QUANDO DIO DISTRIBUIVA IL BEL CARATTERE, IO AVEVO GIA' LITIGATO CON TUTTA LA FILA

Milioni di dispositivi connessi in tutto il mondo ad alta velocità e con bassa latenza.
Questa è solo una delle promesse del 5G (acronimo di 5th Generation),
quinta generazione di connessione mobile, una delle innovazioni tecnologiche più importanti degli ultimi anni,
destinata a cambiare radicalmente il nostro modo di connetterci a internet.

Il 5 G è una rete veloce, capillare ed efficiente può consentire di gestire ogni sorta di dispositivo.
Il suo uso non sarà limitato alla navigazione su internet rapidamente da smartphone e tablet,
ma consentirà bensì di creare una rete veloce a cui ogni singola "cosa" sarà collegata.
Le smart city del futuro, quelle vere e oggi soltanto ipotizzate in chimere lungi dal divenire,
saranno necessariamente tutte collegate con il 5G poiché permetterà di gestire tutti i servizi e dispositivi della città.
Viabilità, gestione del traffico, servizi per il cittadino, sensori di sicurezza, video sorveglianza,
tutto sarà connesso e gestibile da remoto attraverso questa rete veloce ed a bassa latenza.

Si parla di 5G quando sussistono alcuni basilari requisiti:
  • velocità dati di decine di megabit al secondo per decine di migliaia di utenti
  • 1 gigabit al secondo simultaneamente a molti lavoratori con gli uffici posti sullo stesso piano
  • parecchie centinaia di migliaia di connessioni simultanee per massicce reti di sensori senza fili
  • efficienza spettrale significativamente potenziata in confronto al 4G
  • copertura migliorata
  • efficienza dei segnali potenziata
  • latenza significativamente ridotta in confronto all'LTE (fonte webnews.it)
Tuttavia, al di là del singolo utente, le implicazioni del 5G andranno ben oltre:
l'Industria 4.0 ha già iniziato a sviluppare nuove tecnologie e strutture come le serre smart,
in grado di regolare le coltivazioni autonomamente in base alle condizioni climatiche esterne,
o le operazioni chirurgiche a distanza (possibili grazie a un controllo remoto stabile ed estremamente preciso).

Le reti 5 G arriveranno ufficialmente a partire dal 2020 e permetteranno di collegare milioni di dispositivi in tutto il mondo,
con un roll out progressivo: i grandi cambiamenti su larga scala arriveranno solamente negli anni successivi.
In sintesi sarà come essere connessi all'interno delle stessa rete con un medesimo sistema nervoso globale.

Tra gli obiettivi la realizzazione di progetti avanzati come le auto connesse,
l'Internet of Things, le Smart City e le Smart Home di nuova generazione
Il 5G sarà 20 volte più veloce del 4G, con una velocità di download fino a 10 volte superiore a quella di oggi.

Come si può immaginare, ci troviamo davanti ad un enorme giro d'affari:
introiti stimati per il 2026, pari a 1307 miliardi per settori industriali come agricoltura,
healthcare, trasporti, media, intrattenimento, automotive, retail, financial,
sicurezza e industria manifatturiera (dati dell'ultimo rapporto Ericsson).

Le infrastrutture del 5G vedono protagonisti Nokia, Ericsson, Cisco, Zte. e Huawei.
Ben si comprende perché proprio quest'ultimo colosso cinese possa trovarsi al centro di un braccio di ferro con gli Usa,
fortemente contrari alla presenza di Huawei all'interno del mercato delle infrastrutture mobile
a causa di un possibile spionaggio internazionale da parte della Cina.

Per quanto riguarda il nostro Paese
è stato tra i primi a terminare l'asta per le future frequenze.
Tuttavia da una lato c'è la Lega di Matteo Salvini che appoggia la strategia americana,
mentre il Movimento 5 stelle si mantiene su posizioni più caute, assicurando comunque
tutti i controlli necessari sulla sorvegliata speciale Huawei.

In Italia la sfida per la copertura 5G è stata vinta da Tim e Vodafone, seguite da Wind-Tre e Iliad:
le prime sperimentazioni sono attese per metà 2019, ma il debutto ufficiale è previsto nel il 2020.

I primi telefonini dovrebbero essere sul mercato già dall'estate.
 
Una norma ad hoc, precisamente l'articolo 612-ter, destinata a contrastare il disgustoso fenomeno del revenge porn,
divenuto una vera e propria piaga sociale nel corso degli ultimi anni in quanto
"fenomeno umiliante e lesivo della immagine e dignità, che può condizionare la vita delle vittime
anche nella ricerca di un impiego e nei rapporti sociali, ma non solo".

Lo prevede un d.d.l. d'iniziativa M5S (qui sotto allegato),
prima firmataria la senatrice Elvira Evangelista, volto a contrastare la pubblicazione
e la diffusione di immagini o video privati sessualmente espliciti senza il consenso delle persone rappresentate,
nonchè altri tre disegni di legge (due alla Camera e uno al Senato) presentati da Forza Italia.

Il revenge porn, spiega la relazione introduttiva del d.d.l. presentato dal M5S, è la pratica,
sempre più diffusa in rete, consistente nella pubblicazione o nella minaccia di pubblicazione,
anche a scopo di estorsione, di fotografie o video che mostrano persone impegnate in attività sessuali
o in pose sessualmente esplicite con i genitali esposti.

Il tutto senza il consenso della persona interessata e spesso in risposta
alla chiusura di una relazione e dunque per vendetta di ex coniugi, compagni/e o fidanzati/e.

Può trattarsi di selfie scattati dalla stessa vittima e inviati all'ex partner e fatti girare non solo in rete,ma attraverso e-mail e cellulare.

In molti paesi il revenge porn è riconosciuto come reato (es. Germania, Israele, Regno Unito e diversi Stati USA),
 
Deutsche Bank prosegue nella sua fase di dissesto e crisi.

Le recenti incertezze sul salvataggio dell’istituto attraverso la fusione con la connazionale Commerzbank,
legate ai timori sull’effettiva tenuta del colosso risultante dall’unione,
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Un dato vale per tutti: i 48 mila miliardi di euro di derivati – 14 volte il Prodotto interno lordo della Germania – in pancia all’istituto,
un valore di gran lunga superiore a quello di Lehmann Brothers al momento del crac,
la più grande spada di Damocle pendente sul sistema finanziario globale se,
come pare confermato da un report della Banca d’Italia
, al loro interno covano buona parte dei 6.800 miliardi di euro
di titoli tossici detenuti dal sistema finanziario europeo.

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Il lungo crepuscolo degli dei del mondo bancario tedesco prosegue:
e in fondo al tunnel non si intravede la luce, ma ulteriori difficoltà.

Con Deutsche Bank che continuerà ad essere il “malato d’Europa” e la più grande minaccia alla finanza europea.

Me lo sto chiedendo da tempo, ma non trovo risposta, chiedo quindi a voi:

dove ha preso Deutsche Bank i fondi per acquistare 48 mila miliardi di euro di derivati – 14 volte il Prodotto interno lordo della Germania?

Sono tutt'altro che noccioline.

andgui.
 
Il 6 settembre 2013 è morto un personaggio poco conosciuto, Nando Ioppolo un avvocato ed economista.

Ioppolo ha studiato il modello economico pseudo-liberista e il “Pensiero Unico in economia”,
Il suo studio ha prodotto comprensione del fenomeno economico che stiamo vivendo
e la critica che gli ha rivolto ha la possibilità di aprire gli occhi a molte persone.
 
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Buona Domenica.
 
Ciao Andgui, magari questo video e gli altri di Ioppolo possono aiutarti a schiarirti le idee.


Ringrazio, ma ho resistito per 14 minuti e poi ho chiuso. Due ore alla mia età sono troppe.
Io avevo posto una domanda precisa, se pensi che Ioppolo abbia espresso argomenti che spieghino come DB abbia potuto spendere 42 mila miliardi, dovresti potermi rispondere con poche semplici parole.

andgui.
 

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