrone,devoto di S.Petrone
 

circo20

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E' giusto che sia così,altrimenti dovrei intervenire sui 79 titoli che non mi piacciono. Se un titolo non ti piace,per un motivo o per un altro, non lo segui. Punto.


devoto di S.Petrone,devotodi S. Petrone,devoto di S.Petrone


Scusa se mi intrometto ma direi S.Petrone il risanatore.






Anche Petrone non vede l'ora di essere ad aprile con quasi tutto il piano industriale applicato
 

circo20

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Sui goccles abbiamo scritto di tutto e di +, ma questo articolo ai miei occhi ignoranti, mi soddisfa tanto e che sia di buon auspicio.

Tumore del cavo orale: gli occhiali GOCCLES per scovarlo precocemente
Cinzia Iannaccio
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Si chiamano GOCCLES ovvero Glasses for Oral Cancer - Curing Light Exposed – Screening e rappresentano il nuovo strumento diagnostico semplice e maneggevole con cui scovare precocemente i tumori del cavo orale. Si tratta di occhiali in grado non solo di individuare lesioni tumorali al loro insorgere, ma anche di tracciarne i margini con estrema precisione. Tale apparato tecnologico è stato ideato, progettato, realizzato ed infine brevettato da un team di ricercatori italiani, appartenenti all’Unità Operativa di Chirurgia Maxillo-facciale del Complesso integrato Columbus-Università Cattolica di Roma, diretta dal prof. Sandro Pelo.

Il tutto nasce da un progetto di ricerca durato ben due anni, rivolto alla prevenzione del tumore del cavo orale, una neoplasia che nel tempo si è dimostrata estremamente sensibile, in fatto di sopravvivenza, alla diagnosi precoce. Basti pensare che ogni anno solo in Italia si assiste al decesso di circa 3.000 persone su un totale di 4.500 diagnosi di carcinoma del cavo orale (labbra, lingua, gengive, interno delle guance, pavimento orale e palato, oltre che la zona dietro ai denti del giudizio che si chiama "trigono retro molare"). Questo perché si tratta di una neoplasia che si scopre nel 60 % dei casi troppo tardi.

Ecco allora che i GOCCLES entrano in gioco. Questi occhiali sfruttano principi di fisica e tecnologia già noti ed utilizzati da tempo: osservare il cavo orale ad occhio nudo difficilmente indirizza ad una comprensione del problema, mentre alcune metodiche ottiche basate sull’autofluorescenza dei tessuti permettono di farlo. Il nuovo dispositivo si serve di questo principio grazie all’utilizzo delle lampade fotopolimerizzanti presenti in ogni studio dentistico, quelle cioè dalla luce blu che serve solitamente per ricostruire un dente quando si cura una carie. Questa luce, compresa in un intervallo di lunghezze d’onda da circa 400 a 500 nanometri, viene riflessa in modo diverso dal tessuto a seconda che sia sano, in procinto di ammalarsi o malato, ed è osservabile grazie ad un particolare filtro ottico che caratterizza le lenti.

Gli strumenti simili presenti finora sul mercato, erano dotati di una fonte di illuminazione propria e da diverso filtro ottico, con costi ed ingombro assolutamente maggiori.

I GOCCLES, sfruttando la luce della lampada fotopolimerizzante già in uso da ogni odontoiatra, caratterizzati dalla leggerezza e praticità di un paio di occhiali da sole, hanno un costo molto relativo, che si aggira intorno ai mille euro. Questo significa che ogni specialista privato potrebbe usufruirne, ma anche il servizio sanitario nazionale, che con uno screening così preciso e la diagnosi precoce potrebbe abbattere i costi delle cure di un paziente oncologico in fase avanzata, oltre che, soprattutto, garantirne una maggiore sopravvivenza.

I risultati ottenuti in questo senso con i test effettuati sono estremamente incoraggianti.
Li ha spiegati il dott. Francesco Di Nardo, che insieme al dott. Alessandro Moro ha coordinato il progetto di ricerca dal quale è nato il brevetto: "abbiamo impiegato questo strumento per 12 mesi, effettuando su 32 pazienti appartenenti a categorie a rischio un’ispezione tradizionale della bocca, seguita dall’autofluorescenza effettuata con il nostro dispositivo. Ne sono emerse 13 positività. Di queste, 12 risultate vere neoplasie tramite biopsia di conferma. Tra le 12 neoplasie riscontrate 3 lesioni erano invisibili ad occhio nudo e 9 risultavano essere molto più piccole di quanto non fossero in realtà".

Si tratta di dati che comparati ai costi potrebbero rivoluzionare il principio di screening di routine per queste forme di tumore, finora non ritenuto necessario per pazienti anche privi di sintomi.

Rimane il fatto che un’osservazione di questo tipo (e comunque una seria attenzione), andrebbe effettuata in tutti quei pazienti considerati a rischio. Quali? Il cancro della bocca colpisce nel 95 % dei casi dopo i 40 anni: l’età media dell’insorgenza di questa neoplasia è di 64 anni.

Altri fattori da non sottovalutare: tabagismo, e/o masticazione del tabacco, consumo eccessivo di alcool, scarsa igiene orale, traumi della bocca (anche causati da una protesi dentaria mal posizionata), precedenti tumori della bocca o situazioni di displasie e lesioni croniche. Tra i sintomi che devono insospettire il medico (e prima ancora il paziente): la presenza di una qualche forma di tumefazione, una lesione che non si rimargina dopo circa 20 giorni, dolore o bruciore localizzato.
 

CESTINO

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Pierrel sottoscrive accordo con Universita' Cattolica di Milano.

Sottoscritto un accordo di ricerca, sviluppo e commercializzazione, tra la controllata Pierrel Pharma srl e l'Universita' Cattolica di Milano, riguardante un dispositivo medico per la diagnosi precoce dei tumori del cavo orale.

Milano, 20 febbraio 2013 – Pierrel S.p.A. comunica che la propria controllata Pierrel Pharma S.r.l. ha sottoscritto un contratto con l'Università Cattolica del Sacro Cuore (UCSC) di Milano per la ricerca, sviluppo, realizzazione e commercializzazione worldwide di un dispositivo medico diagnostico, utile alla rilevazione precoce di alcune lesioni pre-cancerose sospette del cavo orale, non visibili ad occhio nudo. Pierrel Pharma e l'UCSC si propongono di sviluppare e commercializzare un dispositivo medico, da fornire agli specialisti in odontoiatria e patologia orale, costituito da un paio di occhiali equipaggiati con filtri speciali che, accoppiati all'utilizzo di una semplice lampada fotopolimerizzante, presente in tutti gli studi dentistici, permette di individuare eventuali lesioni sospette presenti nel cavo orale, nonché di apprezzarne i relativi margini. Il dispositivo in questione, di cui già si dispone di un prototipo, sfrutta il principio secondo il quale le mucose sane diventano autofluorescenti se investite da una luce della giusta lunghezza d'onda. Una luce adatta a generare autofluorescenza è emessa anche dalle lampade fotopolimerizzanti, presenti in tutti gli studi odontoiatrici. Gli occhiali che Pierrel Pharma e l'UCSC intendono sviluppare permetteranno di captare la fluorescenza propria delle mucose sane e di distinguere le lesioni sospette, che appaiono come aree scure su sfondo verde. "Il contratto siglato oggi – dichiara il dott. Raffaele Petrone, Amministratore Delegato di Pierrel SpA – contribuirà a rafforzare la strategia di Pierrel nello sviluppo di prodotti innovativi, nel campo delle patologie del cavo orale. Questo prodotto si andrà, infatti, ad affiancare al kit per lo screening delle carie, che intendiamo sviluppare insieme alla società Smile srl, così come comunicato alla stampa la scorsa settimana. Investire nella ricerca e sviluppo ed internazionalizzare le proprie competenze, insieme con i propri prodotti, rappresenta l'unico modo per un'azienda come Pierrel per continuare ad essere competitiva nel mercato internazionale e fornire contestualmente un contributo alla lotta contro il cancro, attraverso lo sviluppo di strumenti di diagnosi precoce" Trattandosi di un semplice paio di occhiali, contrariamente a tutti gli altri dispositivi in commercio, gli occhiali Pierrel consentiranno una visione binoculare del cavo orale, saranno facili da indossare e leggeri, non avranno bisogno di fonti di energia elettrica, né di complicati manuali di uso e di manutenzione, né di assistenza dopo l'uso: ciò allo scopo di semplificarne l'utilizzo, così da avvicinare lo specialista, durante le visite dentali di ruotine, alla valutazione delle eventuali lesioni pre-cancerose dei propri pazienti. Sebbene il cancro orale rappresenti l'ottavo tumore più comune, anche gravato da un elevato tasso di mortalità, Pierrel Pharma stima che circa l'85% degli odontoiatri statunitensi non utilizza ancora alcun dispositivo per la diagnosi delle lesioni del cavo orale, affidandosi alla sola ispezione visiva, con tutti i limiti della stessa. Solo il 15% dei dentisti statunitensi utilizza dispositivi medici per la diagnosi precoce delle lesioni del cavo orale, che risultano essere talvolta complessi e spesso molto costosi - difficoltà che sembrano spiegare e giustificare le basse percentuali di penetrazione di mercato di tali prodotti. Il contratto siglato tra le parti definisce i principi alla base dello sviluppo e della successiva commercializzazione del dispositivo medico in questione. In particolare, è previsto che Pierrel Pharma ottenga i diritti globali di commercializzazione del dispositivo medico e riconosca alla UCSC delle royalties,da calcolarsi in base alla quantità di occhiali che saranno commercializzati. "Siamo molto soddisfatti di aver raggiunto questo accordo con l'Università Cattolica del Sacro Cuore -dichiara Fabio Velotti, amministratore unico di Pierrel Pharma S.r.l. - I filtri ottici inventati presso l'Università (da un team di ricercatori coordinati dal prof Sandro Pelo, Direttore UOC Chirurgia Maxillo facciale dell'Università Cattolica - Complesso Integrato Columbus) ci hanno subito entusiasmato per la semplicità e la facilità di utilizzo. E' nostra intenzione rendere disponibili gli occhiali agli studi odontoiatrici di tutto il mondo, in modo tale da poter attuare uno screening di massa, per la diagnosi delle lesioni del cavo orale, con l'aiuto di un dispositivo medico non invasivo né doloroso, ai pazienti che si recheranno quotidianamente dal dentista." Si segnala che l'UCSC ha già sperimentato tali filtri ottici in uno studio clinico pilota, condotto su 32 pazienti ad alto rischio di tumore del cavo orale. Di questi, 12 pazienti (gruppo A) erano portatori di malattie potenzialmente maligne, mentre gli altri 20 pazienti (gruppo B) erano stati precedentemente operati per cancro orale. I risultati sono stati i seguenti: all'osservazione con gli occhiali in questione, 13 pazienti hanno mostrato la perdita di autofluorescenza (8 pazienti del gruppo A e 5 del gruppo B) in alcuni siti del cavo orale. I 13 pazienti sono stati sottoposti a biopsia nei siti indicati dagli occhiali in questione. Di questi 13 pazienti, 12 erano affetti da lesioni di una certa rilevanza (nel gruppo A, 6 pazienti erano affetti da carcinoma squamo-cellulare e 2 da displasia di basso grado; nel gruppo B, 2 pazienti erano affetti da displasia di alto grado, 2 da displasia di basso grado, e 1 da ipertrofia epiteliale con cellule infiammatorie). I risultati raccolti sembrano confermare l'adeguatezza del test dell'autofluorescenza per l'individuazione del cancro orale in soggetti a rischio, quali fumatori, bevitori, anziani e soggetti già trattati per carcinoma del cavo orale. Il metodo sembra rendere visibili alterazioni precoci strutturali e biochimiche della mucosa orale, non sempre evidenti all'ispezione diretta della cavità orale. Inoltre, all'osservazione con tale dispositivo ottico, i margini delle lesioni delle mucose appaiono di solito più ampie rispetto a quelle visibili ad occhio nudo. L'attuale estensione delle lesioni potenzialmente maligne deve essere precisamente valutata per evitare asportazioni solo parziali del tumore. Il prof. Sandro Pelo, coordinatore del gruppo di ricerca che ha prodotto l'invenzione e formato in particolare dai dottori Alessandro Moro e Francesco Di Nardo, dichiara che "questo accordo è prova tangibile dell'importanza e del valore della collaborazione tra l'industria e l'università. Il mondo accademico, da sempre laboratorio di idee e conoscenze, trova così nuova forza per apportare contributi rilevanti sia al benessere della collettività, mettendo a diposizione della comunità uno strumento di prevenzione, sia dell'intero sistema paese, rappresentando un'ulteriore prova delle potenzialità dellaricerca made in Italy".
 
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CESTINO

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OCCHIALI BINOCULARI HEINE MOD.HR

Gli occhialini binoculari Heine HR definiscono nuovi standard sia per le ottiche innovative che per l'alta tecnologia dei materiali e della produzione.
€ 1.299,00 + IVA

vedi quanto costano solo degli occhiali binoculari da dentista,prezzo che ho trovato su internet,ma esiste di meglio,poi aggiungi il prezzo di velapont,quello postato da b&t per scovare i tumori orali(3400 euroesclusa iva),arriviamo a circa 5000 euro,ma ti rendi conto,invece con i nostri goocles con 1000 euro hai tutto,io spero che tu ti rilegga tutto con attenzione,compreso questo messaggio,questi prezzi si trovano su internet.il resto dei calcoli falli tu.
 

CESTINO

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Pierrel, la Borsa anticipa il risanamento
IL RIALZO SUPERA IL 40 PER CENTO DA INIZIO ANNO LA SPIEGAZIONE PRINCIPALE SEMBRA RISIEDERE NELLA FIDUCIA CHE IL MERCATO RIPONE NELL’AZIONE DI RISTRUTTURAZIONE CHE IL MANAGEMENT STA PORTANDO AVANTI SOPRATTUTTO SUI COSTI
Luigi Dell’Olio

U n rialzo che da inizio anno supera il 40% per una società che ha chiuso il primo semestre con i conti in rosso, oltre che in peggioramento rispetto a dodici mesi prima. E’ la singolare situazione che caratterizza Pierrel, provider di servizi per l’industria informatica e le life science. A maggior ragione se si considerano la particolarità dei business in cui opera la società e la mancanza di copertura da parte degli analisti. Andando per esclusione, non sembrano esservi dietro i movimenti delle quotazioni mani forte impegnate a movimentare grandi pacchetti azionari; anzi, i volumi medi nelle ultime settimane sono scesi leggermente. Così la spiegazione principale sembra risiedere nella fiducia che il mercato ripone nell’azione di risanamento che il management sta portando avanti soprattutto sul fronte dei costi. A cominciare dal turnaround di TheraMetrics, controllata quotata sulla Sx Swiss Exchange che detiene la proprietà intellettuale estesa a tutto il mondo per due molecole, entrambe anche in possesso di orphan drug designation contro la tubercolosi farmaco- resistente. In primavera è stato rinnovato il management della società, con il direttore generale della capogruppo, Fulvio Citaredo, che ha esteso il suo compito anche a TheraMetrics. Mentre nei giorni scorsi è stato completato l’aumento di capitale da 20 milioni di franchi svizzeri (poco più di 16 milioni di euro), con il 63,9% delle azioni sottoscritte, che hanno fatto scendere la partecipazione della controllante al 35,2%, su un livello che in ogni caso non mette a rischio la presa sulla società. L’iniezione di liquidità dovrebbe contribuire a risanare l’azienda, che nel primo semestre ha penalizzato la performance di gruppo. Infatti, se i ricavi complessivi si sono attestati a 15,3 milioni di euro (in calo del 2,9% rispetto al primo semestre 2013), l’Ebitda è risultato negativo per 4,1 milioni (con una crescita del 40,7%) e l’Ebit in rosso per 11,1 milioni (+27,1%), si tratta di risultati dovuti in primo luogo alla divisione Tcrdo (Tech-driven Contract Research & Development Organization), presidiata da TheraMetrics. Mentre la divisione holding ha registrato nel primo semestre 2014 un Ebitda negativo di circa 1 milione di euro, sostanzialmente in linea con quello del corrispondente periodo 2013 ( al netto di oneri non ricorrenti), la divisione Cmo ha chiuso con un Ebitda positivo per 0,8 milioni, raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2013. “Per il secondo semestre ci aspettiamo un miglioramento della componente Tcrdo e un Ebitda leggemente positivo per la hoding”, spiega Raffaele Petrone, amministratore delegato del gruppo Pierrel, nonché azionista di riferimento (con il 36,35%) tramite la Fin Posillipo. “Al riequilibrio finanziario contribuirà anche il buon andamento di Orabloc, anestetico dentale che risulta in forte crescita nel mercato statunitense e in quello canadese, con i dati di luglio che evidenziano un progresso dell’11% rispetto a giugno”. Con l’auspicio che prosegua l’indebolimento dell’euro rispetto al dollaro, che promette di dare un’ulteriore spinta alle vendite. In Europa, invece, è stato da poco completato il processo di accesso al mercato. Dopo Inghilterra, Germania, Austria, Polonia, e Italia l’Orabloc ha ottenuto l’autorizzazione alla vendita anche in Francia. La soluzione viene prodotta nello stabilimento di Capua, che nei piani del gruppo è destinato a convogliare nuovi investimenti, di pari passo con la crescita del giro d’affari. A partire da novembre, dalla fabbrica napoletana usciranno i primi Goccles, occhiali dotati di filtri ottici speciali, capaci di evidenziare lesioni cancerose in stadio precoce (diagnosi che consente la guarigione nel 95% dei casi), che ha già ottenuto il via libera alla commercializzazione nell’Ue e dovrebbe debuttare nel mercato statunitense nei primi mesi del 2015. Qui sopra, l’andamento del titolo azionario Pierrel nell’ultimo anno Qui sopra, il dg di Pierrel, Fulvio Citaredo
(22 settembre 2014)
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