Roma, 10 mag - Anche il
margine di intermediazione di UniCredit, con 7,1 miliardi
nel primo trimestre, e' superiore al consensus degli
analisti (6,9 miliardi) e in aumento del 2,5% annuo e del
16,6% trimestrale. Del totale, 697 milioni derivano dal
riacquisto di Tier 1 e Upper Tier 1. Il risultato netto di
gestione e' piu' che raddoppiato rispetto all'ultima parte
del 2011 a 1,86 miliardi (1,74 miliardi il consensus) grazie
agli utili straordinari risultanti dall'operazione di
riacquisto, ai buoni risultati dei mercati e alla tenuta
della gestione operativa. Al netto del riacquisto il dato e'
pari a 1,17 miliardi (-25% annuo ma +46% trimestrale). In
particoalre, il margine di interesse trimestrale e' pari a
3,79 miliardi (-2,4% annuo e -0,7% trimestrale)e le
commissioni nette si attestano a 1,99 miliardi (-5,7% annuo
e +0,4% trimestrale). I redditi da negoziazione si sono
attestati a 1,23 miliardi grazie all'ottima performance
della divisione Markets e di un solido contributo dal
riacquisto di strumenti Tier 1 e Tier 11 che ha generato
plusvalenze lorde pari a 697 miioni (447 milioni netti). I
costi operativi totali sono sotto controllo e si fermano a
quota 3,8 miliardi nel trimestre (-0,5% annuo e +1%
trimestrale). Al buon andamento dell'utile netto su base
trimestrale, si legge ancora nella nota, "hanno concorso in
particolare un buon risultato di negoziazione, il repricing
in Italia, i rigorosi controlli sui costi e un'intensa
attivita' della clientela". Il calo del 45% annuo accusato
dall'utile netto normalizzato e' dovuto, invece,
"all'eccezionalita' dei risultati da negoziazione realizzati
nel primo trimestre del 2011, per la volatilita' dei mercati
finanziari e il continuo deterioramento del contesto macro
economico in Europa". In linea con l'obiettivo del piano
strategico di ridurre la posizione interbancaria netta,
questa e' scesa dai 75,4 miliardi di fine dicembre 2011 a
49,4 miliardi a fine marzo. Questo miglioramento e' in parte
dovuto ai flussi netti di liquidita' in entr
ata dai clienti e all'aumento di capitale. La crescita della
raccolta e il leggero calo della domanda di finanziamenti
registrato in Europa occidentale sia su base trimestrale sia
sul precedente esercizio hanno concorso a migliorare il
rapporto tra crediti e depositi portandolo al 136% dal 140%
di fine 2011. I crediti verso la clientela mostrano,
infatti, una riduzione trimestrale dell'1,1% mentre i
depositi della clientela raggiungono 406 miliardi (+2%
rispetto al dicembre 2011. I crediti deteriorati lorsi a
fine marzo sono pari a 75.3 miliardi, in aumento del 3,8% su
base trimestrale sopratutto a causa dell'Italia e
dell'Europa centro-orientale, con un calo in Germania. Le
sofferenze lorde sono pari a 43,2 miliardi (+2,3%
trimestrale), mentre le altre categorie di crediti
problematici sono aumentate del 6% trimestrale a 32,1
miliardi in seguito ai nuovi requisiti normativi previsti
per i crediti scaduti.