POi ARRIVA LA SERA E CAPISCI CHE CI SONO COSE CHE NON PUOI FARE, COSE CHE NON PUOI

Infatti ......non vi dico che mattinata stiamo avendo......più che autunnale.

Sarà per l’abitudine, per convenzione, per la pigrizia, sarà che una volta imparato da piccoli che le stagioni entrano per lo più il 21 di tal mese, per par condicio anche stavolta qualcuno avrà creduto che oggi fosse il primo giorno di autunno. E invece no: il primo giorno di autunno, astronomicamente parlando, capita tra il 22 e il 23 settembre, quest’anno il 23 settembre alle ore nostre 10:21 per la precisione.
 
Quelli che.... noi siamo Ariani... siamo perfetti :-o:-o
:lol::lol::rotfl::rotfl:
:up:
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:rolleyes: Non tutte le ciambelle riescono con il buco, a parte che a Renzi a lui riescono pure con due di buchi :( cmq,il successo e di chi sa vendersi bene e non di chi sa lavorare bene :mmmm:
 
:lol::lol::up::up:
“Marco, noi italiani nelle truffe siamo sempre stati bravissimi, no? Tu puoi testimoniarlo, ci hai costruito una carriera sulle nostre truffe. E ora, dopo il caso Volkswagen, sono felice perché mi sento cittadino europeo: finalmente l’Europa è unita. Nel merdone, ma è unita. L’ad della Volkswagen ha subito ammesso: ‘Sono stato io, nessuna polemica, ho già pronti i 6 miliardi per la multa’. Un italiano avrebbe detto: ‘C’era buio… colpa dei sindacati malesi… comunque, sono sereno e non mi dimetto’“.

Marchionne: “Buonasera, non voglio che mi si dica grazie. Lo scandalo dei fumi di scarico della Volkswagen? Non ne sapevo niente, non sapevo neppure che le macchine facessero fumo da dietro. Per noi comunque ‘is a good moment’, un bel momento. Ci manca solo uno scandalo Toyota, uno Audi, uno Ford, uno Hyundai, uno Honda e diventiamo leader mondiali. E’ un piano a lungo termine”.

Luca Cordero di Montezemolo e aggiunge: “Povero Montezemolo, mi fa una tenerezza… mi ricorda la minoranza del Pd: non ne vince una. Sembrano chihuahua doppiati da orsi. Tu li senti ringhiare nel bosco e ti spaventi. Poli li vedi spuntare e dici: ‘Ma vaffanculo’“.

“Renzi si preoccupa degli ascolti del martedì. Ha detto che non bisogna preoccuparsi dei talk show del martedì perché fanno meno ascolto di una replica di Rambo. Ma che ***** fa Renzi? Deve guidare il Paese, non diventare una guida tv, se no lo mandiamo a dirigere TV, Sorrisi e Cazzate. In realtà, è la sinistra che è in crisi. È rimasto solo un rivoluzionario che in questi giorni è a Cuba”.

papa Francesco che ammonisce il sindaco di Roma: “Ignazio ma con tutti i casini che ci sono a Roma mi incontri a Philadelphia? Ma incontriamoci a Trastevere, siamo a una fermata de tram. Ignazio non è che non ti voglia incontrare, per carità. Quando me parli delle rastrelliere, me se apre il cuore. Fratelli romani, Marino non è un cattivo sindaco. E’ solo che è sempre rincoglionito dal jet-lag. Marino non dovete farlo dimettere. Dovete solo toglierli il passaporto
 
Non so come la pensate Voi, ma se la notizia di questo emendamento fosse reale, io lo trovo demenziale.

"I senatori saranno sindaci e consiglieri regionali, ma saranno i cittadini a sceglierli."

Cioè tu mi fai spostare cento persone, che già fai fatica a trovare nei loro posti di lavoro effettivo, dalle rispettive Sedi a Roma. Gli paghi viaggio e soggiorno, perchè non puoi pensare che questi vengano a Roma a'uffa, per far chè ?

"Tornano nella competenza del Senato funzioni di rilievo relative al controllo delle nomine pubbliche, alle nomine dei giudici della Corte Costituzionale, al ruolo nelle politiche europee e nei confronti del sistema delle autonomie, che rendono il nuovo Senato un’istituzione non irrilevante"
 
Altro demente......sulla nostra pelle. Non gli bastavano le sanzioni economiche (che colpiscono noi e non loro)

Il clima è da Guerra Fredda. Nonostante la collaborazione diplomatica per raggiungere l'accordo sul nucleare con l'Iran e il timido dialogo sulla Siria per combattere lo Stato islamico, il braccio di ferro tra Barack Obama e Vladimir Putin sta innalzando i livelli dello scontro.

A preoccupare è la decisione degli Stati Uniti di dislocare venti bombe atomiche tipo B61-12 nella base aeronautica di Büchel, in Renania-Palatinato.

"La decisione della Germania di ospitare armi nucleari americane viola l’equilibrio strategico - tuona il portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov - Mosca prenderà importanti misure di sicurezza".
 
Altro genio ...
il segretario di Stato americano John Kerry dice chiaramente di essere preoccupato dal "sostegno militare di Mosca per il regime di Bashar Assad", che rischia di provocare una "escalation ulteriore del conflitto". "La brutalità del regime, che la Russia sostiene, ha alimentato la crescita dell’estremismo", continua il capo della diplomazia americana secondo cui le azioni di Mosca, che ha schierato soldati, jet e blindati nella base siriana di Latakia, potrebbero portare a un’escalation e a "una maggiore perdita di vite innocenti, accrescere il flusso di rifugiati e rischiare un confronto con la coalizione anti Isis operante in Siria".

Ma, mentre Obama e i suoi tuonano contro Vladimir Putin, che a conti fatti è il solo a muoversi per neutralizzare l'Isis, il generale in pensione John Allen, incaricato di coordinare le operazioni contro i jihadisti, ha deciso di dimettersi. Ufficialmente per motivi personali: vuole stare vicino alla moglie malata. Ma, secondo fonti ben informate la decisione sarebbe legata soprattutto al disagio dell’ex ufficiale di fronte alla gestione della lotta al Califfato e la mancanza di sufficienti risorse.

Secondo il Washington Post, l’amministrazione si prepara a lanciare una campagna militare più aggressiva contro i jihadisti e considera l’ipotesi di fornire armi e munizioni a un vasto gruppo di ribelli. Alti funzionari che hanno voluto mantenere l’anonimato hanno rivelato al Washington Post che "la Casa Bianca potrebbe decidere di fornire armi alla coalizione dell’opposizione che si trova nel nord del Paese". Fino ad ora erano arrivate solo armi non-letali e equipaggiamenti difensivi. L’auspicio è che il gruppo combatta insieme alle forze curde per isolare Raqqa e impedire il transito di armi e militanti tra la Siria e la città irachena Mosul. La mossa segna un importante cambiamento nella strategia dell’amministrazione Obama che nell’ultimo anno ha concentrato i propri sforzi per sconfiggere l’Isis in Iraq considerando la Siria un luogo con poche prospettive per un successo sul campo. Se l’iniziativa andrà in porto, sarà la prima volta che il Pentagono fornirà direttamente armi a gruppi di ribelli in Siria, che finora ha addestrato al confine turco e quello giordano. "La Casa Bianca - sostengono alti funzionari - non ha ancora preso una decisione e potrebbe continuare con la politica dei raid aerei nel Paese". L’amministrazione sta anche considerando l’ipotesi di sfruttare il consenso di Ankara sull’uso della base aerea di Incirlik per aiutare a blindare il confine turco-siriano.
 
Ci lamentiamo dei nostri ma ....certe americanate :rolleyes::wall:

L'autentico tsunami d'ira che ha investito negli Usa la societa' 'Turing Pharmaceuticals', colpevole di aver aumentato in 24 ore di ben il 5.000% (cinquemila, non e' un refuso con uno zero in piu' aggiunto per errore) il costo di una singola pillola di un farmaco che combatte la parassitosi (uno dei tanti possibili sintomi collaterali dell'Aids), ha costretto l'Ad a fare marcia indietro.

Martin Shkreli, che solo il mese scorso aveva acquisito i diritti di un vecchio farmaco (scoperto 62 anni fa) il Daraprim, ha annunciato lunedi' che il costo di una sola compressa sarebbe passato da 13,5 dollari pari a 12 euro a ben 750 dollari, ossia 674 euro a compressa.

Mentre solo lunedi' aveva spiegato che il Daraprim costava troppo poco e la sua societa' aveva bisogno di generare profitti per investire in ricerca e scoprire nuovi farmaci, oggi ha annunciato che abbassera "il presso del Daraprim ad un libello che sia piu' abbordabile e che consentira' alla societa' di fare profitti, ma molto limitati, e riteniamo che questo cambiamento sara' ben accolto", ha detto Shkreli alla ABC ma senza indicare il prezzo finale.

La sua mossa era riuscita a mettergli contro anche la potente lobby che rappresenta i colossi famaceutici del calibro di Merck & Co, Pfizer e Novartis negli Usa, la PhRMA.
 
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Chi avrà ragione ?

Il direttore Generale Francesco Micheli che minaccia di andarsene; l'assessore al Bilancio Marco Causi che si mette le mani nei capelli. L'onda d'urto dell'assessore Stefano Esposito si abbatte sull'Atac.
Oggetto del suo illuminato intervento è la gara per l'acquisto dei bus, la gara bis, per intenderci. Dopo che la prima è andata deserta, l'assessore aveva giurato di metterci le mani per garantirne il buon esito. E così è stato.
Raccontano in Atac, dove lo stupore per l'intervento in takle scivolato resterà negli annali della storia drammatica dell'azienda.

La gola profonda di via Prenestina racconta: "E' martedì 22: squilla il telefono del Dg, Francesco Micheli e dall'altra parte c'è l'inossidabile esperto di trasporti della Giunta Marino che chiede la documentazione della gara prima ancora che il Consiglio di Amministrazione l'abbia approvata". In ballo ci sono circa 700 autobus utili, per la città come il sangue in un corpo umano e questo l'assessore Esposito lo sa. L'insider sostiene che l'Atac alla fine ha ceduto e ha spedito il pacchetto all'assessore. E qui il colpo di scena: si narra di nuova telefonata e, qualificandosi come azionista (anche se nella distribuzione delle deleghe il sindaco ha tenuto per se il controllo delle partecipate), Stefano Esposito avrebbe suggerito ad Atac di modificare il capitolato, passando dal leasing finanziario a quello operativo. Tradotto per chi non è addentro ai mega acquisti delle società, significa che mentre Atac si preparava a chiedere una soluzione di leasing classico, quello coi canoni mensili che alleggerisce l'onere dell'acquisto "in contanti", l'assessore avrebbe preferito la soluzione di far acquistare i mezzi con la manutenzione compresa nei canoni.
E qui si sarebbe consumato lo scontro. Dal dg Micheli parte una memoria ufficiale per l'assessore nella quale si spiegava con dovizia di particolari almeno una ventina di motivi per cui il "leasing operativo" sarebbe poco conveniente, a partire dai costi e per finire con gli effetti che produrrebbe sulle officine che, aperte ormai tutto il giorno, che si ritroverebbero senza lavoro, Insomma, un pasticcio che rischierebbe di vanificare quel poco di buono che in azienda è stato ottenuto con lacrime e sangue.

Si racconta che l'assessore sia un tipo testardo, ragion per cui sul tavolo del Direttore di Atac sarebbe arrivata alla fine una lettera ufficiale del Comune con la quale si "consigliava" di modificare la gara. Da qui alla minaccia di Micheli di mollare tutto, il passo è stato breve. Così la palla è finita sul tavolo di Marco Causi che ora si trova in grande difficoltà: o smentire il collega assessore scalpitante e far saltare il management di Atac, oppure aprire una crisi interna alla Giunta, costringendo Esposito a prendersi un calmante. In alternativa c'è sempre un tour sulla Roma-Lido che costituisce una prime distrazioni dell'attività assessorile.

La giornata infernale ha così liberato dalle gabbie le malelingue. Il leasing, manutenzione compresa avvantaggerebbe - secondo i mal pensanti - alcune aziende presenti sul mercato romano che avrebbero vita facile grazie alla capillare presenza di officine per la manutenzione e che quindi riuscirebbero a fare un'offerta vincente, mandando svedesi, cinesi e tedeschi fuori mercato. E sono girati i nomi della turca Tempsa, già fornitrice del privato Roma Tpl e della torinese Iveco-Fiat, attraverso la controllata Romana Diesel e il sistema di officine che fa capo alla società Pennesi, già fornitore di Cotral. Ovvio che il sindacato è all'oscuro di tutta la vicenda.
 
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