Analisi Intermarket ....quelli che.... Investire&tradare - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
questa settimana parto con un progetto dance con un produttore abbastanza bravo nel suo genere... vediamo cosa esce... rivisitazione di pezzi classici in chiave nu-metal ma con basi dance...

ps: ieri ho steo l'ultimo mese di allenamento prima dei mondiali... te lo mando per qualche spunto?

vi mettete tutti quegli ammenicoli strani con le borchie :eek:

maialini :D:D:D


;) si scherza edo :up::up:
 
ora postero' , un articolo su come ci vede , una nota banca americana.
che siam tornati sotto l'occhio del ciclone , direi che nn ci siano dubbi.
ma, vi pregherei , di ragionare con la vostra testa, xche' articoli come questi ne leggo a bizzeffe ogni giorno.
poi , detto proprio da una banca americana....beh .....nn commento
 
ora postero' , un articolo su come ci vede , una nota banca americana.
che siam tornati sotto l'occhio del ciclone , direi che nn ci siano dubbi.
ma, vi pregherei , di ragionare con la vostra testa, xche' articoli come questi ne leggo a bizzeffe ogni giorno.
poi , detto proprio da una banca americana....beh .....nn commento

«Il rifinanziamento italiano, sotto il profilo dei costi, è già insostenibile»


La sfida per i prossimi sei mesi dell’Italia sui mercati obbligazionari sarà quella di piazzare quasi 244 miliardi di euro. La prima metà dell’anno, come ha ricordato il direttore generale del Debito pubblico del Tesoro Maria Cannata, è stata gestita in modo positivo. Ma come l’anno scorso, fra giugno e ottobre ci sarà il periodo più complicato. Dovranno essere collocati 158,7 miliardi di euro in titoli di Stato. Tanti, troppi. «Il rifinanziamento italiano, sotto il profilo dei costi, è già insostenibile», ha spiegato Morgan Stanley in una nota di due settimane fa. Un giudizio analogo è stato espresso da Citigroup, Goldman Sachs e UBS.
Se ci fosse un peggioramento della crisi italiana, si renderebbe inevitabile un intervento di sostegno per Roma. Nei corridoi del Fondo monetario internazionale, come anche in quelli della Commissione europea, continuano a rincorrersi le voci di un salvataggio dell’Italia. Nessuno parla apertamente di questa opportunità, ma intanto l’istituzione guidata da Christine Lagarde continua a smentire, anche senza che ve ne sia l’esigenza. L’ultima volta, ieri. E più passano i giorni senza l’adozione delle riforme necessarie, più il salvataggio dell’Italia diventa un’opzione reale.
Eppure, tutti guardano solamente allo spread. Da differenziale del rendimento di due diversi titoli di Stato è diventato il barometro della paura. Sei mesi fa lo spread era a 553 punti base. Ora è intorno a quota 400. Dietro a quelle sei lettere, c’è la paura, il timore del default sovrano, di essere come la Grecia. L’arma per vincere contro lo spread doveva essere Mario Monti, l’ex commissario europeo, l’uomo giusto per risollevare l’Italia. Ma dopo sei mesi di governo, il rischio che in Italia si ripresenti lo stesso scenario dell’anno scorso cresce di giorno in giorno. E più che dello spread, bisognerà aver paura del possibile intervento di salvataggio.
 
5.33pm Momentum seems to be gathering concerning the coming together of a unified pro-European front. Essentially a reaction to the escalating popularity of the anti-memorandum electional movement that made itself known through the electional result on May 6, it will probably involve Pasok, New Democracy, Drasi and the Democratic Coalition.
Stefanos Manos, whose party Drasi failed to enter parliament on May 6 said that "we shall help, with the strength given to us by our small percentage in these past elections, in the formation of a pro-Europe, reform-friendly front that will stand against those who, by not accepting reality, are leading Greece outside the euro".
Dora Bakoyannis of the Democratic Coalition followed swiftly, pledging her allegiance to such an effort. "I call upon all those parties and powers that believe that Greece can still have a future in Europe to come together".
 
ora postero' , un articolo su come ci vede , una nota banca americana.
che siam tornati sotto l'occhio del ciclone , direi che nn ci siano dubbi.
ma, vi pregherei , di ragionare con la vostra testa, xche' articoli come questi ne leggo a bizzeffe ogni giorno.
poi , detto proprio da una banca americana....beh .....nn commento

le banche americane leggono il tuo 3d :-o


come vuoi che ci vedano?? :wall::wall:


:D
 
x quelli di parma.... Grillo ricorda che venerdì alle 21 in Piazzale della Pace la lista del MoVimento 5 Stelle chiuderà la campagna elettorale a Parma: "Io ci sarò per una breve introduzione, ma saranno loro, le loro proposte che dovrete ascoltare. Se li votate, votate voi stessi. Però chiunque li voti deve mettere in gioco qualcosa, partecipare al miglioramento della sua città. Il tempo della delega in bianco ai partiti è finito. E' iniziato quello della partecipazione. Se si può fare qui, si può fare ovunque. Sta a te, Parma...Parma...".
 
«Il rifinanziamento italiano, sotto il profilo dei costi, è già insostenibile»


La sfida per i prossimi sei mesi dell’Italia sui mercati obbligazionari sarà quella di piazzare quasi 244 miliardi di euro. La prima metà dell’anno, come ha ricordato il direttore generale del Debito pubblico del Tesoro Maria Cannata, è stata gestita in modo positivo. Ma come l’anno scorso, fra giugno e ottobre ci sarà il periodo più complicato. Dovranno essere collocati 158,7 miliardi di euro in titoli di Stato. Tanti, troppi. «Il rifinanziamento italiano, sotto il profilo dei costi, è già insostenibile», ha spiegato Morgan Stanley in una nota di due settimane fa. Un giudizio analogo è stato espresso da Citigroup, Goldman Sachs e UBS.
Se ci fosse un peggioramento della crisi italiana, si renderebbe inevitabile un intervento di sostegno per Roma. Nei corridoi del Fondo monetario internazionale, come anche in quelli della Commissione europea, continuano a rincorrersi le voci di un salvataggio dell’Italia. Nessuno parla apertamente di questa opportunità, ma intanto l’istituzione guidata da Christine Lagarde continua a smentire, anche senza che ve ne sia l’esigenza. L’ultima volta, ieri. E più passano i giorni senza l’adozione delle riforme necessarie, più il salvataggio dell’Italia diventa un’opzione reale.
Eppure, tutti guardano solamente allo spread. Da differenziale del rendimento di due diversi titoli di Stato è diventato il barometro della paura. Sei mesi fa lo spread era a 553 punti base. Ora è intorno a quota 400. Dietro a quelle sei lettere, c’è la paura, il timore del default sovrano, di essere come la Grecia. L’arma per vincere contro lo spread doveva essere Mario Monti, l’ex commissario europeo, l’uomo giusto per risollevare l’Italia. Ma dopo sei mesi di governo, il rischio che in Italia si ripresenti lo stesso scenario dell’anno scorso cresce di giorno in giorno. E più che dello spread, bisognerà aver paura del possibile intervento di salvataggio.



Mia opinione, bisognerà vedere a quale livello si eleva il costo medio del debito. Ma lo scenario purtroppo è realistico, soprattutto se le previsioni di decrescita del pil si riveleranno, come sembra, peggiori delle previsioni: ora come ora siamo (come alcuni indicatori grezzi sul 2o trim paiono indicare) su un tendenziale di -2.2 / -2.7% sull'anno scorso.
In assenza di tagli significativi di sprechi e/o di operazioni sul patrimonio pubblico e/o di immissioni significative di liquidità per ripianare i debiti della p.a (magari via cdp, il modo comunque se si vuole lo si trova), a mio parere l'ipotesi di loop greco è assolutamente reale e anzi probabile :(
 
«Il rifinanziamento italiano, sotto il profilo dei costi, è già insostenibile»


La sfida per i prossimi sei mesi dell’Italia sui mercati obbligazionari sarà quella di piazzare quasi 244 miliardi di euro. La prima metà dell’anno, come ha ricordato il direttore generale del Debito pubblico del Tesoro Maria Cannata, è stata gestita in modo positivo. Ma come l’anno scorso, fra giugno e ottobre ci sarà il periodo più complicato. Dovranno essere collocati 158,7 miliardi di euro in titoli di Stato. Tanti, troppi. «Il rifinanziamento italiano, sotto il profilo dei costi, è già insostenibile», ha spiegato Morgan Stanley in una nota di due settimane fa. Un giudizio analogo è stato espresso da Citigroup, Goldman Sachs e UBS.
Se ci fosse un peggioramento della crisi italiana, si renderebbe inevitabile un intervento di sostegno per Roma. Nei corridoi del Fondo monetario internazionale, come anche in quelli della Commissione europea, continuano a rincorrersi le voci di un salvataggio dell’Italia. Nessuno parla apertamente di questa opportunità, ma intanto l’istituzione guidata da Christine Lagarde continua a smentire, anche senza che ve ne sia l’esigenza. L’ultima volta, ieri. E più passano i giorni senza l’adozione delle riforme necessarie, più il salvataggio dell’Italia diventa un’opzione reale.
Eppure, tutti guardano solamente allo spread. Da differenziale del rendimento di due diversi titoli di Stato è diventato il barometro della paura. Sei mesi fa lo spread era a 553 punti base. Ora è intorno a quota 400. Dietro a quelle sei lettere, c’è la paura, il timore del default sovrano, di essere come la Grecia. L’arma per vincere contro lo spread doveva essere Mario Monti, l’ex commissario europeo, l’uomo giusto per risollevare l’Italia. Ma dopo sei mesi di governo, il rischio che in Italia si ripresenti lo stesso scenario dell’anno scorso cresce di giorno in giorno. E più che dello spread, bisognerà aver paura del possibile intervento di salvataggio.

e poi un giorno la BCE si sveglio e fece la Banca Centrale e come per magia tutti T-Bond :lol::lol::lol::lol::lol::lol:
 
Io dico che serve che i paesi latini si uniscano ed emettano un debito unico per finanziare attività correlate, lasciando fuori la cermania.

Inutile star qui a parlare, la cermania o la smette oppure sarà costretta perchè se l'Italia non regge, non regge la Spagna ecc... e lei vien giù.

Ma queste cose le devono fare Monti, Hollande, Draghi ecc....occorre colpire la cermania ora che è più debole, sopratutto con gli olandesi stufi.
 
Stato
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