POSSEDERE UNA BICICLETTA E LASCIARLA LANGUIRE iN CANTINA, E' COME AVERE LA LAMPADA DI

Visto che sei già bello carico di bile... leggiti pure questa :wall::wall::wall:

INPS verso il collasso entro pochi anni
Pubblicato il 02/04/2013 alle ore 16:34:23

L'INPS si avvicina al collasso, se non ora, potrebbe accadere nel giro di pochi anni, quando gli attuali lavoratori e futuri pensionati arriveranno a maturare legittimamente il proprio diritto. Che i giovani siano destinati a non percepire mai una pensione è cosa risaputa, ma questa volta non si tratta di un'affermazione pour parler.

Il Patrimonio dell'INPS, che a fine 2011 vantava ben 41 miliardi di euro di attivo, si porterà a fine 2013 ad appena 15 miliardi, secondo i dati forniti dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza.

Una situazione che riflette principalmente due eventi: la fusione INPS-Inpdap avvenuta nel 2012; i mancati pagamenti dei contributi in ambito pubblico. Insomma, i dati certificano che quel matrimonio non si doveva proprio fare...

Infatti, l'ammanco dell'INPS deriverebbe da maxi buco da 10 miliardi portato in dote dall'Inpdap e da circa 30 miliardi di pagamenti di contributi che la Pubblica Amministrazione non ha mai versato. Una situazione che, come conferma il Consiglio di indirizzo e vigilanza, è destinata ad aggravarsi e che testimonia ancora una volta la scelta pessima di unire il pubblico al privato.

GRAZIE GOVERNO TECNICO :-o:wall::wall::wall:
e c'è gente che ha il coraggio di prendere le difese di questi delinquenti:wall::wall::wall:
 
E' sempre una questione di investimenti










Francia, stessa crisi ma diverse politiche. E la natalità resta ai massimi europei

Nonostante la crisi e la disoccupazione simili a quelli italiani, il tasso di nascite Oltralpe si mantiene ai vertici europei, con un tasso di fecondità di 2 figli per ogni donna. Il merito è del welfare, con una quota di Pil dedicato del 3,5 per cento


di Leonardo Martinelli | 2 aprile 2013 Commenti (13)



Più informazioni su: Disoccupazione, Francia, Francois Hollande, Natalità, Stato Sociale.







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Anche in Francia la recessione incombe, la disoccupazione sale (praticamente la stessa che in Italia e con la medesima progressione negli ultimi tempi). E tutte le inchieste sulla fiducia mostrano che i nostri cugini d’Oltralpe guardano al futuro con molta preoccupazione. Eppure i francesi continuano a fare figli. In controtendenza rispetto alla maggior parte degli altri Paesi, la crisi economica non sta provocando una frenata alla natalità, che in Francia si mantiene a livelli altissimi rispetto agli standard europei. Il perché va ricercato soprattutto in uno Stato sociale assai generoso nei confronti delle famiglie. E, se proprio in questo periodo François Hollande sta pensando di ridurre gli assegni familiari, il taglio in realtà riguarderà solo le famiglie più abbienti.
Secondo gli ultimi dati, resi noti dall’Ined, l’Istituto nazionale di studi demografici, l’anno scorso è stato archiviato in Francia praticamente con lo stesso numero di nascite del 2011 (792mila contro 793mila). Insomma, il tasso di fecondità (il numero medio di figli per donna) si mantiene a quota due per donna, che è il massimo in Europa, a parte in Irlanda, dove nel 2011 si era a 2,05. Ma, come indicato dalla Commissione europea nell’ultimo numero della sua Rivista trimestrale, pubblicato il 26 marzo, dove si fa il punto sulla questione, l’Irlanda, a partire dal 2008, l’anno della crisi finaziaria e l’inizio di tutti i problemi successivi, ha visto calare progressivamente il tasso di fecondità medio, mentre in Francia, nel frattempo, l’indice è leggermente aumentato.
“E’ un fenomeno sorprendente – commenta Gilles Pison, ricercatore presso l’Ined – con l’incertezza suscitata dalla crisi e l’aumento della disoccupazione, ci si sarebbe potuti aspettare un’indice in calo, come in gran parte dei Paesi sviluppati. E invece niente”. Fra l’altro, secondo Pison, se il numero medio di figli per donna non si è finora ridotto, ci sono molte possibilità che possa resistere a livelli così alti anche da ora in poi. Ma diamo uno sguardo altrove. Negli Stati Uniti il parametro si trovava a quota 2,12 nel 2007. Ma, a causa anche della crisi, è precipitato a 1,89 nel 2011. La situazione è simile nell’Unione europea, dove il tasso globale era di poco inferiore a 1,6 figli per donna nel 2011. Lo stesso anno l’Italia si trovava a quota 1,39 (contro 1,42 nel 2008). E così anche in Grecia (1,43), Spagna (1,36), Portogallo (1,35), ma perfino in Germania (1,36), dove l’economia, peraltro, funziona meglio che altrove. E, ovunque, il trend è al ribasso. Il tasso di fecondità in Spagna era di 1,23 figli per donna nel 2000. Risalito a 1,46 nel 2008, si è poi ridotto al livello attuale. D’altra parte in Grecia il numero di aborti è cresciuto del 50% nel 2011 (300mila). Mentre nel Portogallo il numero di nascite del 2012, circa 90mila, è il record negativo degli ultimi 60 anni.
Si dirà che la Francia è stata colpita negli ultimi anni dalla crisi economica in misura meno forte rispetto ai Paesi del Sud Europa. Ma, visto il calo della fecondità addirittura in Germania, è un’altra la ragione principale del fenomeno. Ossia quel 3,5% del Pil, il Prodotto interno lordo, che Parigi consacra alla politica per le famiglie, record assoluto degli Stati più avanzati del mondo, quelli dell’Ocse. Adesso il presidente Hollande, alle prese con un deficit pubblico troppo alto, sta per tagliare gli assegni familiari che nel Paese (a differenza degli altri contributi per le coppie con figli) sono assegnati indifferentemente a tutti, senza considerare il livello dei salari, e in proporzione rispetto a questi. Hollande ha annunciato per aprile un nuovo sistema di calcolo che alleggerirà quelli delle famiglie più abbienti, generando un risparmio di due miliardi di euro all’anno per le casse pubbliche. Ma si tratta della quota di popolazione più ricca, che, bene o male, se desidera dei figli, continuerà a farli. Non dovrebbero esserci riflessi diretti sul tasso nazionale.
 
02/04/2013
Fisco chiede 344 milioni a Mediolanum
Si indaga su una controllata irlandese



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Ennio Doris, il fondatore del Gruppo Mediolanum






Aperto un faro sul bilancio della società di consulenza finanziaria controllata dalla famiglia Doris
e dalla Fininvest di Berlusconi




Il Fisco chiede a Mediolanum, il gruppo di consulenza finanziaria controllato dalla famiglia Doris e dalla Fininvest di Silvio Berlusconi, di pagare 344 milioni di euro. Nel mirino dell’Agenzia delle Entrate i rapporti con la controllata irlandese Mediolanum International Funds. È quanto emerge dal bilancio depositato dalla società.
 
02/04/2013
Fisco chiede 344 milioni a Mediolanum
Si indaga su una controllata irlandese



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Ennio Doris, il fondatore del Gruppo Mediolanum






Aperto un faro sul bilancio della società di consulenza finanziaria controllata dalla famiglia Doris
e dalla Fininvest di Berlusconi




Il Fisco chiede a Mediolanum, il gruppo di consulenza finanziaria controllato dalla famiglia Doris e dalla Fininvest di Silvio Berlusconi, di pagare 344 milioni di euro. Nel mirino dell’Agenzia delle Entrate i rapporti con la controllata irlandese Mediolanum International Funds. È quanto emerge dal bilancio depositato dalla società.
finanzieri comunisti:-o:-o
 
Mi sembra di stare all'asilo, e io ce l'ho più bello, no il mio è più lungo ............

ragazzi...il naso....cosa avevate pensato ?

PARMA – Imu al massimo sulla prima casa, Irpef allo 0,8%, non certo un’aliquota popolare, asili più cari…
Tasse, insomma, tasse alte e “obbligate”, perché anche nella Parma grillina il Comune quando deve far cassa usa la ricetta più antica che c’è.
E se i 5 Stelle a livello nazionale sono per l’abolizione dell’Imu, quando poi si trovano a governare l’Imu la tengono eccome, anche piuttosto alta.

Il Sole 24 Ore mette insieme alcune iniziative del Comune guidato da Federico Pizzarotti:
Le entrate tributarie della città emiliana, cioè le tanto odiate tasse, saliranno quest’anno di 30 milioni di euro in un colpo solo. Un balzo all’insù di oltre il 20% rispetto al bilancio del 2012. E quei 168 milioni di entrate tributarie non sono episodiche. Il trend della pressione fiscale locale resterà su quei livelli fino a tutto il 2015. La parte del leone la farà la tanto vituperata Imu. L’imposta sulla casa, che i grillini osteggiano, porta nelle casse del comune quest’anno 84 milioni di euro, più di un quarto dell’intero bilancio. E il paradosso nel paradosso è che nel laboratorio di governo grillino l’aliquota sulla prima casa è ai massimi, allo 0,6%. Altro che aboliamo l’Imu! C’è. Si tiene e la si tiene al carico massimo. E che dire dell’Irpef locale. Da lì arrivano altri 25 milioni di euro con l’aliquota allo 0,8% non certo tra le più popolari.
Pagano i cittadini di Parma, sotto forma di tasse e sotto forma di servizi sempre più cari.
Gli asili, ad esempio. Il Comune incasserà dagli asili nido 3,9 milioni nel 2013 contro i 3,4 milioni dell’anno precedente.
Le mense scolastiche, da 3,3 a 4,2 milioni.

Se, ad esempio, Pizzarotti decidesse di abolire l’Imu come per altro il programma nazionale dei 5 Stelle dice, dovrebbe rinunciare ad 84 milioni.
Ovvero la metà delle entrate correnti.
 
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INPS verso il collasso entro pochi anni
Pubblicato il 02/04/2013 alle ore 16:34:23

L'INPS si avvicina al collasso, se non ora, potrebbe accadere nel giro di pochi anni, quando gli attuali lavoratori e futuri pensionati arriveranno a maturare legittimamente il proprio diritto. Che i giovani siano destinati a non percepire mai una pensione è cosa risaputa, ma questa volta non si tratta di un'affermazione pour parler.

Il Patrimonio dell'INPS, che a fine 2011 vantava ben 41 miliardi di euro di attivo, si porterà a fine 2013 ad appena 15 miliardi, secondo i dati forniti dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza.

Una situazione che riflette principalmente due eventi: la fusione INPS-Inpdap avvenuta nel 2012; i mancati pagamenti dei contributi in ambito pubblico. Insomma, i dati certificano che quel matrimonio non si doveva proprio fare...

Infatti, l'ammanco dell'INPS deriverebbe da maxi buco da 10 miliardi portato in dote dall'Inpdap e da circa 30 miliardi di pagamenti di contributi che la Pubblica Amministrazione non ha mai versato. Una situazione che, come conferma il Consiglio di indirizzo e vigilanza, è destinata ad aggravarsi e che testimonia ancora una volta la scelta pessima di unire il pubblico al privato.

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ecco un'altra populista o sei demagoga ? :-o:D

pensavo di peggio 84simi :bow::bow::bow:

cmq io nun so populista io so realista, e la realtà che vivo tutti i giorni mi dice che 20 anni di berlusconi con gli amici ex comunisti ex democristiani hanno devastato il ns paese, hanno messo in ginocchio la ns economia ha rubato un futuro ai ns figli :wall::wall::wall: adesso debbono andarsene con le buone o con le cattive

tu non sei populista ? allora sei qualunquista sicuramente...:-o:D

il futuro non c'è più o si cambia radicalmente o il nostro paese sarà popolato solo da immigrati ...con noi rinchiusi in casa... zio straporko se penso come hanno ridotto questo paese... mi viene una voglia matta di andare a roma.... e non per visitare il colosseo...

ma si dice che la politica è lo specchio della nostra società ...aggiungerei almeno della maggioranza... io me so stancato abbastanza.... non so se ce la faccio a continuare a sperare che le cose possano cambiare...:specchio::specchio:
 
Per Feltri pare che il facinoroso del family day abbia creato una terza famiglia...


Un politico ha ingravidato la cameriera rumena ed é stato sbattuto fuori da casa

che pi.rla il pierferdy.... se risulta vera sta cosa silvio fa na festa epica....:D:D
 

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