Il negozio di moda in via della Spiga. Il campo da golf da 18 buche in Sardegna. I cavalli purosangue, da “Quintero” a “Caruso”, dal costo di mantenimento di quasi 7 milioni di euro. Gli elicotteri da 10mila euro l’ora. Il jet privato. Le segretarie. Le auto blu. La bella vita tra Maldive, Santa Margherita Ligure, la Thuile in Valle d’Aosta e Montecarlo.
E le “colazioni” con la finanza giovane e rampante, da Matteo Arpe a Roberta Furcolo, moglie dell’amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel, al ristorante La Risacca
Perché Giulia, Jonella e Paolo, i tre figli di Salvatore Ligresti, sonostati per anni fra i padroni incontrastati del
jet set di una Milano che rischia presto di voltar loro le spalle dopo l’arresto, chiesto e ottenuto dalla Procura di Torino, per lo scandalo Fonsai.
Incarichi su incarichi, fino a 22 poltrone. Manager di questo e di quello
.
Stipendi a sei zeri
. Cadreghe nelle società di famiglia, in Sai Fondiaria, nel Milan di Silvio Berlusconi, nella compagnia di bandiera Alitalia (dove i Ligresti dal 2008 figurano fra gli azionisti).
E poi c’era il residence Planibel a La Thuille, il Tanka Village a Villasimius in Sardegna o l’Hotel Villa Pamphili di Roma, le vacanze alle Maldive.
Palazzi, immobili, architetti “de sinistra” come Stefano Boeri.
Negli ultimi due anni, dopo le indagini dell’anno scorso in seguito al crack Fonsai, i figli di Ligresti hanno continuato a fare, più o meno, la vita di sempre.
Jonella a cavallo, Giulia nel cercare nuove iniziative nella moda dopo il crack del marchio Gilli e Paolo in Svizzera, tra la passione per lo sport, le auto di grossa cilindrata e le ultime attività immobiliari.
Del resto, a Milano i Ligresti hanno sempre fatto la parte del leone sin dagli anni Ottanta,quando frequentavano ancora il liceo San Carlo o l’università Bocconi: difficile che — seppur tra mille indagini e inchieste — avessero rinunciato a quella vita sfavillante meneghina. Per capire la rete di relazioni, bastava guardare alla Torre Velasca, gioiello architettonico che l’ingegnere mise in vendita nel 2010 e che poi, quando arrivò Unipol nel 2012, diventò più costosa per gli inquilini eccellenti.
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La bella vita dei piccoli Ligresti, fra jet e poltrone | Linkiesta.it