Mediaset (MS) qualcosa del genere è successo ad una mia vicina anziana

tontolina

Forumer storico
[ame=http://www.youtube.com/watch?v=R1FmcNfJtqs&feature=related]LA TRUFFA DI MEDIASET PREMIUM-SUPERKIKOLOVE - YouTube[/ame]
 
l'ho aiutata con un semplice consiglio che è stato seguito ed è stato molto efficace


in pratica è andata dai Carabinieri e ha proposto denuncia penale


Tutto risolto in 24 ore senza spendere niente
 
urka questa è davvero carina
Pier Silvio Berlusconi detta le condizioni
al governo. Obiettivo: salvare Mediaset




Il figlio dell'ex premier manda messaggi chiari al nuovo presidente del Consiglio.
In sintesi: lasciate stare le televisioni di famiglia e tutto andrà bene.

Sottinteso: toccatele e all’improvviso la base parlamentare del governo potrebbe dimostrarsi parecchio fragile
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Nessun pasto è gratis, dicono gli economisti.
E la massima funziona anche in politica.
Chi pensava che dietro il fair play istituzionale di Silvio Berlusconi nei giorni della transizione dal suo governo a quello di Mario Monti ci fosse soltanto senso dello Stato e percezione della crisi, deve ricredersi.

Sul Corriere della Sera di ieri, in un’intervista al vicedirettore Daniele Manca (interlocutore di fiducia per Marina Berlusconi, di solito), manda messaggi chiari al nuovo premier.
In sintesi: lasciate stare Mediaset e tutto andrà bene.
Sottinteso: toccate Mediaset e all’improvviso la base parlamentare del governo potrebbe dimostrarsi parecchio fragile.
Visto che Monti è ancora poco abituato al linguaggio della politica attiva, almeno in Italia, gli può essere utile una traduzione.

SOLLIEVO. “Se devo essere sincero questo governo Monti per noi di Mediaset potrebbe rappresentare una boccata di ossigeno”. Traduzione: Mediaset conta che il governo non approfitti della debolezza di Berlusconi per fare una legge sul conflitto di interessi. E spera che l’andamento in Borsa del titolo non sia più condizionato dalle performance politiche del Cavaliere.

TIMORI. “Quello che temo è che in una situazione di mercato così delicata, una classe politica ideologica possa utilizzare trovate regolamentari per danneggiare un’industria italiana che si fa onore anche all’estero”. Traduzione: Caro Monti, non lasciare che quella piccola parte del Pd (con l’appoggio dell’Idv) che ancora si pone il problema del conflitto di interessi tenti qualche blitz in Parlamento.

SPOT.”Ho letto dichiarazioni riferite a Mediaset in cui si sosteneva che non è normale avere il 30 per cento di ascolti e una quota più alta dei ricavi pubblicitari tv. A parte che i nostri ascolti sono intorno al 40 per cento nonostante tutta la nuova concorrenza, ma che ragionamento è?”. Traduzione: cari investitori pubblicitari, continuate a mantenere i vostri budget. Il fatto che Berlusconi non sia più a Palazzo Chigi non è una ragione sufficiente per tagliare le inserzioni.

BEAUTY CONTEST. A proposito delle frequenze digitali regalate dallo Stato, con la procedura del beauty contest ancora in corso, Pier Silvio dice: “Se ottenessimo quelle frequenze dovremmo cominciare a spendere mettendoci contenuti altrimenti sarebbe come non averle. E visto che siamo in giornata di paradossi ne segnalo un altro: se l’assegnazione delle frequenze dovesse avvenire con un’asta a rilanci, vorrei vedere quale operatore tv sarebbe disposto a partecipare davvero”. Traduzione: meglio, caro Monti, che non Le salti in mente di rimettere in discussione il gran regalo del beauty contest. Se dovesse decidere di fare un’asta, per fare cassa, sappia che Mediaset ha più soldi degli altri. E quindi il risultato finale potrebbe essere che il Biscione si pappa tutta la torta. Vale la pena rafforzare così tanto la posizione delle tv berlusconiane per i prossimi decenni in cambio di qualche miliardo?

PREZZO. “Spero solo che da ora Mediaset sia valutata realmente per i suoi meriti e i suoi errori, e non con il pregiudizio che tutto sia merito o colpa non di chi ci lavora, ma di qualcun altro”. Messaggio ai mercati. Sappiate, dice Pier Silvio, che oggi il titolo Mediaset è sottostimato perché sconta la fine del governo. Quindi correte a comprarlo finché è un buon affare.

da Il Fatto Quotidiano del 20 novembre 2011
 
«Silvio, salva le aziende e lascia la Lega». La telefonata che ha fatto infuriare Bossi

Il patron di Mediolanum, Ennio Doris, implora il Cavaliere, ma non si accorge di essere in vivavoce con il Senatùr: la ricostruzione di Repubblica

«Silvio, salva le aziende e lascia la Lega». La telefonata che ha fatto infuriare Bossi


«Questa crisi è come quel meteorite che ha provocato l’estinzione dei dinosauri. Da questo momento in poi ogni cosa sarà diversa». Roberto Maroni, nei giorni convulsi della caduta del governo Berlusconi, era stato chiaro. Il sì all'esecutivo Monti, anche da parte del Pdl, avrebbe stravolto le logiche politiche degli ultimi anni. Non è un caso che, in Parlamento, la Lega e il partito di Silvio Berlusconi si trovino adesso su posizioni opposte.

Del resto, non è un mistero che il Senatùr e tutti i suoi fedelissimi avrebbero preferito un'altra soluzione. E non è un mistero che tra le persone che avrebbero spinto Berlusconi a fare un passo indietro ci sia anche Ennio Doris, amministratore delegato di Mediolanum. Adesso, Repubblica ricostruisce proprio la telefonata di Doris a Berlusconi che avrebbe fatto infuriare Bossi. Tutto sarebbe successo, secondo quanto scrive il quotidiano, mercoledì 9 novembre. Il Cavaliere aveva convocato gli alleati per fare un punto.
A un certo punto, arriva la telefonata di Doris. «Il Cavaliere prova a scherzare e aziona il vivavoce» scrive Repubblica. «Doris non lo capisce e esplode il dramma: "Silvio, ti supplico: lascia. Se continua così perdiamo tutte le aziende". L'interlocutore balbetta: "Ma la Lega non vuole, se lascio si rompe l’alleanza con Bossi". "Che ti importa della Lega — gli risponde Doris — pensa alle aziende"». Questo, secondo Repubblica, è il punto di non ritorno: «Il Senatur si alza e se ne va». All'opposizione.
 
mediaset aveva acquistato il 33% di Edemol proprio un paio di anni fa e sembrava un affare però.....

Mediaset conferma offerta su Endemol, ma rifiuta l'asta


Di Francesca Gerosa
Mediaset conferma offerta su Endemol, ma rifiuta l'asta - Milano Finanza Interactive Edition



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Mediaset ha presentato con Clessidra un'offerta su Endemol. Lo ha confermato oggi Pier Silvio Berlusconi, vice presidente del gruppo del Biscione, a margine della presentazione del nuovo canale televesivo Tgcom24. Il top manager, in merito alla vicenda si è detto soddisfatto da un punto di vista tecnico "e credo che sia un'ottima offerta per i creditori e per il futuro dell'azienda".

Di sicuro però, ha precisato Pier Silvio Berlusconi, Mediaset non parteciperà ad aste, se ci dovessero essere.

Per la ristrutturazione della partecipata, gravata da un indebitamento di 2,3 miliardi, i possessori del debito e gli azionisti hanno sondato diverse strade non trovando una soluzione che assicuri una situazione finanziaria più tranquilla e una nuova struttura azionaria.

Sul tavolo di Endemol, oltre all'offerta Clessidra-Mediaset, è arrivata di recente anche la proposta di Time Warner da circa un miliardo che però non è stata accolta da società e creditori. Mediaset, dal canto suo, ha cercato a lungo una partnership industriale e finanziaria per una proposta su Endemol avviando colloqui con Itv ma anche con gli stessi azionisti Goldman Sachs e Cyrte Fund (titolari entrambi del 33%) che tuttavia si sono detti non interessati a reinvestire nella società di format tv.

Così alla fine il gruppo di Cologno Monzese ha formulato un'offera con Clessidra. La prossima scadenza formale per Endemol è fissata per il 13 dicembre: se entro quella data non verrà trovato un accordo sul riassetto, che deve avere l'ok dei due terzi dei creditori, le banche e gli hedge potrebbero convertire i crediti in azioni e a quel punto procedere alla dismissione di Endemol. Non è comunque escluso un nuovo rinvio delle scadenze per trovare una soluzione.

A piazza Affari il titolo Mediaset sale spedito del 3,04% a 1,897 euro. Per l'Ad, Giuliano Adreani, Tgcom24, il nuovo canale all-news della società televisiva può "avere un grande interesse per i nostri venditori e credo che potrà diventare interessante per la pubblicità". Sicuramente "è un segnale di controtendenza", come ha sottolineato il presidente, Fedele Confalonieri, aggiungendo che con questa nuova iniziativa il gruppo intende riprendersi la leadership nell'innovazione nella televisione.
 
Mediaset: voci su possibile proposta per spin-off Rti e aumento di capitale a premio, maglia nera in Borsa


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MEDIASET
Flavia Scarano

2 novembre 2012 - 11:09
MILANO (Finanza.com)
Mediaset finisce sotto i riflettori a Piazza Affari. Secondo quanto riportato da Il Mondo, sulla scrivania del presidente di Cologno Monzese, Fedele Confalonieri, sarebbe giunto uno studio di un'importante banca d'affari che prevede per il gruppo lo spin-off in una newco di Reti Televisive Italiane (Rti), la società che possiede le concessioni dei canali in chiaro, digitali e della pay-tv. Il valore di Rti, a detta del settimanale, è importante e quindi potrebbe attrarre un azionista di minoranza qualificata attraverso un aumento di capitale.

Successivamente, la newco acquisirebbe poi le attività dei giochi on line di Mondadori per crescere in questa area e sfidare i player nazionali come Lottomatica e Sisal.

Infine, conclude il Mondo, ci sarebbe un aumento di capitale della stessa Mediaset, che non sia diluitivo per Fininvest e che avvenga con importante sovrapprezzo.

"Non ci pare chiaro il piano presentato dal Mondo - spiega Equita nel report odierno - ovviamente uno spin-off e aumento a premio sarebbero positivi per il titolo. Comunque riteniamo che in questa fase sia necessario una ripresa dei risultati operativi del gruppo per una operazione sul capitale", concludono gli analisti che confermano il giudizio reduce e target price a 1,25 euro. Il titolo sul Ftse Mib scivola in fondo al Ftse Mib con un ribasso del 2,27% a quota 1,337.
 

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