(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 22 lug - Il secondo
salvataggio della Grecia che vedra' impegnati i governi
Eurozona, il Fondo monetario internazionale e il settore
finanziario, ha un valore per gli anni 2011-2014 di quasi
159 miliardi di euro.
FINANZIAMENTO - Il nuovo programma prevede un
finanziamento totale alla Grecia attraverso il Fondo
salva-stati (Efsf) e il Fondo monetario internazionale (che
partecipera' per meno di un terzo) di 109 miliardi di euro.
Di questi, 20 miliardi serviranno al riacquisto del debito
(buyback) con una riduzione totale del debito di 26
miliardi, pari al 12% del pil ellenico. Si tratta di nuovo
finanziamento che si aggiungera' alle 'tranche' restanti del
prestito dell'anno scorso (42 miliardi). Il contributo del
settore privato e' stato stimato in 37 miliardi ai quali
vanno aggiunti 12,6 miliardi portando il totale a quasi 50
miliardi. Complessivamente per il periodo 2011-2019 il
totale netto del contributo del settore privato viene
stimato a 106 miliardi (al lordo del miglioramento del
credito sara' di 135 miliardi).
I PRIVATI - Sulle modalita' di partecipazione dei privati
non ci sono tutte le indicazioni precise nel documento dei
leader Eurozona eccetto il chiaro riferimento al fatto che
le banche e le altre societa' finanziarie coinvolte
nell'operazione-debito (e' la prima volta che cio' accade
nell'Eurozona) parteciperanno al 'buyback' (riacquisto delle
obbligazioni greche). L'Institute of international finance,
che rappresenta 400 grandi banche internazionali, ha
indicato che saranno quattro le opzioni previste: scambio di
bond alla pari con titoli a 30 anni, offerta di un bond alla
pari con allungamento delle scadenze a 30 anni; uno scambio
di bond all'80% con un titolo a 30 anni, uno scambio di bond
all'80% con un titolo a 15 anni. L'Iif ha calcolato che
questa operazione puo' ridurre il debito greco di 13,5
miliardi e ritiene che le banche e le assicurazioni
dovrebbero utilizzare tutte le quattro opzioni in eguale
quota. L'Iif, secondo cui l'intervento delle banche tra il
2011 e il 2014 sara' di 54 miliardi,ha indicato che 30
istituzioni finanziarie si sono espresse volontariamente a
favore di un intervento sul debito greco di cui 22 della Ue,
3 svizzere, una canadese, una kuwaitiana, una peruviana, una
sudcoreana e una turca.
Trichet non esclude 'default' parziale temporaneo
PRESTITI EFSF - Il Fondo salva-stati allunghera' le scadenze
dei prestiti futuri alla Grecia da 7 anni e mezzo a 15 anni
minimo fino a 30 anni con un periodo di grazia di dieci anni
(nei primi 10 anni non e' richiesto il pagamento delle rate
ma solo gli interessi). Il tasso di interesse scendera'
ancora da circa il 4,5% a 3,5%, equivalente al tasso
praticato dalla 'facility' per il sostegno Ue alle bilance
dei pagamenti. Per quanto riguarda il prestito attuale, ne
sara' allungata la scadenza "in misura sostanziale". I tassi
di interesse e le scadenze concordate per la Grecia saranno
appicati anche a Portogallo e Irlanda.
MISSIONE EFSF - Potra' "agire sulla base di programmi di
precauzione": cio' vuol dire che non sara' interverra' solo
nel quadro di una crisi finanziaria gia' scatenata. Inoltre
potra' finanziare la ricapitalizzazione delle istituzioni
finanziare attraverso prestiti ai governi, compresi quelli
dei paesi che non sono sotto salvataggio (paesi diversi da
Grecia, Irlanda e Portogallo) e intervenire nel mercato
secondario sulla base di un'analisi della Bce e in
circostanze di mercato eccezionali quando ci sono rischi per
la stabilita' finanziaria, per evitare il contagio. La
decisione deve essere presa all'unanimita'. Si tratta di
innovazioni profonde, che prefigurano una sorta di
"federalismo finanziario" europeo.
TUTELA DELLA BCE - I governi assicurano che interverranno se
necessario per "sostenere la qualita' del collaterale per
permettere alle banche greche di continuare a usarlo per
accedere alle operazioni di liquidita' dell'Eurosistema". In
pratica: nel caso in cui le agenzie di rating dovessero
concludere che l'intervento delle banche sul debito greco
porta a una situazione di 'default', le banche elleniche
potrebbero continuare a beneficiare delle misure di sostegno
della Bce. Ieri sera, lo stesso presidente della Bce
Jean-Claude Trichet ha detto che il nuovo piano di aiuti
alla Grecia non comporterebbe un 'credit event' (con
l'attivazione dei contratti di assicurazione contro il
rischio di fallimento, i cds), ma non ha escluso
l'eventualita' che la Grecia sia giudicata almeno
temporaneamente in una situazione di 'default' parziale
dalle agenzie di rating. "Tutto e' stato previsto per
fronteggiare ogni eventualita'".