Domani a Francoforte tornano a riunirsi i banchieri centrali al primo Consiglio direttivo dell'anno che, a detta degli analisti, dovrebbe riservare meno sorprese degli ultimi due del 2011.
Con l'arrivo di Mario Draghi alla presidenza, la Banca (Santiago:
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notizie) Centrale europea ha immediatamente invertito la rotta sui tassi di interesse procedendo a un taglio, che è stato poi seguito da un'ulteriore riduzione a dicembre, con cui il costo del denaro è tornato al minimo storico (1%). La riunione di domani sarà una prima occasione per valutare le operazioni di rifinanziamento avviate dall'Istituto di Francoforte.
Diversi osservatori hanno ipotizzato che la Bce potesse indirettamente effettuare qualcosa di simile a quello che fanno la Federal Reserve negli Usa e la Banca d'Inghilterra in Gran Bretagna, ossia sostenere gli aggregati di domanda di titoli di Stato acquistandoli in modo massiccio. Ma è una tesi che la stessa istituzione non ha mai confermato, anzi Draghi ha più volte ribadito che la Bce non intende operare in maniera simile, dato che le viene vietato dai trattati Ue.
Quanto al costo del danaro, per domani la maggior parte degli analisti non prevede variazioni rispetto all'attuale 1%, salvo sorprese. Tuttavia ci sono attese per i mesi successivi e in particolare sulla possibilità che la Bce li spinga ancora più in basso, con l'Eurozona a rischio recessione tra la fine del 2011 e questo inizio di 2012. Su questo possibili indicazioni sono attese dalla consueta conferenza stampa esplicativa che il numero uno di Francoforte terrà domani alle 14.30, mentre la decisione sui tassi verrà comunicata alle 13.45.
"Non ci aspettiamo grandi novità" dalla Bce nel corso del meeting di giovedì, visto che l'Eurotower "a dicembre scorso ha adottato misure senza precedenti", spiega Anna Grimaldi, economista di Intesa Sanpaolo (Dusseldorf:
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notizie) , sottolineando che "annunci di nuove misure non convenzionali sembrano poco probabili prima della seconda asta per fondi triennali", che si terrà il 28 febbraio.
Quanto ai tassi d'interesse, per la Grimaldi è possibile che la Bce li porti nella prima metà del 2012 al di sotto dell'1%. "E' difficile tuttavia che la prossima mossa possa vedere la luce già a gennaio", osserva la Grimaldi, ricordando che il presidente Mario Draghi "nella conferenza stampa di dicembre ha indicato che il taglio" dei tassi della scorsa riunione "non è stato unanime, e che alcuni membri del Consiglio non concordavano sulla tempistica".
Intanto tra domani e venerdì l'Italia, insieme alla Spagna, effettuerà le sue prime aste di bond del 2012: la penisola su emissioni a breve scadenza giovedì e su Btp quinquennali venerdì, mentre la Spagna intende piazzare titoli a tre e quattro anni. Oggi il differenziale tra il decennale italiano e quello tedesco, dopo aver toccato i 525 punti base, si è leggermente ristretto a quota 528.