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Boom di ordini per la prima auto elettrica di Xiaomi che vola in Borsa​

TiscaliNews 02-04-2024 - 10:53

Xiaomi Corp corre nel listino azionario di Hong Kong grazie alla notizia che gli ordini per la sua prima auto elettrica, il modello SU7, hanno superato le attese. I vertici dell’azienda hanno reso noto di aver ricevuto ben 90 mila richieste in sole 24 ore.
Una domanda più forte del previsto che ovviamente alimenta le speranza che il veicolo di Xiaomi possa essere in grado di competere con il Model 3 di Tesla nel segmento EV premium del mercato cinese.

Visto il successo del SU7 ora i dubbi degli analisti si spostano ora sulle capacità produttive di Xiaomi ovvero sulla capacità di consegnare i veicoli venduti nei tempi previsti. Tempi di attesa che potrebbero allungarsi dalle 5-8 settimane iniziali a 18-21 settimane.
L’ingresso di Xiaomi nel mercato dell’EV (Electric Vehicle) conferma la forza dei produttori cinesi che ormai apertamente sfidano le case automobilistiche occidentali. Xiaomi si aggiunge infatti a produttori più consolidati come BYD e XPeng.

Nel caso di Xiaomi colpisce anche la sua capacità di diversificazione.
Il colosso cinese infatti fino ad oggi si è imposto nel mondo principalmente come produttore di dispositivi elettronici, come smartphone e devices intelligenti indossabili e per la casa. Il varo in grande stile del modello SU7 dimostra però che le ambizioni dell’azienda fondata da Lei Jun sono molto più grandi.
 

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BYD inciampa e Tesla (in frenata) può riprendersi la corona​

Il primo trimestre della rivale cinese può dare strada a un inatteso sorpasso, pur in una fase difficile. Il titolo resta il peggiore dello S&P 500​

di Redazione Finanza
2 aprile 2024
Dopo avere strappato a Tesla la leadership globale delle auto elettriche nell’ultimo trimestre del 2023, BYD potrebbe riconsegnarla a stretto giro. In un primo trimestre insolitamente debole per le sue medie, BYD ha venduto, infatto, circa 300.114 veicoli elettrici a batteria (Bev) a livello globale (9 su 10 in Cina), con un aumento del 13,4% anno su anno.
Le vendite di veicoli ibridi plug-in, secondo quanto comunicato alla Borsa di Hong Kong, hanno rappresentato il 52% delle vendite totali dell’azienda nel primo trimestre, a quota 324mila (+14%). In totale oltre 624mila veicoli a nuova energia (Nev), che comprendono veicoli elettrici a batteria e ibridi plug-in, con un incremento del 14% rispetto al medesimo periodo del 2022. L’accelerazione (+46%) di marzo, in un momento difficile per l’economia cinese, ha risollevato l’andamento deludente dei primi due mesi.
Fin qui le buone notizie, per il player cinese che ha fatto record di utili nel 2023 e di cui è illustre azionista Warren Buffet attraverso la sua holding d’investimenti Berkshire Hathaway.
Le vendite di Bev marchiate BYD sono in realtà crollate del 43% rispetto alle 526.409 unità vendute nel quarto trimestre del 2023, proprio il record grazie al quale la società di Shenzhen aveva sorpassato quella di Austin. Quanto al dato complessivo dei Nev il calo è del 33,8% rispetto alle 942.651 unità vendute nel quarto trimestre del 2023. Intanto BYD ha registrato un aumento delle esportazioni in marzo, con vendite all’estero di veicoli a nuova energia quasi triplicate a 38.434 unità. L’obiettivo di quest’anno dichiarato dal fondatore Wang Chuanfu è di mezzo milione di vetture, più del doppio del 2023, e di 3,6 milioni di veicoli venduti in totale (+20%). La flessione della domanda potrebbe giocare brutti scherzi.



Oggi la società guidata da Elon Musk dovrebbe pubblicare i suoi dati. Musk a gennaio ha avvertito che la crescita nel 2024 sarebbe stata «notevolmente» più lenta nel 2024, mentre si lavora al veicolo da 25mila dollari, la cui produzione è previsto verso la fine del 2025.

L’effetto si è visto a Wall Street, dove le azioni Tesla sono crollate quasi del 30% nei primi tre mesi, peggior titolo dell’indice S&P 500.
Secondo 17 analisti interpellati da Visible Alpha, Tesla, ha riferito Reuters, dovrebbe consegnare 458.500 veicoli nel trimestre fino al 31 marzo. Ci sono analisti anche più pessimisti, che avvicinano il dato a quota 400mila. Sarebbe comunque più del 300mila di BYD. Sarebbe anche più delle 422.875 unità consegnate nello stesso trimestre dell’anno scorso, ma il saldo equivarrebbe a un calo di oltre il 5% rispetto ai tre mesi precedenti. Il primo dal secondo trimestre del 2020.

Dalla fine del 2022 Musk ha iniziato a tagliare aggressivamente i prezzi di Tesla a scapito dei margini, con l’obiettivo di tenera alti i volumi ma facendo crollare il valore residuo, creando così non poca frustrazione tra i clienti e contribuendo ad alterare il mercato delle auto elettriche usate.

Tesla ha continuato a ridurre i prezzi all’inizio di quest’anno negli Stati Uniti, in Cina e in Germania, aumentando al contempo gli sconti e gli incentivi per spingere la domanda. Anche se in alcune fasi ha ritoccato al rialzo i listini. Da ieri, per dire, il prezzo della Model Y è aumentato di mille dollari negli Stati Uniti.
 

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Tesla, vendite in calo per la prima volta in 4 anni. Ma la cinese Byd fa peggio. Boom di ordini per la nuova auto di Xiaomi​

 

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