Polizze-vita: la miglior difesa è la fuga (Beppe Scienza)

Al Juhara ha scritto:
"...la polizza è un prodotto espresso in quote di fondi interni asscurativi,che a loro volta possono investire in quote di fondi comuni di investimento....."


Si tratta, quindi, di una polizza legata ad un fondo assicurativo (interno alla stessa compagnia, appunto) che provvede ad investire in titoli o anche quote di fondi comuni.

In genere, tali fondi presentano una componente obbligazionaria molto elevata ed una scarsa componente azionaria: ciò, appunto, per garantire un rendimento al sottoscrittore.

Occhio alla eventuale aliquota di retrocessione: 80% vuol dire, ad esempio, che al sottoscrittore viene riconosciuta (retrocessa) una quota pari all'80% del rendimento, mentre il resto lo incassa la compagnia.
 
Re: io uppo

hig ha scritto:
con tutti sti assicuratori che bussano alle porte a fine anno! :evil:



Ottima idea: siamo a fine anno, e bisogna fare in fretta a firmare la polizza, per non perdere i vantaggi che a partire dal 1 gennaio non ci saranno più.....tutto falso, ma è una scusa che fa sempre molta presa.
 
Panorama 2-1-2003 n. 52-1 (1915-6) p. 225, uscito il 20-12-2002.
--------------------------------------------------------------------------------

"Quella polizza è un colabrodo"
Beppe Scienza dell'università di Torino è un feroce critico dei gestori: in questo articolo spiega i rischi nascosti dei fondi pensione. E smonta i vantaggi fiscali.
Fermi tutti! Se state per sottoscrivere una qualche forma di previdenza integrativa, aspettate: i pericoli sono maggiori e i vantaggi fiscali minori di quanto sembri.
Partiamo da quest'ultimo punto. Abbiamo per esempio un'aliquota ridotta per i redditi incassati dai fondi pensione: l'11% anziché il normale 12,5%. Ebbene, attualmente ciò migliora il rendimento nell'ordine dello 0,08% annuo. Proprio così: zero virgola zero otto. Insomma, un'inezia.
Il tasto su cui battono venditori e propagandisti di tali prodotti è però la deducibilità fiscale delle somme investite fino a 10 milioni di lire all'anno, spesso presentata in termini magniloquenti come un grosso regalo del fisco.
Peccato che sia falso: non è un regalo, ma solo un prestito. A scadenza quanto dedotto verrà tassato, anche se con qualche abbuono. Non che un differimento d'imposta sia da buttar via. Ma soprattutto nel caso dei cosiddetti PIP (piani individuali pensionistici) c'è il rischio concreto che il saldo netto per il risparmiatore sia addirittura negativo per i vari costi, espliciti e impliciti, di tali formule.

Purtroppo però la previdenza integrativa presenta anche altri rischi. Primo: con fondi pensione o polizze vita ci si spossessa del controllo dei propri risparmi, per anni affidati ad altri. Già questo desta preoccupazioni alla luce dei tanti deficit del risparmio gestito.
Secondo: ci si addossa - nel caso delle polizze - un rischio aggiuntivo oltre all'eventuale cattivo andamento dei mercati finanziari. Ossia quello di un fallimento della compagnia d'assicurazione. A lungo termine l'esistenza di tale rischio è innegabile anche per società ora solidissime.
Terzo: polizze e fondi pensioni non offrono nessuna valida garanzia contro le perdite di potere d'acquisto della moneta. Si è già assistito, in passato, allo sfascio delle assicurazioni pensionistiche a causa dell'alta inflazione.

Meglio allora alcuni particolari (e liquidissimi) titoli di stato francesi: le OATei 25-7-2012 3% o le OATei 25-7-2032 3,15%. Non saranno perfette, perché legate all'inflazione europea anziché italiana. Ma sono una soluzione più sicura di tutte le formule previdenziali attualmente proposte da banche e promotori finanziari.

Beppe Scienza
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto