Politiche e tecniche agrarie-forestali, andamento delle strong commodity

speculazioni e voltailità

secondo l'analisi di coldiretti le speculazioni finanziarie non risparmiano neanche i mercati dei cereali che soffrono di volatilità, condizione che impedisce una corretta programmazione di semina/investimento.

News Coldiretti
 
Ondata di suicidi tra gli agricoltori francesi (Sole 24 Ore di oggi 27/1/2011, pag. 12)

Varie ragioni:
  • La banca rifiuta un prestito di 1500 euro per comprare il gasolio.
  • L'assedio ai campi OGM da parte degli ambientalisti.
  • La frustrazione psicologica di sentire che si dipende spesso più dai sussidi comunitari che dalla vendita dei propri prodotti sul mercato.
  • La generale stanchezza per la vita di campagna (7 uomini ogni 3 donne; vita in zone ormai isolate, spesso senza scuole e uffici postali; ovviamente, assenza di vacanze per le aziende agricole familiari, di piccole dimensioni).
Patatina, tieni duro!
Noi non ti assediamo (beh, al limite le forumiste ti assediano con intenzioni impure, ma spero che ciò non sia troppo sgradevole)!
 
Agroalimentare, calano i consumi e aumentano i prezzi

Dati Ismea inerenti il primo trimestre del 2011

Supermercato_180.jpg

I consumi interni restano l'anello debole del settore agroalimentare italiano nel primo trimestre 2011; gli acquisti alimentari delle famiglie italiane avrebbero infatti subito una flessione quantitativa del 3,6% su base annua, in risposta ad un aumento dei prezzi del 3,1%.
Lo rileva l'Ismea nell'ultimo numero di "Tendenze", il trimestrale di analisi e previsioni dell'agroalimentare.
Riduzioni significative, informa l'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, si registrano in particolare per frutta e agrumi (-8,7% rispetto al primo trimestre 2010), prodotti ittici (-7,5%) e lattiero-caseari, (-6,3%). Negativo il bilancio degli acquisti anche per le carni bovine (-5,1%), i salumi e i tagli freschi di suino (-2,7%), gli ortaggi (-2,6%), il pollame (-1,9%) e i derivati dei cereali (-1,4%).
Il prezzo, sottolinea l'Istituto, resta un fattore di forte condizionamento per il consumatore italiano e dalle rilevazioni emergono riduzioni particolarmente accentuate delle quantità acquistate per i prodotti interessati dai maggiori rincari.
Un fenomeno, rende noto l'Ismea, che ha riguardato in particolare i formaggi Grana e diversi prodotti del reparto ortofrutticolo. Contrariamente alla dinamica dei consumi interni, prosegue l'Ismea, i dati a consuntivo del 2010 confermano, all'estero, una decisa ripresa dell'export agroalimentare (+12,7% in valore rispetto al 2009), con brillanti performance per molti dei prodotti simbolo del made in Italy, compresi vini (+11,7%), frutta fresca (+18,8%), formaggi (+15%) e oli di oliva (+14,9%)".
Per quanto riguarda le stime sulla produzione agricola italiana, conclude l'Ismea, si segnala un incremento, in termini reali, dello 0,3% a tutto il 2010. Un dato, spiega l'Istituto, che riflette una contrazione produttiva, rispetto al 2009, dello 0,6% delle coltivazioni vegetali, a fronte di una crescita del 2% nel comparto zootecnico.

Fonte: Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare
 
Mi viene in mente che avevo aperto un importante thread, che poi dovevo accorpare in questo, e mi son dimenticato di farlo.
Poi recupererò.
 
Prezzi ortofrutticoli al dettaglio

Ho fatto un giro per alcuni fruttivendoli

:eek::eek: che prezzi! Ricarichi del 300-400%. Totalmente ingiustificati. Praticamente hanno tenuto gli stessi prezzi dell'anno scorso che era stata una stagione difficile per il comparto.

Molto meglio la grande distribuzione che offre prezzi abbastanza onesti

Per quanto riguarda i prezzi all'origine i prezzi siamo al minimo del minimo, più della metà delle colture viene venduta sottocosto, cioè in perdita.
Praticamente si lavora per non perdere la quota di mercato. Si, ma fino a quando visto che la situazione si perpetra da inizio anno?
 
23 giu 2011 | Attualità

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Volatilità e prezzi elevati per i prossimi dieci anni

E' quanto emerge dall'Agricoltural Outlook 2011-2020 presentato alla vigilia del G20 da Ocse e Fao

Agricoltural Outlook 2011-2020
Un Rapporto, pagine fitte, per delineare una previsione sull'andamento che nel prossimo futuro, da qui a dieci anni, avranno i prezzi delle derrate alimentari. E' il contributo dell'Agricoltural Outlook 2011-2020 presentato a Parigi lo scorso da Ocse e Fao.
Si tratterà, spiega il rapporto, di un decennio caratterizzato da elevati prezzi delle derrate alimentari e volatilità nei mercati delle commodity.
Prezzi elevati e volatilità. Due parole che mettono paura non solo ai Paesi in via di sviluppo maggiormente instabili economicamente, con forti problemi di sicurezza alimentare e denutrizione, ma anche alle economie dei paesi cosiddetti sviluppati; l'incremento dei prezzi di base infatti, trasmesso all'intera catena alimentare, è in grado di determinare l'effetto inflazione sui prezzi al consumatore finale.
Come ricorda Confagricoltura, non va sottovalutato il ruolo di sempre maggior rilevo assunto dai paesi in via di sviluppo, America latina in primis ed Europa dell'Est subito dopo, sui mercati agricoli. Un tema questo che, a fianco della volatilità dei prezzi, preoccupa molto i paesi industrializzati.
Queste due regioni” spiega Confagricoltura, “diventeranno, nel prossimo decennio, fornitori agricoli sempre più importanti”. Il rischio, spiegano, è che in queste aree dove i redditi sono in aumento e la crescita della popolazione rallenta, si assisterà ad un incremento rapido del consumo di cibo pro-capite con conseguente aumento della domanda. Per l'Ue il rischio è di trovarsi penalizzata da un forte gap produttivo.
L'Outlook, infatti, ritiene che nel prossimo decennio la produzione agricola globale crescerà più lentamente rispetto agli ultimi dieci anni (1,7% annuo contro il 2,6% dello scorso decennio) ed il consumo alimentare crescerà più rapidamente nelle aree di cui sopra.
E' il Rapporto a dirci che le derrate che subiranno un incremento della domanda più alto saranno la carne, i prodotti caseari, gli oli vegetali e lo zucchero.
Nonostante il calo dei prezzi previsto nei prossimi mesi, spiega il rapporto, i cereali vedranno crescere, nel prossimo decennio, i loro prezzi reali di 20 punti percentuali. Si parla di +30%, sul decennio appena concluso, per la carne; in entrambi i casi, comunque, siamo ben al di sotto dei picchi visti nel biennio 2007-08 e, di nuovo, all'inizio del 2011.
"Sono necessarie politiche coerenti che riducano il fenomeno della volatilità e ne limitino l'impatto negativo" ha affermato Jacques Diouf, direttore generale Fao che ha proseguito sottolineando come incrementare gli investimenti nel settore agricolo e rafforzare lo sviluppo rurale dei paesi in via di sviluppo rappresentino la vera soluzione del problema.
Condivide la preoccupazione delle due organizzazioni Cia che, per voce del presidente Politi, ribadisce come la volatilità dei prezzi, la speculazione e la mancanza di politiche adeguate per lo sviluppo agricolo, possano avere effetti devastanti sulla sicurezza alimentare del Pianeta e sull'economia in senso più ampio, sia nei paesi in via di sviluppo che in quelli sviluppati.
Coldiretti, sottolinea il carattere specifico e prioritario che l’agricoltura deve rivestire per i Capi di Stato e di Governo in considerazione della sua dimensione sociale, economica ed ambientale.
Infine, il fattore comune delle richieste lanciate dal Rapporto nei confronti dei lavori del G20 in svolgimento in questi giorni a Parigi, è che vengano prese misure volte ad incrementare la produttività agricola dei paesi in via di sviluppo, riducendo o eliminino del tutto, politiche di distorsione degli scambi commerciali associate a miglioramenti nell'informazione e nella trasparenza sulla produzione agricola, sul consumo, sugli stock e sul commercio.

Michela Lugli
 
Si parlava di leonardite

Leonardite? se nn erro viene anche adoperata nei fanghi di trivellazione per controllare la t°...

In sè nn sarebbe male, in sè: funge da chelante, proprio per ciò amplifica tantissimo la crescita radicale ergo della pianta ... ma se nn erro viene ANCHE estratta dallo Stato dell'Alberta in Canada, quello degli scisti bituminosi che ha subito una devastazione immensa (questo per quel tizio che dice che il petrolio nn fa danni...:wall:)



http://www.caprara.it/pdf/91p1.pdf

seguirà commento
 

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