StaVOLTA
Forumer storico
lo dobbiamo lapidare??
per me ha detto la sua. un po' su le rughe
azz sarà l'età
lo dobbiamo lapidare??
per me ha detto la sua. un po' su le rughe
Ci pensa da solo a "lapidarsi" con certe vaccatelo dobbiamo lapidare??
per me ha detto la sua. un po' su le righe
vabbe', adesso ti ci metti anche te..Ci pensa da solo a "lapidarsi" con certe vaccate
visto che fai finta di niente, riposto con copia incolla ed evidenziato.
Il termine anoressia, utilizzato a partire dal V-IV secolo a.c., deriva dal greco an (privazione mancanza) e orexis (appetito) e, sulla scia della definizione aristotelica dataa questo termine, viene a significare la perdita del piacere connesso al bisogno e allaricerca del cibo. Comunemente è utilizzato per indicare una generale diminuzionedell'appetito o un'avversione al cibo.
L'anoressia nervosa è, invece, uno dei più importanti e diffusi disturbi del comportamento alimentare. Anche in questo caso abbiamo una avversione al cibo, ma, come avremo modo di vedere analizzando i quadri clinici, le pazienti affette ( uso il genere femminile perché si tratta, appunto, per lo più, di donne), sono tutt’altro che prive di appetito, anzi l’appetito e la fame sono delle “ossessioni” da contrastare, per affermare il predominio della mente sull’oggetto “corpo” e sui suoi bisogni fisiologici.
Già Galeno, il quale ipotizza la relazione fra anoressia ed eccesso di bile nera, la quale “sale al cervello e rende freddi gli spiriti animali del lobo frontale, suscita immagini di paura e tristezza, e determina molte patologie tra le quali, in primis, la condizione melanconica”. (1)
Utilizzando la teoria umorale di origine aristotelica, usata anche da Ippocrate, Galeno mette in relazione il disturbo a cause “mentali”, sostenendo che il timore caratteristico della malinconia “nasce dal buio della ragione”. (2)
Il primo caso di anoressia nervosa riconosciuto e citato nella letteratura medica risale al 1686 a cura del medico Morton R. (3)
Questi, definendola consunzione nervosa, è il primo a descriverne molti dei sintomi tipici e a distinguerla dalla morte per consunzione e dalla tubercolosi. Da questo momento si iniziarono a prendere in considerazione i fattori emotivi e psichici dalla malattia.
Per tutto il XVIII secolo non emerse la distinzione fra anoressia nervosa ed altre malattie psichiche, la definizione del disturbo alimentare resta impigliata nell'associazione fra disturbi emotivi femminili e malattie dell'apparato genitale.
Baglivi, Sydernham e Cullen, pur tentando di spiegare i disturbi fisici che sembrano avere un'origine psichica, non riescono a identificare meglio questa malattia.
Una diagnosi specifica arrivò con William Gull (4) nel 1868 che introduce il termine di anoressia nervosa per descrivere la condizione di ragazze affette da perdita di peso, rifiuto del cibo, amenorrea, iperattività, debolezza del polso, soffermandosi sul ruolo delle relazioni famigliari della paziente, senza però indagarle oltre. Lo studioso sostiene che la mancanza di appetito “sia dovuta ad un disturbo mentale”, quindi “il trattamento richiesto è quello per persone mentalmente turbate”. (5)
Nel 1874 Lasegue (6) pubblica un'analisi di quella che definisce anoressia isterica, considerandola una perversione intellettuale e distinguendola nettamente sia dal dimagrimento isterico sia dalla perdita di peso dovuta a depressione acuta. Ne indica l'eziologia in traumi emotivi, mettendo in luce l'inconsapevolezza delle sue pazienti circa la reale magrezza che presentavano; anche lui, come in seguito Charcot, (7) evidenzia l'importanza delle relazioni famigliari delle pazienti nell'origine e risoluzione del disturbo.
I lavori di Gull e Lasague, che convergono nell'indicare la mancanza di critica della paziente e la scarsa collaborazione nei trattamenti terapeutici, furono di straordinaria importanza, stimolando la ricerca sui comportamenti anoressici, e a partire dal 1895 la malattia comparirà sempre più frequentemente nella letteratura medico-scientifica.
Nel 1883 Huchard introduce una definizione dell'anoressia mentale su base più specificamente psichiatrica, distinguendola così dall'anoressia gastrica dovuta secondo lui a scarso assorbimento intestinale. Questa definizione venne contestata pochi anni più tardi, nel 1891, da Sollier, che propone una classificazione in anoressia primaria e secondaria a seconda dell'assenza o presenza di una base isterica nell'eziologia della malattia.
questo solo fino a fine '800.
Poi l'articolo prosegue per tutto il 1900.
Leggi e ti eviti figure barbine.
In futuro.
Questa già l'hai fatta.
Tu se non te ne esci con la tua cazzata quotidiana non sei contento è??!!
Torna a parlare di birre e vagabondaggio che è meglio.
Povero ignorante, per non dire altro...
La tua funzione nel forum è quello di fare il cane da riporto per il branco, il tuo padrone.
Già sei uno schiavo salariato nella vita e ti fai schiavizzare pure nel virtuale.
Non ha detto la sua
Ha sparato giudizi.
Offensivi e miopi
Le tue sono invece sentenze naziste da fancazzismo?Non è che cercando con il lanternino rari casi nel passato, la sostanza cambia.
Malattia del benessere come la bulimia, obesità e molte altre.
ma quale lanternino e lanterninoNon è che cercando con il lanternino rari casi nel passato, la sostanza cambia.
Malattia del benessere come la bulimia, obesità e molte altre.