Portafoglio per nipotina che sta per nascere (e per me) (1 Viewer)

Ci vuole sempre coraggio, ... o insensatezza per mettere al mondo un figlio, una figlia

Ora, certo, ... ma era così anche ieri, ... è stato così sempre.

Sarà così anche domani

"Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell’uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un’eterna giovinezza. La vita umana non è altro che un gioco della Follia."

Elogio alla follia, Erasmo da Rotterdam

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Chissà chissà domani
su che cosa metteremo le mani
se si potrà contare ancora le onde del mare
e alzare la testa
non esser così seria, rimani
i russi, i russi gli americani
no lacrime non fermarti fino a domani
sarà stato forse un tuono
non mi meraviglio
è una notte di fuoco
dove sono le tue mani
nascerà e non avrà paura nostro figlio
e chissà come sarà lui domani
su quali strade camminerà
cosa avrà nelle sue mani.. le sue mani
si muoverà e potrà volare
nuoterà su una stella
come sei bella
e se è una femmina si chiamerà futura.
Il suo nome detto questa notte
mette già paura

sarà diversa bella come una stella
sarai tu in miniatura
ma non fermarti voglio ancora baciarti
chiudi i tuoi occhi non voltarti indietro
qui tutto il mondo sembra fatto di vetro
e sta cadendo a pezzi come un vecchio presepio.
Di più, muoviti più fretta di più, benedetta
più su, nel silenzio tra le nuvole, più su
che si arriva alla luna,si la luna
ma non è bella come te questa luna
è una sottana americana
Allora su mettendoci di fianco,più su
guida tu che sono stanco, più su
in mezzo ai razzi e a un batticuore, più su
son sicuro che c’e’ il sole
ma che sole è un cappello di ghiaccio
questo sole è una catena di ferro
senza amore, amore, amore, amore.
Lento lento adesso batte più lento
ciao, come stai
il tuo cuore lo sento
i tuoi occhi così belli non li ho visti mai
ma adesso non voltarti
voglio ancora guardarti
non girare la testa
dove sono le tue mani
aspettiamo che ritorni la luce
di sentire una voce
aspettiamo senza avere paura, domani


"nascerà e non avrà paura nostro figlio
e chissà come sarà lui domani
su quali strade camminerà
cosa avrà nelle sue mani.. le sue mani
si muoverà e potrà volare
nuoterà su una stella
come sei bella

e se è una femmina si chiamerà Futura.

Il suo nome detto questa notte
mette già paura
"
 
Vedremo da domani l'impatto in borsa della tassazione sugli "extrarendimenti" dei titoli energetici

Nella gestione che sto costruendo, riferendoci solo alle azioni, quindi escludendo gli Etf e la liquidità, fatto quindi 100 solo il portafoglio azionario, Enel peserebbe per il 15,34% (contro un peso nell'FtseMib del 16,60%, dati purtroppo vecchi, di aprile 2.020, ma da un'idea), Eni per il 7,67% (peso nell'FtseMib 9,12%, analogo discorso per "la data del dato", scusate il gioco di parole)

Ho poi Terna e Snam che "pare" non dovrebbero essere colpite, nella gestione sono di molto sovrappesate rispetto all'indice :

Terna di nuovo col 15,34% (nell'indice pesa solo per il 2,98%)
Snam di nuovo col 7,67% (nell'indice pesa solo per il 3,62%)

Come si può osservare non tendo affatto a replicare l'indice, con cui comunque mi confronterò utilizzandolo a mo di benchmark
Scopo della gestione infatti è il raggiungimento dei due obiettivi già descritti e che non sto qui a ripetere

Estrema divergenza tra peso di un titolo nella gestione e peso del titolo nell'indice, il caso di Campari

Nell'indice Campari pesa solo per l'1,92%, nella gestione per il 10,32%


Non è un Etf che mi mi voglio costruire, cosa peraltro banale

I dati sul peso dei titoli sull'indice, anche se vecchi, li ho presi qui : FTSE MIB. - Capitalizzazioni e pesi Bluechips Italiane

"Enel (ENEL.MI). Citigroup taglia il target price. Il governo ha approvato un decreto da 4,4 miliardi di euro per frenare i costi di luce, gas e carburanti, il cui finanziamento grava in gran parte su produttori e rivenditori di elettricità, gas metano, gas naturale e prodotti petroliferi, secondo una bozza di decreto vista da Reuters. Il prelievo assume la forma di un contributo straordinario del 10% applicato all'incremento del saldo tra le operazioni attive e passive Iva, riferito al semestre ottobre 2021/marzo 2022 rispetto al saldo del periodo ottobre 2020/marzo 2021. Il contributo si applica nei casi in cui l'incremento sia superiore a 5 milioni, ma solo se pari o superiore al 10% in termini percentuali."
 
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Rublo.jpg



Putin e Draghi hanno discusso pagamenti in rubli per gas - Interfax
Oggi 18:11 - RSF

30 marzo (Reuters) - Il Cremlino ha detto che il presidente russo Vladimir Putin e il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi hanno discusso in un colloquio telefonico sulla richiesta di Mosca del pagamenti in rubli sulle esportazioni di gas russo.

Lo ha comunicato l'agenzia stampa Interfax.

La Russia ha detto che, a causa delle sanzioni finanziarie imposte dall'Occidente in risposta all'invasione in Ucraina, prevede di richiedere pagamenti in rubli - anziché in euro o dollari - per le proprie esportazioni energetiche.

Putin ha anche informato Draghi sui progressi dei negoziati per risolvere il conflitto in Ucraina, ha scritto Interfax citando il servizio stampa dal Cremlino.


Cremlino: Russia e Germania terranno colloqui su pagamenti in rubli - Tass
Oggi 17:51 - RSF

30 marzo (Reuters) - Il Cremlino ha comunicato che il presidente russo Vladimir Putin e il cancelliere tedesco Olaf Scholz hanno concordato, nel corso di una call, di permettere agli esperti di ciascun paese di discutere come gestire i pagamenti per le esportazioni di gas russo in rubli.

Lo ha riportato l'agenzia stampa Tass.

La Russia ha detto che, a causa delle sanzioni finanziarie imposte dall'Occidente in risposta all'invasione in Ucraina, prevede di richiedere pagamenti in rubli - anziché in euro o dollari - per le esportazioni energetiche del paese, in particolare per il gas da cui la Germania dipende.
 
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Putin e Draghi hanno discusso pagamenti in rubli per gas - Interfax
Oggi 18:11 - RSF

30 marzo (Reuters) - Il Cremlino ha detto che il presidente russo Vladimir Putin e il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi hanno discusso in un colloquio telefonico sulla richiesta di Mosca del pagamenti in rubli sulle esportazioni di gas russo.

Lo ha comunicato l'agenzia stampa Interfax.

La Russia ha detto che, a causa delle sanzioni finanziarie imposte dall'Occidente in risposta all'invasione in Ucraina, prevede di richiedere pagamenti in rubli - anziché in euro o dollari - per le proprie esportazioni energetiche.

Putin ha anche informato Draghi sui progressi dei negoziati per risolvere il conflitto in Ucraina, ha scritto Interfax citando il servizio stampa dal Cremlino.


Cremlino: Russia e Germania terranno colloqui su pagamenti in rubli - Tass
Oggi 17:51 - RSF

30 marzo (Reuters) - Il Cremlino ha comunicato che il presidente russo Vladimir Putin e il cancelliere tedesco Olaf Scholz hanno concordato, nel corso di una call, di permettere agli esperti di ciascun paese di discutere come gestire i pagamenti per le esportazioni di gas russo in rubli.

Lo ha riportato l'agenzia stampa Tass.

La Russia ha detto che, a causa delle sanzioni finanziarie imposte dall'Occidente in risposta all'invasione in Ucraina, prevede di richiedere pagamenti in rubli - anziché in euro o dollari - per le esportazioni energetiche del paese, in particolare per il gas da cui la Germania dipende.

"Cremlino: “Pagamenti gas in rubli non scatteranno domani”
Nell'immediato, pare scongiurato il rischio timori di uno stop a fine mese delle erogazioni di gas russe. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha infatti chiarito che la disposizione del presidente di richiedere il pagamento in rubli del gas russo non avrà da domani, giovedì 31 marzo, data inizialmente fissata per l'entrata in vigore del cambio di valuta. La frenata arriva dopo che i Paesi del G7 hanno ribadito la loro intenzione di continuare a pagare in dollari o euro, come previsto dai contratti in essere. Putin incontrerà rappresentanti di Gazprom e della Banca centrale che lo informeranno degli sviluppi relativi al cambiamento di valuta. «I pagamenti e le forniture sono processi con tempi lunghi. Questo significa che tutto quello che sarà fornito domani non dovrà essere pagato in rubli entro la sera», ha aggiunto Peskov, annunciando il rilascio a breve dei dettagli del nuovo schema di pagamento proposto dal governo russo.

A conferma della linea più prudente del Cremlino, in serata il Governo tedesco ha reso note le rassicurazioni del presidente russo Vladimir Putin al cancelliere Olaf Scholz sul fatto che le aziende europee potranno continuare a pagare le bollette del gas russo in euro. Nel corso di un colloquio telefonico riferito dal portavoce del governo Steffen Hebestreit Putin ha garantito al cancelliere tedesco che «non cambierà nulla per i partner contrattuali europei». I pagamenti continuerebbero quindi ad essere trasferiti in euro alla Banca Gazprom, che li convertirebbe poi in rubli."

(Il Sole 24 ore)
 
... la nota diffusa da palazzo Chigi. “Il presidente Putin ha descritto il sistema dei pagamenti del gas russo in rubli. I due leader hanno concordato sull’opportunità di mantenersi in contatto”

“Su richiesta di Mario Draghi”, si legge invece nel comunicato del Cremlino, Vladimir Putin ha fornito informazioni sull’andamento dei colloqui di pace e “sono stati forniti chiarimenti anche in relazione alla decisione di passare ai rubli nei pagamenti per le forniture di gas naturale a diversi Paesi, tra cui l’Italia”

(Il Fatto Quotidiano)
 
Mercati, per Raiffeisen la guerra può cambiare il sistema finanziario globale
30/03/2022 16:46

La guerra in Ucraina ha profondamente sconvolto il mondo dalla fine di febbraio e probabilmente metterà in moto o accelererà grandi cambiamenti a livello globale. Gli effetti già adesso stanno andando ben oltre la Russia e l’Ucraina e in gran parte saranno permanenti. L’architettura di sicurezza dell’Europa, le alleanze geopolitiche, il sistema finanziario mondiale – sono molte le cose in discussione. I recenti movimenti di mercato devono essere visti in questo contesto e, in questa prospettiva, non sembrano tanto gravi. Uno dei motivi risiede nella difficoltà di prezzare le conseguenze a lungo termine di eventi potenzialmente destabilizzanti, perché la gamma dei possibili scenari in questi casi è molto ampia. Tuttavia, non appena determinate conseguenze economiche e geopolitiche globali diventeranno più chiare e certe, è probabile che seguiranno movimenti di mercato corrispondenti.

Conseguenze a livello globale

Mentre gli effetti diretti della guerra sono soprattutto un problema regionale, le conseguenze indirette a livello economico e geopolitico colpiranno l’intero globo, anche se naturalmente non ovunque nella stessa misura e nello stesso modo. Ulteriori riorganizzazioni incisive a livello globale nelle catene di approvvigionamento, nei mercati di vendita, nei flussi delle merci e delle risorse finanziarie si verificheranno probabilmente in quasi tutti gli scenari. Fare un esame dettagliato sarebbe impossibile in questa sede e, allo stesso tempo, i fatti sono in continua evoluzione. Tuttavia, si possono citare alcuni punti importanti:

Rottura irreversibile tra UE e Russia?

Stiamo assistendo a una significativa spaccatura economica e politica tra la Russia, da un lato, e l’UE e la maggior parte dei paesi della NATO, dall’altro. È improbabile che questa sparisca molto presto, nemmeno dopo la fine delle ostilità, a meno che non ci sia un cambio di potere filo-occidentale a Mosca. Se il governo della Russia sopravvive politicamente ed economicamente a questa guerra e al regime delle sanzioni, è probabile che in futuro si concentrerà in primo luogo su Cina e Asia.

Energia, materie prime, fertilizzanti e prodotti alimentari – canali primari dell’impatto economico globale

L’importanza della Russia e dell’Ucraina nell’economia mondiale è relativamente contenuta, ma in alcuni settori importanti (petrolio, gas, metalli, prodotti alimentari, fertilizzanti) occupano posizioni chiave. Pertanto, in diversi settori dell’economia esiste il potenziale di continue tensioni. A seconda di come si svilupperanno la guerra e le sanzioni/contro-sanzioni, ci potrebbero essere ulteriori rialzi, soprattutto per il petrolio e il gas che in seguito colpirebbero molti settori e paesi.

Prezzi alimentari già in forte aumento prima del conflitto – si rischia una carenza globale?

In termini economici, gli USA e i paesi del Golfo stanno attualmente emergendo come i beneficiari, in parte anche la Cina e l’India. I più grandi perdenti a livello economico attualmente sono – e ciò non sorprende tanto – l’Ucraina, la Russia e l’Europa.

Cesura del sistema giuridico e finanziario globale

Una possibile carenza alimentare potrebbe avere un impatto particolarmente forte e allo stesso modo avere anche una rilevanza geopolitica. L’Ucraina è un importante esportatore di grano e quest’anno si rischia la perdita di una parte consistente del raccolto. La Russia, altro grande produttore di grano e di fertilizzanti, potrebbe agire in modo molto selettivo almeno per quanto riguarda le sue esportazioni. Il forte aumento dei prezzi del gas naturale nonché le restrizioni all’esportazione hanno causato un aumento massiccio dei prezzi dei fertilizzanti, il che dovrebbe portare a un uso ridotto e quindi tendenzialmente a raccolti più scarsi rispetto al passato.

Impatti potenzialmente massicci soprattutto attraverso canali indiretti che sono però difficili da valutare e dipenderanno in gran parte dall’andamento della guerra e dagli ulteriori sviluppi geopolitici

Il congelamento o addirittura il sequestro delle attività della banca centrale russa e l’esclusione pressoché totale della Russia dal sistema di pagamento SWIFT sono una cesura nel sistema finanziario globale. Quanto velocemente e in che misura si possano affermare le alternative russo-cinesi allo SWIFT resta da vedere, ma lo SWIFT potrebbe perdere la sua posizione di monopolio nel lungo periodo. Parallelamente, le transazioni in rubli e yuan sembrano affermarsi di più (India, Arabia Saudita). Tuttavia, è molto improbabile che il dollaro USA perda il suo status di valuta di riserva globale nel prossimo futuro.

Nel complesso, l’economia globale potrebbe subire uno shock di offerta in diverse aree, se non altro perché i beni e le materie prime di per sé disponibili non vengono più trasportati da A a B per ragioni politiche. La sua portata, durata e conseguenze sono difficili da prevedere al momento e dipendono fortemente dagli sviluppi geopolitici e dall’andamento della guerra. Tuttavia, sono prevedibili nuovi aumenti dei prezzi, pressioni sui bilanci statali e una diminuzione della crescita. E proprio in questo contesto le banche centrali degli Usa e della zona euro stanno cominciando a inasprire la loro politica monetaria eccessivamente espansiva dell’ultimo decennio.

Fed e BCE non vedono ancora alcun motivo di abbandonare i piani di rialzo dei tassi d’interesse

Entrambe mantengono la propria posizione nonostante la guerra in Ucraina e le sanzioni e la Fed, in particolare, non ritiene ci siano grandi rischi congiunturali in seguito agli aumenti dei tassi d’interesse programmati. Finora i mercati finanziari condividono in gran parte il punto di vista della Fed e i mercati obbligazionari USA stanno scontando rialzi dei tassi molto aggressivi nel 2022 e 2023. I dubbi che questi piani sui tassi d’interesse verranno (o potranno) essere effettivamente attuati in questo modo, sembrano però essere giustificati. Anche sotto questo aspetto, così come in vista del rendimento ottenibile, attualmente appaiono abbastanza interessanti selezionate obbligazioni dei mercati emergenti (in valuta forte e locale).

(Finanzaonline)
 

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