Proprio non capisco

no, nessuna risposta. sarebbe solo un inutile esercizio di retorica. e se gestito male anche di sterile polemica. quindi non mi interessa.

stiamo parlando di due tragedie che - come sempre ed inevitabilmente in questi casi - allargano i propri contorni fino a coinvolgere l'ambito familiare in cui - la cronaca ci ha insegnato - albergano tutti assieme vittime, carnefici e incolpevoli.

si tratta di famiglie comunque distrutte.

ottima risposta....:up:
è questo aspetto che mi rende inquieto.
io tendenzialmente sono portato a ridurre al minimo i "danni collaterali"...
ma discutendo , anche in famiglia e tra amici, mi sembra che sia un argomento che interessa poche perosne...ecco perchè chiedevo se ero io quello strano..:rolleyes::(
 
ottima risposta....:up:
è questo aspetto che mi rende inquieto.
io tendenzialmente sono portato a ridurre al minimo i "danni collaterali"...
ma discutendo , anche in famiglia e tra amici, mi sembra che sia un argomento che interessa poche perosne...ecco perchè chiedevo se ero io quello strano..:rolleyes::(

Direi che più che altro pochi ne parlano moltissimi leggono ascoltano
 
la moglie ed i figli di questo presunto assassino sono ancora vivi.

la moglie ed i figli di questo assassino reo confesso invece sono morti.

«L'uccidevo, lei chiedeva: perché? Il divorzio? Restavano i figli»

ed io ci penso da ieri, soprattutto a quelle due povere creature e non riesco ad immaginare - da padre - come si possa fare una cosa del genere.

la mente umana rimane insondabile... cmq vi stracciate tanto le vesti
quando lo fa un padre ma è pieno di madri che fanno lo stesso
altrettanto menti insondabili
 
Parli di madri che ammazzano i figli, Conte?

Quando si parla di queste cose, occorre farlo con le dovute consapevolezze.

Quando una madre ammazza il figlio durante il parto o immediatamente dopo e che si trovi (la madre) in determinate condizioni di abbandono morale e materiale. In quel caso, non si tratta di un omicidio comune, ma si chiama "infanticidio" e viene trattato dal legislatore in modo diverso dagli altri omicidi.
La cosa più importante è che la matrice non è CULTURALE, ma ha riguardo allo stato sconvolto della mente di una persona (e difatti NON tutti gli omicidi di bambini avvenuti durante o appena dopo il parto, sono "infantiicidi". Occorrono queste condizioni di abbandono che sono parte della fattispecie. Parti costitutive della stessa.).

Lo specifico perché c'è parecchia ignoranza in giro e leggo etichettati come "infanticidi" anche una serie di omicidi che riguardano bambini di 5, 6 anni.

La matrice delle stragi di famiglia come questa di Motta Visconti, invece, è CULTURALE. Deriva da una cultura nella quale siamo immersi, la cultura per cui la donna che si è sposata e con la quale si è creata una famiglia, improvvisamente diventa un ostacolo che non permette all'uomo, con la sua presenza, di fare quello che egli vuole.
Mettiamoci una propaganda negativa verso il divorzio, l'incapacità di uomini come questo di assumersi delle responsabilità, tutto un contorno di "giustificazioni" più o meno evidenti che il linguaggio giornalistico usa nei confronti di chi si macchia di femminicidio ecc.

Ho letto commenti crudeli in rete, persone che addirittura davano la colpa all'altra, la donna che l'assassino amava ma che lo rifiutava. Gente che diceva che "almeno i figli" poteva risparmiarli, persone che dicevano: "D'altronde il divorzio costa..." :eek:
Questi commenti fanno veramente pensare.

Sulla responsabilità collettiva in casi di femminicidi/infanticidi o omicidi di bambini grandicelli da parte delle madri, non è nemmeno da chiedersi se esista o meno.
ESISTE.

Non sono io, certo, né Caronte. Non siamo colpevoli noi singoli.
I colpevoli sono gli e le assassini/e, ma occorre un serio esame di coscienza sulla realtà che abbiamo costruito, tutt*.

Fatta di solitudini, mercificazioni, individualismi, egoismi.
 
Parli di madri che ammazzano i figli, Conte?

Quando si parla di queste cose, occorre farlo con le dovute consapevolezze.

Quando una madre ammazza il figlio durante il parto o immediatamente dopo e che si trovi (la madre) in determinate condizioni di abbandono morale e materiale. In quel caso, non si tratta di un omicidio comune, ma si chiama "infanticidio" e viene trattato dal legislatore in modo diverso dagli altri omicidi.
La cosa più importante è che la matrice non è CULTURALE, ma ha riguardo allo stato sconvolto della mente di una persona (e difatti NON tutti gli omicidi di bambini avvenuti durante o appena dopo il parto, sono "infantiicidi". Occorrono queste condizioni di abbandono che sono parte della fattispecie. Parti costitutive della stessa.).

Lo specifico perché c'è parecchia ignoranza in giro e leggo etichettati come "infanticidi" anche una serie di omicidi che riguardano bambini di 5, 6 anni.

La matrice delle stragi di famiglia come questa di Motta Visconti, invece, è CULTURALE. Deriva da una cultura nella quale siamo immersi, la cultura per cui la donna che si è sposata e con la quale si è creata una famiglia, improvvisamente diventa un ostacolo che non permette all'uomo, con la sua presenza, di fare quello che egli vuole.
Mettiamoci una propaganda negativa verso il divorzio, l'incapacità di uomini come questo di assumersi delle responsabilità, tutto un contorno di "giustificazioni" più o meno evidenti che il linguaggio giornalistico usa nei confronti di chi si macchia di femminicidio ecc.

Ho letto commenti crudeli in rete, persone che addirittura davano la colpa all'altra, la donna che l'assassino amava ma che lo rifiutava. Gente che diceva che "almeno i figli" poteva risparmiarli, persone che dicevano: "D'altronde il divorzio costa..." :eek:
Questi commenti fanno veramente pensare.

Sulla responsabilità collettiva in casi di femminicidi/infanticidi o omicidi di bambini grandicelli da parte delle madri, non è nemmeno da chiedersi se esista o meno.
ESISTE.

Non sono io, certo, né Caronte. Non siamo colpevoli noi singoli.
I colpevoli sono gli e le assassini/e, ma occorre un serio esame di coscienza sulla realtà che abbiamo costruito, tutt*.

Fatta di solitudini, mercificazioni, individualismi, egoismi.

ma dove la vedi sta propaganda negativa contro il divorzio ?
nel 2010 ogni 1000 matrimoni si è arrivati a 307 separazioni e 182 divorzi
si è appena concluso l'iter per il divorzio accelerato

se c'è una propaganda contro il divorzio allora è la peggiore nella storia dell'umanità
 
Io permango dell'opinione più philosofica che il male esista, che si impossessi di noi, magari non come uno spirito, ma che sia possibile venirne sopraffatti. Non è na giustificazione, ne giustifico però penso che il male chiama il male, piano piano continuamente o di soppiatto per poi esplodere, deflagrare.

Poi chiamatelo diavolo, xabaras o società malata, l'è istess.
 
IL MALE esiste hai ragione patatina
esiste per la madre di Cogne e per il padre di Motta Visconti
io non sarei capace di dare uno schiaffo ad un bambino figurarsi uccidere
e credo che tutti noi ne saremmo incapaci

popov ho scritto che la mente umana è insondabile, solo questo volevo dire
uomini, donne , matrimonio divorzio non c'entrano nulla
 
Il male c'è ed esiste, ma non ne farei semplicemente e solo un discorso di singola mente umana.

La responsabilità collettiva c'è. E' impossibile chiamarsi fuori.

(Mi rendo conto che non ho scritto, prima, di madri che uccidono i figli, al di fuori della fattispecie dell'infanticidio, ma forse è un pochino troppo OT, non so)
 
popov ho scritto che la mente umana è insondabile, solo questo volevo dire
uomini, donne , matrimonio divorzio non c'entrano nulla
no proprio: tu hai scritto anche - in risposta ad un mio post - che ci stracciamo tanto le vesti quando l'assassino è un padre sentendoti in dovere di specificare che anche le madri sono brutte e cattive. sappi che non è proprio nelle mie corde difendere la categoria, anzi.
 

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