Sono circa 1.290 i dipendenti pubblici
corrotti o
truffatori, accusati cioè di corruzione, concussione, truffa, turbativa d’asta, appropriazione indebita, abuso d’ufficio.
Ma nell’elenco c’è anche chi ha provocato un disservizio e dev’essere sazionato.
In questo caso le contestazioni sono pari a un miliardo e 357 milioni di euro, con una crescita del 13% rispetto al 2014.
C’è poi il caso degli
immobili dai quali lo Stato potrebbe ricavare risorse e che si trasformano invece in un costo.
Scrive Sarzanini sul Corriere:
C’è il Comune in provincia di Bolzano che non riscuote l’affitto per l’occupazione di suolo pubblico e perde 350 mila euro, ma c’è anche il direttore dell’Agenzia territoriale di Asti noto per l’accusa di aver sperperato 9 milioni di euro. È ancora in corso la verifica sulle case del Comune di Roma affittate a sette euro al mese, e quella sul patrimonio dell’Inps, ma è già finita l’indagine sul Comune di Nepi, in provincia di Viterbo, dove «reiterati episodi di “mala gestio” tramite una serie di artifizi, raggiri e ammanchi di cassa al patrimonio» avrebbero causato un danno di un milione e 200 milioni di euro».