Tutto corretto, ciononostante ritengo che - se coerenti col proprio orizzonte temporale - i bpf non siano una cattiva idea.
Il rendimento è più basso di quello dei corrispondenti titoli di stato, ed è vero che vendendo in anticipo si perdono interessi... ma a differenza dei titoli quotati, i bpf garantiscono in ogni momento la restituzione del capitale. Sembra una cosa da poco, poi capita il momento di bufera, si parla di default dello stato, la gente si impanica... e finisce per vendere un BOT appena comprato rimettendoci l'8% (successo davvero, a fine 2011).
Nel caso, vale comunque la pena di avere una quota di BPFi, sia per diversificare (i tassi ora sono ai minimi, ed è possibilissimo che da qui a 10 anni l'inflazione giochi qualche scherzo), sia perché dopo 18m diventano fruttiferi, e gli interessi vengono accreditati ogni 2 mesi, riducendo così l'impatto in caso di disinvestimento anticipato.
Riguardo al taglio, è un falso problema - se i buoni sono appoggiati su libretto postale, il taglio è implicitamente pari a 250€. A meno che il nostro amico non voglia per qualche ragione averli cartacei, nel qual caso andrei su tagli tendenzialmente piccoli, per cautelarmi in caso di disinvestimento parziale...