### India: ora e' "shining" anche grazie al manifatturiero - TACCUINO DA MUMBAI
di Romeo Orlandi *
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 17 giu - Le cifre
dell'ultimo rapporto di Confindustria sugli scenari
industriali rilevano l'arretramento italiano ma soprattutto
l'avanzata asiatica. Delle prime sei potenze manifatturiera
al mondo, quattro si trovano in Oriente. In un gioco a somma
zero, sono automatiche le compensazioni: la Cina in dieci
anni ha aumentato di 2,5 volte il suo peso nella produzione
mondiale, arrivando a detenere la prima posizione con il
21,7%. Gli Stati Uniti sono invece arretrati dal 24,8 al
15,6%. L'India ha piu' che raddoppiato la sua quota,
raggiungendo il 3,7%, sorpassando dunque il 3,4%
dell'Italia. La conquista della quinta posizione al mondo -
rispetto alla settima del nostro paese - e' il frutto di una
crescita inedita, al cui interno la componente
manifatturiera ha svolto un ruolo importante. Questo
contributo e' stato spesso trascurato, a favore di
un'interpretazione sbilanciata sul ruolo dei servizi.
L'India e' stata spesso etichettata come "l'ufficio del
mondo", un ruolo imperniato sull'IT, le comunicazioni, le
attivita' science based. Il corollario di questa analisi era
l'immagine dei call center e dei centri di ricerca di
Bangalore, una moltitudine di addetti che padroneggiano
l'inglese ed una selezione di ingegneri qualificati. La
valutazione si basa su cifre indiscutibili: l'industria dei
servizi contribuisce per il 55% al Pil indiano. In Cina il
valore e' pari al 43%, mentre l'industria e' responsabile del
47% della ricchezza prodotta. Senza sorprese, l'analogo
valore dell'India e' notevolmente piu' basso, il 28,1%. Non si
tratta di un intrinseco segno di debolezza; nelle economie
avanzate la percentuale e' ancora piu' bassa (ad es. negli Usa
e' pari al 22%). Cio' che caratterizza in negativo l'India non
e' la produzione ma la produttivita'. Il sistema industriale
non si e' strutturato soprattutto per la scarso supporto
ricevuto dai Governi centrale e locali. L'analisi si
interroga dunque su come abbia fatto il paese a crescere in
maniera cosi' dirompente con infrastrutture scadenti,
corruzione endemica, burocrazia elefantiaca. L'industria ne
e' stata penalizzata, perche' piu' dei servizi ha bisogno di
logistica, distribuzione e consumo. I progressi del settore
manifatturiero sono stati piu' lenti, ma hanno raggiunto
ragguardevole quantita' di creazione di valore. E' bastato
aggiungere una quota di innovazione a produzioni arretrate
od artigianali. Ora la marcia per dimostrare che la "Shining
India!" non e' dovuta soltanto ai servizi e' cominciata e lo
studio di Confindustria, tra le tante altre cose, dimostra
l'avvio di questa rincorsa.
* presidente Comitato Scientifico Osservatorio Asia
(RADIOCOR) 17-06-11 10:56:22 (0109)news 5 NNNN